Attacco di panico.
Paura della paura e ancora oggi l’attacco di panico è una malattia che fa paura e non viene riconosciuta con difficoltà. In realtà può essere perfettamente curata fino alla guarigione. È una sorta di bugia del cervello che tiene sotto scacco per tutta la vita le persone colpite perchè non curate correttamente. In uscita il libro-verità per chiarire le cause e fornire i rimedi più efficaci per uscire dal recinto di questa malattia invalidante.
Paura: il cervello ci racconta una bugia
Il volume Panico! una bugia del cervello che può rovinarci la vita. Il libro è un’intervista della giornalista Cinzia Tani a Rosario Sorrentino, neurologo in cui l’esperto sottolinea la necessità di intervenire precocemente. Occorre una terapia farmacologica mirata per evitare la cronicizzazione del disturbo. Nel suo libro, Sorrentino lancia un allarme che dissacra la psicoterapia. Sotto accusa le lunghissime e spesso inutili terapie psicoanalitiche che non solo non sortiscono alcun risultato. Anzi, sottraendo il paziente alle cure farmacologiche necessarie, possono contribuire al peggioramento dei sintomi del panico. Ciò perché i malati vengono sottoposti a uno stress prolungato, con costi elevati e conseguenze negative sulla qualità di vita. Il neurologo e la giornalista nel libro sottolineano cosa bisogna sapere e cosa si deve fare per non avere più paura della paura. Si arriverà a non credere più a quella bugia che tanto pesantemente può condizionare l’esistenza delle persone colpite dal panico.
Paura, attacco di panico: le cause
Nel libro l’esperto richiama l’attenzione tra i fattori ambientali che possono, nelle persone predisposte, scatenare le prime crisi di panico. Ad esempio quando esposte a un eccesso di anidride carbonica (CO2) negli ambienti chiusi, non sufficientemente ventilati come la metropolitana. Così pure in l’aereo, al cinema, al ristorante e sui mezzi pubblici. L’autore conclude che l’attacco di panico non è né un’invenzione, né un capriccio. E’ un evento che è stato possibile fotografare esattamente nel momento in cui si è verificato, grazie all’aiuto della risonanza magnetica funzionale. E ciò scagiona una volta per tutte dal sospetto che i pazienti vengano spesso etichettati come malati immaginari.
Commento del Dott. Zambello
Ho più volte detto che ciò che il dott. Serrentino sostiene, non è vero. Non lo dico solo io, lo dicono le statistiche e studi clinici che cito nel video.
Con la psicoterapia non solo statisticamente diminuisce sensibilmente il numero degli attacchi ma é mia esperienza che questi scompaiano fin dalle prime settimane.
A distanza di tempo con la psicoterapia si azzera le possibilità di recidive. Non so perché Sorrentino insista con questa teoria che certamente non fa bene a nessuno, soprattutto ai pazienti.
Video: Attacchi di panico e Psicoterapia del Dott. Zambello
Del Dott. Renzo Zambello il libro: “Ricordi e Riflessioni di uno Psicoanalista” . Ed. Kimerik.
Contatti:
Lo studio è in via Amico Canobio 7, CAP 28100 Novara. Cellulare 3472282733, e sarà aperto dal lunedì al venerdì dalle ore 8 alle ore 19 .
Commento ricopiando il commento da me scritto sul sito
“Tanta Salute” dove compariva l’articolo che pubblicizzava, tra l’altro, l’uscita del Libro del prof.Sorrentino
(link: http://www. tantasalute.it/articolo/attacchi-di-panico-farmaci-e-psicoterapia/2012/)
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– Attacchi di panico: farmaci e psicoterapia –
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1. – Innanzitutto il Disturbo di Attacco di Panico non si chiama “in gergo” DP bensì si chiama in – maniera più rapida – usando l’acronimo del Disturbo stesso ovvero: DAP (D.A.P.).
