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Pseudonimo: Sienem
Pseudonimo: Sienem
Domanda allo psicoterapeuta:
Buongiorno, sono un ragazzo di 38 anni. Da tempo soffro di disturbi di memoria e concentrazione, forse da anni, solo che il problema si è particolarmente accentuato negli ultimi mesi. Dimentico facilmente di tutto, soprattutto in ambito lavorativo. Per esempio capita che mentre sto svolgendo un'attività a un certo punto inizio a pensare ad altro e non ricordo più quello che stessi facendo pochi secondi prima. Anche sforzandomi molto, difficilmente queste cose poi mi tornano in mente, se non per puro caso o quando ormai è troppo tardi. Mi capita così di passare intere giornate in preda all'ansia nel tentativo di ricordare cosa stessi facendo, per paura che la dimenticanza possa portare a conseguenze gravi. Non ne posso più, questa cosa mi rovina la vita. Ho bisogno di un consiglio, ma vorrei evitare di prendere farmaci. Grazie.
Risposta del Dott.Zambello: Credo che il suo disturbo sia legato a meccanismi ansiogeni, dei quali chiaramente non conosco la natura.
Però non posso certo farle diagnosi via online. Le consiglio di andare in un istituto che potrebbe essere,parlo per Milano ma credo si possano trovare in ogni città, di medicina del lavoro e farsi valutare con un test questo presunto disturbo.
Se fosse su base organica dovrà rivolgersi ad un neurologo, se è su base psicogena ad un psicoterapeuta meglio cognitivo-comportamentale.
Aggiunto: Aprile 21, 2020
Domanda allo psicoterapeuta:
Buongiorno dottore ,mi chiamo Michela ,le avevo già scritto in passato,lei è stato molto gentile a rispondermi ,avrei una domanda da farle, lo so che siamo in un periodo difficile ,volevo dirle questo soffro di depressione e volevo sapere una cosa ,visto che ho whatsapp da poco e certe cose no m sono chiare ,volevo sapere se qualcuno può essere spiato ,so che esiste le forze dell ordine ,pero io quando guardo la foto del profilo di una persona che ho nei miei contatti ,mi appare un cerchio con il quale sembra registrato ,non lo so se mi puo aiutare mi fa un favore .Si che io vedo cose e sento voci non vere però stavolta non credo che siano tutte allucinazioni ,perche le pastiglie le prendo.Grazie Michela
Risposta del Dott.Zambello: Gentma Signora, mon sono un tecnico e tanto meno un amante di questa muova tecnologia. Però uso Wathapp, Skype, Facebook e tanto altro tutti i giorni da tanti anni.
Non mi sono mai interessato se mi spiano o meno
Non ho niente da nascondere e temere.
Mi ascolti: viva tranquilla la sua vita e non si preoccupi, nessuno vuole il suo male.
Aggiunto: Aprile 21, 2020
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Pseudonimo: alda
Pseudonimo: alda
Domanda allo psicoterapeuta:
Buongiorno dottore, le scrivo perché in questo momento di grande sofferenza per tutti, mio figlio e' all'estero per un master. Non e' voluto rientrare quando ancora si poteva e così sta continuando a studiare on line. Segue gruppi di studio a distanza. Dara' esami con modalità idonea alle circostanze ecct. Sono preoccupata per lui. E' ragazzo solido ed equilibrato. E' stato fuori diversi mesi in altre occasioni di studio, ma questa volta e' completamente solo in una stanza con la sola compagnia di computer e telefono. Non esce. Come tutti relegato a casa. Gli abbiamo mandato riserve alimentari disinfettanti e mascherine, poche ma necessarie per uscire quando indispensabile. E' molto concentrato sui suoi obiettivi di studio, ma lo sento insofferente...stare chiuso e completamente solo, se lo preserva da contagi non lo aiuta psicologicamente. Vorrei aiutarlo. Non so come. In attesa che finiscano esami master e che possa rientrare a casa( compatibilmente alle misure internazionali per i rientri e trasferimenti) come può allentare la tensione e lo stress in un ambiente piccolo? E' isolato del tutto almeno dai primi di marzo( ha preso una brutta storta e già non usciva più per problemi motori). Gli ho consigliato di ascoltare musica classica per rilassarsi e di cercare di distrarsi leggendo libri o riviste limitando uso del pc. Fa videochiamate con amici sparsi nel mondo anche loro...e' normale tutto cio' in un periodo che normale non e' per nessuno. Ma come si puo' evitare sconforto e depressione in condizioni di forzato isolamento? Grazie infinite per il suo prezioso consiglio
Risposta del Dott.Zambello: Gent.ma Signora,
qualunque sia la situazione, difficile o meno, ciò che ci viene chiesto è il principio di realtà: accettare la situazione
D'altra parte da ciò che lei racconta, suo figlio sembra capace di utilizzare questo difficile tempo per tutti, per fare esami e crescere.
