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Pseudonimo: Diego
Pseudonimo: Diego
Domanda allo psicoterapeuta:
Grazie per la risposta. Cosa mi consiglia di fare: mi tolgo definitamente il dubbio e torno dalla mia ex terapeuta (pronto a "sbatterci la faccia" e dandomi una "scadenza" per valutare se la cosa può effettivamente funzionare e, se andasse male, tornare sui miei passi) o resto con l'attuale nuovo terapeuta?
Risposta del Dott.Zambello: Scusi Diego, io non do consigli neppure ai pazienti, né questo è uno spazio terapeutico. Cerco solo di raccontare come funzioniamo. Stop. Ora decida lei
Aggiunto: Settembre 30, 2020
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Pseudonimo: Diego
Pseudonimo: Diego
Domanda allo psicoterapeuta:
Salve dottore, le voglio raccontare una cosa strana che mi sta accadendo. Ieri ho fatto la penultima seduta "preliminare" con il terapeuta; gli ho detto che voglio terminare i nostri incontri iniziali, ma che poi vorrei fare un nuovo tentativo con la mia ex terapeuta. Lui sembra che non ci sia rimasto male, sembra che abbia accolto questa mia indecisione. Ebbene, quello che mi sta accadendo da ieri dopo la seduta è che adesso quasi mi è passata la voglia di ritornare dalla mia ex terapeuta, cioè, dopo aver verbalizzato questo mio desiderio, è come se fosse quasi svanito. Io non so veramente più cosa pensare e fare, non mi fido più di me stesso e delle mie idee
Risposta del Dott.Zambello: É così, finché una cosa ci viene vietata o pensiamo di non poterla fare allora la desideriamo senza accorgerci che è solo un desiderio infantile.
Occore tempo e fatica per riconoscere veramente ciò che vogliamo.
Aggiunto: Settembre 30, 2020
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Pseudonimo: Famiglia
Pseudonimo: Famiglia
Domanda allo psicoterapeuta:
Buongiorno dottore, come si fa a salvarsi avendo avuto una famiglia altamente disfunzionale e dei genitori gravemente inadatti al loro ruolo? Io sento che con le mie sole forze non ce la faccio
Risposta del Dott.Zambello: Bisogna salvarsi dalla famiglia. Bisogna andarsene e perdonare.
Aggiunto: Settembre 28, 2020
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Pseudonimo: Sisifo
Pseudonimo: Sisifo
Domanda allo psicoterapeuta:
Sa dottore, ogni tanto mi capita di rimuginare sulla mia nascita.
So di non essere stata una figlia cercata ma credo, una volta concepita, di essere stata voluta. Sono la prima figlia di entrambi i miei genitori, che all'epoca del mio concepimento avevano una relazione da vari mesi. Insomma non era una relazione "occasionale", ma non erano ancora propriamente fidanzati né pensavano di sposarsi o avere un figlio a breve, diciamo che sono capitata un po' all'improvviso. Però è anche vero che poi i miei genitori hanno deciso di tenermi. Non erano ragazzini sprovveduti, avevano entrambi 30 anni, entrambi avevano un lavoro stabile (anche se non navigavano nell'oro) e sicuramente questo avrà influito nella loro decisione di mettere su famiglia. Si sono sposati che mia madre era incinta di quasi sei mesi e hanno cominciato a costruire una casa, con molti sacrifici e l'aiuto di entrambe le famiglie di origine. Insomma una storia normale, credo non diversa da quella di tante altre. I miei genitori, oltretutto, dopo più di 35 anni sono ancora insieme e sono una coppia serena e solida, nonostante il matrimonio non proprio "ortodosso".
E, anche questo, sono convinta che rientri nella normalità.
Quello che, invece, mi fa riflettere, è successo dopo la mia nascita. Mia madre anni fa mi ha raccontato che qualche mese dopo la mia nascita (non so bene quando ma sicuramente avevo meno di un anno) rimase di nuovo incinta. E siccome le spese per la casa e per me erano tante, in più io ero nata con parecchi problemi (basso peso alla nascita, anoressia, ritardo motorio, valgismo di entrambi i piedi) e le cure mediche e le spese anche da quel punto di vista erano state tante, mia madre non se la sentì di avere due figli a così poco tempo di distanza e decise di interrompere questa seconda gravidanza.
Difatti poi i miei genitori cercarono un secondo figlio solo quando io ero già più grande, e tra me e mio fratello ci sono quasi 5 anni di differenza.
Io ogni tanto mi sento responsabile per quel mio fratello/sorella che non è nato. Penso che la mia nascita sia stata un errore dal punto di vista genetico,e di avere deluso le aspettative dei miei genitori che si aspettavano una figlia sana e invece sono nata io. Penso soprattutto che se fossi nata sana, senza nessun problema alla nascita, mia madre non avrebbe interrotto quella seconda gravidanza. In realtà all'epoca ancora non si sapeva della mia malattia genetica, mi è stata diagnosticata solo a 7 anni di età (se mia madre avesse fatto l'amniocentesi avrebbero diagnosticato tutto in gravidanza e probabilmente non mi avrebbero fatta nascere) però avevo comunque dei problemi rispetto ai bambini normali. E mi sembra di avere "rubato" il posto a questo secondo figlio, che non è nato per colpa mia. Mi sembra tutto ingiusto perché mi sono convinta che se lui/lei fosse nato, sarebbe stato sicuramente perfetto/a. Dal punto di vista genetico, fisico, avrebbe potuto avere una vita normale e avere dei figli e proseguire i geni della mia famiglia. Io invece non sono in grado di fare figli, non servo a niente e a nessuno. penso di essere sbagliata, di essere nata per errore, e che avrebbe meritato di starci lui/lei al mondo, non io.
