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Pseudonimo: chiara
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Domanda allo psicoterapeuta:
Gentile Dott.Zambello,
cosa ne pensa dei rapporti simbiotici genitori-figli in età adulta? Io ho dei seri problemi di sopportazione dei confronti di mia mamma. Donna che ha sempre e solo pensato ad essere donna e mai madre. Mi son sempre sentita giudicata (lei era bella io no, lei era magra io no, lei era forte e io no, lei era tutto e io no...), mai accudita o coccolata, parlo in tenera età ovviamente, lei aveva armadi pieni di scarpe e abiti e io un paio di jeans che dovevo lavare e sperare si asciugasse presto per rimetterlo..e tanti altri esempi.
Ora, posso capire che io essendo intollerante possa vedere le cose in maniera distorta ma possibile che in età adulta ci siano persone che riescano ancora a vedere i genitori come santi? non esiste in età adulta la possibilità di capire che i genitori sono esseri umani e come tali anche loro sbagliano e possono fare e dire cose sbagliate?
Mi rendo conto che il mio vedere il lato "negativo" di mia madre (che mai si è resa conto di ciò che ha fatto e anzi ancora oggi mi giudica/critica ecc) è dannoso ma mi chiedo se non lo sia altrettanto santificiare i propri genitori.
Cosa ne pensa?
Risposta del Dott.Zambello: Mi chiedo perché "in età adulta " bisogna ancora giudicare i genitori.
È un modo per essere ancora bambini.
Se la dimentichi sua madre.
Aggiunto: Giugno 17, 2019
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Pseudonimo: alda
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Domanda allo psicoterapeuta:
Buoogiorno dottore, le scrivo perche" sento di avere bisogno di aiuto per me. Non sto bene. Il mio contesto lo conosce. Le ho scritto in varie occasioni. Ma non mi sono mai soffermata su come sto io nella mia vita. I contesti appunto, sono tutto sommato anche migliori adesso che qualche anno fa. Ma non la sostanza delle cose. Il mio compagno mi ha taciuto il pignoramento dello stipendio. E io per non discutere faccio finta di ignorare. Nel frattempo ho avuto io un piccolo aumento...i ns. Figli sono fuori. Il suo in giro per il.mondo. il mio a studiare dopo la lairea. Siamo soli
Pensavo ci saremmo avvicinati. Ma al contrario non parla di niente. Non mi chiede niente di me. E' scontato che io ci sia e che svolga ruoli di servizio. Ha sempre da lamentarsi e recriminare su tutto. Come se lavorasse solo lui e vive tutto come un' ingiustiza anche se sa bene che cosi non e'. E' un infelice cronico senza amore. Non e' in grado di darne e non riesce a riceverne se non per quello che gli serve al momento. Mi sento inaridita e sola. Vottei imparare la leggerezza. Prendere tutto con filosofia. Vivere e non piu sopravvivere. Ne ho bisogno ma fevo rivominciare ds me innanzitutto. Mi dia una traccia . Voglio farcela. Grazie
Risposta del Dott.Zambello: No. la traccia proprio non gliela posso dare, non ce l'ho.
La deve trovare dentro di sé.
Cominci col chiedersi perché ho scelto di fare la "geisha"?
Aggiunto: Giugno 18, 2019
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Pseudonimo: Fermo
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Pseudonimo: Fermo
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Domanda allo psicoterapeuta:
Tutti riescono a trovare la loro strada, tutti tranne me... io resto continuamente fermo e non so il perché. Vorrei uscire dalle sabbie mobili della mia vita ma non ci riesco, vorrei avere una vita degna di essere vissuta, ma non ce la faccio... vivo nella rassegnazione e frustrazione
Risposta del Dott.Zambello: Ha solo questa. Ci pensi bene prima di "buttarla via".
Aggiunto: Giugno 13, 2019
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Pseudonimo: Marta
Pseudonimo: Marta
Domanda allo psicoterapeuta:
Gentilissimo Dottore, ho bisogno di un consiglio.
Le cose col mio compagno e padre dei miei figli si sono incrinate.
Figlio assillato di due genitori asfissianti e una sorella 50enne single che vive ancora con loro.
Lo hanno sempre trattato come l'ultimo dei cretini finché è uscito di casa 15anni fa e diventato marito e padre.
A quel punto le loro imposizione e i loro commenti cattivi su di lui/me/figli/amici e parenti non gli sono più andate bene.
A quel punto però ogni suo gesto di ribellione è stato vissuto da loro come una mia interferenza, una mia imposizione senza capire che io nei loro rapporti non ci sono mai voluta entrare ma che il loro essere asfissianti al limite dello stalking (e non scherzo) allontanava figlio e nipoti.
