Non vivo la mia sessualità, di chi è la colpa?
Sono angosciato, non vivo la mia sessualità. Ho sentito e visto un po’ di tempo fa la conferenza stampa di Monsignore Charamsa, ex importante membro della Congregazione della dottrina della fede, quella che una volta era il Sant’Ufficio o Inquisizione romana. Santa istituzione che ha bruciacchiato e torturato un po’ di gente in nome di Dio. Monsignore Charamsa ha fatto coming out sulla sua omosessualità. Sia chiaro, provo un grande rispetto per quell’uomo e immagino quante e quali sofferenze psicologiche abbia vissuto. La rabbia é che ci sia ancora bisogno di fare questi gesti eroici per ribadire qualcosa che sembra sotto gli occhi di tutti: la sessualità ha una forza che non può essere bloccata. La sessualità negata è una aberrazione con costi enormi.
Esperienze adolescenziali.
Quand’ero giovane, un po’ di anni fa, ho avuto la fortuna di trovarmi nel ’68, nel bel mezzo della mia adolescenza mentre iniziavo a frequentare le superiori, a respirare quell’aria di rivolta che aleggiava ovunque e che arrivava da oltralpe. Ci sentivamo tutti uniti contro una coltre di perbenismo e ingiustizie. Avevamo la pretesa un po’ giacobina di giudicare il mondo dividendolo in buoni e cattivi. Tutto e tutti erano catalogabili in due grandi categorie: ciò per cui valeva la pena lottare il resto era da combattere. Una cosa su cui non avevamo dubbi era: la chiesa, quella cattolica era omofoba e sessuofoba e quindi nemica. E’ chiaro che sbagliavamo, semplicemente non ci accorgevamo che il comportamento della chiesa era l’epifenomeno non la causa. In realtà tutta la società era fondamentalmente sessuofoba e ancor più omofoba ed esercitava una forte azione volontaria verso una sessualità negata.
La “Dama bianca”.
D’altra parte facevamo colpevoli amnesie di come funzionava veramente il mondo reale. Sarebbe stato sufficiente che non ci fossimo dimenticati della “Dama Bianca”, al secolo Giulia Occhini che fu protagonista negli anni ’50 di una relazione extraconiugale con i Fausto Coppi. Emerse già allora di come l’Italia democristiana fosse incapace di capire e gestire sia gli aspetti sessuali che morali legali all’adulterio. E’ vero che la poveretta fu pubblicamente rimproverata del papa Pio XII ma, affrontò anche un processo in tribunale per l’accusa di abbandono del tetto coniugale. Non andò meglio a sinistra, per i comunisti di all’allora. Basti pensare alle difficoltà che incontrò Togliatti con Nilde Iotti. E, per la verità, non va meglio oggi, per gli omosessuali in Russia, con Putin
Sessualità negata e la politica.
Non vorrei addentrarmi nelle malsane sabbie mobili della politica italiana di oggi ma anche di ieri e, del giorno prima. Credo che tutti abbiamo capito che la chiesa non ha più la forza e forse neanche la volontà per opporsi ai matrimoni tra omosessuali e a presentarsi come baluardo della moralità. Papa Francesco, con la sensibilità che lo caratterizza, ha sintetizzato il suo pensiero dicendo: “ Chi sono io per giudicare un gay?” E allora, chi c’è che giudica e si oppone in Italia ad una naturale evoluzione di ciò che esiste ed ha bisogno solo d’essere regolamentato? Ricordate Alfano, Casini, Mastella e pensate un po’, prima, in questa “santa armata” a difesa della moralità e del matrimonio c’era Berlusconi e Verdini?
Ci viene da sorridere, magari anche un po’ da piangere a pensare che questi tristi personaggi vogliono decidere sulla nostra vita personale fino ad interferire sulla nostra sessualità ma, se pensassimo che loro lo fanno perché sono cattivi o forse, solo un po’ stupidi, sbaglieremo. Tutta la società, tutti noi tendiamo ad una sessualità negata e ci difendiamo da essa, omo o etero che sia. Tendiamo verso una sessualità negata e a chiedere che qualcuno dall’esterno ci metta dei “bavagli”.
E’ interessante vedere le strategie che di volta in volta cerchiamo di mettere in atto, come argini di carta che alziamo per difenderci da un mare che a volte diventa tempestoso sgretolando rovinosamente le nostre difese. Intanto sprechiamo energie e viviamo frustranti fallimenti.
