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Pseudonimo: Vinjafanja
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Domanda allo psicoterapeuta:
Gentile Dottor Zambello, dopo un anno e qualche mese di ottimi progressi e risultati mi trovo a fare delle cose sbagliate. Sto gettando veleno addosso a me stesso, è normale che dopo tanto lavoro fatto su sé stessi con progressi raggiunti ci si risenta per un lungo periodo così male, a fare questi errori volontari? È possibile che nel percorso di guarigione si ripresentino stati d'animo così terribili?
Risposta del Dott.Zambello: La nostra crescita è costellata di errori, di momenti positivi e altri negativi.
Andiamo avanti e torniamo indietro.
Cresciamo se, continuiamo nonostante le difficoltà a crederci, a ricominciare.
Aggiunto: Aprile 25, 2021
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Pseudonimo: Sisifo
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Domanda allo psicoterapeuta:
Gentile dottore, lei su una cosa ha ragione: sono un errore della natura e non sarei mai dovuta nascere.
Ma mi creda, mia madre non mi vuole bene. Me ne ha voluto, forse, prima di sapere la diagnosi, quando credeva che fossi normale.
Ma sono 30 anni ormai che non mi vuole più bene, e non le si può dare torto: gli errori si devono solamente cancellare.
Aggiunto: Aprile 25, 2021
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Pseudonimo: Disagio
Pseudonimo: Disagio
Domanda allo psicoterapeuta:
Buongiorno dottore,
da cosa può essere dovuta una grande timidezza in età adulta e grande disagio nel rapportarsi con gli altri? Può essere stata causata da un'errata educazione ricevuta da bambini? Ho enormi difficoltà relazionali e non riesco a superarle,mi sento sempre inferiore agli altri
Risposta del Dott.Zambello: La poca stima di se stesso, e l'estrema incertezza sulle prossime possibilità, può avere radici antiche.
Un aiuto psicoterapeutco potrebbe essere di aiuto.
Aggiunto: Aprile 25, 2021
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Pseudonimo: Sisifo
Pseudonimo: Sisifo
Domanda allo psicoterapeuta:
Buongiorno dottore,
Oggi mia madre ha rinfacciato cose che mi hanno ferita molto, anche se a lei non l'ho detto. In pratica ha saputo che ho prenotato tra un paio di settimane una visita otorinolaringoiatrica e, non mi chieda per quale ragione, si è quasi arrabbiata. Mi ha detto che è inutile fare ancora visite del genere, che la devo smettere di illudermi, tanto resterò sempre sorda.
Mi ha detto che, invece di intestardirmi ad andare dall'otorino, è ora che mi faccia controllare da un dermatologo (in effetti, anche per causa del Covid, saranno quasi 4 anni che non faccio una visita di quel tipo).
Dice che con tutti i nei che ho potrei avere facilmente un cancro e che mi devo fare controllare.
Non ne faccio mai una giusta, sbaglio sempre, evidentemente.
Ho detto a mia madre che ha ragione e che prenoterò una visita dermatologica a breve, ma mi ha risposto che ci dovevo pensare prima e ha continuato a brontolare.
Però, a dire la verità non ci tengo per niente a farla, una visita di quel tipo.
Non ci tengo affatto a vivere a lungo,non nelle condizioni in cui sono adesso almeno.
Anzi, se dovessi morissi giovane ringrazierei il cancro, per la sofferenza che mi è stata risparmiata.
Risposta del Dott.Zambello: Gent.ma Signora,
lei conosce la risposta di Sileno al re Mida che gli chiede quale sia la cosa più desiderabile per l’uomo. Sileno, il mentore di Dioniso, risponde perentoriamente: «Non essere nato, non essere, essere niente». Non venire mai alla luce o, se si ha avuto la sventura di nascere, tornare nel nulla quanto prima possibile.
E tutto ciò è detto al re Mida. Re, eppure, nella realtà: il nulla.
Questo è il senso della nostra vita, sia che siamo re o spazzacamino, poco importa. Tanto, tutto passa.
L'unico valore, l'amore. Solo quello da vita a qualcosa che senza di lui sarebbe terra, sterco. Lui è il soffio dell'amore.
Signora è questo soffio che lei sente: l'amore di sua madre. È l'amore, che la turba. Disturba il suo nichilismo. Mostra la follia dell' odio. Sua madre le vuole bene. Vorrebbe che lei la smettesse di inseguire rabbiosi progetti onnipotenti, fallimentari, ma riconoscesse la grazia di essere viva. Lo si fa accettando la realtà sia che siamo re o spazzini.
Aggiunto: Aprile 25, 2021
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Pseudonimo: Vinjafanja
Pseudonimo: Vinjafanja
Domanda allo psicoterapeuta:
Dottore lei è per me fonte di ispirazione da molto tempo volevo chiederle un parere personale, poco fa ho visto un filmato di un servizio del 2011 del programma Presa Diretta riguardante l'ospedale psichiatrico di Aversa e ne sono rimasto sconvolto. Lei pensa che tanta gente innocente venga internata ingiustamente?
Risposta del Dott.Zambello: Ma no, le cose sono ben diverse da quando c'erano gli Ospedali Psichiatrici.
Ora tutto è molto più attento ai diritti dei pazienti. Non si fanno più terapie dure quali la lobotomiae non si limitano più le libertà del paziente se non per brevi periodi. Purtroppo mancano o sono gravemente insufficienti i servizi sul territorio.
Aggiunto: Aprile 19, 2021
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Pseudonimo: andrea
Pseudonimo: andrea
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Pseudonimo: Sisifo
Pseudonimo: Sisifo
Domanda allo psicoterapeuta:
Il desiderio di poter avere figli non ha nulla a che fare con l'essere o meno una donna, e non devo spiegarle il perché. Qualsiasi essere, umano o animale che sia, sente il desiderio di riprodursi, sia esso maschio o femmina.
