Domanda allo psicoterapeuta:
DA CIRCA UN ANNO STO VIVENDO MALE, INIZIALMENTE AVVERTIVO UNA SITUAZIONE DI DEPERSONALIZAZIONE A VOLTE MENTRE PARLAVO CON AMICI ALL'IMPROVVISO MI SENTIVO STRANO O MAGARI DURANTE GLI EPISODI DI DEPERSONALIZAZIONE ALL'IMPROVVISO RITORNAVO ME STESSO.DURANTE QUESTO PERIODO HO ANCHE AVUTO DEI PENSIERI RICORENTI SU QUELLO CHE MI CAPITAVA.CI SONO STATI MOMENTI DOVE PER ESEMPIO AVVERTIVO ALL'IMPROVVISO UNO STRANO SENSO DI IRRITABILITA'.ERO QUASI SEMPRE ANGOSCIATO' TURBATO DA QUELLO CHE MI STAVA SUCCEDENDO. ADESSO INVECE DA QUESTO PUNTO DI VISTA STO MEGLIO. ANCHE SE SPESSO AVVERTO UN SENSO DI AGITAZIONE INTERNA. VORREI SAPERE SECONDO LEI COSA MI STA SUCCEDENDO E MAGARI SAPERE SE DOVREI AVERE UN CONSULTO PRESSO UN PSICHIATRA O UN NEUROLOGO. DISTINTAMENTE LA SALUTO. :o
Risposta del Dott.Zambello: Gent.mo Angelo,
si, io chiederei un parere ad uno Psichiatra. Valuterei poi con lui la possibilità di una terapia, meglio psicodinamica.
Lasci stare il Neurologo, in questo lui non centra nulla
Aggiunto: Ottobre 26, 2011
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Pseudonimo: francesca
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Domanda allo psicoterapeuta:
Dottor Zambello,mi tolga una curiosità.
Dopo uno spiacevole svenimento ho creduto di soffrire di attacchi di panico. Un suo collega mi ha spiegato che è stata una cosa differente e ora piu che altro vivo nella paura di.. Cerco cmq di non aggirare gli ostacoli che mi spaventano ma di affrontarli e superarli. Non rinuncio praticamente a niente anche se spesso incontro qualcosa che mi spaventa o preoccupa. Tutti i giorni mi reco al lavoro, da sola anche se non è cosi piacevole per me. Ma sono obbligata a farlo e lo faccio con la radio a palla con musica allegra e cercando di cantare a tutto spiano sfogando cosi le mie paure. Cmq torniamo a noi..mi è stato detto che l'unica tarapia utile è quella cognitivo comportamentale. MA ora mi chiedo, posso (e sicuramente dovrei) cambiare il mio modo di comportarmi o di pensare davanti a queste paure. Io però nel mio piccolo penso che questi disagi arrivano a causa di qualche cosa. Quindi se io modifico il mio modo di pensare come li posso risolvere? forse non è meglio scovare la causa alla radice e capirne il motivo? lei che dice?
GRAZIE
Risposta del Dott.Zambello: Gent.ma Francesca,
quello che lei dice è la teoria della terapia dinamica. Ma, io che sono un terapeuta dinamico non sono così certo come il mio collega cognitivista che la migliore, o ancor più l'unica sia la mia. Non è così, ciò che fa la differenza in terapia, al di la della teoria e tecnica è l'empatia, la possibilità di creare un rapporto. Il resto, sono poco più che chiacchiere.
Aggiunto: Ottobre 26, 2011
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Pseudonimo: Luca
Pseudonimo: Luca
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Pseudonimo: Luca
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Domanda allo psicoterapeuta:
che lei preferisca l'aria fresca, la mia vita non cambia. Io invece voglio che cambi, ma da quanto ho capito lei non può aiutarmi, l'unica cosa che fa, è farmi intendere che a lei piace vivere. Si ma, e io? Non pensa anche a me? Come fa a godere della vita sapendo che nel mondo c'è gente che vorrebbe farla finita? Lei, lo sa, potrebbe venire giudicato come una persona egoista, che pensa solo a se stesso. ma io non credo che lei sia egoista, credo che lei abbia voglia di vivere, abbia voglia di "aria fresca", è un suo diritto, ma lei sa bene, che chi non ce la fa nella vita, tende a rompere le uova nel paniere di chi invece ce la fa o, quantomeno, lavora per farcela. Lei lo sa questo. Io potrei benissimo fare come lei, le capacià ce le ho, ma sa cosa succede a me, se lo faccio? Succede che gli altri mi vedono mentre me la spasso, e si offendono, si sentono di aver subito un torto, di conseguenza cercano di impedire me di continuare a vivere, anzichè di fare qualcosa per se stessi. Tanto più cerco di vivere tanto più le persone che mi stanno attorno si sentono turbate, se invece decido di farla finita, gli occhi delle persone si illuminano di felicità. Vogliono che io muoia.
