Inserito da
Pseudonimo: Juliette
Pseudonimo: Juliette
Domanda allo psicoterapeuta:
Buongiorno, pensa che l'ISTDP possa essere utile per il doc? Pur apprezzando la mia terapeuta, con la quale vorrei proseguire il percorso, mi piacerebbe avere un sollievo senza lasciar passare altri anni della mia vita visto che ne ho già sprecati troppi... Grazie ancora.
Risposta del Dott.Zambello: Secondo la mia esperienza, per il disturbo ossessivo compulsivo è indicata una terapia comportamentale ma, non breve
Aggiunto: Settembre 4, 2019
Inserito da
Pseudonimo: Rl
Pseudonimo: Rl
Domanda allo psicoterapeuta:
Gentile Dottore,
Grazie per la sua cortese risposta.
Cosa intende per difficoltà più strutturate?
Sono stato in psicoanalisi per due anni...mi sembravano tutte chiacchiere senza un preciso scopo
Risposta del Dott.Zambello: Dottoressa,
tutto in medicina ma anche nella vita, può essere, utile, inutile o dannoso. Bisogna saperlo scegliere tenendo conto dei bisogni e delle possibilità di ciò che usiamo. Per questo le dicevo faccia diversi colloqui e poi scelga.
Strutturati: intendevo che i sintomi non sono la causa. Lei lo sa bene.
Aggiunto: Settembre 3, 2019
Inserito da
Pseudonimo: Dubbio
Pseudonimo: Dubbio
Domanda allo psicoterapeuta:
Buongiorno,
Vorrei sapere le caratteristiche della psicoterapia sistemico -relazionale. Si tratta di una psicoterapia di tipo dinamico? È indicata per disturbi di personalità quali borderline e narcisistico, ad esempio?
Grazie in anticipo!
Risposta del Dott.Zambello: La psicoterapia sistemica è una terapia che ha avuto come focus la famiglia. Le dinamiche familiari all'interno del sistema famiglia. Il tipo di disagio al quale lei si riferisce richiede un intervento più mirato e personalizzato.
Aggiunto: Settembre 3, 2019
Domanda allo psicoterapeuta:
Gentilissimo Dottore,
Sono una ragazza di 29 anni e l'inizio del mio malessere risale all'età di 17 anni. Fino a quel momento ero stata prima una bambina e poi un' adolescente serena. L'estate dei miei 17 anni decisi di trascorrere due settimane di vacanza studio all'estero su un'isola; era la prima esperienza lontana da casa e famiglia. Il quarto giorno mi svegliai ed ebbi un attacco di panico. Da quel momento la mia vita cambiò.
Tornata a casa ebbi numerosi incubi riguardo alla vacanza (sognavo di rimanere bloccata sull'isola e di non potere più tornare a casa o che il tempo si fermasse in un eterno presente) e l'idea di partire di nuovo da sola mi scatenava forti attacchi d'ansia. Per mesi ebbi pensieri insistenti riguardanti il senso della vita e la morte e derealizzazione.
Con il ricominciare della scuola, dove ero sempre stata molto brava, la mia vita tornò nei soliti binari; i pensieri rimasero come un rumore di sottofondo, ma riuscivo ad ignorarli e a partecipare attivamente alla mia vita.
Dopo la maturità mi infatuai di un ragazzo che all'inizio sembrava corrispondere per poi preferirmi un'altra: i pensieri ricominciarono in quel momento. Nel mentre cominciai la facoltà di Medicina laureadomi 6 anni dopo con il massimo dei voti. I sintomi ansiosi hanno lasciato a un certo punto spazio alla depressione. Ricordo bene che io stessa cercavo di placare l'ansia e mi ripetevo che ero più forte di così e ce la potevo fare. Ho seguito delle cure farmacologiche e fatto una breve psicoterapia negli anni.
