Inserito da
Pseudonimo: Cris
Pseudonimo: Cris
Domanda allo psicoterapeuta:
Gent.mo Dottore, la ringrazio inanzi tutto per il tempo che mi dedichera'. E' da un paio d'anni che frequento una persona che pero' mi critica molto. All'inizio era sul lavoro, gli ho detto che forse aveva problemi con il suo (lavoro) e quindi sarebbe stato piu' produttivo occuparsi del suo lavoro piuttosto che esaurirmi. l'ha piantata. ora, ogni volta che mi vede entusiasta per qualcosa mi interrompe o ci scherza su, quasi a voler -direttamente o indirettamente- bloccare il mio entusiasmo. Non si rende pienamente conto mentre lo fa', ma personalmente sono molto stanca di un atteggiamento cosi ostile. Spesso mi critica e, quando cerco di farlo riflettere su quest'atteggiamento, - nella speranza che visualizzi i suoi problemi, senza lanciarmeli contro- dice che sono noiosa e che dovrei essere felice che mi sta dedicando attenzione. come mi devo comportare? c'e' un modo per aiutarlo e nello stesso tempo salvare una relazione che sta diventando per me cosi pesante? La ringrazio fin d'ora per la sua disponibilita' Cordiali saluti Cristina
Risposta del Dott.Zambello: Gent.ma Cristina,
l'invidia è un brutto sentimento che avvelena i rapporti e chi la prova. E' un sentimento comune, tutti noi, come diceva la Klein ne siamo pervasi nei primi mesi, anni di vita e poi, piano, piano con fatica, cerchiamo di uscirne, più o meno riuscendoci. Rimangono sempre, anche nelle persone più adulte, residui di questo antico sentimento. Il rapporto con la persona che amiamo è sempre un rapporto di equilibrio, di compromessi, ci piacciono alcune cose e ci disturbano altre. Siamo noi che dobbiamo decidere se la stabilità conquistata ci corrisponde oppure no. C'è un problema, ed è questo forse il motivo per cui lei scrive a me: molto spesso ciò che ci disturba negli altri, è nostro. Vede signorina, partiamo dal presupposto che io non la conosco proprio, ma penso che se lei "non fosse invidiosa", non so di cosa chiaramente, neanche si accorgerebbe dell'invidia del suo ragazzo. Allora, per lei, se così fosse, non si tratterebbe tanto di "correggere" quella di lui ma, la sua.
Aggiunto: Maggio 22, 2012
Inserito da
Pseudonimo: FILIBERTO
Pseudonimo: FILIBERTO
Domanda allo psicoterapeuta:
SALVE SONO UN RAGAZZO DI 22ANNI...PERADESSO STO AFFRONTANDO UN MOMENTO DIFFICILE..NON RIESCO A TROVARE LAVORO NON RIESCO PIU A STARE CON GLI AMICI O UNA TOTALE CONFUSIONE IN TESTA FACCIO STRANI PENSIERI SONO SEMPRE MOLTO INSICURO NELLE DECISIONI DA PRENDERE,E MI CHIEDEVO SE POTEVA CONSIGLIARMI QUALCHE FARMACO PER AIUTARMI E COMINCIARE DI NUOVO A VIVERE ED A ESSERE DI NUOVO ME STESSO...
Risposta del Dott.Zambello: Gent.mo Filiberto,
farmaci in rete non si consigliano né tanto meno si prescrivono. Le posso consigliare invece di rivolgersi al suo medico curante e chiedere di prescriverle una visita con lo Psichiatra. Oppure, se vuole, ci vada lei direttamente. Non si preoccupi, andare dallo Psichiatra non significa essere matti, anzi, ma è lui lo specialista dei disagi mentali e quello che ha più esperienza con quel tipo di farmaco.
Aggiunto: Maggio 20, 2012
Inserito da
Pseudonimo: Alice
Pseudonimo: Alice
Domanda allo psicoterapeuta:
come uscire dalla depressione quando i farmaci non cela fanno ad aiutarti, sono veramente disperata sono ormai otto mesi che mi curo con depakin crono 750mg la sera xeristar 30 mg la mattina insieme a noritren 25 mg la mattina stò sempre peggio che fare alice
Risposta del Dott.Zambello: Gent.ma Alice,
non conosco la sua storia ma la sua terapia mi sembra ben equilibrata. Però se dopo alcuni mesi i farmaci risultano non sufficienti si cerca di cambiarli. Per nostra fortuna ce ne sono tanti. Ma, la depressione non va mai affrontata solo con i farmaci ma in sinergia con la psicoterapia.
