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Pseudonimo: Igor
Pseudonimo: Igor
Domanda allo psicoterapeuta:
Gent.mo Dott.Zambello, E' la prima volta che Le scrivo e onestamente sino ad oggi non consocevo questo sito, ma veniamo al dunque: ho 48 anni e sono fidanzato con una ragazza di 38 da circa 3 anni. All'inizio i primi mesi (come del resto penso tutte le coppie) grande affetto ci si vedeva 5 volte la settimana, poi un giorno senza motivo lei si isola per 8 giorni senza motivo alcuno. E da allora spesso e volentieri ha questo calvario, una settimana umore alto poi torna in isolamento senza voler vedere nessuno. E' piena di paure , ha allucinazioni varie, spesso e volentieri mi attacca arrabbiandosi per sciocchezze,si fida solo del suo analista, ha un odio profondo verso gli esseri umani, sembra che tutti Le voglian fare del male, compresa sua madre, in molti casi si comporta come una bambina, ultimamente facciamo 3 giorni insieme poi chiama e dice basta. Non ci capisco nulla. Se ha un'idea Lei ne sarei grato. Distinti saluti
Risposta del Dott.Zambello: Gent.mo Signor Igor,
ho "l'idea" che lei mi ha dato della sua ragazza. Lei, Igor, ha proprio voglia di continuare su queste basi?
Aggiunto: Maggio 26, 2012
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Pseudonimo: mari81
Pseudonimo: mari81
Domanda allo psicoterapeuta:
Gentile Dott. Zambello,
Mi scuso se scrivo ancora, avevo scritto tempo fa raccontandole che ho cambiato sempre terapeuti e che l'ultimo mi ha mandata via dallo studio urlando dopo che gli ho fatto notare che il suo studio non è autorizzato...qui al sud molti professionisti sono approssimativi, non fanno la ricevuta o non sono proprio autorizzati e io detesto questi aspetti della mia terra.
Avendo cambiato vari terapeuti non so più che fare perchè pur avendo finito l'università con ottimi voti ed essendomi iscritta all'albo professionale (sono psicologa)sono bloccata da anni e vivo con i miei senza decidere che fare della mia vita e, soprattutto, dove vivere. Praticamente nella mia vita mi sono sempre sentita soffocata dai condizionamenti dei miei ma mi sono accorta troppo tardi ed è come se non avessi avuto la possibilità di sperimentarmi veramente nelle relazioni e nelle attività tanto da arrivare a 30 anni e non sapere che cosa voglio nella vita. Mi sento repressa e invece io amo la vita. Quando mi sono accorta dei condizionamenti è come se non accettassi più nessuna forzatura nè dovere ma continuo a cercare le cose che non mi rendono felice perchè i miei desideri veri non li conosco e ho paura che se li seguirò farò degli errori e delle stupidaggini.
La mia famiglia di origine è semplice e orientata alla concretezza e non al piacere. Ho ricevuto un' educazione formale, con regole rigide e vuote. Mio padre è ammalato da quando ero adolescente e mi sono sempre sentita in colpa per lui. Mia madre è la sua infermiera da 20 anni e ha fatto una vita senza gioia (l'educazione patriarcale qui gioca il suo ruolo). Mio fratello maggiore è barricato dietro le sue difese e quando in passato ho avuto delle crisi di rabbia mi ha minacciata (per paura e impotenza forse) di chiamare il 118 (...) aggredendomi e mi ha fatto paura.
Ho studiato a 1000 km lontani da casa e detestavo la città universitaria dove vivevo.Perciò ho vissuto per molto anche all'estero facendo dei progetti prima e dopo gli studi. In queste situazioni ho scoperto la gioia di vivere ma mio fratello era a casa ad accudire mio padre e mi faceva sentire in colpa. Sono stata l'unica della famiglia allargata a cercare di farmi da sola e cercare la mia strada in base a principi di libertà, passione e apertura mentale...ma mi sa che a metà strada i sensi di colpa e la sfiducia di mio padre e mio fratello, il poco carattere di mia madre mi hanno devastata e fatta rinchuidere in una stanza in questo paesino del sud.
Amo molto il contatto con le altre culture e, avendo viaggiato molto, baso molto il mio conflitto sul "dove vado a vivere". E' terribile, non lo riesco a decidere da anni. Mi sembra un rifiuto della vita più forte di me, così come alcune persone si rifiutano di mangiare, io non scelgo per paura di sentirmi ancora soffocare dai desideri dei miei. Le uniche proposte di lavoro mi vengono fatte a Milano ma a me non piace il nord e invece qui le frustrazioni professionali sono tante, c'è molta corruzione.
Volevo restare all'estero ma non ho mai avuto il coraggio perchè ho sempre pensato "devo essere concreta e brava". E invece...
Ai miei amici regalo sempre un sorriso ma se non trovo un rimedio crollerò anche con loro. Per fortuna mantengo gli interessi culturali e le amicizie vecchie e nuove e questo mi da lo stimolo per cercare nuove soluzioni.
