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Pseudonimo: Moglie preoccupata.
Pseudonimo: Moglie preoccupata.
Domanda allo psicoterapeuta:
Buonasera,
mi chiamo Anna e sono una moglie sposata da 40 anni con 3 figli. Mi preoccupa mio marito: con lui non ho fatto un buon matrimonio e non ho potuto divorziare per non dare un dispiacere ai miei genitori fortemente religiosi.
Non lo vedo un uomo di sostanza o meglio non lo vedo uomo. A letto non è mai stato un granché, non è stato mai capace di relazionarsi con altri uomini e non è stato mai in grado di occuparsi di cose da uomini: lo devo fare io visto che non lo fa; lui pensa a fare la spesa, pensa a raccapezzare un calzino, pensa a come devo cucinare o a lavare i piatti per fare economia sulle utenze ma non pensa ai problemi seri.
Come dicevo non sa relazionarsi con altri uomini: adesso frequenta un amico omosessuale e a volte va a casa sua a vedere la partita o a fargli le pulizie di casa a gratis (le potrebbe fare nella nostra casa ma non lo fa)
A volte ho pensato che anche lui fosse omosessuale però l'ho beccato più volte con altre donne, donne da marciapiede.
Questo mi fa pensare che lui nasconda un'omosessualità latente e vada a letto con donne a pagamento per confermare il suo essere uomo! Può essere?
Risposta del Dott.Zambello: Non lo so. Che può o potrebbe fare oggi dopo 40 anni di matrimonio? Niente. Cercate di vivervi senza farvi male.
Aggiunto: Settembre 15, 2020
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Pseudonimo: Daniel
Pseudonimo: Daniel
Domanda allo psicoterapeuta:
Buongiorno.Ho un disturbo schizoaffettivo. Sono in analisi da molto tempo, ma è da paio d'anni circa che mi sento di essere fermo. Non sento più coinvolgimento emotivo. Ho la sensazione di stare indurendo e di stare diventando freddo. Conosce questa sensazione? L'unico modo in cui posso descriverla è usando il termine "inumana". Ho letto molto di psicoanalisi e di psicoterapia, cercando delle informazioni che potessero darmi speranza, notizie di persone con gravi disturbi psicologici che fossero riuscite a trasformarli, durante una terapia, e riuscendo cosí ad avere una vita normale. Ho molta paura. Ho due domande:lei crede che con molti anni di analisi e terapia si possa riuscire a cambiare la propria condizione? o devo rassegnarmi e vivere una pallida imitazione della vita? cosa posso aspettarmi?
La seconda è se per favore può spiegarmi che cos'è questo sentimento di "inumano",questo freddo,questa alienazione. Ho bisogno di capire. La ringrazio
Risposta del Dott.Zambello: Buon giorno Daniel.
Le posso rispondere solo su un piano di esperienza personale e clinica.
Si, credo che l'analisi, il rapporto terapeutico,
possa modificare strutture profonde della personalità.
Il sentimento "inumano", freddo, come lei dice è il sintomo ma anche la dinamica del suo disturbo. É come se una parte della sua personalità si fosse staccata da lei. Come un arto che ha subito un'ischemia, é freddo.
E all'ora? Lei sente, crede che sia fredda, staccata, non sua ma, non é così. Se fosse così non sentirebbe dolore, non la andrebbe a cercare, non le darebbe fastidio. Nella realtà il suo disagio, dolore, raccontano che vi é ancora una comunicazione tra lei e quella parte. Si tratta di riconoscerla e percorrerla per riuscire ad usare ogni parte di sé.
Aggiunto: Settembre 15, 2020
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Pseudonimo: Vinjafanja
Pseudonimo: Vinjafanja
Domanda allo psicoterapeuta:
Dottor Zambello ma ci sono persone che per tutta la loro vita sentono di non essere mai state vive?
Risposta del Dott.Zambello: Platone ci diceva nel "mito della caverna" che molte persone rimangono chiuse, legate all'interno di una caverna e guardano la vita come ombre che si riflettono sulla roccia.Non sono mai nate. La maggioranza.
Aggiunto: Settembre 13, 2020
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Pseudonimo: Nuova psicoterapia
Pseudonimo: Nuova psicoterapia
Domanda allo psicoterapeuta:
Buongiorno dott. Zambello, ho fatto la prima seduta con il nuovo terapeuta e non è andata male; inoltre, abbiamo deciso di fare cinque sedute prima di decidere per il prosieguo; in questi giorni, tuttavia, mi è venuta in mente abbastanza spesso la mia ex terapeuta (l'ho persino sognata). Non so come interpretare questa cosa; ovviamente, voglio terminare le cinque sedute, prima di decidere. Lei cosa pensa del fatto che abbia pensato alla mia ex terapeuta e come dovrei comportarmi?
Risposta del Dott.Zambello: É normale che all'inizio un paziente faccia il confronto con il precedente terapeuta. È giusto. Si conceda le cinque sedute e poi decidete.