Risposta del Dott.Zambello: È la prima volta che leggo una sua riflessione che se pur amara, ha forti
elementi di realtà.
È bello riconoscere di essere figlia dell'amore, amore che cotinua tra i suoi geitori. Poi, nella vita ci sono cose che ci appaiono come atroci, ingiuste. Non ne siamo né autori e tanto meno colpevoli.
Aggiunto: Settembre 28, 2020
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Pseudonimo: Diego
Pseudonimo: Diego
Domanda allo psicoterapeuta:
Gent.mo dott. Zambello, le chiedo un altro consiglio: secondo Lei è opportuno raccontare all'attuale terapeuta che in questo periodo mi è venuta in mente spesso la ex terapeuta o rischio di essere irrispettoso?
Risposta del Dott.Zambello: É utile dire al terapeuta ogni pensiero e libera associazione.
Aggiunto: Settembre 26, 2020
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Pseudonimo: Vinjafanja
Pseudonimo: Vinjafanja
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Pseudonimo: Vinjafanja
Pseudonimo: Vinjafanja
Domanda allo psicoterapeuta:
Caro Dottor Zambello mi trovo qui a fare un bilancio della mia vita di questo ultimo anno alle ore 00:51 e devo ammettere obbiettivamente di essere molto contento, perchè con una forza poderosa in questo ultimo anno ho risolto e corretto grazie alle mie sole forze gravi problemi della mia vita, per me questo anno è stato bellissimo, ho potuto fare tante cose studiando a casa, correggere me stesso, maturare, evolvermi sessualmente,capire quali sono le cose che devo continuare a correggere, su cui mi sono messo subito a lavorare, sono diventato un uomo dalla forte lena. e questo lo devo anche a lei, io non l'ho mai incotrata dal vivo ma dall'ano 2011 seguo i suoi video ed è stato lì che ho capito quanto è necessario e profondo deve essere lo sguardo di un terapeuta nel curare il problema del suo paziente, ed allora ho cercato di rifare quello che farebbe uno psicanalista leggendo libri immedesimandomi nella vostra figura ed è anche facendo questo che ho ottentuo dei risultati.La mia vita è stata toccata dall'ingiustizia e dalla malattia sicchè io da molti anni lavoro su me stesso per guarire per curare i problemi della mia persona. Però c'è un antico demone che appare di fronte a chi come me ha disturbi della personalità(scissione in due)io sono ultracerto di essere cambiato perchè i miei cambiamenti sono tangibili un'attestato di un corso, nuove amicizie, il demone di cui le parlavo sono certe persone che mi vedono e che sanno il mio dramma e mi dicono che io non sono cambiato affatto. Allora io ho portato a termine tutti gli ordini che mi ero dato per quest'anno, quando sento dire queste cose su di me inizio a a stare di un male ma di un male che mi squarta le carni, perchè mi viene da pensare che tutti i traguardi raggiuti sono falsi ma questo è uno stato indotto da esterni, insomma le chiedo cortesemente di dirmi a chi devo dare retta?
Risposta del Dott.Zambello: A se stesso. Quando non trova delle risposte le cerchi, in una lettura ma soprattutto nel confronto con qualcuno di cui lei si fida.
Aggiunto: Settembre 26, 2020
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Pseudonimo: Fabiola di
Pseudonimo: Fabiola di
Domanda allo psicoterapeuta:
Buonasera Dottor Zambello, le scrivo per una curiosità
Da anni non parlo con i miei suoceri. Mi hanno fatto molto male,non mi hanno mai accettato nella vita del figlio e hanno sempre cercato di farci lasciare. Quando sono diventata mamma per loro ero solo un'intrusa che stava in mezzo tra loro e il figlio/nipoti.
Ne hanno fatte di ogni finché dopo 10 anni per salvaguardare la mia salute psichica ho troncato ogni rapporto con loro e mio marito anche.
Andavo da una terapeuta in quel periodo per risolvere questo mio malessere ma la stessa continuava a cercare di convincermi a far pace con loro.
Tanti anni di sofferenza, finalmente iniziavo a stare meglio, avere meno ansia e meno attacchi di panino ma ad ogni seduta lei tornava sul discorso dicendomi che erano pur sempre i nonni e che avrei dovuto cercare di riappacificarmi. Ma le sembra un atteggiamento corretto? Le chiedo per capire magari sono io che non ci arrivo. Una persona adulta non dovrebbe arrivare al punto di capire che se i rapporti non vanno e solo solo distruttivi se ne deve tirare fuori? Ho passato 10 anni cercando di mettere pezze, mi sono sentita dire che dovevo morire, che sono una persona inutile, che I miei figli li avrebbero cresciuti loro. Ho avuto incubi per anni e lei non faceva che ripetermi di ricongiungersi a loro. Ma perché?
Risposta del Dott.Zambello: Non conosco proprio né la sua terapeuta e tanto meno il rapporto che avevate. Di sicuro lei non ha l'obbligo di frequentare i suoi suoceri ma i suoi figli hanno il diritto, aggiungerei, il bisogno di frequentare i loro nonni.
Aggiunto: Settembre 24, 2020
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Pseudonimo: Genitori
Pseudonimo: Genitori
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Pseudonimo: Vinjafanja
Domanda allo psicoterapeuta:
Dottor Zambello può essere uno psicoterapeuta sbagliato la rovina per un paziente?
Risposta del Dott.Zambello: Tutte le relazioni possono favorire, rallentare o modificare la crescita di ognuno di noi.