Domanda allo psicoterapeuta:
Soffro di dei periodi di disfunzione eretteile , dopo un fallimento o una cattiva prestazione rimango bloccato anche per la masturbazione , piano piano riprendo.
L'urologo mi consiglia un periodo di psicoterapia anche io sono d' accordo dopo aver fatto gli esami del sangue e un test sull' erezione indotta qulcuno ( mi consigliano anche il test sulle erezioni notturne un po costoso serve veramente a sapere se si tratta di d.e . o psicologica? )
Noto che piano piano tendo a dimenticere l'episodio e ho sempre migliori erezioni .A cosa può essere dovuta la mia ansia non ho grossi problemi e come mai mi paralizzo
per periodi anche lunghi saluti cordiali saluti
Risposta del Dott.Zambello: Gent.mo Signor Luca,
lei mi chiede risposte che evidentemente può trovare solo in una psicoterapia.
Se per ora le cose stanno migliorando, sospenda un po', poi valuterà.
Lasci perdere il test delle erezioni notturne, non mi sembra proprio il caso, gli esami che lei ha già fatto escludono una base organica. La componente psicologica la affronterà, con pazienza, solo nel caso continuasse il disaggio.
Aggiunto: Giugno 14, 2012
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Pseudonimo: Vincenzo
Pseudonimo: Vincenzo
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Pseudonimo: Martina
Pseudonimo: Martina
Domanda allo psicoterapeuta:
Rispondo al dott. Zambello.
Sicuramente non si può pensare che l’ossitocina o l’incenso agiscano da soli e pongano fine all’ansia, ma cosa ci impedisce di pensare che possano essere un valido aiuto, anche come effetto placebo, per le persone che ne soffrono?
Parlo in particolare dell’ossitocina, mi sembra che gli studi condotti dai ricercatori abbiano valide basi scientifiche, anche se non molto consistenti al momento.
Parlo da profana, l’ansia è certamente uno stato alterato della nostra percezione e va indagato a fondo prima di proporre cure facili e indolori, ma allora su cosa varrebbe la pena lavorare per aiutare chi soffre d’ansia senza farlo sentire un malato mentale? In fondo ogni giorno assumiamo farmaci in realtà inutili, solo perché la cosa ci fa sentire meglio….
Risposta del Dott.Zambello: Martina si riferisce ad un mio commento apparso all'articolo: "L’ossitocina arma vincente contro l’ansia".
http://www.psicoterapiadinamica.it/2008/06/lossitocina-arma-vincente-cont ro-lansia/comment-page-1/#comment-812
Risposta:
Scrive Martina: “mi sembra che gli studi condotti dai ricercatori abbiano valide basi scientifiche, anche se non molto consistenti al momento”. Gent.le Martina, forse nella sua affermazione c’è qualcosa che non funziona, non le pare? Ma non è questo il problema, il problema è l’ansia. Essa viene vissuta da Martina come la malattia da curare, fosse anche con pozioni magiche, ed io che invece la interpreto come un sintomo, come una “spia” che si accende a segnalarci che qualcosa nel profondo, non funziona. Spegnere l’ansia con ossitocina o antidepressivi o respirando incenso, non risolviamo ciò che l’inconscio, per nostra fortuna, ci manda come segnale. Detto questo, sono un medico e non sono così sciocco da far finta di non sapere che anche l’ansia è un generatore di danni, anche fisici. Certo va tenuta sotto controllo, se vuole anche “curata” ma senza mai perdere di vista qual è il significato epistemologico di questa.
Aggiunto: Giugno 14, 2012
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Pseudonimo: Claudio
Pseudonimo: Claudio
Domanda allo psicoterapeuta:
Meglio eutimil o lexotan in un attacco di panico o d'ansia Grazie Proff.
Risposta del Dott.Zambello: Gent.mo Claudio,
il meglio lo decide sempre il medico curante e, solo lui. Tutti e due agiscono sull'ansia. Certamente l'Eutimil ha una efficacia più lunga nel tempo ma va preso in maniera continuativa almeno per alcuni mesi e la risposta non è immediata. Il Lexotan da una risposta più veloce ma meno duratura. Molto spesso i due vengono associati nei primi giorni di terapia e poi si prosegue con l'Eutimil. L'importante è attenersi alla terapia consigliata, ma consigliata solo dal medico.
Aggiunto: Giugno 13, 2012
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Pseudonimo: Alex
Pseudonimo: Alex
Domanda allo psicoterapeuta:
Gent.mo dott Zambello,
lei pensa che ci siano o ci saranno dei risvolti positivi portati da questa importante crisi (non solo economica) che viviamo?