Risposta del Dott.Zambello: Non so cosa vogliono quelli che la circondano, mi sembra di capire che lei, oltre i lamenti, voglia vivere e vivere bene. Certo, tutti abbiamo bisogno di un "compagno di viaggio" e lei, invece di lamentarsi tanto, farebbe bene a cercarselo.
E' stata piacevole la sua conoscenza ma, ora la saluto.
Non si preoccupi per quello che gli altri possono pensare di me, è da quando avevo poco più di quindici anni che la cosa non mi interessa.
Aggiunto: Ottobre 26, 2011
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Pseudonimo: Luca
Pseudonimo: Luca
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Pseudonimo: Luca
Pseudonimo: Luca
Domanda allo psicoterapeuta:
la mia è una monoposto color blu oltremare, però ho il bagagliaio molto spazioso, vicino alla ruota di scorta, se vuole può mettersi lì, vicino alla ruota. A parte la metafora, molto simpatica, è troppo faticoso per me, sono stanco e disilluso. Non riesco a reagire dottore, veramente, e poi riprendendo la metafora, la macchina, la mia cara bentley è ferma da anni e, arruginita lo è già, non serve aspettare ancora, è già arruginita, più di così...E poi perchè io devo andare in giro con una macchina vecchia, quando gli altri hanno la macchina nuova? Perchè? Voglio una macchina nuova anchio, si è vero la mia ha più personalità, ha la sua storia, ci sono i ricordi, è un pezzo da museo, ma a me tutto questo non mi interessa. Voglio una bentley nuova di zecca del 2012. E' in disaccordo con me? Lei che macchina ha invece? Una RolsRoice del '29? La guardi su google, ce nè una biposto, vada a farsi un giro con quella.
Risposta del Dott.Zambello: Però, prima mi mette nel bagagliaio e poi vuole venire a fare un giro con me sulla mia RolsRoice, chiaramente in attesa di una bentley nuova di zecca del 2012. Mi sembra un buon programma, bagagliaio a parte, lo sottoscrivo.
Per quanto mi riguarda, mi sono dimenticato di dirle che ho un po' di impegni fino al 2013, ma sono certo che lei troverà sicuramente qualcuno che la può accompagnare.
Auguri. Buon Viaggio.
Aggiunto: Ottobre 25, 2011
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Pseudonimo: Luca
Pseudonimo: Luca
Domanda allo psicoterapeuta:
Dottore, ho parlato con Luca, mi ha detto che è d'accordo. Ma, vorrei sapere una sua opinione dottore, se lei non mi dice niente io posso tirare ad indovinare, a meno che non sono mandrake che sa tutto, ma non lo sono mi creda. Stavo dicendo che la mia vita non ha senso, non sono felice, e piuttosto di continuare così vorrei farla finita. Inoltre con la crisi che c'è, economica, internazionale, le sparanze di un cambiamento in meglio si riducono drasticamente. In televisione non ci danno notizie rassicuranti, ogni giorno sembra che sia l'ultimo, che stiamo andando verso il baratro. Oltre a tutto ciò ci mostrano pure la morte, con relativa smorfia a forma di ghigno sul volto dei cadaveri. Tutto ciò non fa altro che accresecre in me un senso di smarrimeto e di mancanza di prospettive(tutto ciò che potrei fare di bello, di costruttivo, alla fine non serve a niente, quindi non lo faccio). Non riesco a vedere niente di positivo per il mio futuro. Sono come una macchina parcheggiata in garage che non si usa mai, una vecchia Bentley dell'89. Che dire, sono consapevole della mia tragica situazione e non vedo una via d'uscita. Cicuta, o treno? O digiuno?
Risposta del Dott.Zambello: Bhe! A buon gusto,non conoscevo "la Bentley dell'89", ho visto le foto su Google, devo dire che non è male.
Penso che farebbe bene a spolverarla un po' ed andare a farsi un bel giro.
Se non vuole, la lasci lì ma, lo sa, rischia che piano, piano arruginisca.
Ho visto che è a due posti, sarebbe un peccato andare in giro da soli.
Aggiunto: Ottobre 25, 2011
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Pseudonimo: margherita
Pseudonimo: margherita
Domanda allo psicoterapeuta:
Buongiorno Dottore,
oggi per l'ennesima volta ho provato disagio a guidare nel traffico.
Mi era gia capitato nei mesi subito dopo la nascita del mio bambino. Successivamente ho dovuto riprendere il lavoro e quindi riaffrontare il traffico. Con paura ce l'avevo fatta. Evitavo le ore di punta e le zone critiche ma stare in auto stava diventando più piacevole, fina a ieri.