Anche la sofferenza, le difficoltà reali ci aiutano a crescere.
Non esageri, mi sembra che suo figlio se la cavi bene.
Aggiunto: Aprile 7, 2020
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Pseudonimo: Beverly
Pseudonimo: Beverly
Domanda allo psicoterapeuta:
Domanda:
Dottore buonasera. Le chiedo consiglio perché leggo spesso qst sezione e l’ammiro per le risposte che dà. Detto questo le espongo quello che è il mio problema: litigo per un unico motivo con mio marito, i suoi genitori. Col tempo si sono rivelate persone che mettono loro stessi al primo posto fingendosi “amorevoli” dietro continui regali (soldi) e senza dare MAI la loro presenza (tranne Se richiesta) , cosa secondo me fondamentale essendo anche le due mie bambine desiderose dei nonni paterni. Lui mi viene contro ogni volta che gli dico il mio malessere, giustificando TUTTO, anche quando addirittura sono stata fisicamente malissimo e loro sono venuti con estrema calma, diversi giorni dopo il grave accaduto. Questo ogni volta ci allontana..mi creda ci amiamo tanto..ma possibile che per lui sia così difficile semplicemente dirmi che ho ragione? E invece no, non solo mi rinfaccia di essere crudele, ma anche di sbagliarmi e che sono due genitori fantastici.
Mi chiedo se sto sbagliando io...perché forse è così. Poi però penso che alla fine io desidererei solo la loro (spontanea) presenza, anche se adesso dopo tutto questo tempo chissà se la vorrei ancora...
Risposta del Dott.Zambello: Gent.ma Signora, non so se i suoi suoceri sono o non sono generosi ma, lo sia lei. Accetti e rispetti che loro siano diversi da come lei li vorrebbe. Se riesce a fare questo, godrà e farà godere ai suoi figli la presenza che i nonni regaleranno.
Aggiunto: Aprile 5, 2020
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Pseudonimo: Godot
Pseudonimo: Godot
Domanda allo psicoterapeuta:
Buonasera dottore; la ringrazio per la cortese riposta.
Il mio attuale terapeuta non è un medico; nel caso, potrei, in accordo con lui, sostenere una visita psichiatrica per, eventualmente, percorrere sia la strada psicoterapica (con il mio attuale terapeuta) e la via farmacologica (con lo psichiatra). È un'opzione da tenere in considerazione secondo Lei?
Risposta del Dott.Zambello: È la strada giusta. Tutti i protocolli e i lavori clinici suggeriscono la strada che lei propone.
Complimenti.
Aggiunto: Aprile 3, 2020
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Pseudonimo: Godot
Pseudonimo: Godot
Domanda allo psicoterapeuta:
Gent.mo dottore,
le scrivo perché non me la passo bene per niente. Come da pseudonimo, è una vita che "aspetto" qualcosa (che non so nemmeno io) e che puntualmente non arriva. Sono bloccato nella vita, su tutti i fronti (lavoro, amicizie, sfera sessuale) e non so più dove sbattere la testa. Ho fatto diverse terapie ma senza successo. Da qualche mese ne ho iniziata una a indirizzo dinamico però mi sento di essere un po' bloccato nei confronti del terapeuta, certe cose (per esempio del mio passato e della mia sessualità) non riesco a dirle perché mi vergogno e ho paura di non concludere niente nemmeno con questa terapia. Mi sento un fallito, un perdente perché, in effetti, ho fallito in tutto e ho sempre perso. Ho paura di aver perso il "treno della vita", sono un trentenne però mi sento vecchio, quasi morto dentro. Ho paura di non riuscire a realizzarmi, la mia vita è a pezzi veramente e io non so cosa fare. Da un decennio sono in caduta libera e non so cosa fare per "fermarmi". Ho provato anche ad affidarmi alla fede, ma non è migliorato niente. Mi sento così inferiore nei confronti di chiunque che non so davvero come risollevarmi. Non so più cosa fare, mi sento senza speranza e disperato
Risposta del Dott.Zambello: Gent.mo Signore,
Io non posso fare una diagnosi via email, tanto meno ipotizzare dinamiche psicologiche che la bloccano.
