Amore malato o Amore vero?
Avete mai sentito l’espressione amore malato, essere malati d’amore o innamorati dell’amore? Più o meno hanno lo stesso significato e sono due concetti molto più reali di quanto non si creda. Inizio dell’innamoramento. Si indica di solito una persona che cerca in tutti modi di trovare un partner. Diventa quasi un’ossessione perché il desiderio di provare certi sentimenti è più importante di tutto, anche della persona amata. Amore malato. Ci si illude di essere innamorati, per la necessità di sentirsi vivi e parte di qualcosa. È tipico degli adolescenti o delle persone un po’ immature, ma non è nulla di grave, mentre essere malati d’amore è molto più serio.
Amore malato, la genesi di tanto dolore.
Avviene dopo la fine di una storia importante e capita di sentire questo dolore così forte da crederlo insopportabile e, soprattutto, insuperabile. Ma non è così. Può sembrare assurdo e tremendo, ma nella natura dell’uomo c’è l’istinto di sopravvivenza e prima o poi riusciamo a convivere anche con la più atroce delle perdite.
Secondo Donatella Marazziti, docente di psichiatria all’Università di Pisa, ci vogliono due anni, ma alla fine l’equilibrio perduto viene ripristinato. È lo stesso periodo di tempo necessario perché la delusione sia superata a livello psicologico. Un passaggio che può essere vissuto per una separazione, ma anche per un lutto.
Il superamento del lutto
Dopo una trauma di questo genere si può passare alla fase dell’innamoramento: ci si sente immediatamente attratti da una nuova persona, con cui però instaura un rapporto sereno e duraturo. È più un momento di consolazione. Bisogna stare attenti a non trasformarlo in qualcosa di ossessivo, la paura di perderle il compagno, anche se in fondo non ne siamo davvero convint
Si diventa pedanti e ripetitivi. Si sfoga sul partner la frustrazione della delusione precedente e ovviamente si tende a far naufragare anche questa storia, che si soffoca giorno dopo giorno con paure e angosce senza senso, era un amore malato.
Limite che non bisogna mai superare in un amore malato.
C’è un limite però che non bisogna mai superare ed è quando il sentimento diventa così doloroso da essere insopportabile, ma soprattutto se non si riesce più ad avere una vita normale. L’amore malato diventa pericoloso, se gli altri affetti o il lavoro vengono compromessi da questa tempesta di emozioni. In questi casi, è fondamentale intervenire.
Si inizia a vivere una vita di manie e senza il partner sempre accanto è come essere privati di una parte fisica di noi stessi. Un incubo, anche per la persona che ci ama. È bene intraprendere un percorso di psicoterapia che può aiutare a capire i motivi che fanno vivere un rapporto d’amore in modo patologico.
da: http://coppia.pourfemme.it
Commento del Dott. Zambello
I due anni a cui fa riferimento la Professoressa Maraziti, sono il tempo massimo, borderline, oltre il quale si entra in quello che clinicamente viene definito lutto patologico. L’amore malato si trasforma in malattia. In realtà, già secondo Freud, i tempi per poter elaborare fisiologicamente un lutto sono circa sei mesi. Purtroppo, non é raro trovare persone che anche dopo, cinque, sei, dieci anni e oltre ancora sono ammalati di amore.
Il lutto patologico
Cosa succede, perché? Credo che lo schema teorico che meglio ci aiuta a capire questo, sia la teoria della Klein. E’ lei che ci aveva spiegato che il bambino, naturalmente, nei primi mesi di vita é fuso-confuso con la mamma, in una situazione che lei aveva definito narcisistica. Il bambino non distingue sé dalla mamma, è un tutt’uno con lei. Seguirà una fase che la Klein aveva chiamato oggettuale, dove il bambino inizia a percepire la madre come un oggetto fuori di sé. Due persone che si innamorano, recuperano, inconsciamente dentro di loro la possibilità di rivivere qui momenti magici dove erano un tutt’uno con l’altro, un paradiso terrestre.
La maturazione del rapporto
Però, se sono sufficientemente strutturati, se sono stati capaci di passare alla fase oggettuale, utilizzeranno questi momenti come soddisfazione personale e come slancio creativo ma, saranno capaci a modularli nel tempo e a rinunciarvi, volutamente o per necessità come ad esempio nella separazione. E’ chiaro che se uno ha parti Sé che sono ancora strutturate in quella fase primaria, narcisistica, quella del fuso e confuso, non sarà mai capace di recuperarsi come un sé indipendente dall’altro, ad elaborare il lutto, è l’ amore malato.