Tuttavia ad oggi mi sento sempre molto stanca e non riesco a godere di niente; l'anedonia mi provoca ansia e crisi di pianto perché mi sembra di buttare via la mia vita; non riesco ad impegnarmi in niente. Tutto mi sente a troppo faticoso. Ho consultato su internet molti cv di psicoterapeuti, ma non riesco a scegliere nessuno per la paura di non incontrare la persona giusta e di demoralizzarmi ancora di più di fronte a un fallimento.
Le chiedo cosa pensa della mia situazione e cosa mi consiglia di fare
LA ringrazio infinitamente per tempo che vorra dedicarmi
Risposta del Dott.Zambello: Gent.ma Dottoressa, credo che lei faccia i conti con una sintomatologia depressiva che copre difficoltà un po' più strutturate.
Che fare? La psicoanalisi, per me, è in questi casi la terapia di prima scelta.
Lo psicoanalista lo cerchi ma soprattutto lo scelga. Veda più terapeuti, faccia più colloqui, e poi sceglie.
Aggiunto: Settembre 3, 2019
Inserito da
Pseudonimo: Anormale
Pseudonimo: Anormale
Domanda allo psicoterapeuta:
Gent.mo dottore, grazie per la risposta. Ma in sostanza, cosa potrei fare? Andare in psicoterapia? Perché se non riesco a risolvere qualcosa, quando i miei genitori non ci saranno più, io rischio seriamente di finire sotto un ponte
Risposta del Dott.Zambello: Dipende; se ha voglia di vivere e se la sente di rischiare "di morire" : si cerchi un terapeuta. Se così non fosse, aspetti.
Aggiunto: Agosto 25, 2019
Inserito da
Pseudonimo: Anormale
Pseudonimo: Anormale
Domanda allo psicoterapeuta:
Buongiorno dottor Zambello,
in ottica psicodinamica, come può essere letto e che significato può avere il rifiuto del lavoro? Mi rivedo molto nel Puer Aeternus descritto da Marie-Louise von Franz. La situazione mi sta sfuggendo di mano perché io cerco lavoro (per far vedere ai miei genitori che non sono un lavativo, quando invece lo sono eccome), ma poi appena me ne viene proposto uno, rifiuto e "scappo" in preda a vero e proprio terrore. Forse lavorando part-time potrei farcela, ma per potersi mantenere bisogna lavorare a tempo pieno e io, attualmente, non ne sono assolutamente in grado: mi sentirei morire. Mi mantengono i miei genitori che, giustamente, cominciano a essere stufi. Mi rendo conto di essere molto immaturo, infantile e svogliato: vorrei i soldi senza lavorare. Se qualcuno mi offre un lavoro, mi sento come se qualcuno mi stesse rubando l'anima e uccidendo la mia creatività.
Come faccio a diventare capace di lavorare (e quindi diventare autonomo dai miei genitori) senza uccidere il Puer che è in me? Senza uccidere la mia anima, la mia unicità e la mia creatività?
Risposta del Dott.Zambello: Caro ragazzo, ti sbagli. Confondi le ombre che intavvedi nella grotta, seduto nella tua famiglia per la realtà.
Addirittura parli di creatività, ma tu non puoi creare nulla. Sei solo pulsionale, biologico. Ma, come diceva Manzoni: "...se uno non ha coraggio, non se lo può dare".
Aggiunto: Agosto 25, 2019
Inserito da
Pseudonimo: Sisifo
Pseudonimo: Sisifo
Domanda allo psicoterapeuta:
Gentile dottore,
purtroppo non mi ci è voluto molto a trovare uno studio americano sulle variazioni morfologiche e funzionali del cervello (in particolare a carico dell'amigdala e del cervelletto), negli individui con la mia patologia. Si ipotizza che la causa principale sia proprio la mancanza del cromosoma X, con non poche differenza a seconda del fatto che il cromosoma mancante sia di origine materna o paterna.
Quindi, a quanto pare, il mio terapeuta aveva ragione: non ho un cervello normale.
