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Pseudonimo: Sisifo
Pseudonimo: Sisifo
Domanda allo psicoterapeuta:
Gentile dottore,
alterno momenti in cui sto "benino" a periodi neri di disperazione e di rabbia. Sono momenti in cui ho solo pensieri negativi, mi sento senza alcuna speranza e ho frequenti crisi di pianto e di rabbia che possono durare anche alcuni giorni. In questi momenti perdo il controllo e sono capace di distruggere anche quel poco di buono che ho fatto nei brevi momenti positivi.
Ultimamente queste crisi le sento quasi arrivare, come se le vedessi avvicinarsi con i pensieri che si fanno sempre più negativi e la rabbia e la disperazione che aumentano.
Posso in qualche modo prevenirle? Cosa dovrei fare quando mi rendo conto che sto per ricadere in uno di quei momenti dove perdo il controllo?
la ringrazio e buona Domenica
Risposta del Dott.Zambello: Buona sera Signora,
lei sa che faccio lo psicoterapeuta ma, resto un medico. Pertanto credo che nelle situazioni come quella da lei descritta con la psicoterapia bisogna associare un farmaco. Un equilibratore dell'umore.
Lo deve chiedere al suo medico o ad uno psichiatra.
Aggiunto: Marzo 10, 2019
Domanda allo psicoterapeuta:
Il mio persiano di tre anni preso in adozione da allevamento in casa, gatto da esposizione non riesce ad usare la lettiera per urinare ma usa la vasca da bagno del mio appartamento. Mi sa dire quale potrebbe essere la causa? La ringrazio per la sua disponibilità.
Risposta del Dott.Zambello: Buona sera,
Capisco che il suo gatto si sbagli. Io sono un medico e psicoanalista, non un veterinario ne' un comportamentista.
Aggiunto: Marzo 8, 2019
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Pseudonimo: Stella
Pseudonimo: Stella
Domanda allo psicoterapeuta:
Dottore mi perdoni... siccome sono chiaramente ignorante in materia ...che tipo di terapia dovrei affrontare ?cioè a chi rivolgermi ...non conosco la differenza tra psicologo psicoterapeuta eccetera ..un suo consiglio per me sarebbe prezioso .non so se è Indelicato chiederle consiglio su qualche nome a Napoli... grazie
Risposta del Dott.Zambello: Sceglierei una psicoterapia dinamica.
A Napoli ci sono tanti bravi terapeuti.
Un nome:
Dott.ssa Russo Paola
Via Pacuvio, 29 80122 – Napoli
Aggiunto: Marzo 7, 2019
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Pseudonimo: Stella
Pseudonimo: Stella
Domanda allo psicoterapeuta:
Dottore buonasera. Cercherò di essere breve. Ho 33 anni e sono mamma di 2 bimbi...ho ansia. Tantissima ansia difficile da gestire...la paura che si possano ammalare. Un malessere che le ho descritto così in 2 parole...ma che mi rovina una vita che potrebbe essere bella 😞
È consigliabile una terapia? Voglio stare bene e godermi la mia bella famiglia
Saluti
Risposta del Dott.Zambello: Si. Fortemente consigliabile, per lei ma soprattutto per salvaguardare suoi bambini.
Aggiunto: Marzo 6, 2019
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Pseudonimo: Debole
Pseudonimo: Debole
Domanda allo psicoterapeuta:
Buongiorno dottore, è ormai in po' di tempo che mi sono accorto di avere un padre perdente, mi spiace definirlo così ma è la verità, un padre che non è mai stato una figura maschile forte (salvo, poi, essere violento con me in certi casi), un padre che sembra godere nel fare la figura del fesso e nell'apparire inferiore agli altri. Lui non ha mai fatto nulla per elevare la rispettabilità della sua famiglia, anzi, spesso e volentieri ci ha messo tutti in imbarazzo. Io, come da pseudonimo, mi rendo conto di star diventato una persona debole, sottomessa agli altri, che non sa imporsi e, soprattutto, non riesco a concludere nulla di buono (per ora, nella vita sto facendo solo pasticci e buchi nell'acqua). Insomma, mi sembra di star diventando la copia di mio padre. Ho delle profonde difficoltà a "funzionare socialmente" e attribuisco la colpa ai miei genitori che non mi hanno insegnato a stare al mondo (con il loro essere sempre servizievoli e sottomessi a chiunque) e io non riesco a imparare da solo come si vive. La mia domanda è questa: come posso riuscire nella vita nonostante io abbia due genitori disastrosi?
Risposta del Dott.Zambello: Gentile Signore, non mi ha detto quanti anni ha. Vede, credo che l'esperienza con i genitori, soprattutto la loro influenza durante l'adolescenza possa incidere dentro il futuro adulto e gli strascichi influiranno per tutta la vita. Ma, dal momento che diventiamo adulti, siamo gli unici responsabili della nostra vita.
Quindi, mio caro Signore, la smetta di piangersi addosso o a incriminare chissà quali colpe e limiti ai suoi genitori. Si faccia forza e inizi a cambiare lei. Si faccia aiutare se può ma sappia che da ora potrà lamentarsi solo di se'.
Aggiunto: Marzo 4, 2019
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Pseudonimo: Moreno
Pseudonimo: Moreno
Domanda allo psicoterapeuta:
Buongiorno Dottore
a breve compirò 55 anni, sono un libero professionista, single e apparentemente felice. Ho ancora, però, tanta difficoltà a rivelarmi agli altri per quello che sono. Credo di averlo accettato serenamente ma non ne vado fiero. Non ne sono affatto orgoglioso. Ma è possibile alla mia età vivere ancora quest'imbarazzo nel dichiararsi gay? Cosa dovrei fare, di cosa dovrei sbarazzarmi per essere felice di ciò che sono?