La psicoterapia
Questo meccanismo di dipendenza patologica dall’altro é alla base di tutte le dipendenze: droga, sesso, gioco, alcol.. etc La psicoterapia può aiutare a superare questi meccanismi primari, antichi che possono diventare patologici ma non su una base comportamentale, razionale ma, necessariamente, psicodinamica.
Di Renzo Zambello il libro ” Ricordi e riflessioni di uno psicoanalista “ Ed. Kimerik
Contatti:
Lo studio del Dott. Renzo Zambello è in via Amico Canobio 7, CAP 28100 Novara. Cellulare 3472282733, Aperto dal lunedì al venerdì dalle ore 8 alle ore 19 .
io non riesco a uscire da questo problema sono innamorato di una ragazza è passato 1 anno e non so perche non sono riuscito ancora a scordarmela.
mi devo preoccupare?’
Un anno é ancora “nella media” ma, cerchi di uscirne. Se proprio non ci riesce da solo, si faccia aiutare.
salve…..io sono un pò preoccupata per il mio stato psicologico. ho quasi 22 e a luglio 2010 è finita la mia storia d’amore durata 4 anni. da allora è iniziata una guerra che ancora oggi è nel pieno delle forze, mentre io di forze non ne ho più. sono giovane, studio, ho tante idee, progetti, mi piace la vita, divertirmi eppure non riesco a superare qst amore, non riesco ad accettare la fine di questa storia. sono incastrata nel passato, in continuo attesa di un grande ritorno e nn guardo avanti. alterno periodi in cui lo odio, ci insultiamo, altri che sembriamo riavvicinarci. lui mi tiene incastrata a lui facendosi sentire spesso, ma senza mai offrirmi nulla di concreto, io anche se cerco di essere dura e dimenticare ci casco sempre. sono stanca, non ho la forza di rialzarmi ancora, mi sembra di non vivere, di essere solo in passiva attesa. è passato un anno, quanto tempo ancora?
Gent.ma Cristiana,
quella che lei descrive è la “vera” lotta per diventare adulti. E’ il richiamo delle”sirene omeriche”, una vera lotta contro i nostri fantasmi, ma solo superando questa lotta, dopo, lei sarà veramente adulta. Forza, nessuno può prendere il suo posto. Auguri.
buonasera…Io o 47 anni e sto veramente male.O conosciuto lui 4 anni fa.Dopo 4 mesi che e cominciata nostra storia e io ero presa da lui .Lui ha 45 anni e single senza figli.O scoperto che suoi fine settimana che non se vedevamo ,suoi amici in realta era amiga a mare.Convivevano gia da due anni.Dopo tanti litigi io sonno diventata amante di mercoledi.Agosto stiamo insieme tutto mese e anche dicembre.lei e straniera e feste va trovare suo figlio a suo paese.io sonno namoratisima e anche lui almeno credo.problema e venerdi quando va da lei e io sto malisimo.litichiamo ma dopo altra volta pace.non riesco lasciarlo,non riesco pensare altro che a lui.quando sta con amici lo chiamo mile volte .sono posesiva gelosa .lui che prima me chiamava mile volte sta scomparendo e io ho paura pazesca che me sta lasciando.o perso interese per tutto.mi piaceva mia vitta ma grazie di sta storia piango sempre .esco con amiche ma penso sempre lui.mi alzo e penso lui.e una cosa asurda.che non mi risponde a telefono piango.ok scusate per mio sfoco e che anche che scrivo sto quardando telefono e aspeto che me chiamera .ok tanti saluti paola
Gent.ma Paola,
stia pur certa, se lei continua così, lui se ne va, e presto.
Lei ha accettato una situazione di condivisione, è così, non so se sia giusto o sbagliato, è cosi. Lui non lascerà l’altra e lei, se le va bene, lo vedrà il mercoledì.
Si faccia aiutare dal medico, chieda un antidepressivo.
Mi ha lasciato la mia ragazza affetta da disturbo borderline di personalità, portandosi via nostro figlio di 15 mesi.
La nostra relazione è stata terribile per le angherie a cui mi ha sottoposto sotto forma di proiezioni di ciò che ha subito dalla madre, cioè mancanze di affetto, essere sminuita, critiche continue. Cioè mi attribuiva di farle queste cose, anche se io non le facevo.