Grazie per l'attenzione
Risposta del Dott.Zambello: Gent.mo Alex,
penso che la crisi è la precondizione per il cambiamento. Noi non cresciamo se non in un susseguirsi di contrazioni ed espansioni, di diastole e sistole, di inspirazioni ed espirazioni. E' questo il movimento che ci appartiene. Temo che la crisi che stiamo vivendo porti in sé dati nuovi, non conosciuti prima. Siamo totalmente dipendenti, come dice Galimberti, dalla "tecnologia", cioè dalla necessità di produrre nel miglior tempo possibile. La tecnica, dice Galimberti, è diventato il soggetto della nostra vita ed essa tende solo al suo auto potenziamento. Essa non ha in vista scopi che migliorino la condizione di vita umana o tantomeno la felicità. E noi, uomini espropriati della possibilità di essere soggetti facciamo i conti con il vero demone del nostro tempo: il Nichilismo, ossia l'assenza di una finalità ultima che orienti il corso della vita fino, al non senso di ogni cosa.
Che le posso dire? Un po' di "puzza" di questa roba io la sento, soprattutto, purtroppo, nei giovani e nella politica.
Aggiunto: Giugno 11, 2012
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Pseudonimo: Fabrizio
Pseudonimo: Fabrizio
Domanda allo psicoterapeuta:
la psichiatra che mi segue spesso diventa logorroica poi quando glie lo faccio notare, smette e non parla piu’ per niente, l’ asciandomi così in preda a dubbi atroci, cosa devo fare ?
ringraziando fin d’ ora per una vostra esustiva risposta, colco l’ occasine e invio i miei piu’ distinti saluti.
Grazie
Risposta del Dott.Zambello: Che simpatico, Fabrizio. Che le posso dire? La sua sembra una domanda che potrebbe farmi un collega in supervisione. Non so cosa veramente succeda nella sua terapia, non ci sono ma, mi sembra evidente che almeno a suo parere i ruoli si sono invertiti. Ne tragga le le conseguenze.
Aggiunto: Giugno 9, 2012
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Pseudonimo: Leone
Pseudonimo: Leone
Domanda allo psicoterapeuta:
salve ,le volevo chidere una cosa.e da un po di tempo (1settimana)che quando sto a sedere per un po inizia a far male un ginocchio e se muovo la gamba mi scricchiola certe volte mi fa male anche sto in piedi.cosa puo essere?
Risposta del Dott.Zambello: Gent.mo Leone,
forse ha sbagliato "stanza". Guardi bene. Non sono un ortopedico, né un fisiatra. Cerchi questi, forse la possono aiutare.
Aggiunto: Giugno 9, 2012
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Pseudonimo: Marco
Pseudonimo: Marco
Domanda allo psicoterapeuta:
...Mi scusi Dottore se insisto, insomma non si può non passare per stati dolorosi e neanche renderci indifferenti ad essi. La figura di Jung è molto affascinante mi piacerebbe leggere i suoi libri ma forse sono comprensibili solo dagli esperti, non saprei... In una sua video intervista vengono fuori tutti i suoi aspetti più umani a volte questi grandi pensatori sono mitizzati e ci dimentichiamo che erano uomini anche loro. Fa sorridere vedere Jung che racconta di quando ha picchiato 6 ragazzi che lo minacciavano o di quando avrebbe potuto uccidere il docente che lo accusava di essere un ladro e di aver copiato il saggio e che lo avrebbe fatto sbattere fuori dalla facoltà. E lui uomo cresciuto in campagna aveva solo quell'opportunità di vita per mantenersi. E quindi niente sopportò anche queste accuse non avendo alternative. Racconta anche di quando ad 11 anni (beato lui)emerse da una nebbia e si distinse per la prima volta dagli oggetti e dal mondo circostante, ed è ciò che per lui è stata l'individuazione. Quindi per lui individuarsi mi sembra sia molto simile ai concetti fenomenologici di Husserl quando parla di Corpo e mondo o di Heidegger che ci dice che il corpo non è una cosa fra le cose ma un corpo vivente, ma non saprei non mi sembra il caso di buttarmi in questa diatriba. Io a 30 anni penso di non aver ancora raggiunto questo stato della mente. Ma a parte questo, visto che lei mi ha detto dell'elaborazione del dolore io volevo farle una domanda che sento di dovergliela fare. E' ovvio che il dolore è una sorta di lutto, di perdita, per es. anche la fine di un amore è una forma di lutto o un fallimento o per esempio o quanto meno cercare di capire nel dolore che provi anche qualcosa di te,perché le cose sono andare così perché ho fallito o perché io soffro ancora per questa cosa. Ma per me la parola elaborare ha un significato ancora molto confuso cioè la si usa molto è sulla bocca di tutti ma io non riesco a capire che funzione della psiche sia. Cioè in relazione a quel "lutto" la mia psiche cosa deve fare che scopo deve raggiungere. In sintesi non capisco il significato psichico di questa parola, ovviamente nel processo presumo sia implicita l'accettazione della realtà della perdita. E il dolore scompare? che fine fa il dolore dopo un processo di elaborazione?.