Mi perdoni se mi sono dilungata ma dopo aver cambiato 3 terapeuti non so più chi può aiutarmi e vivo nell'angoscia. Sono tornata dal mio secondo terapeuta ma continuo a litigare con lui pur stimandolo perchè a volte in passato mi ha condizionata. Il suo approccio è transpersonale e gli altri due erano: cognitivo comportamentale e umanistico-junghiano (boh).
Mi scuso ancora ma mi sto letteralmente annientando e invece so di avere tantissime qualità e voglia di vivere fino in fondo. Se vorrà darmi delle indicazioni le sarò grata.Un saluto
Risposta del Dott.Zambello: Boh! Visto che ha "fatto fuori" mezza Italia, le piace l'estero ma temo che anche li in poco tempo avrebbe qualche difficoltà, le suggerirei di valutare di trasferirsi nello spazio. Dimenticavo: prenoti un viaggio da fare da sola. Non si porti dietro niente di questi poveri umani.
Aggiunto: Maggio 25, 2012
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Pseudonimo: natascha
Pseudonimo: natascha
Domanda allo psicoterapeuta:
sono una ragazza che ancora non sa o forse non vuole credere che ancora soffre di attacchi di panico o paura di avere un altra cosa un altra malattia che purtroppo nessuno sa quale sia o fatto tante visite fai classici esami del sangue la risonanza magnetica alla testa,all'ecografia alla tiroide,esame dal cardiologo,e tante volte al l ospedale ormai i miei non credono più a niente sopratutto che sto male e mi lasciano li e io piango ma loro niente e adesso o paura paura di morire o sempre gli attacchi giorno e notte ormai non magione più x paura che sia avvelenato e nemmeno bevo o x lo meno devo controllare che la bottiglia sia chiusa bene sono andata dapena una psicologo ma niente nemmeno la psichiatra mi aiuta non so più che fare o bisogno do mi sembra diimpazzire e o solo 20 anni e e non e vita quella che sto facendo sto diventando invidiosadegli aaltri
Risposta del Dott.Zambello: Gent.ma Signorina, e invece le credo. Credo che lei soffra i Ipocondria. L'ipocondria, così nella misura in cui lei la descrive è una sofferenza vera e seria. Lei la deve affrontare sia da un punto di vista Psichiatrico che Psicoanalitico.
Si deve cercare uno psicoterapeuta con una formazione psicoanalitica, nel suo caso il cognitivismo serve a poco.
Se non l'ha già visto, si guardi il mio video sul tema:
Ipocondria e Psicoterapia http://youtu.be/EMJf6YJveNs
Aggiunto: Maggio 25, 2012
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Pseudonimo: 81'
Pseudonimo: 81'
Domanda allo psicoterapeuta:
buongiorno dottore,
le sembrera' strana la domanda che le faro',ma ieri sera mi sono addormentata e ho chiesto al Signore di farmi capire con un sogno la verita' su una persona e l'ho sognata!!!!!ora mi chiedo tante volte ho chiesto di sognare mio nonno che mi dava dei numeri da giocare, ma non e' mai successo!!!devo prendere x veritiero il sogno????puo' significare qualcosa??grazie in anticipo.
Risposta del Dott.Zambello: Si, che suo nonno ha altro da fare.
Aggiunto: Maggio 25, 2012
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Pseudonimo: SIMONA 61
Pseudonimo: SIMONA 61
Domanda allo psicoterapeuta:
EGREGGIO DOTT. RENZO ZAMBELLO UN CONSIGLIO
HO UN' ANSIA CHE MI TOGLIE IL RESPIRO PRIMA CON LO XANAX DA 1 MG PER TRE E UN MAVERAL DA 100 LA MATTINA RIUSCIVO A RISOLVERE NON AL 100% MA ACCETTABILE ORA HO DOVUTO INSERIRE ANCHE LIRICA DA 50 X TRE QUINDI LA CURA è MAVERAL DA 100 INSIEME A LIRICA DA 50 PER TRE E XANAX 1 MG PER TRE COSì RIESCO A GESTIRE IL TUTTO UN SUO PARERE è TROPPO POTREI CAMBIARE QUALCOSA' LA PREGO MI RISPONDA GRAZIE.
Risposta del Dott.Zambello: Gent.ma Simona,
le rispondo ma non la posso consigliare.
Solo il suo medico può valutare la giusta terapia farmacologica.
Io posso solo "consigliarle" di valutare se questa, i farmaci, sono la sola terapia possibile per lei?
Aggiunto: Maggio 24, 2012
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Pseudonimo: Isabella
Pseudonimo: Isabella
Domanda allo psicoterapeuta:
Gent.mo dottore, le scrivo a nome di mia sorella, che ha 38 anni e che soffre di despressione da ormai più di 8 mesi.
Quattro anni fa ha sconfitto brillantemente un tumore al seno, poi due anni fa, ha voluto concludere la storia sentimentale che aveva con un ragazzo meraviglioso,durata 6 anni.
Sia mia sorella, che il suo fidanzato avevano un’ottima posizione lavorativa ed economica e una bellissima casa in una località esclusiva della Francia.