Adesso io non so come fare, cioè non c'è niente che si possa fare, sto solo male e vorrei solo morire.
Ma che senso ha avuto tutto questo?
Aggiunto: Agosto 17, 2019
Inserito da
Pseudonimo: Juliette
Pseudonimo: Juliette
Domanda allo psicoterapeuta:
Perché è meglio non farlo, perché ogni terapia fa storia a sé? A parte che alcune cose le ho dette già a voce, mi escono da sole! In effetti anche io non ero sicura di metterli in contatto... Comunque poi si trattava di una decina di sedute mi pare.
Senta ma, visto che Lei è anche medico e credo che questo mi sia sfuggito tempo fa quando già le scrissi, c'è un modo per escludere un'organicità del doc? Perché ne ho lette di tutti i colori (Pandas che però è difficilmente diagnosticatile negli adulti; una ricerca PubMed di uno spagnolo che vede una correlazione con il glutine, in particolare i pazienti con la sindrome di Tourette vedrebbero diminuire i loro sintomi ossessivo compulsivi una volta escluso il glutine; una Sua collega sostiene che per la psiche è meglio fare una dieta a basso contenuto di latticini, glutine e zucchero, io aggiungerei anche alcool, te e caffè; un articolo che sosteneva che il doc peggiora con una carenza di vitamina D e a me viene il dubbio che non possa anche esserne la causa). Poi magari no, è davvero solo psiche, ma questo forse significa che chissà fra quanto riuscirò a risolvere con la terapia (psicodinamica) e se riuscirò. Due terapeuti, uno dinamico ed uno cognitivo comportamentista, mi hanno anche riscontrato un disturbo di personalità dello stesso spettro. Grazie ancora.
Risposta del Dott.Zambello: Gentile signora, lei ha avuto un terapeuta fino a poco tempo fa, ora l'ha cambiato, non c'è alcuna ragione che giustificherebbe un loro contatto.
Le altre domande le rivolga al suo terapeuta o, sta cercando di mettere in piedi una equipe di esperti che si interessano alla sua patologia?
Buon lavoro.
Aggiunto: Agosto 15, 2019
Inserito da
Pseudonimo: Juliette
Pseudonimo: Juliette
Powered by PHP Guestbook 1.7 from PHP Scripts
Pseudonimo: Dubbio
Domanda allo psicoterapeuta:
Buongiorno,
La ringrazio della risposta.
Sono in terapia da quasi due anni con psicoterapeuta di indirizzo sistemico-relazionale. La "diagnosi" che mi è stata fatta circa un anno fa (anche se non c'è nulla di ufficiale, nulla di scritto) è stata di disturbo borderline. O, per lo meno, mi è stato detto che questo disturbo è quello che si avvicina di più allo stato della mia personalità, anche se ho capito che vi sono anche tratti ascrivibili ad altri tipi di disturbi ma in misura minore.
Ovviamente la mia è una terapia di tipo individuale, non famigliare. Il terapeuta credo si sia posta come obiettivo principale di farmi imparare a regolare meglio le emozioni e interagire meglio con gli altri, ma a questo punto, visto quello che lei mi dice cosa dovrei fare? Cambiare terapeuta? Se il tipo di terapia non è adatta al mio disturbo, come mai non ne sono stata informata fin dall'inizio?
Risposta del Dott.Zambello: Ogni terapeuta, come ogni medico, ha il diritto di prendersi a carico ogni paziente che si rivolge a lui. Dipende poi dal terapeuta indirizzare o meno il paziente ad altri colleghi.
C'è uno studio di una università inglese che ha dimostrato che il risultato di una terapia è indipendente dalla formazione specifica del terapeuta. La variabile più importante è la relazione tra i due: paziente-terapeuta. È quest'ultima che lei deve valutare in se'. Il dirimere questi dubbi può essere fatto solo all'interno della relazione. Quindi solo parlando con il terapeuta lei può trovare delle risposte.