Domanda allo psicoterapeuta:
poco più di un anno fa pensavo di essere insoddisfatta e poco apprezzata nel mio lavoro, però andavo avanti non volevo mollare perché mi piaceva ciò che facevo e avevo dei momenti di felicità quando ripensavo al mio lavoro, mentre la mia vita privata era un disastro, litigavo tutti i giorni con il mio ragazzo, quando mi ubriacavo dicevo al mio ragazzo che la mia famiglia non mi voleva bene e piangevo, non bene come un rapporto normale tra genitori e figli (sono stata adottata), mentre mio fratello è figlio naturale. dopo un'anno, cambiato due lavori e alla fine licenziata...un umiliazione terrificante, ci ho messo...mi vien da piangere mentre lo scrivo e ho pianto raramente per questa situazione, comunque ci ho messo 12 gg a dirlo al mio ragazzo (viviamo insieme) e quasi 2 mesi a dirlo alla mia famiglia...mi sento inutile e non riesco a trovare il modo di reagire, alcuni momenti sono positiva, tipo in questi ultimi due lunedì, ma poi i gg passano e tutto mi sembra impossibile. Se fosse possibile potrebbe darmi qualche consiglio per affrontare tutto ciò. non posso permettermi di andare da un medico, perché attualmente non lavoro.
In ogni caso la ringrazio.
Saluti,
Sve
Risposta del Dott.Zambello: Penso che quando lei dice "non posso permettermi di andare da un medico" si riferisca al fatto che non può permettersi una psicoterapia. La capisco ma lei non può permettersi di vivere in uno stato così oscillante, instabile. Non le porterà alcun vantaggio. Le consiglio invece di andare da un medico, uno psichiatra ed intraprendere una terapia farmacologica. Sia chiaro, non penso che lei sia "matta", penso che lei sia "debole" ed una giusta terapia la può aiutare. Lo specialista, ripeto è solo lo psichiatra. Poi, quando si sarà un po' rafforzata e magari avrà trovato un nuovo lavoro, se vorrà, potrà intraprendere una psicoterapia. Auguri.
Aggiunto: Maggio 18, 2011
Domanda allo psicoterapeuta:
ho 38 anni sono in terapia x ansia da prestazione non riesco ad avere un erezione se nn con viagra, sono in terapia ma ormai sono in questa situazione da 11 nesi e sono stanco, la terapia sembra non aiutarmi cosa devo fare ? si esce da queste situazioni ? AIUTO
sono stato visitato da un andrologo e dice che nn ho nulla che nn va, attualmente nn prendo alcun farmaco se nn il viagra, penso che viene denominata psicoterapia attualmente sono su un lettino e parlo di tutto cio che mi passa x la testa e lo psicologo cerca di aiutarmi cercando di capire cosa mi turba o mi ha turbato nella vita,sono in terapia dal 15.12.10 ed il mio problema esiste dal 20.06.10, in passato non ho mai avuto problemi del genere ho avuto nel 2000 un lutto in famiglia ma come sempre ho fatto con tutto quello che mi è capitato nella vita l'ho affrontato e superato, ma proprio in giugno 2010 ci siamo lasciati con la mia ex ma anche in questo caso nn ho sofferto particolarmente, ma con una nuova ragazza che ho trovato successivamente ho cominciato ad avere questi problemi, ho parlato con lo psicologo e ho detto anche a lui che questa terapia nn mmi aiuta ma dice che il problema è radicato in me e che il rapporto con mia madre ha condizionato il mio modo di essere in quanto ho cercato di nn farla dispiacere mai ecc. ecc. la ringrazio x la sua attenzione
Risposta del Dott.Zambello: Gent.mo Signor Massimo,
la psicoterapia, come ogni rapporto "può funzionare" o "non funzionare". A volte manca quell'empatia che permette di capire. Non si tratta di bocciare la psicoterapia e tanto meno di avvilirsi pensando che sarà sempre così, si cambia terapeuta.
