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Pseudonimo: Jelly
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Domanda allo psicoterapeuta:
Dottore salve ...non so se la mia domanda sia pertinente a questo spazio che lei dedica ....ma seguendola nel tempo ho imparato ad avere stima di lei e delle sue risposte e forse cerco un aiuto in una persona estranea alla vicenda. In pratica ho scoperto mio malgrado che mio padre tradisce mia madre e non so che fare...dottore il pensiero mi tormenta ...non darei mai questo dolore a mia madre anche se questo significa mentirle per la vita...Mi dia un consiglio ...cosa dovrei fare ?affrontare mio padre ?affrontare questa terza persona? oppure non dire nulla ...
la prego aiuti una persona che in questo momento si sente smarrita e ferita da un dolore che mai avrebbe immaginato di avere.
Grazie per il suo tempo.
Risposta del Dott.Zambello: Non c'è dubbio: non interferisca nel rapporto dei suoi genitori. Ma soprattutto, non giudichi suo padre. Ogni coppia trova un suo equilibrio che all'esterno non si può valutare e tanto meno giudicare.
Aggiunto: Settembre 7, 2020
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Pseudonimo: Francy
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Domanda allo psicoterapeuta:
Buonasera Dott. Zambello le vorrei chiedere due cose differenti e con nessuna correlazione tra di loro.
La prima è se lei è d'accordo sulle sedute a distanza (online) vedo che vengono spesso proposte dai terapeuti ultimamente. Cosa ne pensa? Hanno la stessa valenza di quelle fatte di presenza?
La seconda domanda riguarda invece i bambini. Mia figlia di 10 anni per cause di forza maggiore cambierà scuola. Tutti stanno criticando la mia decisione. Io penso che i bambini abbiano così tante risorse da superare bene la cosa. Non ci vedo un dramma ma alcuni mi dicono sarà traumatico. :!thinking:
Lei cosa ne pensa?
Grazie
Risposta del Dott.Zambello: Sulla prima domanda npn ho dubbi: funziona al 100%, unica variabile le aspettative del paziente. Un paziente che cerca un seting con poltrona e stretta di mano, potrebbe sentirsi spiazzato.
Il cambiamento di una scula per un figlio é sempre un piccolo dramma che spesso si risolve con il raggiungimento di una migliore autonomia da parte del figlio. Unico consiglio: stategli un po' piu vicino nelle prime settimane.
Aggiunto: Settembre 6, 2020
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Pseudonimo: Disforia
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Pseudonimo: Rabbia
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Pseudonimo: Confusione
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Domanda allo psicoterapeuta:
Grazie per la risposta.
Le espongo brevemente la mia vicenda. Ho avuto un'infanzia difficile, i miei genitori non mi hanno mai saputo guidare veramente nella crescita, non mi identifico con nessuno dei due. Ecco, io sono omosessuale e, secondo me, la mia infanzia sofferente ha avuto un qualche ruolo nello "sviluppo" della mia omosessualità, mi sembra troppo semplicistico "delegare" tutto alla genetica. Lei cosa ne pensa?
Risposta del Dott.Zambello: Come le dicevo, secondo me, la genetica c'entra poco o nulla.
Comunque sia, una volta identificato uno deve accettarsi. Non c'è differenza per la propria individuazione, essere etero o omo, l'importante è essere se stessi.
Aggiunto: Settembre 2, 2020
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Pseudonimo: Confusione
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Pseudonimo: Figli
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Domanda allo psicoterapeuta:
Buongiorno dott. Zambello, se dei genitori hanno 3 figli e questi tre figli hanno difficoltà a realizzarsi come persone e tutti i figli hanno problemi psicologici abbastanza pesanti e che ne inficiano il "funzionamento", cosa significa? Che c'è stata qualche "incapacità" dei genitori nel crescere ed educare i figli?
Risposta del Dott.Zambello: É difficile pensare che non vi sia una correlazione fra il dosaggio dei figli e i genitori. Però starei ben attento a parlare di colpa. La nostra formazione, crescira, benessere personale é sempre il risultato di molte componenti: educazione, amore dei genitori, sociale e fisica, direi, congenita.
Aggiunto: Settembre 1, 2020
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Pseudonimo: Vinjafanja
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Pseudonimo: Sisifo
Domanda allo psicoterapeuta:
Gentile dottore,
Nonostante questo periodo difficile dal punto di vista sanitario, sono riuscita a prenotare una visita ORL. Soffro di otosclerosi bilaterale dall'età di 12 anni, ho subito due interventi nel corso degli anni, entrambi però senza nessun beneficio. Ho consultato tantissimi specialisti che, dopo i due interventi andati male, non hanno fatto altro che dirmi che sono inoperabile e che mi devo affidare solamente alle protesi. Peccato che ormai io ci senta pochissimo anche con le protesi perché la malattia, purtroppo, progredisce e anche rapidamente visto che, ahimé, sono ancora giovane.
Data la situazione clinica non semplice, ho dovuto cercare un otorino che fosse particolarmente specializzato in trattameto dell'otosclerosi e in generale della sordità neurosensoriale, che avesse avuto in cura anche persone affette dalla mia patologia genetica, che purtroppo complica di parecchio le cose. Ci ho messo parecchio per trovarlo, non è stato facile e, purtroppo, esercita in una città piuttosto distante dalla mia, in un'altra regione. Io penso che valga la pena tentare ancora, ho solo 35 anni e vorrei poter fare una vita normale, cosa che adesso non mi è possibile. Mia madre però mi ha detto che non mi devo fare nessuna illusione, che quasi sicuramente sarà inutile che io vada là perché dopo due interventi andati male, pure questo otorino mi dirà che non si può fare niente e che sono inoperabile.
Anche il mio medico curante, quando qualche settimana gli ho chiesto di farmi l'impegnativa per gli esami audiometrici che dovrò portare in visione allo specialista, mi ha chiesto se ero sicura che valesse la pena di fare dei km e continuare a consultare degli specialisti, vista la mia situazione. Insomma me l'ha fatta l'impegnativa alla fine, ma ho capito che se fosse stato per lui non me li avrebbe fatti fare quegli esami, tanto resterò comunque sorda.
Io non so cosa fare, sono già estremamente demoralizzata e con l'ansia a mille. Non voglio sentirmi dire ancora per l'ennesima volta che per me non c'è nulla da fare. Non è giusto. E non capisco per quale motivo io non debba poter avere mai un minimo di supporto da nessuno. Mi sembra che tutti quanti mi remino contro, perché?
Risposta del Dott.Zambello: Cara Signora, noi ci conosciamo da un po' di tempo e ho la possibilità di dirle che c'è di sicuro una persona che rema contro di lei: lei.
Poi, io non sono un otorino, non saprei proprio quali sono le possibilità. So che la medicina é limitata. Facciamo molto rispetto a decenni fa ma, pochissimo in senso assoluto.
Ci vada dal medico ma, non pensi che sarà colpa sua se le dirà che non può farci niente.
La smetta di pensare che c'è un colpevole. Non c'è nessun colpevole; questa é la vita.