Aggiunto: Maggio 20, 2012
Inserito da
Pseudonimo: Barbara
Pseudonimo: Barbara
Domanda allo psicoterapeuta:
salve dottore,sono barbara ho 30 anni è da piu di un mese che soffro di attacchi di panico e sono rimasta traumatizzata,io ho pure un bimbo di 20 mesi da curare e voglio tornare quellla di prima..ma quasi ogni giorno anche se sono tranquilla la mia testa è in confusione non c'è la faccio piu poii ogni volca che mii siedo per cenare sento che mi arrivano gli attacchi quindi mi alzo e faccio avanti e indietro per casa il mio dottore mi ha detto di prendere 5 gocce di xanax al mattino e 5 alla sere per un periodo se non mi passa in questo periodo vuole darmi un antidepressivo io dottore sono contraria..poi io non mi fido piu di nessuno ora sto andando dalla psicologa e faccio psicoterapia del cognitivo comportamentale..io non ce la faccio piu mi sembra di impazzire voglio stare bene per mio figlio io la mia forza di volonta ce l'ho ma quando mi arrivano mi abbatto e piango..dottore cosa devo fare mi dica lei guardi se è necessario vengo anche da lei.perpiacere mi dica ma si puo guarire dagl attacchi di panico ..anche perche io sono sempre chisa in casa esco solo se ce qulcuno vicino a me..aspetto presto una sua risposta..la ringrazio distinti saluti Barbara
Risposta del Dott.Zambello: Gent.ma Barbara,
non c'è bisogno che lei venga da me, basta che lei continui la psicoterapia intrapresa. Non aspetterei però altro tempo a passare agli antidepressivi. Vada da un Neurologo e se li faccia prescrivere. Gli antidepressivi poi, dovrà predenderli per almeno tre mesi, la psicoterapia almeno per un anno. Se farà così vedrà, gli attacchi di panico tra un anno saranno solo un ricordo.
Aggiunto: Maggio 20, 2012
Inserito da
Pseudonimo: Desiree
Pseudonimo: Desiree
Domanda allo psicoterapeuta:
egregio dottore zambello volevo farle una domanda seria e veloce se possibile un mio caro amico è venuto a sapere chè è malato al cuore ma non può assumere farmaci perchè è allergico i dottori suoi colleghi gli hanno diagnosticato chè non posso no far nulla per lui praticamente destinato ad avere poco tempo di vita io non mi arrendo la prego mi dica chè una cura c deve pur stare urgentemente risposta grz cordiali saluti
Risposta del Dott.Zambello: Gent,ma Signora Desiree,
non la posso aiutare. Non conosco il suo amico, non so di che malattia si tratta, ma soprattutto, non sono né un Cardiologo né un Allergologo. Forse, a quest'ultimo specialista dovrebbe rivolgere la domanda, documentandola però, un po' di più di quanto ha fatto con me.
Aggiunto: Maggio 19, 2012
Inserito da
Pseudonimo: maria
Pseudonimo: maria
Domanda allo psicoterapeuta:
salve dottore,
xche' e' cosi' difficile convincere una persona che fare psicoterapia non puo' fargli che bene??come lo si puo' convincere??
Risposta del Dott.Zambello: Gent.ma Signora,
lei mi fa venire in mente, una mia vecchia zia che ha passato buona parte del tempo che stava con noi nipoti a convincerci che mangiare la verdura ci avrebbe fatto bene. Risultato: non ho mangiato verdura prima dei trenta anni. Un mio fratello non ne mangia tutt'oggi e, sta bene.
Aggiunto: Maggio 17, 2012
Inserito da
Pseudonimo: Silvana
Pseudonimo: Silvana
Domanda allo psicoterapeuta:
Gentile dottore, ritengo che, osservando scrupolosamente mio figlio ( 26 anni),egli sia affetto da disturbo narcisistico di personalita che lo porta a continui stati d'ansia e depressione altalenante e a non raggiungere obiettivi( è studente universitario abbondantemente fuori corso). Non è empatico nei confronti nostri, è sempre arrabbiato con il padre con il quale ha spesso scontri violenti verbali ed accuse reciproche. Mio marito lo accusa di seere un parassita e di rovinarsi la vita, oltre quella nostra. Mio figlio lo accusa a sua volta di altre cose, vere e non vere.Non accetta alcuna critica ed imposizione e si fa sempre come dice lui. Come dobbiamo comportarci visto che la nostra vita è spesso un inferno?
