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Pseudonimo: Un aspirante junghiano
Pseudonimo: Un aspirante junghiano
Domanda allo psicoterapeuta:
Gentile Dott. Zambello
Sono quello studente di Psicologia che l'aveva contattata tempo fa chiedendoLe consigli per la tesi (che nonostante abbia modificato il tema, ora è incentrato molto più sulla terapia junghiana).
Attualmente sto terminando "Ricordi, Sogni, Riflessioni", veramente bellissimo, ma mi sono concentrato soprattutto su grandi autori quali il grande Hillman, che se n'è andato poche settimane fa, e il nostro brillante Carotenuto.
Volevo chiederLe un consiglio riguardo la scuola di specializzazione: cosa ne pensa della scuola Li.S.T.A. (Libera Scuola di Terapia Analitica) di Milano? A me è sembrata molto buona come scuola, sebbene relativamente giovane (l'han fondata 9 anni fa), è previsto anche un corso dove si approfondiscono tecniche quali immaginazione attiva e sand play therapy.
Le porgo i miei saluti e grazie dell'attenzione ancora!
Un aspirante junghiano
Risposta del Dott.Zambello: Gent.mo Collega,
non conosco la scuola. Ho guardato un po' il programma e mi sembra buono, stimolante ma, come scuola di psicoterapia. Lei si deve chiedere se vuole fare il terapeuta o lo psicoanalista. Nel primo caso la scuola mi sembra vada bene, nel secondo caso, no. Avrà letto che era proprio Jung a richiedere non solo una analisi individuale ma anche una didattica. La scuola mi sembra del tutto insufficiente rispetto a questa preparazione.
Aggiunto: Novembre 15, 2011
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Pseudonimo: Delusa
Pseudonimo: Delusa
Domanda allo psicoterapeuta:
egr. prof. io ho una vita sessuale con mio marito che definisco faticosa. in quanto mio marito non sa approcciarsi ,il suo modo di fare mi infastidisce, e siccome vedo che a lui piace quardare le donne spogliate, che ci sono su copertine di giornali e anche su giornalacci che si procura, questo mi disturba moltissimo .credo che siamo su due binari molto diversi ,e ho paura di stancarmi e di lasciarlo prima o poi. se non mette fine a questi suoi modi di fare.io mi sento povera di iniziative in quanto mi sento frenata perche' vedo in mio marito un uomo senza spina dorsale.il male e' che lui si sente a posto ed io mi sento male. cosa ne pensa.?
Risposta del Dott.Zambello: Gent.ma Signora, perchè lo ha sposato? Non credo che quello che ora è suo marito,per lei, senza spina dorsale e sessualmente povero di iniziativa, prima fosse diverso. Ora ha deciso che non le va più bene, si separi ma, non imputi a lui la colpa di un fallimento che già c'era prima.
Aggiunto: Novembre 15, 2011
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Pseudonimo: Elena.
Pseudonimo: Elena.
Domanda allo psicoterapeuta:
Scusate, da diverso tempo mio fratello soffre di depressione, che gli provoca delle voci continue che lo disturbano. Voglio sapere se c'è una cura definitiva cosi da eliminare queste voci che lo fanno soffrire.La prego di aiutarmi!!!
Risposta del Dott.Zambello: Gent.ma Signora Elena,
la cura per suo fratello è psichiatrica. Una buona terapia farmacologica riesce molto, molto spesso a riequilibrare lo stato percettivo.
Aggiunto: Novembre 13, 2011
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Pseudonimo: Salvatore
Pseudonimo: Salvatore
Domanda allo psicoterapeuta:
EGREGIO DOTTORE,SUCCEDE DA TEMPO CHE SE MIA MOGLIE ENTRA IN UNA STANZA E SENTE FARE DEI RUMORI DAI VICINI DI SOPRA, CREDE CHE LI FACCIANO PERCHE' HANNO SENTITO ENTRARE LEI NELLA STANZA, ANCHE SE LEI ENTRA SILENZIOSAMENTE PER CUI E' IMPOSSIBILE CHE L'ABBIANO SENTITA; ALLORA MIA MOGLIE DICE: "SONO DEI DEMONI,MA COME FANNO A SENTIRE CHE SONO ENTRATA PER METTERSI SUBITO A FARE RUMORE?" INUTILMENTE IO CERCO DI CONVINCERLA CHE I VICINI STAVANO GIA' FACENDO I RUMORI PER CONTO LORO E NON PERCHE' HANNO SENTITO LEI ENTRARE IN QUELLA STANZA.FAREBBERO RUMORE ANCHE SE MIA MOGLIE NON FOSSE ENTRATA, MA NON C'E' VERSO DI CONVINCERLA!DICE CHE FORSE HANNO DEGLI APPARECCHI PER SENTIRE QUANDO LEI ARRIVA NELLA STANZA,AL PUNTO CHE NON VUOLE PIU' MANGIARE IN CUCINA...NON LE SEMBRA CHE IL RAGIONAMENTO CHE FA MIA MOGLIE SIA UN TANTINO PARANOICO? GRAZIE E DISTINTI SALUTI
Risposta del Dott.Zambello: Si, è un po' disturbata. Però, non si allarmi troppo. Tutti noi abbiamo le nostre "fissazioni". Queste diventano importanti solo quando ci fanno vivere male ed alterano sostanzialmente il nostro rapporto con gli altri. Un consiglio. lasci cadere l'argomento, non ne discuta.