2. – Il prof. Sorrentino, come studioso di neuropsicologia e farmacologia, può certamente scrivere sul tema dell’eventuale Efficacia del Farmaco per la cura del DAP supportando le sue affermazioni con dati di ricerca farmacologica,
TUTTAVIA NON PUO’ scrivere sulla INEFFICACIA delle PSICOTERAPIE in quanto “NON-Esperto” in tale campo tant’è che in questo vostro articolo si parla di “Terapie Psicoanalitiche” e queste sono solo un ben determinato tipo di PSICOTERAPIE mentre ne esistono molti altri tipi secondo vari Modelli di riferimento… una tra le tante, ad esempio, sono le Psicoterapie Brevi…
3. -Inoltre, mi sembra più corretto che un esperto in una determinata area possa scrivere circa l’Efficacia delle proprie ricerche e trarne anche vantaggio, MA mi appare quanto mai SCORRETTO scrivere sulla INEFFICACIA di qualcosa su cui non si è adeguatamente preparati determinando svantaggi per gli altri (accrescendo così indirettamente anche i propri vantaggi ) SOPRATTUTTO quando a pagare per questo Comportamento Scorretto non sono esclusivamente gli Psicologi e gli Psicoterapeuti BENSI’ l’Utenza, ovvero coloro che soffrono di D.A.P.
4. – Infine, ritengo che questo mio commento contenga solo dei brevissimi chiarimenti sull’argomento e che quindi non possano essere ritenuti offensivi ma piuttosto siano IDONEI soprattutto per chi soffre di D.A.P. e, pertanto, ritengo che oltre ad essere pubblicato non debba essere cancellato successivamente affinché ne resti traccia correlata all’articolo stesso.
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http://www. tantasalute.it/articolo/attacchi-di-panico-farmaci-e-psicoterapia/2012/#comments
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n.b.: non so comunque se sul sito “Tanta Salute”
verrà pubblicato il mio commento che al momento ancora non compare e per questo motivo l’ho riportato anche qui, soprattutto, perché questo è il Sito di un MEDICO anche PSICOANALISTA E PSICOTERAPEUTA!
… e ringrazio per l’ospitalità il dott.Zambello
Accolgo volentieri la precisazione della Dott.ssa Scarambone che, se ho capito bene, è indirizzata un po’ a me ed un po’ ai signori di www. tantasalute.it.Credo che la Dottoressa non mi possa rimproverare di avere manomesso alcunché, ho pubblicato l’articolo così come l’ho trovato su www. lastampa.it, ho messo i riferimenti e poi, certo, l’ho commentato. E’ il mio lavoro su questo blog.
Per quanto riguarda invece il contenuto dell’ intervento della dott.ssa vorrei precisare che non ho ancora letto il libro del dott. Sorrentino ma ho ascoltato diverse volte i suoi interventi in televisione ed ho letto numerose sue cose, effettivamente quello che si evince, anche dall’articolo sulla Stampa, il Dottor Sorrentino non crede all’intervento psicologico, sia questo psicoterapeutico e ancor più quello psicoanalitico.
Lei fa giustamente una distinzione fra l’intervento psicoterapeutico e quello psicoanalitico, mi sembra di capire a favore del primo, ebbene, non sono proprio d’accordo. La psicoanalisi non è un posto, una situazione dove paziente e terapeuta si “perdono” alla ricerca dell’introvabile, ma è il luogo dove il paziente trova se stesso, lavora con se stesso, guarisce.
Dottoressa, mi faccia fare per ultimo, una nota polemica: ho capito che lei ha apprezzato la mia forma, mi riconosce, spero, una certa professionalità, ma veda, tutti i miei colleghi psicoanalisti, di qualsiasi formazione essi siano, sono sicuramente anche psicoterapeuti. Così obbliga la legge.
Contento di averla ospitata, credo abbiamo fatto un servizio a chi ci legge, spero che lei ci onorerà ancora. della sua visita
La ringrazio molto dott. Zambello per l’ospitalià offertami ed ho inserito il suo Blog/Sito nell’elenco dei miei preferiti proprio per poterLa leggere ancora.