La libido è energia.
La libido è energia, una energia che non possiamo né tacitare né possiamo deviare a nostro piacimento o secondo la morale del momento. L’esempio più classico sono le isteriche. Ora ce ne sono un po’ meno, non sono scomparse, sono solo un po’ diminuite di numero e un po’ mimetizzale. Le isteriche vivevano massicciamente una sessualità negata, risultato: le istrioniche si rantolavano per terra in preda a spasmi mentali e fisici le altre convertivano in organo la loro libido fino alla paralisi delle gambe, braccia e cecità. Non a caso l’ipnosi “faceva miracoli”.
L’ipnotista alzava dalla carrozzina la poveretta che magari stava li inchiodata da anni e la faceva camminare. Il “miracolo” durava poco ma, questo non dipendeva dalla poveretta e anche poco dall’Ipnosi. Però questo meriterebbe un approfondimento a parte.
Dicevo che la sessualità negata è una difesa a cui ricorriamo. Ci serviamo delle istituzioni che di volta in volta sono state la chiesa, la politica ma anche la filosofia e perché no, la stessa psicologia. Basti pensare che Freud che pur qualche pensiero di apertura verso l’utilizzo un po’ più libero della sessualità l’aveva fatto e scritto. Bene, Freud pensava che ogni rapporto che non fosse squisitamente genitale, alias penetrazione maschio-femmina era da annoveresi come una fissazione nelle fasi dello sviluppo e quindi uno spreco al fine di un equilibrata vita sessuale. I poveri omosessuali rischiavano di rimanere inchiodati sulla poltrona dello psicoanalista per decenni. Ma ripeto, era una difesa, una estrema difesa. Si faceva fare agli altri quello che la persona voleva fare: arrivare ad una sessualità negata.
Fuga dalla sessualità.
In fondo, non c’era molta differenza tra l’ andare per anni e anni dallo psicoanalista che ti vuole fuori dalla “follia” delle perversioni o, fuggire in convento e farsi fustigare da chi ti manaccia con l’inferno. Non è un caso che ancora oggi ci siano psicoterapeuti, questi si veramente “pazzerelli”, che propongono la psicoterapia riparativa per gli omosessuali. Un concentrato di prescrizioni cognitive e preghiere. Chiaramente, quando poi non funziona, visto i mezzi che vengono usati: psicologia e Dio, il senso di colpa e l’annichilimento di chi non guarisce è assicurato. Però, anche li, c’è sicuramente la responsabilità di agenzie culturali, politiche e religiose che propongono modelli oscurantisti ma, c’è la scelta di chi va volutamente a farsi bloccare dagli altri.
Rimane il bisogno della sessualità negata. E allora possiamo chiederci perché lo facciamo direttamente o lo facciamo fare agli altri. Evidentemente abbiamo paura. E’ una paura antica ma potente che si struttura dentro di noi in mille modi diversi. Ognuno di noi ha una sua storia e una sua modalità diversa: la somatizzazione, le fobie, forme isteriche, proiezioni etc. Meccanismi nevrotici che ci fanno perdere energia ma soprattutto ci confondono rispetto ai nostri reali bisogni.
Si perché diventa difficile capire, elaborare che quel mal di testa che ci piega o, quei dolori articolari che ci bloccano e impediscono di fare ciò che vorremmo, in realtà sono difese dalla nostra libido. E poi, una volta svelato l’arcano, rimane che l’energia di cui disponiamo, la libido, è una “una centrale nucleare”, non ci possiamo mica entrare dentro o illuderci di utilizzarla senza precauzioni e consapevolezza. Un po’, per tornale all’inizio, ciò che abbiamo fatto nel ’68. Infatti, molti di noi si sono bruciaci. La libido è una pulsione, è l’energia che permette la vita ma è anche una potenza che ci distrugge.
Però, che tristezza per quegli uomini o donne che normano la loro vita nel tentativo di realizzare una sessualità negata. Appassiscono senza conoscere e muoiono, senza aver vissuto.
Contatti:
Lo studio del Dott. Renzo Zambello è in via Amico Canobio 7, CAP 28100 Novara. Cellulare 3472282733, Aperto dal lunedì al venerdì dalle ore 8 alle ore 19 .
Video: L’Omosessualità e psicoterapia
Di Renzo Zambello il libro ” Ricordi e riflessioni di uno psicoanalista “ Ed. Kimerik
Analisi interessante.