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Pseudonimo: Antonio
Pseudonimo: Antonio
Domanda allo psicoterapeuta:
Buondì Dottore,
vado subito al punto.
Ho 47 anni, fino a qualche anno fà ero una persona piena d’interessi, hobby e stimoli, uno che si diletta ed arrangia a far tutto da sè: dalle piastrelle, al cucinare, fino alla dichiarazione dei redditi. Non ho problemi economici, vivo in una bella casa, ho una discreta cultura e in salute, a parte i recenti, frequenti e feroci mal di testa di cui ho iniziato a soffrire, sto bene.
Qualè il problema?
Credo di essermi ammalato di depressione, male a me sconosciuto fino a qualche anno fà.
Non ho mai seguito alcuna terapia a parte qualche ansiolitico preso occasionalmente e in minime dosi per placare l’ansia che ha fatto da apripista al peggio in cui sono adesso. Questa mia scelta è dovuta al fatto che conosco bene la causa de miei mali:
1) Il lavoro (65%), dove da qualche anno sono oggetto di MOBBING a livelli inauditi subendo demansionamenti, spostamenti d’incarico, danni economici, controlli su tutto il mio operato persino da pivellini appena arrivati sguinzagliati dal padrone per riferirgli ogni mia possibile mancanza o parola di troppo e poi insulti, chiare minacce e a volte più o meno velate, pressioni, problemi per ogni cosa, sono “sotto processo” appena apro bocca, ogni volta che chiedo qualcosa la risposta è sempre “NO”. Poi ci sono pure i “colleghi” (non tutti per fortuna) che invece di “tirarti sù”, magari proprio mandati dal padrone, ti attaccano per ogni sciocchezza sapendo che saranno poi “premiati” dal capo a lavoro finito (ultimamente uno, oltre a lasciare la sera il locale aperto dove tengo le mie cose, mentre da solo prima chiudeva anche quando si allontanava di qualche metro, oltre ad entrare in ufficio aprendo la porta come se volesse buttarla giù ogni volta, pretende pure la radio e il condizionatore spenti e non cito tutti gli altri miserabili dispettucci, a volte mi segue pure al bagno per controllarmi e non esce MAI per ultimo dal nostro ufficio). Tutto questo da parte di certi miei superiori di cui sono convinto che nel tempo, succedendosi nel tempo, si siano passati pure la “palla” con accordi non scritti su come trattare il sottoscritto; altrimenti non riesco a spiegarmi neanch’io come uno arrivato il primo giorno mi massacri in quel modo visto che non c’è stato neppure il tempo di scontrarmi con lui. Ho provato pure a parlare con loro, a spiegargli che sono una persona per bene che ha solo bisogno di lavorare serenamente, mi sono impegnato al massimo al loro servizio, ho provato a scusarmi quando non c’è ne era bisogno, mi sono perfino sottomesso, ma non è servito a nulla. Allora è tempo di reagire. Dico ciò per sgomberare il campo da eventuali giudizi su una mia presunta paranoia (anni fà per me il mondo era meraviglioso e gli esseri umani in fondo al loro cuore tutti buoni, oggi penso il contrario….).
2) Il divorzio (35%) con la mia ex moglie che negando la SUA depressione post-parto (?) e consigliata “bene” dalle sue finte amiche ha portato me a prendere la decisone di separarci, malgrado era l’ultima cosa che volevo, sopratutto dopo la nascita del meraviglioso bambino arrivato. Aveva il cervello completamente “bruciato”, viveva nello sporco e nel disordine, faceva ogni cosa al contrario di come la chiedevo, nel peggiore dei modi e spesso senza senso (al neonato, per giocare, ha dato pure i gioielli facendoglieli distruggere), mi rifiutava, si lamentava sempre di qualcosa malgrado avesse tutto in qualità e in quantità. Oggi vive in un’altra casa dove l’ho sistemata con il bambino che vedo ogni settimana senza problemi a parte i suoi occasionali rinfacci di cose e fatti mai accaduti (a mio parere si stà costruendo nel cervello dei motivi per giustificare la sua “follia” e le sue scelte molto discutibili, per mettersi la coscienza a posto).
Altri problemi non avrei…. ho una nuova dolce compagna, il bambino cresce “bene”, una casa e un lavoro c’è li ho (sia pure con gente sopra descritta); ma il “danno” è fatto, il vaso è rotto, la ferita è aperta, dato che pur non avendo grossi problemi con la mia ex e il bambino sul posto di lavoro le cose stanno peggiorando e non vedo sbocchi.
La descrizione dei fatti serve per giustificarmi del fatto che non ho fatto terapie dallo psicanalista (?) dato che, lo ripeto, conosco l’origine dei miei mali e nessun medico potrà mai risolvere i problemi se non alleviandoli con qualche pillola.
Sono solo, tradito ed abbandonato nel momento del bisogno (non economico ma solo morale, figurarsi se chiedevo soldi…) pure dai pochi amici (?), odio tutti, provo schifo e ribrezzo per chi mi circonda: gente banale, falsa, che vive di apparenze e parla sempre per sentito dire, invidiosa pure del nulla.
