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Domanda allo psicoterapeuta:
Gentile. Dott.Zambello, sono l'utente della domanda di 4 novembre e forse l'orgoglio non era il termine giusto, ma io non e che sto li senza dire niente quando mi viene detta una cosa, ma il mio problema e che anche quando il discorso finisce con un io vincitore io non mi sento troppo felice, perché mi gira un pensiero fisso " come lui si è azzardato a dirmi questo o altro" questo e quello che vorrei capire. Forse penso di avere un io intoccabile
Risposta del Dott.Zambello: Si, forse sopporta male constatare di non essere perfetto e di non piacere a tutti. Le posso dire una cosa:Non c'è un uomo perfetto in questo mondo e neanche uno che piaccia a tutti. Mi creda, è in buona compagnia. Se ne faccia una ragione.
Aggiunto: Novembre 5, 2011
Domanda allo psicoterapeuta:
COSA POSSO FARE?
Buongiorno dottore.
Sono un ragazzo omosessuale di 39 anni, per ora single.
Ho sempre avuto grosse difficoltà ad avere un rapporto intimo completo e soddisfacente, per me e per il mio
partner (occasionale o fisso), perché riesco a raggiungere l'eccitazione (erezione), solo attraverso certe
pratiche:
-feticismo: leccare, toccare e giocare con piedi, calze e scarpe (pensieri che avevo sin da piccolo).
-capezzoli: sono la parte più sensibile, basta sfiorarli e leccarli che raggiungo l'erezione
-rimming: mi eccito tantissimo se il mio compagno mi lecca la zona anale e il perineo.
-intimo maschile: strofinamenti, vedo non vedo, tocco non tocco, sentire il tessuto sulla pelle...tutto molto eccitante
Per esempio non riesco a fare sesso anale (penetrare), perché non mi eccito (né come attivo, né come passivo)...
inutile è stato il tentativo di usare il Cialis: non ha funzionato.
Il sesso orale mi piace riceverlo (ho l'erezione), ma se sono io a doverlo fare, non mi da soddisfazione...e l'erezione
si spegne.
So che è tutta una questione psicologica, legata molto alle immagini (per esempio mi basta vedere un uomo in tuta, con
scarpe da ginnastica e calzini sportivi, che provo un forte desiderio.
Diversamente, se mi trovo di fronte un uomo nudo, non ho nessuna reazione.
Ho imparato a conoscere il mio corpo e a capire cosa gli piace.
Purtroppo però, so di essere anche limitato (per esempio nel rapporto anale/orale) e ciò influisce parecchio anche sul
partner, che giustamente "pretende" un rapporto completo e soddisfacente.
Ho sentito parlare di esercizi sessuali, somministrati dal sessuologo, che però si svolgono in coppia.
Io essendo single, cosa posso fare?
Le chiedo questo, perché sento di non vivere bene questa mia situazione, desidereri "sbloccarmi" e vivere appieno e in
armonia un rapporto sentimentale col mio futuro compagno.
La ringrazio per l'attenzione.
ANDREA
ps: le sarei grato, se potesse rispondermi al mio indirizzo privato. Grazie
Risposta del Dott.Zambello: Gent.mo Signor Andrea,
avendo lei pubblicato la domanda, per rispetto a quanti ci leggono, non posso sottrarmi a risponderle pubblicamente.
La sua sessualità non è deviata è solo bloccata.
Lei ha erotizzato comportamenti, fantasie antiche, del bambino e non riesce ad evolvere ad un rapporto più completo e soddisfacente.
Credo sempre poco al superamento di blocchi infantili con gli esercizi, ma, si può sempre provare.
L'indicazione più realistica è una terapia dinamica dove andare a capire, superare, quello che la limita.
Ps: le invio questa risposta anche via e mail.
Aggiunto: Novembre 4, 2011
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Domanda allo psicoterapeuta:
Gentile dott. Zambello volevo sapere se la cosa entra in qualche disturbo. Mi impressiono facilmente da altri. Non so se questo e orgoglio vero. Non ho trovato nel suo blog qualcosa al mio caso. Mi aiuti oltre a una sua opinione breve dove posso trovare del materiale che fa al mio caso. Un carissimo saluto a lei( sempre disponibile nel aiutarci) grazie
Risposta del Dott.Zambello: Gent.mo Signore, capisco poco la sua domanda. Cosa centra l'orgoglio rispetto ad un sintomo che invece farebbe pensare ad un Io fragile?