Anche io però tengo a precisare qualcosa e non certo per polemica ma esclusivamente col miglior intento che siffatte conversazioni possano essere utili anche a chi legge e, magari, non è un esperto del campo bensì un possibile friuitore dei servizi offerti dalla Medicina, dalla Psicologia e dalle Psicoterapie.
E’ certamente chiaro che oggi la Scuola di Psicoanalisi, come previsto dalla Legge, sia equiparata a qualsiasi altra Scuola di Psicoterapia ( laddove nel passato ingiustamente non lo era) ma non è certo per polemica che ho precisato che Lei è “Medico Psicanalista e Psicoterapeuta” quanto piuttosto solo perché così è scritto in Alto in questo Blog accanto alla Sua foto.
Blog che ho avuto modo di apprezzare in varie pagine compreso, quelle delle interviste pubblicate su YouTube.
Lei è Psicoterapeuta junghiano (e quindi secondo un modello psicoanalitico) altri lo sono secondo altri Modelli: Cognitivo-Comportamentale, Sistemico-Relazionale, etc…
ciascuno ugualmente degno ed efficace, magari, in maniera diversa secondo lo specifico disagio portato dal “cliente” (volendo usare la terminologia dell’approccio rogersiano) come del resto Lei stesso evidenzia in una delle interviste in merito all’utilizzo di uno strumento quale l’Ipnosi per curare un attacco di panico.
Quello che è certo è che uno Psicoterapeuta – così come prevede la Legge – qualunque sia il Modello cui adersice (junghiano o sistemico-relazionale o altro) DEVE ESSERE NECESSARIAMENTE o MEDICO o PSICOLOGO e possibilmente precisarlo, così come fa Lei e come faccio io che sono Psicologa.
E altra cosa certa è che NON TUTTI I MEDICI SONO PSICOTERAPEUTI così come NON TUTTI GLI PSICOLOGI SONO PSICOTERAPEUTI e questo lo preciso solo a sostegno di quanto lei stesso afferma ma anche per sottolineare che ritengo che l’essere MEDICO del prof. R.Sorrentino – Neurologo, emerito studioso di Neuropsicologia e di Farmacologia, come si legge nel di Lui sito – NON SIGNIFICA che egli sia uno PSICOTERAPEUTA (né psicoanalitico, né psicodinamico, né di qualsiasi altro approccio).
Ciò significa invece che si è dedicato alla Ricerca ma non che si sia dedicato alla specifica Formazione post-lauream in una Scuola almeno quadriennale di Psicoterapia (di qualunque modello) conseguendone il Titolo e, pertanto, è quanto mai scorretto predicare l’Inefficacia della Psicoterapia … sui cui effetti a livello cerebrale Egli non ha mai condotto studi specifici a dimostrarne la efficacia o meno.
… se poi dicesse almeno “Psicoterapie”! … forse farebbe almeno supporre la conoscenza di vari possibili modelli ed approcci, invece parla tout court di Terapia psicoanalatica confondendo quindi un tipo di PSICOTERAPIA con tutto l’Insieme delle PSICOTERAPIE.
(preciso, comunque, che anche io mi rifaccio esclusivamente all’articolo pubblicato su “Tanta Salute” perché non ho avuto modo di leggere il suo nuovo libro)
Le sue affermazioni – che chiaramente difendono il Farmaco, essendo egli un ricercatore orientato alla farmacologia – inoltre, tendono a disorientare anche i Medici cosiddetti “generici” o “di base” acuendo una spaccatura tra Medicina e Psicologia, a danno anche della PREVENZIONE PSICOLOGICA, in luogo dell’auspicato lavoro di equipe a solo beneficio della PERSONA bisognevole di Aiuto.
Sembra quasi il prosieguo di quell’iniziale ostracismo svolto da una parte della Classe medica nei confronti sia della Psichiatria sia della Psicanalisi … e che ora coinvolge anche la Psicologia.
La ringrazio ancora di avermi offerto questo suo spazio per esprimere il mio pensiero sul tema e la saluto con stima
Rosaria Scarambone