E' per questo motivo che suggerisco sempre, prima di scegliere un terapeuta di fare due, tre, quattro incontri e se si ha dei dubbi, incontrare altri terapeuti. La psicoterapia è "un rapporto" e come tutti i rapporti va scelto con discernimento.
Non si deprima, ci sono tante possibilità
Aggiunto: Maggio 18, 2011
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Pseudonimo: Disperata88
Pseudonimo: Disperata88
Domanda allo psicoterapeuta:
sono una ragazza di 23anni,da 2anni prendo un ansiolitico, precisamente entact e alprazolam. L'unico problema è:sono mesi che provo a rimanere incinta diminuendo anche le dosi degli ansiolitici ma niente! Cosa posso fare? Grazie in anticipo. Disperata88
Risposta del Dott.Zambello: Gent.ma Signorina,
i farmaci che lei prende non sono propriamente degli ansiolitici ma una benzodiazepina (ansiolitico) e un antidepressivo (entact). Non mi risulta che abbiano delle controindicazioni ginecologiche. Farebbe bene a fare una valutazione completa sia lei che il suo ragazzo ed eventualmente tutto fosse negativo valutare che ci sia una causa psicogena. In questo caso, questa non si rimuove coi farmaci ma con una psicoterapia. In ogni caso a 23 anni non ci si dispera mai, tanto più dopo soli sei mesi. Conosco coppie, sane che hanno cercato il figlio per anni. La natura è fatta così, dona quando e come vuole, noi dobbiamo solo assecondarla.
Aggiunto: Maggio 17, 2011
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Pseudonimo: Didi
Pseudonimo: Didi
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Pseudonimo: Didi
Pseudonimo: Didi
Domanda allo psicoterapeuta:
No! Nessuna risposta, manca proprio!!! Era la seconda che le inviavo. Il 15, dove con grande delusione le chiedevo perché!!!! Io non ho difficoltà a lasciare, amo il mio compagno e non capisco perché buttare via così la nostra relazione! Lui e in difficoltà e io dovrei lasciarlo? Se sara questa la sua decisione lo fara lui! Io voglio con tutta me stessa aiutare noi, il nostro Amore! Ma dopo la sua risposta ho avuto conferma che gli uomini sono codardi!!! O sbaglio?
Didi
Risposta del Dott.Zambello: Diceva mia nonna, la saggia: "ricordati che se uno non vuole vedere non vede". Lei sembra proprio dare ragione a mia nonna. E' chiaro che il termine "vedere" si estende a capire. Riprovi, se riesce, ad andare a controllare le risposte del giorno 15.
Aggiunto: Maggio 17, 2011
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Pseudonimo: Didi
Pseudonimo: Didi
Domanda allo psicoterapeuta:
ho 38 anni sono in terapia ma non riesco ad avere un erezione senza viagra da 11 mesi, sono stanco, si esce da questi problemi ? cosa devo fare ? AIUTO
Risposta del Dott.Zambello: Gent.mo Signor Massimo,
io non so se lei abbia o meno problemi organici. Non so neanche che psicoterapia lei faccia, quindi, non so niente.
Le posso dire con certezza che se le cause sono psicogene, in un grandissimo numero di casi il paziente supera la "trappola" organica.
Aggiunto: Maggio 17, 2011
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Pseudonimo: nadias
Pseudonimo: nadias
Domanda allo psicoterapeuta:
Buongiorno, volevo domandare l'erezione può non mantenersi se c'è un forte stimolo della minzione?
Risposta del Dott.Zambello: La minzione (dal latino tardo minctio, e da mingere) è l'insieme degli atti fisiologici, volontari e involontari, che determinano l'espulsione dell'urina raccolta nella vescica, attraverso l'uretra. Cosa centra con l'erezione.