Aggiunto: Novembre 4, 2011
Domanda allo psicoterapeuta:
Gentile dott. Zambello,
sono una ragazza di 26 anni e le scrivo per chiederle un parere riguardo delle difficoltà che ho in questo momento nel rapporto con i miei genitori. sono una studentessa che sta per concludere il suo percorso e per questo sono ritornata nella casa dei miei dalla città sede della mia facoltà, dove sono stata per sei anni. quello che mi fa star male in questo periodo è la difficoltà a tollerare "il loro modo" di vivere i litigi nella coppia: sono sempre stati una coppia nella quale l'amore han saputo ben tenerlo nascosto, poca armonia poco feeling ma un matrimonio nel quale i conflitti sono sempre stati presenti, con la donna poco dominante, poco capace di imporsi e un padre direttivo, anche troppo, autoritario. mi rendo conto di star male davanti ai loro litigi.. lo sono sempre stata ovviamente, ma ora mi sembra di essere tornata al periodo adolescenziale, quando il rapporto con mio padre era critico, mia madre è invece sempre stata più mia "complice" e loro litigavano nel classico modo: urla, grida, brutte parole, musi lunghi, non parlarsi per giorni e "mia madre è la vittima e mio padre il carnefice", talvolta anche mio padre si presenta come la vittima logicamente. ovviamente i miei sensi di colpa sono grandissimi, i loro litigi sono spesso a causa di noi figli e mi vergogno anche un pò a vivere questa situazione, perchè a 26 anni la sento veramente come un ritorno a 10 anni fa. vorrei dir loro tanto in quei momenti, ma mi blocco e cado anche io nella trappola di proseguire con i musi lunghi e i silenzi.
certa di una sua risposta, la ringrazio anticipatamente
cordiali saluti
Risposta del Dott.Zambello: Gent.ma Signorina,
lei non è una ragazza di 26 anni, è una donna di 26 anni.
Che ci fa ancora in casa con i suoi genitori?
Perchè continua ad ammorbarsi dei lori litigi, funzionali alla loro coppia ma dove lei non c'entra più?
Aggiunto: Novembre 2, 2011
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Pseudonimo: Anna
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Domanda allo psicoterapeuta:
Gentile Signore ho un serio problema con il mio compagno
Ultimamente mi sveglio nel cuore della notte perchè il mio compagno sta
facendo sesso con me , ho spiegato che questa cosa è terribile per una donna ,
ma questa notte lo ha fatto ancora e quello che è peggio è che la cosa sembra
piacergli davvero tanto,Vorrei sapere se questa sua mania di fare i suoi comodi
mentre dormo, cercando tra l'altro di non svegliarmi può essere un sintomo
spiegabile di onirofilia
se si quali sono i motivi? perchè alcuni uomini fanno sesso con persone che
dormono?
La ringrazio sin d'ora e spero che mi risponda perchè sono davvero a pezzi
Risposta del Dott.Zambello: Gent.ma Anna,
onirofilia, mi chiedo se il nome lo abbia coniato lei o esista. In ogni caso è efficace, se capisco bene, lei dice che suo marito potrebbe avere una attrazione per la donna addormentata.
Può darsi ma,non servono a molto la diagnosi, è importante ciò che avviene. Mi pare che suo marito la voglia "assente", addormentata. Vuole una bambola. Perchè? Non lo so, forse perchè ha paura, forse perchè teme gli sia chiesto di più, forse perchè così tiene sotto controllo la sua aggressività, forse..Possiamo immaginare mille cause tutte verosimili ma, che ci servono? Solo lei e lui potete dare un perchè, magari facendovi aiutare o individualmente o in coppia.
Aggiunto: Novembre 2, 2011
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Pseudonimo: marco
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Domanda allo psicoterapeuta:
salve dottore.la domanda che volevo porle è la seguente:ma se la psicanalisi pensa che le esperienze fondamentali per un individuo avvengono nei primi tre anni di vita, come può proporsi di ristrutturare una persona e far si che riesca a vivere bene anche se quelle esperienze sono state negative?