Risposta del Dott.Zambello: Gent.mo Signor Marco,
Jung non scriveva "per gli addetti ai lavori", anzi, si opponeva all'dea di avere degli allievi e tanto meno, una scuola. Evidentemente non voleva fare come suo padre, Freud, ma poi, in realtà le cose andarono ben diversamente e forse anche lui lo sapeva. Però, è un mio parere personale, Jung non scriveva bene. La sua lettura è difficile. Spesso cadde in contraddizione, ad esempio, da decine di definizioni diverse di archetipo. Ma io non vedo in questo un limite, anzi, esprimeva nella scrittura quello che è stata la sua difficile e lunga "elaborazione" verso l'individuazione personale e la sintesi del suo pensiero.
Legga pure quello che vuole, personalmente preferisco: "I simboli della trasformazione", libro che ha sancito la separazione da Freud, la "Pratica della psicoterapia", dove spiega cos'è per lui la psicoanalisi e "Risposta a Giobbe" da dove si evince il suo rapporto con l'archetipo Dio. A mio parere non si può, se si vuole minimamente conoscerlo, anzi, lo leggerei per primo: "Ricordi, sogni, riflessioni". E' autobiografia, ricavata da documenti e conversazioni con Aniela Jaffé.
Sul tema dell'elaborazione, le consiglio di vedersi il concetto di elaborazione del lutto di Freud nelle sue tappe, negazione, dolore, ritiro della libido e nuovo investimento. Sono schematizzazioni ruvide, semplificazioni ma che ci dicono come noi funzioniamo.
Pensi che questo schema è stato assorbito anche dalla medicina legale.
Aggiunto: Giugno 8, 2012
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Pseudonimo: Halla
Pseudonimo: Halla
Domanda allo psicoterapeuta:
Buongiorno oggi sono andata a fare una visita ginecologica ma nn sono riuscita a farmi visitare per paura ansia e xkè provavo dolore... La ginecologa mi ha detto che di tipo psicologico il mio problema dato che anche nel mio rapporto sessuale provo questi dolori e sono rigida e non riesco mai ad arrivare all'orgasmo vaginale... Sono sempre rigida... Il mio primo rapporto è stato con un ragazzo più grande di me di 15 anni e x non perderlo l'ho fatto ma non me lo sentivo e da li ho sempre paura a farlo lo faccio ma sempre come se fossi obbligata... O paura dato che la mia cultura e la religione divrei rimanere vergine e i miei non lo sanno non so se qst cosa influenza nel mio rapporto... Ho tanta paura e divrei ritornare dalla genecologa e vorrei superare qst difficoltà prima di arrivare da lei... E riuscire a provare un orgasmo vaginale normale come tutte le ragazze... Ho il terrore dalla ginecologa e non so come superarlo... Posso avere un vostro aiuto? Grazie mille
Risposta del Dott.Zambello: Gent.ma Signorina,
si, una psicoterapia la potrebbe aiutare molto.
Aggiunto: Giugno 6, 2012
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Pseudonimo: Luca
Domanda allo psicoterapeuta:
Scusi dottore mi riferisco alla domanda di Vincenzo, veramente lei pensa che un ragazzo adolescente di oggi possa chiederle come spendere 150 Euro? La informo che le cose sono un po' diverse.
Risposta del Dott.Zambello: Gent.mo Signor Luca,
veramente lei pensa che io debba pormi il problema di chi e perchè uno mi fa una certa domanda, oltre al contenuto manifesto? Se facessi così vorrebbe dire che mi metto in una posizione di sospetto o, nei migliori dei casi, interpretativa che non è il mio compito. Qualunque sia la persona e qualunque sia il motivo per cui mi è stata fatta la domanda di Vincenzo, il tema era il rapporto tra la relativa disponibilità economica e l'investimento di questa. Ne ho visto la tentazione al falso bisogno che purtroppo non è solo degli adolescenti. Perchè avrei dovuto, su una valutazione preconcetta, sottrarmi a rispondere? Il tema è comunque interessante e riguarda proprio tutti al di la dell'età.
Ma poi, perchè togliermi la fantasia di pensare che c'è ancora un ragazzino che chiede al nonno come spendere il suo soldino? Mi dirà che sono un po' romantico e ingenuo, si lo sono e voglio continuare ad esserlo