Aggiunto: Novembre 13, 2011
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Pseudonimo: amico delle donne
Pseudonimo: amico delle donne
Domanda allo psicoterapeuta:
Gentile Dottore,
vorrei chiederLe quale potrebbe essere la "base psicologica" del così detto "amico delle donne", ossia il classico ragazzo timido, dalla parte delle donne che spesso è innamorato della ragazza che invece con lui si confida, magari chiedendogli consigli su come conquistare l'uomo che le piace.. (ha a che fare qualcosa il legame con la medre?) spero di essere riuscito a spiegarmi..
Grazie in anticipo
Risposta del Dott.Zambello: Gent.mo Signore,
nel settecento era di moda un "amico delle donne" che veniva chiamato Cicisbeo. Egli era , prendo da Wikipedia, un gentiluomo che accompagnava una nobildonna sposata nelle occasioni mondane, feste, ricevimenti, teatri e l'assisteva nelle incombenze personali: toletta, corrispondenza, compere, visite. La signora veniva definita cicisbea del cavaliere.
L’etimologia della parola sembra essere connessa in modo parzialmente onomatopeico al bearsi nella conversazione, al cicaleccio, cinguettio, chiacchiericcio che costituivano la principale delizia dei cicisbei.
Lei mi chiede qual'è il motivo psicologico dell'esistenza dell'"amico delle donne". Mi sembra abbastanza probabile che questo, l'uomo, abbia rinunciato ad esercitare il suo ruolo maschile e sia avvertito dalla donna come debole. Più capace ad identificarsi nelle sensibilità donna che a difendere, proporre le sue caratteristiche di uomo.
Aggiunto: Novembre 12, 2011
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Pseudonimo: Anna
Pseudonimo: Anna
Domanda allo psicoterapeuta:
Gent.mo dottore, ho un problema da risolvere. Da circa tre anni sono in menopausa e da circa quattro faccio uso di psicofarmaci (Efexor 75). Da un controllo ematico ho scoperto di avere il colesterolo alto (290). Per sei mesi mi sono curata con le statine (Sivastin 40) e ho controllato l'alimentazione eliminando cibi troppo ricchi di colesterolo ma non ho risolto nulla. Il mio medico di base mi ha proposto una statina piu potente, ma io sono molto dubbiosa perchè ho letto che gli antidepressivi inibiscono l'attività delle statine (anche se non triciclici) ed inoltre danno molti effetti collaterali. Ciò che ho letto corrisponde a verità? Può una cura omeopatica abbassare un colesterolo cosi alto? La prego mi dia un consiglio. La ringrazio anticipatamente.
Risposta del Dott.Zambello: Gent.ma Signora,
mi dispiace per il pasticcio ed il ritardo della risposta. La verità è che lei mi pone un problema clinico-farmacologico che oltre a non essere nelle mie corde, sono uno psicoanalista, non potrei mai comunque darle una risposta via internet.
Non ho quasi nessuna conoscenza della omeopatia. La mia formazione in questo campo si è fermata il giorno stesso, ero ancora studente di medicina, un noto clinico e cultore della materia mi disse: io non curo né l'ipertensione né il diabete. Pensai, ma forse sbagliavo che per il resto non c'era bisogno di essere dei medici.
Aggiunto: Novembre 11, 2011
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Pseudonimo: LORENA
Pseudonimo: LORENA
Domanda allo psicoterapeuta:
Buongiorno Dr., vorrei sapere quando potrei fissare un appuntamento,i costi e se già dal primo appuntamento inizia la terapia.
Grazie Lorena ghironi
Risposta del Dott.Zambello: Risposta del Dott.Zambello:
Gent.ma Lorena,
tempi, costi e modalità quali, la frequenza delle sedute terapeutiche, l’orario, l’uso o meno del divano sono variabili che possono essere discusse e dicise solo in un colloquio personale. Mi creda, non è perchè non voglia risponderle o perchè abbia chi sa quali “segreti” ma perchè, “grazie a Dio”, ognuno di noi è diverso e non ci sono interventi pre-stabiliti.