Risposta del Dott.Zambello: Gent.mo Signor Moreno, ho sempre fatto fatica a capire che il problema sia gay non gay.
Il tema è essere se stessi e, ciò significa essere diverso, unico, rispetto tutti. L'identità sessuale è solo una piccola variabile, insignificante rispetto al tutto.
Certo è un progetto difficile, gliene do atto ma, questa è la via se vogliamo essere.
Fermarci a pensare che tutto dipende dal dire o meno di essere omosessuale, è una difesa rispetto alla fatica di percorrere la via dell'individuazione.
Aggiunto: Marzo 1, 2019
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Pseudonimo: Zingarella
Pseudonimo: Zingarella
Domanda allo psicoterapeuta:
Buongiorno Dottore,
Che differenze ci sono fra una terapia psicodinamica ed una cognitivo comportamentale?
Come si fa a stabilire quale sia la più appropriata per un paziente?
Risposta del Dott.Zambello: Intessante domanda che richiederebbe una lunga disquisizione. Qui non si può.
C'è una indicazione di massima che ci dovrebbero aiutare.
Quando il disagio non disturba troppo l'io, non è profondo, strutturato, pensi ad esempio alle fobie, in quel caso la cognitivo-comportamentale è la prima scelta.
Se invece il disturbo è profondo, riguarda la personalità del paziente, pensi al narcisismo patologico, allora la dinamica è l'unica scelta.
Detto questo, sono sempre più convinto che la vera variabile sia il terapeuta è il rapporto che si crea paziente-terapeuta.
Aggiunto: Febbraio 27, 2019
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Pseudonimo: Ghost
Pseudonimo: Ghost
Domanda allo psicoterapeuta:
Buonasera, se i disturbi alimentari si manifestano in una persona borderline (con molti problemi che coesistono), la psicologia dinamica che interpretazione ne dà?
Risposta del Dott.Zambello: Premesso che la psicoterapia dinamica non fa diagnosi. Sarebbe una contrazione. La psicologia dinamica verifica come si sono strutturati eventuali disturbi. Certo si sanno quali sono le tappe evolutive dell'uomo e quali eventuali blocchi. È possibile immaginare che tematiche legate all'alimentazione abbiano un legame con la fase funsionale o orale.
Però, tutto deve essere verificato, trovato, sperimentato col paziente.
Aggiunto: Febbraio 24, 2019
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Pseudonimo: Sisifo
Pseudonimo: Sisifo
Domanda allo psicoterapeuta:
Grazie della risposta, ma faccio fatica a comprendere come possano esserci delle analogie tra un individuo narcisista e un borderline.
Il narcisista, per quel poco che ho compreso, è un individuo dall'autostima esagerata, pensa di essere grandioso, sempre più importante, bello, abile e meritevole degli altri e non riesce a concepire il fatto che gli altri possano non amarlo.
Il borderline invece, per quella che è la mia esperienza ha una bassissima autostima e spesso crede di essere l'essere peggiore e più detestabile del mondo.
Il narcisista pone fine alle sue relazioni, semplificando, perché pensa che nessuno sia mai abbastanza per lui, pensa che gli altri non siano degli di lui.
Il borderline mette fine alle sue relazioni perché si detesta talmente tanto che non riesce a sopportare che qualcuno possa volergli bene, si sente più "al sicuro" se maltrattato. Ferisce per essere ferito.
Faccio veramente molta fatica a cogliere un qualsiasi tipo di analogia tra questi due disturbi di personalità, anzi non dico che mi sembrano uno l'opposto dell'altro, ma quasi.
Risposta del Dott.Zambello: Si sbaglia.
Le allego il link di uno dei miei articoli sul tema.
http://www.zambellorenzo.it/psicoterapeuta-milano/essere-un-narciso-narciso-racconta-il-suo-dolore/
Aggiunto: Febbraio 24, 2019
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Pseudonimo: Sisifo
Domanda allo psicoterapeuta:
Gentile dott. Zambello, la ringrazio della risposta.
Il mio ex terapeuta già tempo fa mi aveva consigliato la stessa cosa, pur non essendo un medico. Io però non voglio vedere nessuno psichiatra e non voglio assolutamente prendere nessun farmaco.
Un po' perché, come molti, ho paura degli effetti collaterali, quelle sono droghe e una volta che si inizia a prenderle non si smette più, e non voglio diventare dipendente.
Ma soprattutto se vedo una psichiatra poi quella mi fa una diagnosi di malattia mentale. Una diagnosi del genere per me sarebbe la fine. Io non sono come quelle normali che possono avere dei figli anche se sono pazze. Io non posso avere figli, l'unica speranza per me sarebbe un'adozione. Ma nessuno darebbe mai un bambino in adozione a una diagnosticata come matta, che ha preso psicofarmaci anche se solo per un periodo.
Per cui non posso sottopormi a nessuna valutazione psichiatrica, o non potrò mai avere un figlio. Non c'è altro che si possa fare?
Risposta del Dott.Zambello: Quello che dice è "da pazzi".
Non capisco perché se ha bisogno di un farmaco non lo deve prendere. Poi, il farmaco glielo può prescrivere ogni medico. Il suo medico di base.
Nessuno viene catalogato e etichettato perché prende un farmaco. Certamente starei attento a dare un bambino in adozione a chi ha così "forti regidita' mentali.