Mi sento però di poterle suggerire di consultare un terapeuta che sia anche medico. Se il suo lo fosse, le consiglio di dirle esattamente quello che ha detto a me
Aggiunto: Aprile 2, 2020
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Pseudonimo: Fegato
Pseudonimo: Fegato
Domanda allo psicoterapeuta:
Dottore, è stato molto gentile nel rispondermi e la ringrazio. Sono sempre stato uno tendente all’invidia soprattutto sociale, ma da quando un anno fa questi vicini di casa stranieri sono venuti a abitare vicino a me, la cosa si è ingigantita e la mia vita è diventata un inferno (per i motivi che le ho scritto nell’altro messaggio). Il fatto è che mi sento come se loro togliessero qualcosa a me, in termini di opportunità di lavoro e tenore di vita. Penso “ecco, loro staranno in italia a avere successo e guadagnare e invece io sarò sempre uno sfigato e sarà tanto se guadagnerò mille e duecento euro al mese”. A volte piango di rabbia pensando che loro ce la stanno facendo e io invece fallisco qualsiasi cosa faccia. Io avrò pace solo se riuscirò a guadagnare più di loro, ma ho paura che fallirò perché alla fine mi sento un fallito senza speranza. Vedere i miei vicini stranieri senza arte ne’ parte (perché non è che siano chirurghi, notai o avvocati di successo) che prosperano mi fa venire una invidia e rabbia mai provata e accecante. Gliel’ho scritto anche nell’altro messaggio: sto pensando addirittura di cambiare casa per non vederli più. Io volevo essere una persona di successo e invece non ci sto riuscendo, tutti i miei sogni sono andati a quel paese, non ho più speranza nella vita, non riesco a migliorare la mia vita e vedere i miei vicini stranieri che invece hanno migliorato la loro vita rispetto a quando erano nel loro paese di origine, beh mi fa venire voglia di eliminare loro o di suicidarmi, ma tanto purtroppo non lo farò perché sono troppo inetto anche per suicidarmi. Il destino è stato crudele con me, la vita mi ha fatto solo carognate e sono sicuro che il Signore si diverta a torturarmi e a vedermi soffrire come un cane (perché io soffro come un cane, anzi peggio di un cane), perché il destino mi vuole così male e ha messo queste persone proprio a vivere vicino a me? Non avrei mai pensato di cadere così in basso nella vita, di arrivare a invidiare degli stranieri senza arte ne’ parte arrivati chissà come in italia. Non ho nemmeno più voglia di provare a migliorare la mia vita, perché tanto so che sarà inutile perché tanto i miei vicini stranieri saranno sicuramente più avanti e più in alto di me. Ho perso anche quella poca voglia di impegnarmi che avevo. Non so perché mi sono così ossessionato con questi vicini maledetti (perché loro sono dei maledetti, ma ancora di più maledetti sono quelli che li hanno assunti e che li fanno lavorare e guadagnare: spero che falliscano miseramente). Mi sento in un incubo e non so come uscirne, a volte vorrei morire, non vedo la luce in fondo al tunnel, a volte penso che l’unica cosa da fare sia cambiare casa e cercare di dimenticarmi di questi soggetti. Cosa ne dice sul cambiare casa? Nell’attesa di trovare un medico che possa aiutarmi, ha qualche consiglio da darmi?
Risposta del Dott.Zambello: Un solo consiglio: chieda aiuto ad un medico psicoterapeuta..
Auguri.
Aggiunto: Marzo 23, 2020
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Pseudonimo: Fesso
Pseudonimo: Fesso
Domanda allo psicoterapeuta:
Buonasera dottore,
le scrivo questa email per avere un conforto morale.
In questo periodo sto soffrendo molto perché sono chiuso in casa. Non è che la mia vita fosse una vita frenetica: sono sempre stato un uomo casalingo per risolvere i problemi di mamma e papà.
Papà è stato un tipo donnaiolo e non ha mai portato avanti la famiglia, al di là di portare i soldi a casa. Mamma invece mi ha considerato come un marito e mi ha ammollato per 10 anni mia nonna malata di demenza senile.
Niente oggi le solite discussioni con i miei e con mio fratello.
Si parlava dei miei genitori e di come all'età di 70 anni sembrano 80enni.
Mio padre ha già avuto problemi di saluti anche per uno stile di vita disordinato: mangia male con una alimentazione piena di grassi.