Aspetto la fine del mondo con relativa estinzione della razza umana, vivo queste situazioni quotidianamente, ritrovandomi come la protagonista del film “Melancholia”, uno straccio, privo d’interessi, me ne frego pure dei soldi, senza energie, sempre stanco, con difficoltà a dormire, non ho appetito, la mattina appena alzato trattengo il vomito, disinteressato a quanto mi succede intorno non mi giro neache se cade un piatto per terrra o se due auto si scontrano per strada, non seguo quasi più i telegiornali e ultimamente (che è la cosa che non avevo mai provato e più mi preoccupa) provo un reale desiderio di morte. Prego tutti i giorni perchè la grande mietitrice possa venirmi presto a prendermi senza farmi soffrire troppo, una botta e via…. Non mi sono ancora suicidato perchè non ne ho il coraggio; l’ignoto, il vuoto e il nulla mi fanno paura e non mi rendo ridicolo, come certi elementi, ingerendo 40 pastiglie di Xanax. Le cose si fanno bene o niente.
Caro Dottore, se ha avuto la pazienza di leggere tutto fino qui le sarei pure grato se avesse un consiglio da darmi. In questa società di ……. uno come me (perdoni la mia autostima) non merita di morire.
Cordialmente la saluto.
Risposta del Dott.Zambello: Lei chiede aiuto ma, non lo vuole e sa già tutto. Sarà anche vero che lei non è “paranoico”, certo che rende la vita un po’ difficile, parlo di me, del mio possibile ruolo di terapeuta.
Detto ciò, le assicuro che qualcuno, uno psicoterapeuta, uno psichiatra, la potrebbe aiutare ma, lei dovrebbe “fare un po’ di silenzio” e cominciare ad ascoltare. Cominciare a pensare che anche lei che sa far tutto, poi, come tutti gli esseri del mondo, ha bisogno degli altri e ora, lei ha bisogno di un medico che la segua.
Aggiunto: Giugno 28, 2012
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Pseudonimo: sullaluna
Pseudonimo: sullaluna
Domanda allo psicoterapeuta:
dott. zambello le volevo chiedere se Lei visita solamente a Milano o si sposta anche un po' piu' a Sud. io sinceramente non ce la faccio, con i miei attacchi di panico ad arrivare fino a milano. Grazie per la risposta.
Risposta del Dott.Zambello: A parte che lei non dice dov'é. Spero non proprio sulla luna. Comunque, io lavoro a Milano e, per la verità, mi basta
Aggiunto: Giugno 27, 2012
Domanda allo psicoterapeuta:
Vorrei sapere se a Milano ci sono degli psicoterapeuti allievi del dr. Massimo Fagioli. Lei ne conosce? Se sì, può indicarmi qualche nominativo e indirizzo? Le sarei molto grata. Un cordiale saluto,
lella
Risposta del Dott.Zambello: No, non ne conosco. Mi dispiace
Aggiunto: Giugno 26, 2012
Domanda allo psicoterapeuta:
salve volevo chiedere sono insicuro ho avuto degli interventi e mi sento inferiore ad altri e se mi aggrediscono verbalmente non riesco a rispondere a tono e ci rimango male dentro come posso fare''??
Risposta del Dott.Zambello: Signor Marko.
io non ce l'ho una soluzione "pretaporter". Magari ci sono altri terapeuti che le indicherebbero subito una serie di esercizi da fare davanti allo specchio o in mille altri posti o, le suggerirebbero "pensieri positivi".
Io proprio non lo so fare e, per la verità, non ci credo molto.
Cosa fare allora? Capire perchè lei "non si piace" o "non si stima a sufficienza". Il modo per uscire dalla trappola della auto-svalutazione poi, lo troverà lei.
Aggiunto: Giugno 24, 2012
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Pseudonimo: Vera
Pseudonimo: Vera
Domanda allo psicoterapeuta:
Salve! Ho un figlio di 18 anni che sta affrontando l'esame di maturita'. Sono un po' preoccupata perchè non esce con gli amici, passa il tempo, oltre che studiare, al computer . Se poi gli chiedo, come mai non si organizza e chiama qualcuno per uscire, mi risponde che non gli va e che si annoia. E' normale? Grazie per la sua risposta. una mamma
Risposta del Dott.Zambello: Non lo so signora se suo figlio abbia o meno "dei problemi" come lei sospetta. So che almeno per queste settimane suo figlio fa bene a stare casa a studiare
Aggiunto: Giugno 22, 2012
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Pseudonimo: Tex
Pseudonimo: Tex
Domanda allo psicoterapeuta:
sono economicamente benestante non ho problemi di soldi sono spensierato no non è così. il denaro mi da ansia ho paura che le banche falliscano di aver depositato i miei soldi in modo sbagliato e non riesco a spendere senza provare angoscia paura di fare una cosa sbagliata . es devo cambiare auto posso spendere benissimo la cifra per quella che mi piace ed ecco che sono assalito da paure se fallisce la concessionaria se è giusto spendere tanto e mi vengono gli attacchi di ansia vado per comprarla poi scappo con una scusa dalla concessionari cambio idea 100 volte un vero inferno. Non parliamo di quando faccio un viaggio se do la caparra sono in ansia fin che non parto ho paura che mi succeda qualcosa che spenda male i miei soldi il 90% delle volte mi faccio cambiare stanza da albergo cosa devo fare?????? ma cosa mi succede.