Al mattino, una forte stimolazione simpatica dovuta alla dilatazione della vescica specialmente nei giovani, ma anche negli adulti e a volte anche nelle persone anziane, provoca una erezione che svanisce urinando.
Aggiunto: Maggio 15, 2011
Domanda allo psicoterapeuta:
Mi scusi, ma non capisco. Può essere più preciso? Prima mi dice che c'è seduzione ed ora mi riferisce una cosa che mi risulta contraria alla precedente. Non capisco. Non voglio più disturbarla pertanto Le chiedo una risposta concreta e definitiva. Farmi male al risveglio vuol dire di lasciar perdere?
Come sempre La ringrazio
Risposta del Dott.Zambello: Vede che se "vuole" capisce.
Aggiunto: Maggio 15, 2011
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Domanda allo psicoterapeuta:
Salve, sono una ragazza di 30 anni. Soffro di ansia e attacchi di panico trattati(nei momenti di maggiore crisi),con Xanax in pillole. Alcuni anni fa ho sofferto di depressione curata solo per breve tempo.
Ma ciò che più mi preoccupa, deriva dal fatto che negli ultimi mesi non riesco più a vivere in pace. La mia mente è in preda ad uno stato confusionale che non mi dà tregua. Mi spiego: immagino di vivere delle situazioni imbarazzanti e di arrabbiarmi tantissimo con persone protagoniste di queste stesse situazioni. Immagino, per esempio, che qualcuno mi tocca (sono molto timida e gelosa della mia intimità), o mi dice delle cose spiacevoli (es. prendermi in giro) ed io, penso a come dovrei reagire adeguatamente nel caso in cui dovessi trovarmi davvero in quelle circostanze. Ma, il più delle volte, penso a delle reazioni aggressive. Questo mi genera un profondo stato di angoscia e un terribile senso di colpa, perchè sono convinta che non saprei affrontare queste "disavventure". E la cosa più strana è che i soggetti sono soprattutto bambini (e questo mi fa soffrire ulteriormente perchè sono un'educatrice), e che l'oggetto della mia rabbia riguardi la sfera intima, sessuale che mi procura vergogna. E' come se qualcuno mi stesse toccando, sento proprio le mani addosso. Ma non mi è mai accaduto nulla di simile. Per questo motivo spesso, rifiuto il contatto fisico perchè m'infastidisce. Inoltre, sono terrorizzata dall'evenienza di essere beccata nuda o seminuda da estranei o conoscenti anche se sono consapevole che è difficile che ciò accada, perchè chiudo sempre le porte a chiave. Anche quando sono da sola in bagno, svestita, avverto una sensazione di disagio. Parlo tutto il giorno da sola, non mi va di uscire perchè temo che mi possa succedere quello che immagino nella mia mente e di fallire. Piango spesso. E' una vera ossessione. L'unica via d'uscita è Internet, dove mi metto per ore alla ricerca di siti che mi possano dare dei suggerimenti circa il modo migliore di agire nelle situazioni da me più temute. Ho notato che questo problema si accentua la mattina appena sveglia, e la sera. Vivo le mie giornate come se stessi girando un film, come se ripetessi tante volte le parti di un copione senza mai sentirmi soddisfatta.
Sono sempre di cattivo umore. Ho paura di fare del male alle persone o di ferirle (moralmente), insomma, di sbagliare. Anche se è tutto nella mia immaginazione! Credo che io non sia più in grado di amare o di provare sentimenti. Aiuto! Avrei bisogno di un parere "esperto".
Grazie anticipatamente.
Cordiali saluti.
Risposta del Dott.Zambello: Gent.ma Signorina,
da anni lei avrebbe avuto bisogno di elaborare , capire le sue difficoltà. Le assicuro che non sono così gravi ma se non affrontate rischiano di cronicizzarsi. La sua è come una piccola ferita che, non sufficientemente curata si è infettata e ora rischia di far ammalare tutto l'organismo.
Vada da uno psicoterapeuta, cerchi uno psicoanalista.