In un punto in cui mi son trovata in coda ho iniziato ad avere le vecchie sensazioni. Ronzio alla testa, sudorazione ecc ecc..per fortuna il traffico si è msbloccato e tutto è passato. Questa mattina peggio ancora. Tanto che mi volevo fermare per paura di svenire mentre guidavo ma poi ho pensato che se mi fossi fermata difficilmente avrei ripreso a guidare e cosi ho tenuto duro. Possibile che il cervello sia un organo cosi facilmente influenzabile solo al negativo? e' bastato mezzo episodio per farmi ribiombare nella paura mentre i giorni in cui ho guidato serena non hanno inciso per niente?
Risposta del Dott.Zambello: Gent.ma Margherita,
evidentemente il problema non è il traffico. Questo è solo il segno di un disagio che si evidenzia lì, ma che ha radici altrove.
Ora lei ha due, tre, possibilità.
1- Si prende delle goccine, un leggero ansiolitico.
2- Intraprende un percorso di desensibilizzazione, una terapia cognitivo-comportamentale.
3- Cerca di capire dove stanno le radici, la ragione di questo disagio.
Dimenticavo, c'è sempre un'altra possibilità: fa finta di niente e aspetta.
Aggiunto: Ottobre 25, 2011
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Pseudonimo: Chiara B.
Pseudonimo: Chiara B.
Domanda allo psicoterapeuta:
Salve Dott.Zambello,sono Chiara e ho 23 anni,a 20 anni ho iniziato ad andare da uno psicoterapeuta ma da circa un anno,ho iniziato a sentire gelosia nei suoi confronti,non so se è ''transfert'',sento gelosia feroce per tutte le altre sue pazienti,ho paura forse di non essere la preferita?
Ma soprattutto odio sua moglie e le sue figlie.(purtroppo a volte li incontro al supermercato)Dottore stò male,io non ne posso più.è una tortura.Molte volte ho pensato di cambiare terapeuta per non soffrire più,ma non ci riesco.Dottore vivo malissimo,la gelosia mi divora,secondo lei sono normale?cosa c'è che non va in me? Forse dovrei parlarne al mio terapeuta ,ma non ce la faccio.Dottore stò male.Ho trovato per caso il suo sito e non mi sembra vero che si possa avere una risposta.Mi aiuti la prego
Risposta del Dott.Zambello: Gent.ma Chiara,
non solo è "una cosa comune" ma, anche favorevole. Favorevole alla sua terapia. Lei avrà la possibilità di capire come lei funziona, quali i suoi meccanismi mentali. Ma, gliene deve parlare. Forza, è sulla buona strada.
Aggiunto: Ottobre 25, 2011
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Pseudonimo: liggen
Domanda allo psicoterapeuta:
salve chiedo xchè si fà sempre leva su psicologia del io( paziente )e mai sul azione/agente/ambiente/eta/periodo vitale/etc..spero di non confondere..ma si riporta sempre tutto alla memoria o vissuto del caso in analisi ma fondamentale è riconescere la valenza dei coautori,coprotagonisti del vissuto del paziente..il rapporto causa/effetto sfocia e si sviluppa senza tener conto della matrice..un ingorgo di traffico,un cataclisma metereologico..manifestano un evento che crea vittime.xchè si deve dire che e'da analizzare la vittima?
Risposta del Dott.Zambello: Gent.mo Signore,
in realtà non è così. E' vero che la psicoterapia dinamica, cioè la psicoanalisi pensa che l'uomo si strutturi psicologicamente nei primi tre anni di vita, la Klain addirittura nei primi sei mesi e che poi non facciamo altro che ripetere contenuti diversi sempre con le stesse modalità. Ma è pur vero che esiste la terapia cognitivista che prende in considerazione i nostri comportamenti rispetto alle sollecitazioni esterne. E poi, c'è la terapia familiare, sociale, etnica, psicosomatica e, tante, tante altre. Oltre 400 teorie e tecniche psicoterapeute.
Chi ha ragione? Le dico cosa penso io. Tutti hanno ragione, ognuno prende, esamina un peculiare comportamento dell'uomo. Nessuna di queste teorie è falsa, ma sicuramente è limitata. Il vero errore, forse, lo fanno gli operatori, quando pensano di avere la "verità", quando credono di "essere più bravi" degli altri. In realtà dovremmo essere consapevoli della nostra parzialità, lo dico come operatore ma, ciò nonostante, sufficientemente coerenti e in qualche modo rigidi rispetto alla nostra teoria e tecnica di riferimento. Questo è l'unico modo per dare al paziente dei punti fermi. Sarà lui poi, che integrerà nella vita ciò che la terapia ha solo indicato