Risposta del Dott.Zambello: Gent.mo Signor Marco,
la sua domanda tocca l'essenza della teoria psicoanalitica. La psicoanalisi crede che ciò che ci far star male, vivere al di sotto delle nostre possibilità e in qualche modo interferisce negativamente, sono i sistemi difensivi. Quegli stessi sistemi che ci sono tanto serviti all'inizio per contenere l'Io, poi, crescendo diventano degli ostacoli.
La psicoanalisi si ripropone di ritoccare, a volte abbattere, strutture difensive che non servono più, permettendo all'Io di crescere. Lei capisce che l'operazione non può avvenire ad un livello razionale, il bambino piccolissimo non ha un pensiero, un proto-pensiero, fino a sette otto mesi. La "ragione" in analisi, serve a poco, il linguaggio deve essere da preconscio a preconscio.
Aggiunto: Novembre 1, 2011
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Pseudonimo: Simona
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Domanda allo psicoterapeuta:
Gentile dr.Zambello. Cosa ce nella mente di un ipocondriaco? Cosa pensa, quali sono I pensieri di un ipocondriaco? Vorrei un suo aiuto dove posso trovare articoli detagliati, per non prendere il suo prezioso tempo. Grazie Dr.Enzo
Risposta del Dott.Zambello: Gent.ma Simona
si guardi l'articolo: http://www.psicoterapiadinamica.it/2010/08/psicoterapia-%e2%80%9cil-buco-ne ro-della-vergogna%e2%80%9d/#more-541
anche: http://www.psicoterapiadinamica.it/2011/01/malati-immaginari-le-paure-costa no-quattro-miliardi/#more-699
In questo secondo articolo c'è allegato un mio viedeo su ipocondria e psicoterapia.
Aggiunto: Ottobre 30, 2011
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Domanda allo psicoterapeuta:
gentile dott.Zambello io ho 32 anni ed e da una vita che mi masturbo ogni sera(o giorno)a volt di piu di unbarmia volta.mi masturbo sia quando faccio del sesso sia quando no.anni fa mi succedeva di fare l amore con la mia fidanzata e poi masturbarmi quando andavo a dormire.non ce una sera che io possa dormire da solo e non masturbarmi a pparte se sto con una donna a fare del sesso oppure raramente se mi sento male fisicamente.volevo sapere se si tratta di qualche disturbo.grazie
Risposta del Dott.Zambello: Gent.mo Signore,
avere una carica libidica un po' esuberante, non è un disturbo ma una fortuna.
Purtroppo, come tutte le fortune, bisogna gestirla bene. Forse, e lei sembra dubitarne, la masturbazione non è la via più proficua
Aggiunto: Ottobre 30, 2011
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Pseudonimo: Francesca
Domanda allo psicoterapeuta:
Gentile Dottore, apprezzando il Suo intervento in video sul suo blog, ho deciso di esporLe il mio caso: sono una donna di 42 anni in cura presso uno psicologo psicanalista da 6 mesi e in cura farmacologica antidepressiva da 2 mesi circa.Ho riconosciuto nel Suo intervento filmato il mio problema come depressione= sintomo di rabbia contro la vita e contro me stessa (disistima).Il mio atteggiamento è di intolleranza e di difesa verso tutti: tutto mi pesa e tutto odio. Ora: il mio problema è diventato la stessa relazione di transfert amoroso che io provo ma che (consapevole delle sua vacuità reale) rifiuto, mentre il mio psicanalista mi chiede di partire da li', dichiarandogli il mio sentimento e "cedendo" (intendo metaforicamente) a lui. Io sento che per me questa posizione che mi si chiede è innaturale oltre che strana: Lei cosa ne pensa?
Cordialmente e con sentiti ringraziamenti.
Risposta del Dott.Zambello: Gent.ma Signora,
penso che tra terapeuta e paziente "non bisogna mettere il dito". Lei deve risolvere questo ingorgo emozionale all'interno della sua terapia che, a quanto capisco, funziona bene.