Risposta del Dott.Zambello: Gent.mo Signor Tex,
non la conosco e non do una valutazione su di lei ma, da ciò che scrive lei ha un disturbo ossessivo. Le direi che la cosa migliore da fare è una psicoterapia, meglio una psicoanalisi ma, costa. Per la verità sarebbe un vero investimento ma, lei riuscirà ad accettare il rischio?
Aggiunto: Giugno 22, 2012
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Pseudonimo: Francesca
Pseudonimo: Francesca
Domanda allo psicoterapeuta:
Dottore, vorrei chiederle una cosa.
Leggo spesso le storie dei pazienti che le scrivono e frequentemente si parla di attacchi di panico. Innanzi tutto le vorrei chiedere..ma come mai 40anni fa non esistevano? Nessuno ne parlava o la gente presa da problematiche di vita piu importanti e forse accontendosi di piu di ciò che aveva non era afflitto da problemi di ansia, stress ecc ecc?
E poi le chiedo..se il nostro cervello in alcune situazioni invia impulsi di "paura" al nostro corpo, che ne so..in coda nel traffico, in mezzo alla folla, e il nostro corpo reagisce scatenando un attacco di panico vuol dire che in qualche situazione all improvviso il cervello ha captato che quella situazione e' un qualcosa di pericoloso. Per cui deduco che il nostro cervello assimila e registra molto velocemente. Se cosi e' per superare gli attacchi di panico noN basterebbe riabituare il cervello a capire che determinate situazioni non sono "pericolose"? Voglio dire..cosi come questo organo apprende cose negative sarà pur possibile fargli rimparare quelle positive no? Dice che sono fuori strada con questo pensiero?
Io ho vissuto qualcosa di simile e inizialmente non volevo nemmeno piu uscire a fare due passi. Un giorno guardandomi intorno ho pensato a tutte le cose che mi stavo perdendo e mi son imposta pian piano di riabituarmi lentamente a rifare ciò che avevo sempre fatto.
Mi interessa sapere davvero tanto cosa ne pensa. Grazie mille
Risposta del Dott.Zambello: Gent.ma Francesca,
non è proproio vero che una volta non ci fossero gli attacchi di panico. Lo stesso Freud, inizio 1900, catalogava due tipi di angoscia: Angoscia reale e quella e quella nevrotica. Nella prima descriveva quelli che poi saranno gli attacchi di panico. E' vero che questi hanno una componente "fisica", e si sa anche come funziona: amigdala, ipocampo, risposta attacco e fuga, etc. ma, noi non siamo solo "organo", gli animali sono solo istinto. Noi, caricamo, assembliamo all'arganico il mentale, il simbolico.
E' vero che desensibilizzando, posso piano, piano, superare la paura ma, non ho elaborato il mentale, il simbolico.
Questa è essenzialmente la differenza tra la terapia comportamentale, la sua e la psicodinamica.
Aggiunto: Giugno 20, 2012
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Pseudonimo: Luna
Pseudonimo: Luna
Domanda allo psicoterapeuta:
Gentile dottor Zambello,
ho letto con interesse la storia dell'uomo che non voleva il suo naso. Lei ha scritto:
"Diceva Jung che noi stiamo bene quando siamo lontani dai nostri archetipi. Se sprofondiamo dentro c’è solo buio".
Cosa sono gli archetipi? Perché capita di sprofondarci dentro?
Risposta del Dott.Zambello: Gent.ma Luna,
la sua domanda è interessante ma richiederebbe una risposta molto articolata che ora non posso darle.
Sappia che c'è anche una componente fisica. Ad esempio, dopo i 27 anni e difficile, se non impossibile,andare verso una deriva psicotica come rischiava Dario. Ma, non è solo questo. Spero di poterle dare qualche spunto in più nelle riflessioni del caso di Dario che farò.
Aggiunto: Giugno 20, 2012
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Pseudonimo: Carmen
Pseudonimo: Carmen
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Pseudonimo: Antonio
Domanda allo psicoterapeuta:
Buondi Dottore,
posso solo giustificarmi dicendole che le mie esperienze regresse in altri campi medici non mi hanno lasciato un buon ricordo e da lì la mancanza di fiducia in un concreto risultato di una possibile terapia magari "combinata" tra sedute e farmaci; tra l'altro se il mio capoufficio e la mia ex moglie mi creano problemi un medico potrà solo aiutarmi ad accettare ed affrontare meglio l'inevitabile.
Per il resto condivido pienamente le sue conclusioni. E vero è che di aiuto ne ho bisogno, altrimenti non l'avrei contattata. Mi dispiace non venirla a trovare a causa della grossa distanza, il suo lavoro ed il suo impegno in questo spazio sia pure virtuale, rendono un servizio e meritano un plauso.
Le sono grato per i suoi consigli che certamente seguirò e per la celerità della sua risposta.
Cordiali saluti.