Risposta del Dott.Zambello: Gent.ma Signora,
perchè me lo chiede quando la risposta è già in quello che lei dice? Mettere suo figlio davanti alle sue responsabilità. Ha 26 anni. Non si tratta di buttarlo fuori casa ma, trovare dei tempi, condivisi, durante il quale lui diventa sempre più autonomo. Ora non voglio proporle alcuna soluzione pratica, lo troverete voi ma, è certo che a 26 anni bisogna essere indipendenti. .
Aggiunto: Maggio 16, 2012
Inserito da
Pseudonimo: Katia
Pseudonimo: Katia
Domanda allo psicoterapeuta:
VORREI UNA RISPOSTA AL MIO PROBLEMA.AVOLTE PASSANO PURE 30 GIORNI,PUO DARSI NON AVENDO RAPPORTI CON IL MIO PATNER, MIFACCIA MALE LA NATURA....
Risposta del Dott.Zambello: Katia, io le risponderei volentieri ma cosa significa: "MIFACCIA MALE LA NATURA...."? Forse si chiede se non avere rapporti può causare qualche danno al fisico? Al fisico femminile no, forse a livello psicologico un po' di più. Gli urologi dicono che agli uomini fa male non avere una vita sessuale regolare. Ristagna liquido prostatico nella prostata e a lungo andare può causare delle prostatiti. Non so se è a questo che si riferiva lei.
Aggiunto: Maggio 16, 2012
Inserito da
Pseudonimo: Peter
Pseudonimo: Peter
Domanda allo psicoterapeuta:
Salve dottore, sono un ragazzo omosex e da cinque mesi vivo una apparente tranquilla relazione con il mio attuale ragazzo. Ultimamente le occasioni di confronto avvengono molto spesso. Ho un chiodo fisso nella testa, capire se effettivamente il suo orientamento è omosex oppure bisex. Lui insiste nel dire che è omosex ma io sono convinto che sia il contrario. Lui mi ha raccontato che in passato, ha avuto storie con ragazze e che non ha avuto assolutamente problemi nell'avere rapporti sessuali, anzi, ha sempre provato piacere e non ha mai provato un senso di sdegno nei confronti degli organi genitali femminili. Oggi, quello che afferma è che le donne non le piacciono più e che si sente "completo" avendo rapporti sessuali con me che ovviamente sono un ragazzo e non potrei di certo dargli quello che ha una donna in tutti i sensi mi capisce? Ma afferma che tutt'oggi, se fosse stimolato da una donna, lui non avrebbe problemi nel cosumare un rapporto sessuale! La mia domanda è: secondo lei un domani, il mio ragazzo potrebbe avere ripensamenti e mancanze, magari desiderando anche dei figli, tornando a provare attrazione per le donne? La ringrazio per la disponibilità..cordiali saluti.
Risposta del Dott.Zambello: Gent.mo Signor Peter,
trovo sempre un po' fastidioso e un po' "moralistico" etichettare le persone come omo, bisex, eterosessuali e poi magari trans e altro. Non capisce che sono solo categorie pre-definite, categorie dove una società sessuofoba incasella le persone per meglio controllarle. Gli uomini, le donne si innamorano non dell’identità sessuale ma dell’altro/a diverso da sé. Io non so chi amerà fra tre anni il suo ragazzo, starà con una persona. Cerchi se le vuole bene, di essere lei.
Aggiunto: Maggio 15, 2012
Powered by PHP Guestbook 1.7 from PHP Scripts
Pseudonimo: rosanna
Domanda allo psicoterapeuta:
salve dottore,
dopo una situazione spiacevole accaduta qualche mese fa' nella mia famiglia di origine , non del tutto ancora superata, sono davvero tanto triste, la maggior parte del tempo lo passo a pensare a questa situazione, a quello che avrei potuto fare per evitare quello che e' successo, a quello che potrei fare adesso per recuperare il salvabile....ma forse la consapevolezza che si possa fare ben poco, mi fa solo rimuginare.come posso superare e andare avanti?xche' va a finire che ti godi poco la vita e ho due figli che meritano il massimo dalla propria mamma!!
grazie in anticipo.
Risposta del Dott.Zambello: Gent.ma Signora,
lei, con molta delicatezza non mi racconta il contenuto dei suoi problemi familiari cosciente che non sono i problemi che ci fanno vivere più o meno bene. Noi viviamo bene quando rinunciamo all'idea di essere il "Deus ex machina" della nostra vita e quella degli altri. Ha ragione quando intuisce: "non posso farci niente". Possiamo fare poco, pochissimo e quel poco è tutto annoverabile alla sfera del "piacere", della gioia. Il suo compito è di star bene ma soprattutto di far star bene i suoi figli