Siamo arrivati al punto di rottura dopo svariate litigate tra di loro.
Nell'ultima hanno insultato il figlio, detto a me di morire, detto che i bambini se li doveva crescere da solo che a loro non sarebbe importato e da 5 anni non ci siamo più frequentati.
Finalmente la pace ha iniziato a regnare in casa nostra.
Il problema è che a intervalli regolari saltano fuori. Ma non per riavvicinarsi o far pace ma per creare solo zizzania.
Chiamano mio marito per parlar male di me. Chiamano la parente per parlare male del figlio, fanno la ronda davanti a casa nostra o si presentano a scuola dai bambini senza nemmeno rivolgerci la parola.
Oggi l'ennesimo episodio. Il bambino di 7 anni esce da scuola un po' turbato dicendo che mentre stava uscendo e salutando i bambini per la fine della scuola, i nonni si sono infilati a scuola chiedendo di lui alla bidella.
La quale ha chiesto alla maestra e la stessa lo ha mandato a salutarli.
:!thinking: dopo 5 anni??????? Si può infilarsi in una scuola e chiedere di un bambino? A quale scopo,visto che quando mio marito li ha chiamati dicendo di non farlo mai più gli hanno dato del 'cerebroleso'dicendo cose poco carine, come sempre, di me e della mia famiglia.
Come difendersi da persone del genere che minano la nostra tranquillità?
Risposta del Dott.Zambello: È chiaro che ci sono i limiti per una denuncia. Però sono atti che hanno poi sempre degli strascichi pesanti.
Valutate la possibilità di interessare le assistenti sociali, ai fini di non traumatizzata i figli.
E poi... pazienza. Tanta pazienza.
Aggiunto: Giugno 7, 2019
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Pseudonimo: Sisifo
Pseudonimo: Sisifo
Domanda allo psicoterapeuta:
Gentile dottore, comprendo la sua posizione ma è l'unica possibilità che ho di liberarmi finalmente dalla malattia, di rimediare all'errore della mia nascita e smettere di vivere questo incubo quotidiano. Non credo nel paradiso ma di sicuro ho vissuto e sto vivendo un inferno, quindi vorrei che, da medico, mi dicesse come fare, quali sostanze assumere.
Risposta del Dott.Zambello: Melissa, tiglio e camomilla.
Aggiunto: Giugno 6, 2019
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Pseudonimo: Alice
Pseudonimo: Alice
Domanda allo psicoterapeuta:
Salve Dottore.sono una studentessa di psicologia al terzo anno. Nutro un forte interesse per la psicologia del profondo sopratutto la junghiana,alla quale mi sto avvicinando leggendo diversi libri su jung parallelamente al mio percorso di studi,e non nascondo che finito il percorso universitario mi piacerebbe intraprendere proprio una scuola di specializzazione ad indirizzo psicodinamico. Le scrivo per avere una sua opinione in merito ad una riflessione che proprio avvicinandomi al " mondo junghiano. Ossia,può uno psicoterapeuta avere una formazione junghiana e essere allo stesso tempo religioso,cattolico o ciò potrebbe influire e distorcere la sua visione della realtà e il modo in cui spiega essa e la vita. Io credo che la fede,e l aderire ad una religione sia un qualcosa di strettamente unico e personale che bisogna sentire dentro e che a prescindere dal tipo di religione porti l uomp a migliorarsi,ad avere un riferimento come modalità di comprensione della complessità dell esistenza. Ma parallelamente a ciò credo,se ciò potrebbe portare uno psicoterapeuta ad essere eccessivamente vincolato o rigido... si può essere cristiani,uomini di fede e parallelamente dei buoni e imparziali terapeuti?
Risposta del Dott.Zambello: Gent.ma Signorina,
Le consiglio di leggere il mio libretto: "Ricordi è Riflessioni di uno psicoanalista ". Ed Kimerik.
L'ho scritto proprio nella speranza di rispondere attraverso la mia esperienza umana e professionale ad alcune delle domande che lei si pone.
Aggiunto: Giugno 5, 2019
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Pseudonimo: Sisifo
Pseudonimo: Sisifo
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Pseudonimo: Paura
Domanda allo psicoterapeuta:
Buongiorno dottore, ultimamente ho iniziato ad avere paura di ingrassare: non tanto per l'aumento di peso in sé, ma per la paura di dover cambiare taglia e, conseguentemente, vestiti, ho paura di non potermi permettere vestiti nuovi di qualità; è una motivazione assurda, lo so, ma è quello che mi sta succedendo. Come posso superare tutto questo?
Risposta del Dott.Zambello: Mangiando bene e sano.