Il mio desiderio di essere una donna, di poter avere una gravidanza, non fa di me una donna. Non è così che funziona, per essere una donna ci vogliono dei requisiti bioologici e genetici specifici che io non possiedo. Altrimenti i medici, compreso lei visto che è medico, non mi avrebbero classificata come intersessuale.
Mi piacerebbe poter andare a cavallo, ma ho dei limiti fisici in ragione i quali mi hanno sempre impedito di poter fare equitazione. Per questo motivo non posso certo dire che sono una fantina (ammesso e non concesso che esista il femminile del termine "fantino").
Mi piacerebbe poter praticare la boxe o ancora meglio le arti marziali miste, per poter finalmente ammazzare di botte quelle troie delle donne senza finire in galera. Però ho dei limiti fisici per i quali nessun medico mi farebbe mai un certificato di idoneità atto a praticare uno sport del genere. Per questo motivo non posso certo definirmi pugile, solo per il desiderio di andare ad ammazzare una su un ring.
Allo stesso modo, non posso essere definita donna, perché non possiedo i requisiti fisici minimi per esserlo. Con buona pace di tutti i pronomi.
Risposta del Dott.Zambello: Amen.
Aggiunto: Aprile 15, 2021
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Pseudonimo: Sisifo giovedì
Pseudonimo: Sisifo giovedì
Domanda allo psicoterapeuta:
Gentile dottore, gliela posso chiedere una cosa?
Perché lei continua a riferirsi a me chiamandomi "signora" e usando il femminile?
Io parlo di me al femminile perché è quello il sesso che mi è stato assegnato per convenzione, dato che è quello a cui le mie caratteristiche morfologiche più si avvicinano.Anzi, mi sono state imposte, tramite terapie ormonali. caratteristiche femminili (seno, Fianchi arrotondati, sviluppo della vagina) che normalmente non avrei.
Eppure, nonostante questo non sono una donna, e lei lo sa bene.
Non uso gli asterischi, come fa chi non vuole identificarsi, o essere identificato in nessuno dei due generi, perché trovo che complichino molto la comprensione e poi non possono essere pronuciati,ma se ci fosse, nella nostra lingua, un pronome neutro probabilmente è quello che userei.
Comunque il punto è: lei perché mi chiama "signora"?
Lo chiedo senza polemica, giuro.
O lei non ha capito ancora quale sia la mia patologia (il che sarebbe assolutamente comprensibile,non l'ho mai esplicitamente menzionata) quindi mi ritiene erroneamente una donna;
oppure ha capito benissimo che razza di schifo io sono ma, per qualche ragione che ignoro, non crede nella definizione di intersessualità ed è convinto che le persone non possano che essere o uomini o donne.
Quale delle due?
Altra cosa: come mai voi medici dite che una persona è ciò che sente di essere, alcuni di voi mi dicono che sono una donna lo stesso e bla bla bla... E poi invece fate degli studi, scrivete articoli dove sostenete che quelli affetti da tutta una serie di patologie, tra cui la mia, sono intersessuali?
Non è ammissibile. Non potete dire una cosa ai pazienti e poi invece, nei vostri articoli, sostenere l'esatto contrario. Capisce che è una cosa talmente destabilizzante che non se ne viene più fuori? Se la comunità scientifica ha deciso che Sisifo, in quanto persona affetta dalla patologia X,è intersessuale allora perché i medici non me lo hanno detto? Perché mi dicono il contrario. Io non mi fido dei medici e forse nemmeno di lei...lei cosa ne pensa in proposito?
Risposta del Dott.Zambello: Gent.ma Signora,
lei complica le cose, più di quanto già lo siano. Intanto le assicuro che per quanto tardo io sia, ho capito di cosa lei soffre. Così come, le dicevo l'altra volta, ho capito che lei scrive molto bene.
Detto ciò, anche in questa situazione da lei creata, mi attengo alla realtà: ci sono due aggettivi per definire il sesso di una persona: maschio e femmina, e due pronomi per identificarli: lui è lei. Non ho altre possibilità. Non me le invento.
Ma c'è un motivo più forte che mi obbliga a chiamarla Signora ed è che lei si sente donna, vorrebbe essere madre.
Chi sono io per non riconoscere questo suo desiderio?
Poi la vita, la biologia, mette dei limiti, li accetto, come ho accettato i miei e come tutti i giorni vedo gente che fatica per accettare i loro. Così è la vita è io ho imparato accettandola ad amarla anche se so, riconosco il limite più grande: la morte.
Aggiunto: Aprile 15, 2021
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Pseudonimo: Schizofrenia
Domanda allo psicoterapeuta:
Gent.mo dottore,
quali sono i sintomi da considerare come campanelli d'allarme per lo sviluppo di una patologia dello "spettro schizofrenico"? (Stiamo parlando di un ragazzo poco più che ventenne)
Risposta del Dott.Zambello: Secondo le classificazioni psichiatriche: scambiare il giorno per la notte,mancanza di scopi nel lavoro, studio o affettivi,pensieri disordinati e confusi,convinzioni deliranti,allucinazioni.
Non è necessario che siano tutti presenti, bastano due o tre di questi sintomi per poter dubitare di una forma incipiente.
Quello che posso consigliarle è di far seguire il ragazzo da uno psichiatra che sia anche uno psicoanalista.
Ho scritto un articolo su un caso di una incipiente psicosi in un giovane. Il titolo è: Dismorfismo corporeo: l’uomo che non voleva il naso