Ridere fa bene. La risata è un antidoto al male, ci salverà.

Ridere fa bene

Ridere fa bene. La risata: energia libidica.

La risata, il moto di spirito, ridere fa bene.  E’ il segno di una energia inconscia salvifica

Un po’ di anni fa, venne da me una signora in uno stato di agitazione psicofisica. Ricordo che riempì i 50 minuti della seduta di un racconto continuo, intervallato solo da singhiozzi che mi impedivano in ogni modo di poter dire una parola. Alla fine dei 50 minuti fui solo capace, come un vigile, di alzare la mano e dire: signora è finito, ci vediamo fra una settimana.

Mi distrusse

Quando uscì mi sentii come un pungiball . Nella seduta successiva si ripeté la stessa situazione con l’aggravante che non c’è stato neanche il bisogno di fare le presentazioni .  La campanella suonò appena si sedette e non smise fino a quando, stremato alzai il braccio: “Big Ben ha detto stop”.

La risata della paziente, rivelatrice

La signora aveva una forza fisica notevole, e le sedute non sembravano proprio stancarla, anzi alla quinta aveva a mio avviso aumentato la sua energia e temevo alla fine di non avere neanche più la forza per alzare il braccio. Decisi così di mandarla da un collega psichiatra ponendo a lui una semplice domanda: c’è la possibilità di lavorare o, è meglio proporre una soluzione farmacologica?

Parere del collega saggio

Il collega, uomo saggio e  di grande esperienza mi mandò un bigliettino di risposta: sarà dura ma è dotata di autoironia, è possibile che tu ce la faccia.

Infatti è’ stata dura ma, la signora ora lavora come Operatore Sanitario Olistico. Usa molto il corpo, fa massaggi, riflessologia ma, soprattutto, ascolta molto chi si rivolge a lei. Sono convinto che aiuta realmente chi le chiede aiuto.

Riflettiamo sul caso

Perché vi racconto questo? Perché secondo me, in questo caso sono avvenute alcune cose importanti per il lavoro che faccio. La prima: nonostante lo stato di agitazione emotiva, la confusione psicofisica, nella signora, non tutto si era confuso. C’era ancora una parte solida, ben strutturata dentro di sé che poteva esprimersi attraverso l’autoironia, il motto di spirito di freudiano.

Il motto di spirito

Sappiamo che secondo Freud, il motto di spirito segue le leggi del sogno, ci permette di esprimere pubblicamente fantasie e pulsioni sessuali, attenuandole e mascherandole attraverso il complesso codice dei processi primari che sono: analogia, condensazione o metafora, spostamento , equivalenza degli opposti, e così via. La risata ironica o meglio la risata di pancia  sono mezzi attraverso i quali da una parte liberiamo energia, dall’altra stimoliamo  l’energia bloccata  negli altri, entrando con loro in contatto e “godendo” assieme. Bellissimo! Un modo semplice, elementare per vivere una esperienza orgiastica, liberatoria. So bene che ultimamente queste teorie di Freud sono state contestate alludendo al fatto che non viviamo più in una società sessuofoba e che quindi questi meccanismi primari non sono più né necessari, né veri. Stupidaggini, non c’è modo migliore per attivare questi meccanismi che vivere in un’apparente libertà sessuale.

Torniamo sul caso

Ma di questo ne parleremo in un altro momento. Mi interessa invece tornare dalla mia paziente, la quale diventata più capace di fronteggiare la sua istintualità , di  mettere degli argini al suo inconscio, fa comunque i conti con i suoi bisogni primari; non è certo un caso che abbia trovato il modo di realizzarsi facendo massaggi, utilizzando cioè il corpo. Ci sono ancora elementi nevrotici? Si, forse ma che importa. L’importante è che non si faccia totalmente pervadere dal suoi impulsi, anzi, li utilizzi consapevolmente.

Conclusione

Alla signora debbo momenti, in seduta, veramente piacevoli. Era bello stare con lei e per la verità le ho sempre riconosciuto una intelligenza superiore ma, mi chiedo: l’autoironia non è già un segno certo di intelligenza?

Mi piacerebbe ora ricordare gli studi fatti sulla relazione del sistema immunitario, la possibilità di guarigione e la risata, ma preferisco fermarmi qui e invitarvi tutti a sorridere, a proporci all’inizio del nuovo anno di cercare di ridere.

Sono sempre più convinto che la risata ci salverà.

di  Renzo Zambello

 

Di Renzo Zambello il libro  ” Ricordi e riflessioni di uno psicoanalista “   Ed.  Kimerik

Ricordi e riflessioni di uno psicoanalista.
Contatti:

Lo studio del Dott. Renzo Zambello è in via Amico Canobio 7, CAP 28100 Novara.  Cellulare 3472282733,  Aperto dal lunedì al venerdì dalle ore 8 alle ore 19 .

 

 

Dr. Zambello

www.zambellorenzo.it

Medico Psicoterapeuta Psicoanalista Junghiano di Novara

2 commenti su “Ridere fa bene. La risata è un antidoto al male, ci salverà.

  1. Buongiorno Dottore. Anch’io le faccio i miei complimenti per il suo lavoro che mi creda è di grande aiuto. C’è una cosa che però non capisco nel suo articolo sopra, cosa intende quando dice che pur non vivendo più in una società sessuofoba i meccanismi primari sono più forti di prima? personalmente penso che la sessualità stia dilagando, non ci sono più freni, cosa vuol dire più forti di prima?
    Le sarei grato se mi rispondesse.

    1. Gent.mo Signor Franco,
      quando noi, psicoanalisti, parliamo di bisogni primari ci riferiamo ai bisogni, naturali che ha il bambino nei primissimi mesi della sua vita. Il bisogno di vivere fuso e confuso con la propria mamma, poi i bisogni orali, di succhiare il latte, toccare la tetta, ecc. bisogni che piano, piano evolveranno e diventeranno sempre più specifici fino a provare piacere prevalentemente attraverso gli organi genitali. In un rapporto adulto, dove la parte genitale è prevalente rispetto alle altre, non significa affatto che primi, quelli primari, vengono annullati o bypassati, anzi, un rapporto adulto è un rapporto che recupera, per un tempo ben definito, nella sua massima intensità tutti quei linguaggi primari, li utilizza, in ogni sfumatura compresa la parte genitale. Il rapporto sessuale è un rapporto, sospeso nel tempo e nello spazio, dove due persone adulte decidono, consensualmente, di regredire, fondersi, confondersi utilizzando tutti i linguaggi del corpo e dell’anima per poi, riemergere. Purtroppo, gran parte della sessualità oggi proposta è una sessualità prevalentemente genitale. Le persone fanno sempre più fatica ad utilizzare gli altri linguaggi come l’affettività, il linguaggio del corpo, il bisogno di essere toccato, il bisogno di sentirsi mentalmente un tutt’uno con l’altro.
      Abbiamo ragazzi che fanno sesso a poco più di 11, 12 anni ma poi, dopo un po’ si stancano, non sanno più cosa desiderare, sono come fiori recisi nei vasi, appassiscono. La terra dell’amore sono i bisogni primari: l’affettività.
      Certo, lei sa bene che anche su questo piano non mancano le difficoltà. Ad esempio ci sono molti che non riescono a staccarsi da questi bisogni e non evolvono: i “bamboccioni”. E’ la vita, i nostri limiti.
      Non so se sono riuscito a chiarire i sui dubbi. Comunque grazie.

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