Colgo l’occasione per dire come lavoro anche da un punto di vista meramente organizzativo. Solitamente vedo quasi esclusivamente persone che prendono il primo appuntamento chiamando direttamente in studio. Molto spesso mi è possibile dare il primo appuntamento dopo alcuni giorni dalla chiamata. Il numero telefonico è nel sito. Quasi sempre, se ci sono le possibilità di lavorare, propongo almeno tre incontri per definire, assieme, le motivazioni, il percorso e le modalità e in linea di massima il tempo previsto.
E’ chiaro che tutti gli incontri, compresi i primi hanno un costo. Sono per me un lavoro ma, credo,una occasione per chi mi contatta di capire un po’ se stesso.
Aggiunto: Novembre 11, 2011
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Pseudonimo: Francesca
Pseudonimo: Francesca
Domanda allo psicoterapeuta:
Gentile Dottor Zambello,
RingraziandoLa per la risposta che mi ha poc'anzi fornito, La ricontatto per dirLe che ho letto varie pagine della Sua rubrica coi lettori, trovando vari spunti di riflessione e d'indagine...Mi ha colpito , tra i tanti, un Suo intervento sul disturbo di Narcisismo della Personalità:mi sono documentata su questa problematica e ho "scoperto" che questo potrebbe essere un mio problema, ma sono preocupata perchè ho anche letto che è molto difficile nella vita adulta riparare questa caratteristica. Posso dirLe che percepisco questo mio tratto di "onnipotenza narcisistica" nel rifiuto-diffidenza-senso di inutilità verso ognuno e ogni-cosa. Il mio terapeuta sta cercando di insistere sulla mia "sensazione" di "essere corpo che prova sensazioni": forse questo c'entra qualcosa col mio narcisismo? Diversamente, vista la mia visione "pseudo-cognitiva" di difesa dal mondo e di rapporto empatico quasi inesistente (se non dietro mia volontaria costrizione su me stessa)con gli altri e con la realtà, "cosa" (in termini di esperienza, terapia, pensiero...) mi potrebbe portare a vivere ancora la vita in termini sentimentali o spirituali? In parole povere, dispero che qualunque cosa sia vana nei confronti di me stessa come persona "arida" e profondamente ferita dalla vita passata e presente...
Molto cordialmente e con stima.
Risposta del Dott.Zambello: Gent.ma Francesca,
lei cade in una macroscopica contraddizione in termini e "probabilmente" non se ne accorge. Se fosse vero che lei è "arrida" perchè dovrebbe preoccuparsi di esserlo? Per quanto concerne la psicoterapia, ripeto, ciò che è importante non è, mai, la scuola di pensiero, i presupposti teorici ma il rapporto che in essa si instaura. Detto questo, non sarei sincero se non le dicessi che i disturbi di personalità, ai quali il "narcisismo" appartiene trovano nella psicoterapia-dinamica, meglio nella psicoanalisi la prima e forse l'unica, possibile scelta terapeutica.
Secondo la teoria psicoanalitica ma anche secondo la psichiatria, questi disturbi si strutturano nei primissimi anni di vita, è evidente quindi che solo una terapia che si ripropone di "toccare" questi meccanismi può essere tale.
Aggiunto: Novembre 10, 2011
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Pseudonimo: alessia
Pseudonimo: alessia
Domanda allo psicoterapeuta:
gli attacchi di panico fanno sentire male al cuore?? nel senso senti come se ti viene un infarto ma non ce l hai??
Risposta del Dott.Zambello: Si, dispea e senso di morte improvvisa. E' per questo motivo che spesso, chi ha gli attacchi di panico viene portato al pronto soccorso e gli fanno tutta una serie di esami clinici e strumentali.
Aggiunto: Novembre 10, 2011
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Pseudonimo: Franco
Domanda allo psicoterapeuta:
Dottore Puo essere di avere un io biologico fragile sensibile e un altro io che nello stesso tempo non si rasegna che va in mezzo Che si trova in mezzo a tante dificolta e Che magari si puo anche rasegnare diciamo, dicendo Che non faro piu questo o altro perche e troppo per me e appena passata la tempesta comincia a pensare reagire nello stesso modo andando in contro al io biologico. ?Vorrei capire.grazie
Risposta del Dott.Zambello: Gen.mo Signore,
" Il coraggio uno non se lo può dare "
Così faceva dire il Manzoni a Don Abbondio nei Promessi Sposi. Le riporto quello che scrive a tale proposito un collega, Leonardo D'erasmo: "La frase è efficace, ma non è del tutto giusta. La paura non è una condanna del destino, né una condizione caratteriale. E' la voglia di non vivere.
Tante volte il pauroso non ha timore delle conseguenze del suo eventuale gesto audace, ma solo del cambiamento che questo produrrebbe."
Non lo so, non credo sia del tutto vero neanche questo. La paura è legata a strutture biologiche antiche e la sua risposta non passa per la corteccia. Però, e questa e la mia esperienza clinica, la terapia struttura e rafforza l'Io rendendolo più capace di rapportarsi col mondo esterno.