Aggiunto: Settembre 13, 2020
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Pseudonimo: Nuova psicoterapia
Pseudonimo: Nuova psicoterapia
Domanda allo psicoterapeuta:
Buonasera dottore,
a breve inizierò una nuova psicoterapia. Vorrei chiederle: come faccio a capire di aver scelto il terapeuta giusto per me? Grazie
Risposta del Dott.Zambello: Le consiglio prima di iniziare di fare almeno tre sedute per conoscervi, poi decidete.
Quali sono le variabili? Che lei si trovi bene e sente che quello che il terapeuta dice le appartiene.
Aggiunto: Settembre 8, 2020
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Pseudonimo: Gabriele
Pseudonimo: Gabriele
Domanda allo psicoterapeuta:
Gentile dottore, qualche mese fa ho interrotto (per problemi familiari e logistici) il rapporto di psicoanalisi che avevo in corso gia' da qualche anno. Sento pero' di non aver completato il mio percorso e vorrei continuare, ma non so se sia preferibile contattare un altro psicanalista (il mio precedente terapeuta non esercita piu') o cambiare tipo di terapia e provare, ad esempio, con la terapia della Gestalt.
Mi piacerebbe conoscere il Suo parere in proposito e anche sapere cosa pensa della gestalt in generale.
Grazie molte.
Gabriele
Risposta del Dott.Zambello: Non conosco bene la terapia Gestalt. Non so darle una valutazione. Credo però che la scuola di formazione non sia poi così importante, l'importante è il rapporto paziente-terapeuta.
La psicoterapia della Gestalt non é una psicoterapia analitica.
Aggiunto: Settembre 8, 2020
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Pseudonimo: Domanda
Pseudonimo: Domanda
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Pseudonimo: relazione.
Pseudonimo: relazione.
Domanda allo psicoterapeuta:
Buongiorno dottore,
le pongo una domanda che esula un pò dal suo campo perchè riguarda più la psicologia dei comportamenti.
Ieri ho chiamato una struttura ospedaliera per chiedere un'informazione: dall'altro lato mi ha risposto una persona un pò sgarbata. L'ho ripresa educatamente e ho ricevuto una sparata pazzesca: " lei non sa chi sono io, io sono il responsabile della struttura, non il salumiere di turno ecc, ecc.". Vero è che l'ufficio competente per chiedere un'informazione non mi rispondeva e l'unico che mi ha risposto è stata la direzione, però dottore ma quando una persona si mostra educata e si relaziona con persone che, si sentono padre eterni, vuoi un medico, vuoi un commercialista, vuoi un avvocato, ma che dobbiamo fare, come ci dobbiamo relazionare?
Risposta del Dott.Zambello: Premesso che succede a tutti di incontrare persone come lei descrive. Non le saprei dire cosa bisognerebbe fare, le dico cosa faccio io. Chiudo prima possibile la comunicazione, alias, non perdo tempo con persone che non lo meritano. Non penso che debbo educarle, né so i motivi del loro comportamento: è inutile perdere tempo. Chiudo.
Aggiunto: Settembre 8, 2020
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Pseudonimo: Sisifo
Pseudonimo: Sisifo
Domanda allo psicoterapeuta:
"è la vita"? Sto cazzo! No è l'incompetenza di voi medici. Che prima mi dite che avrei recuperato quasi tutto l'udito e che avrei potuto togliere le protesi e sentirci bene anche senza, e poi quando le cose invece non vanno bene dite che non è stata colpa vostra (noo figuriamoci!) ma che è stata colpa mia perché sono nata con quella sindrome e quindi è per la malattia genetica se gli interventi non sono andati bene. Ma lo sapevate anche prima che non ero normale, solo che avete dovuto pararvi il culo e dare la colpa a me perché non sono normale e quindi "non ci si può fare niente". No, io non ci sto più. Non ci sto più che voi in pochi mesi avete già trovato un vaccino per il Covid, ma per me invece, in più di 30 anni a trovare una cura non ci avete neanche provato! Stronzi! Al prossimo che mi dice che non c'è niente da fare gli spacco la faccia. E se mi risponde ancora che "non è colpa di nessuno, è la vita" giuro che vengo fino a Milano e gliela spacco anche a lei la faccia.
Risposta del Dott.Zambello: Buon viaggio.
Aggiunto: Settembre 7, 2020
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Pseudonimo: Moglie preoccupata
Domanda allo psicoterapeuta:
Si adesso vivo come posso. Ora però voglio farle una domanda secca.
Generalizzando, visto che non conosce mio marito, ma un omosessuale latente può fare sesso in continuazione con donne per trovare conferma della sua eterosessualità? Può essere un modo per dire ok faccio sesso con donne e mi confermo che non sono omosessuale?
Risposta del Dott.Zambello: A parte che la definizione di omosessuale latente é impropria. Siamo tutti degli omosessuali latenti. Nella realtà, da sempre, tradizionalmente gli omosessuali si sono sempre nascosti. Non erano socialmente accettati e erano costretti o a sposarsi o farsi prete. I guai, almeno nel secondo caso, sono sotto gli occhi di tutti.
Ho conosciuto decine di mariti e padri che erano degli omosessuali. Ho conosciuto altrettanto,decine di uominiche erano etichettati come effeminati e invece erano totalmente etero.
La sessualità è un favoloso mistero.