Inoltre scissione di personalità, la sera andavo a dormire con una donna di 32 anni e la mattina mi trovavo a litigare con una bambina di 8 anni viziata ed arrabbiata.
Dal lato mio ero ossessivo nel chiederle cosa avesse, ricercare patologie su Internet, accusarla di fare cose assurde come litigi per motivazioni infantili. E critiche sul male che aveva subito dai genitori. La diagnosi da amici psicologi l’ho avuta solo 1 settimana prima di separarci.
Dall’essere idealizzato mi sono ritrovato senza la sua fiducia, un perfetto sconosciuto di cui diffidare.
Io non so se il mal d’amore valga con la stessa intensità per una separazione da questo tipo di storie. Ma sono certo che dentro ho tanta rabbia anche per le bugie, manipolazioni psicologiche, accuse ingiustificate, tentativi di tradimento per causa della sua dipendenza dal sesso. E come abbia anche manipolato la famiglia per farmi aggredire dal padre.
I Borderline sono dei mostri ma tutti mi dicono di considerarli solo dei poveretti ammalati.
Gent.mo Roberto,
premesso che non conosco sua moglie, ma dando per vero ciò che lei dice, credo che la variabile più importante ora, sia suo figlio, il suo benessere. L’idoneità genitoriale vostra, di lei come padre e di sua madre. Queste donne, se pur disturbate affettivamente riescono nei primi anni di vita del figlio ad essere delle brave mamme. Se ci saranno dei problemi, subentreranno più tardi, quando suo questo sarà pre-adolescente o adolescente. Nel frattempo lei può chiedere l’aiuto dei servizi sociali.
Se vuole una riflessione per lei, potrebbe chiedersi: perché ho avuto bisogno di una donna così?
Io vivo una storia con un uomo più grande di me di 11 anni e sono con lui da 11 anni. Da un bel po’ di tempo questa storia mi pesa. Viviamo insieme, anche se non legalmente. Lui è diventato ossessionato quasi da subito della storia, e più passa il tempo, peggio è. Mi ha fatto allontanare da tutte le mie amicizie maschili da subito per la sua gelosia malata. Adesso pretendo i miei spazi. Come mi devo comportare? Il giorno 16 ho il colloquio con l’ assistente sociale e la psicologa da sola perché assieme a lui è solo un fallimento. La Psichiatra ci ha detto che abbiamo entrambi problemi di personalità, ma dobbiamo curarci ognuno per conto proprio. Mi dica lei quale soluzione migliore devo prendere. La ringrazio anticipatamente.
Saluti.
Pecoraro Giuliana
Gent.ma Signora Giuliana,
darei credito a quello che le ha suggerito la psichiatra: chieda un aiuto psicoterapeutico personale e così dovrebbe fare il suo compagno. Poi, quando vi sarete chiariti un po’ all’interno, deciderete cosa fare.
La mia storia e iniziata nel 2014 a settembre, dopo la mancanza da mia mamma, severa e possesiva, come liberazione mi son trovata buttata tra le braccia di un uomo che conoscevo da piu di un anno, ma il coinvolgimento e capitato allora..sembrava una storia promettente di un grande amore, pero, dopo un mese e saltata fuori la sua storie che aveva con una prostituta cinese, brutta, cattiva e scurata..lui mi chiedeva l’aiuto per liberarsi , dicendo che la aiutava per guadagnare in piu e lei non vuole lasciarlo ..io, innamorata lo credevo e mentre lottavo a liberarlo mi coinvolgevo sempre di piu..
Lui, in tutto questo tempo cercava lei da nascosto, sempre piu spesso, a fare la spessa, a mangiare, shopping,ecc, e pommeriggio dopo che finito tutto questo mi chiamava a casa sua per aiutarlo di preparare la cena, a mettere a posto la spessa che la fatta con lei..non era piu affettuoso, mi telefonava solo a certe ore, quando lei aveva orario con i suoi clienti, .in vacanze portava il telefono , che lo teneva sempre spento nella mia presenza…e cosi via..e stato un incubo..
Quando gli chiedevo spiegazioni per il suo comportamento mi diceva che sono io malatta, che la mia immaginazione e troppo daneggiata, fin quando , dopo tanti indagini e le scoperte ho deciso di troncare…
pero, il mio dolore, la sofferenza di cio che ho subito non mi fa dormire, mi sveglio pensando a lui, di notte, al mattino e di sera , sempre…
Quanto durera questo massacro?non si puo vivere cosi, ho piu di 52 anni, come posso trovare il quiet?