Esiste lo stress buono o lo stress e danni
Sapevi che esiste lo stress buono? Credevi che tutto lo stress fosse sempre una delle cause dei danni al sistema cardiovascolare fino a provocare morte precoce? Sbagliato. Esiste uno stress che non solo non fa danni ma ci fa vivere più a lungo.
Cos’è successo, cosa c’è di nuovo?
Chi non è più giovanissimo sicuramente ricorda che per anni, decenni, si è parlato del colesterolo come il killer numero uno del cuore, cervello e sistema vascolare. Lo scopo dei medici, a cominciare dai nutrizionisti, cardiologi ma anche la medicina cosiddetta alternativa era uno: abbattere o per lo meno diminuire il “nemico” che si intrufolava nel sangue. Poi, qualcuno ci ha spiegato che esiste un colesterolo cattivo ma anche uno buono e che comunque, senza di lui non potremmo vivere.
L’ influenza della psiche.
Nel frattempo abbiamo capito tante cose e non ultima che la nostra psiche, o meglio, il pensiero e le emozioni, influiscono sul fisico. Mente e corpo interagiscono continuamente determinando la salute e la patologia anche fisica. E, subito si individuò il primo nemico del corpo che ha origine nella psiche: lo stress.
Cos’è lo stress?
Ci hanno spiegato che lo stress altro non è che un protrarsi di stati di ansia che si somatizzano fino a modificare le strutture di alcune parti del corpo, innescando da quel momento meccanismi che si auto alimentano. L’esempio più classico di questi meccanismi patogenetici è l’ipertensione essenziale.
Individuato il nemico bisogna solo abbatterlo o per lo meno ridurlo. Chi non ha pensato almeno una volta che la via poteva essere l’atarassia e il maestro, il Budda?
L’impegno quotidiano: ridurre il più possibile le emozioni e i desideri. la meditazione è diventata la panacea di tutti i mali.
Stress e le novità
Ed ecco la novità: i giornali, Corriere della Sera compreso che circa un mese fa ci hanno informato che I numero uno degli scienziati e ricercatori a livello mondiale, ben 27 tra i quali neuroscienziati, antropologi, evoluzionisti, psicologi, ricercatori biomolecolari, si sono riuniti a Venezia sotto il patrocinio delle Fondazioni Umberto Veronesi e Giorgio Cini per stabilire che la nostra aspettativa di vita è di 125 anni (sic!). Meta che raggiungeremmo alla condizione che non si odi ma si ami ma, con passione. Si viva cioè uno stress positivo. Questo stress positivo non è solo l’amore opposto all’odio ma il piacere quotidiano di fare, lavorare in situazioni e professioni che ci piacciono. Anche per il cibo ci sono novità meglio qualcosa che ci piace da qualcosa che è solo “salutare”.
Howard Friedman, psicologo dell’Università della California a cui è stato affidato la Lettura Magistrale ha così sintetizzato il suo intervento: “ la longevità dipende dall’essere coscienti di noi stessi e contenti di ciò che si fa.”
Ha ragione ma, che forse lo sapevamo già.
Ora la domanda è: cosa fare per essere, non dico felici ma coscienti di noi stessi, di quello che siamo e possiamo fare? In fondo, se raggiungiamo questa consapevolezza e camminiamo sulla strada della realizzazione, forse è lì che ci sentiamo in pace. La seconda domanda è: ma basta volerlo, basta dirci che non vogliamo più pensieri negativi e che vogliamo pensare in positivo perché questo sia possibile? Perché, se così fosse, vorrebbe dire per lo meno siamo colpevoli del male che ci affligge l’anima e, poveri noi, chi si salverebbe anche dopo questa “valle di lacrime”.
Coscienza di sé.
Io penso che dobbiamo sforzarci a conquistare una sola cosa ed è implicita anche nel discorso di Friedman: la coscienza del sé.
Mi si chiederà se allora credo o meno all’esistenza del male e della possibilità farlo consapevolmente. Sono problemi che vanno oltre l’intervento di uno psicologo o per lo meno di uno psicoanalista. Ha ragione Giovanni Scapagnini dell’Università del Molise e ricercatore Neurologo quando dice: “ Non c’è nulla di più misterioso e anche affascinante di ciò che il cervello e le sue espressioni non misurabili ( odio e amore) riesce a fare sul corpo”.
Credo che in fondo crediamo tutti che sia così e Scapagnini abbia ragione.
Il bene e il male, in ogni sua forma, modifica noi e gli altri.
Di Renzo Zambello il libro: “Ricordi e riflessioni di uno psicoanalista”. Edizioni Kimerik.
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