Dopo poco ha deciso di convivere con un ragazzo tunisino che aveva conosciuto durante una serata con degli amici.
All’inizio è stata abbagliata dal fatto che lui, era 10 anni più giovane di lei e che eveva un lavoro abbastanza discreto, poi, con il passare del tempo, il suo permesso di soggiorno è scaduto, è stato licenziato e sono cominciati per lei seri problemi economici a cui non era abituata . Nostro padre, inoltre, ha scoperto di avere un tumore prostatico avanzato, con metastasi.
Tutte queste situazioni, hanno gettato mia sorella nello sconforto più totale.
Non riesce ad alzarsi dal letto al mattino e ormai ha dovuto licenziarsi dal lavoro.
Ha cambiato numerosi psichiatri e preso altrettanti psicofarmaci, ma la situazione non è migliorata.
Noi attribuiamo parte della colpa della malattia di mia sorella ,in parte alle seelte sbagliate che ha fatto e in parte alla personalità di quest’ultimo ragazzo, che non fa altro che minacciare di suicidarsi se mia sorella dovesse lasciarlo. Ovviamente, di fronte ai pianti disperati e alle continue richieste di aiuto, mia sorella non è capace di spezzare questo legame “malato”.e la malattia non guarisce.
Mia sorella anche se rimpiange la sua vita passata con il suo ex, non ammetterebbe mai di aver fatto un grosso errore nel lasciarlo, inoltre, sogna con quest’ultimo ragazzo tunisino, una vita impossibile da realizzare, visto che mancano le basi su cui fondarla…..
Come dobbiamo comportarci? Cosa ci suggerisce di fare?
Risposta del Dott.Zambello: Insomma, se ho capito bene, sua sorella incapace di “uccidere” il suo attuale compagno, “uccide” giorno per giorno, se stessa.
Il suo problema è probabilmente legato alla sua incapacità a gestire la sua aggressività che chiaramente non significa praticarla ma elaborarla, prenderne consapevolezza. In Francia, se vive ancora li, ci sono bravissimi Psicoanalisti, si faccia aiutare. I farmaci, su tematiche di questo tipo, fanno poco.
Aggiunto: Maggio 24, 2012
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Pseudonimo: Ulisse
Pseudonimo: Ulisse
Domanda allo psicoterapeuta:
si caro dottore cambiando il farmaco , ma dopo ho bisogno di aiuto o torna tutto alla normalita?
Risposta del Dott.Zambello: Caro Ulisse, io non la conosco. Non so proprio quali siano i suoi problemi psicologici, se ce ne sono. Come faccio a dirle di no o si, dovrei inventare. lei mi ha chiesto cosa fare se i beta bloccanti danno effetti collaterali, e per questo, le ho detto che da un punto di vista farmacologico é possibile con facilità cambiare farmaco. Per il resto, mi creda, non ho alcun potere magico.
Aggiunto: Maggio 24, 2012
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Pseudonimo: Ulisse
Pseudonimo: Ulisse
Domanda allo psicoterapeuta:
salve a tutti . sto assumendo beta bloccanti da due anni e solo ora sto scoprendo che la mia vita sessuale non va piu bene , non ho piu erezioni mattutine , e quando ho rapporti con mia moglie ho difficolta erettili ..... se non assumo piu i beta bloccanti la mia vita sessuale ritorna normale o ho bisogno di farmaci.. tipo cialis o viagra ? ringrazio tutti anticipatamente
Risposta del Dott.Zambello: Gent.mo Ulisse,
i beta bloccanti, farmaci che regolano la pressione e la frequenza cardiaca, possono dare come effetti collaterali una diminuzione della libido. Si tratta di cambiare tipo di farmaco. Ce ne sono così tanti che non c'è bisogno di pensare a ricorrere ad un ulteriore farmaco. Si rivolga al suo medico a ad un cardiologo.
Aggiunto: Maggio 23, 2012
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Pseudonimo: Antonio
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Pseudonimo: Igor
Domanda allo psicoterapeuta:
Dott. Zambello, la ringrazio della sua risposta , ma tengo a precisarLe che se così non fosse sarei sceso dal carro. E' un rapporto difficile questo lo so, ma sono abituato a convivere con problemi ed anche a risolverli, forse questo e' più complicato poiché giunge al cuore, e forse, data l'importanza sentimentale, ho la mente poco razionale , per questo confido in Lei . Sono masochista? La ringrazio ancora. Distinti saluti
Risposta del Dott.Zambello: Gent.mo Signor Igor,
io non so se lei è masochista né di cosa soffre la sua compagna ma, se lei dice che la situazione è "impossibile", posso solo chiederle: perchè continua? Il perchè poi lo saprà lei e valuterà. Di una cosa sono certo, lei non cambierà mai la sua ragazza. Se l'atteggiamento interno è: "il mio amore la salverà",sappia che noi, tutti, non salviamo nessuno. Ognuno è responsabile della sua vita, noi possiamo solo rispettarla e rispettarci.