Io che sono un obeso di terza categoria, adesso sono a dieta seguito da un biologo nutrizionista iscritto all'albo, mio padre mi riprende di questa cosa. Parlandone con mio fratello, lui mi fa che mio padre se mi riprende, anche sulla dieta, può farlo perché lui è padre e io il figlio; può riprendermi perché mi mantiene (ho 34 e non lavoro perché sto stato dietro da fesso dietro i problemi dei miei genitori ) e che non lo posso io riprenderlo perché è padre.
Lui lavora, di età ne ha 30 ma vive in casa con noi. Nella mia testa ho pensato quale fosse il concetto di famiglia di mio fratello. Mi devo sentire in colpa se mio padre mi da 50 euro nella tasca o mi compra un paio di scarpette o una maglietta visto che sono stato sfortunato a non lavorare?
Risposta del Dott.Zambello: Gent.mo Signore,
Si cerchi un lavoro suo. Con la sua esperienza, se non può fare di meglio, può andare ad aiutare qualche persona anziana o lavorare in qualche ditta di pulizie. Faccia il commesso, anche part-time. Faccia quello che vuole o trova ma esca di casa.
Se un giorno dovessero mancare i suoi, cosa farà? Il badante di suo fratello?
Aggiunto: Marzo 22, 2020
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Pseudonimo: Fegato
Pseudonimo: Fegato
Domanda allo psicoterapeuta:
Dottore, ho una invidia che mi mangia... credo mi scoppierà il fegato fra non molto. La mia invidia ultimamente ricade sui miei vicini di casa stranieri, lavorano, si danno da fare e io ho paura che abbiano più successo di me e li odio. Li vorrei vedere morti. Io mi sento uno sfigato in confronto a loro e penso "ma come? questi qua arrivati in italia non so in che modo, partiti "svantaggiati" adesso mi superano nella vita? ma come è possibile? sono dei maledetti e devono morire". Io dottore, quando sono in casa, non riesco a non pensare a loro, al fatto che abbiano un lavoro e guadagnino (anche discretamente bene penso). Mi sembra che loro riescano sempre a cavarsela, che abbiano trovato la loro "fortuna" in italia, mentre io di fortuna non ne ho mai avuta, anzi la vita mi ha sempre preso a calci e mi ha solo dato dolore e fallimenti. Allora, io accetterei di avere un vicino notaio e, sebbene lui sarebbe in una posizione molto superiore a me, non lo odierei più di tanto perché penserei "ok, ha studiato anni e anni, merita di guadagnare più di me" ma questi miei vicini di casa stranieri proprio non riesco ad accettare che vivano meglio di me; ho la sensazione che abbiano più opportunità di me, che abbiano delle prospettive migliori delle mie e che cadano sempre in piedi. Dottore, io sono arrivato al punto di odiarli e sto addirittura pensando di cambiare casa per non averli più vicino, la loro presenza mi ha rovinato la mia già scarsa autostima, mi sta venendo la gastrite perché li odio, li invidio e per questo li detesto.
Dottore io sono a pezzi, non ce la faccio più, mi sento un fallito in confronto ai miei vicini di casa stranieri, sono arrivato ad avere anche pensieri di suicidio. Mi dia un consiglio, io mi sento un perdente in confronto ai miei vicini di casa stranieri
Risposta del Dott.Zambello: Gent.mo Signore,
credo che anche lei convenga con me che il suo pensiero disturbante è solo un delirio.
Lei non sa niente di loro. E, comunque sia, loro non le tolgono né danno niente.
È tutta una sua fantasia.
Giacché questa fantasia comincia a diventare veramente un disturbo, le consiglio di chiedere aiuto a qualcuno. Meglio uno psicoterapeuta medico.
Aggiunto: Marzo 22, 2020
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Pseudonimo: Ester
Domanda allo psicoterapeuta:
Dott buonasera...come si supera la paura incontrollata e soprattutto ingiustificata? Mi capita con mio figlio (ha 4 anni) e un minimo basta a farmi uscire di testa, anche due linee di febbre. Ho da poco finito un pianto terribile, unicamente perché aveva una “macchiettina” non meglio identificata, a mente fredda “nulla di che” ....
Non mi reputi una stupida :(
Risposta del Dott.Zambello: No, no Signora non la reputo stupida, anzi. Penso però che lei sia un vero pericolo per suo figlio che ha bisogno di crescere in un ambiente positivo e soprattutto aiutato e stimolato a diventare indipendentemente.
È chiaro che comportamenti "esagerati"come i suoi nascondono difficoltà personali e rischiano di ripercuotersi su suo figlio. Chieda aiuto ad uno psicoterapeuta.