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Pseudonimo: alda
Pseudonimo: alda
Domanda allo psicoterapeuta:
Buongiorno dottore. Le scrivo perche' nonostante la vittoria per l'assunzione nella p.a. non si e' ancora realizzata la sentenza. Inerzia della p.a. , burocrazia ...e o sono ancora qui. Stanca, in ansia, demotivata, frustrata e sola. Mio figlio fuori e il mio compagno ipercritico e saccente che mi istiga a scrivere io alla p.a. sostituendomi all' avv e agendo contro le liturgie processuali. Mi trovo in un limbo assurdo. non riesco a venirne fuori. Esercito pressing sull' avv.to, ma sembra che non si arrivi mai a soluzione.....ho voglia di girare pagina finalmente. Ho bisgno di cambiare. Mi sento pronta per nuove sfide e non riesco piu' a sopportare che questo tempo di non novita'cosi' lungo( quando ormai la battaglia e' vinta), si protragga ancora. Ho paura di non riuscire a godere di cio' che ho faticosamente e duramente conquistato. E se mi succedesse qualcosa mentre perdono tempo e non riuscissi a insediarmi nel mio nuovo posto di lavoro? Se non riuscissi a cambiare vita?. Sono molto stanca dottore. Piu' che mai. Devo andare avanti ogni giorno sperando che cambi qualcosa. Che finalmente l'avv. Dia novita'. Ma poi non succede nulla. Passano le settimane, mando mail all'avv.to, vivo le mie giornate al lavoro (che non vedo l'ora di lasciare) e mi spengo. Mi angoscio. Ho vinto ma che cosa se non riesco a realizzare cio' che mi e' costato 15 anni di lotta in tribunale???. quando potro" effettuare il giro di boa? Sto male e veramente non comprendo me e la mia vita...Non so come agire o reagire. La ringrazio per la sua risposta.grazie
Risposta del Dott.Zambello: Signora io non so come andrà a finire con il tribunale. Non sono un mago ma so, che non possiamo perdere la nostra vita pensando sempre alla stessa cosa. Dobbiamo smetterla e investire su altro. Mi creda, se non lo farà si troverà prima o poi ad avere risolto il problema legale ma non sapeva cosa fare nella vita.
Aggiunto: Ottobre 18, 2019
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Pseudonimo: Destino
Pseudonimo: Destino
Domanda allo psicoterapeuta:
Gentile dottore, come ci si può "liberare" da una nevrosi di destino? (Legata soprattutto al destino "votato al fallimento" della propria famiglia di origine)
Risposta del Dott.Zambello: Non credo al destino. Molti della mia famiglia hanno fallito anche economicamente. Alcuni anche psicologicamente: ci sono stati tre suicidi nella mia famiglia ma, sono andato oltre. Certo ho portato il peso di una eredità pesante ma, mi sono riscattato. E, ho capito che chi lo vuol fare, lo può fare. Andare oltre il padre, la madre e tutti coloro i quali per un po' di tempo hanno rappresentato l'unico spazio entro il quale potevo stare: la famiglia.
Aggiunto: Ottobre 17, 2019
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Pseudonimo: Sisifo
Pseudonimo: Sisifo
Domanda allo psicoterapeuta:
Gentile dottore,
per scuotermi un po' da questo brutto momento che sembra non finire più, di recente ho pensato di partecipare con qualche ora di volontariato a un progetto di promozione della lettura di libri per bambini negli ospedali e nelle biblioteche.
Il progetto mi piaceva, da bambina ho dovuto passare molti giorni in ospedale e tante ore di attesa negli ambulatori medici. Leggere fumetti o libri in quei momenti mi è sempre stato di grande aiuto. Era previsto anche un breve corso di formazione per i volontari.
Insomma, qualche giorno fa ho inviato una mail alla biblioteca della mia zona per avere informazioni su come partecipare come lettrice volontaria. Ho scritto due righe dove mi presentavo brevemente e, siccome sono una persona onesta, ho chiesto fin da subito se il progetto fosse aperto anche a persone con deficit uditivo, soffrendo io di un'ipoacusia che un po' mi limita nelle relazioni, nonostante le protesi acustiche.
A farla breve, mi hanno risposto che secondo loro quel tipo di attività forse non è la più indicata per chi ha un problema come il mio, perché magari avrei difficoltà ad interagire con i bambini che mi ascoltano leggere.
Inoltre mi hanno detto che, comunque, per la selezione di volontari danno la priorità a persone chi ha figli piccoli e ai pensionati.
Io vorrei tanto poter avere figli, se ne avessi leggerei loro una storia ogni sera prima di metterli a letto. Invece non sono capace nemmeno di andare a leggere come volontaria una volta ogni tanto negli ospedali o nelle biblioteche.
Ci sono rimasta male, ma alla fine hanno ragione a non farmi partecipare.
Faccio schifo, sono una persona inutile che non serve a nessuno.
Risposta del Dott.Zambello: Mi piace che lei pensi alla possibilità di aiutare gli altri. Mi sembra un pensiero non solo positivo ma anche creativo.
A proposito della sua esperienza per la biblioteca, capisco che è stata frustrante, come lo è ogni rifiuto ma, ciò non significa che lei non possa aiutare gli altri,
significa che loro non hanno accolto la sua proposta. Ci sono tante
altre possibilità.
Come dice il Vangelo, lì dove non ti accolgo, girati, vattene, scuotendo la polvere dei tuoi calzari
Aggiunto: Ottobre 10, 2019
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Pseudonimo: Edoardo
Pseudonimo: Edoardo
Domanda allo psicoterapeuta:
Buongiorno, mi sento senza speranza, come se nessuno potrà mai aiutarmi e io non potrò mai riuscire ad avere una vita che valga la pena di essere vissuta. Ho fatto una psicoterapia cognitivo comportamentale ma senza alcun risultato positivo. Sono molto abbattuto e scoraggiato
Risposta del Dott.Zambello: Signor Edoardo, chieda un aiuto ad uno/a psicoterapeuta che sia anche medico. Sospetto che lei, almeno all'inizio, abbia bisogno anche di un supporto farmacologico.
Aggiunto: Ottobre 7, 2019
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Pseudonimo: Non so chi sono
Pseudonimo: Non so chi sono
Domanda allo psicoterapeuta:
Salve dottore, una psicoterapia può aiutare a risolvere problemi riguardanti l'identità di genere? È da quando sono piccolo che ho questa confusione in testa... a dir la verità, in certi momenti non mi sento né maschio né femmina e questa cosa mi tormenta e non mi fa vivere pienamente la vita, vivo "in disparte", sempre con vergogna nei confronti di me stesso
Risposta del Dott.Zambello: La psicoterapia junghiana ma ogni psicoterapia dinamica, si pone come prima domanda il suo problema.
Ha tutti gli strumenti per affrontarlo e aiutare il paziente a risolverlo. Senza alcun preconcetto.
Aggiunto: Ottobre 1, 2019
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Pseudonimo: Tradita
Pseudonimo: Tradita
Domanda allo psicoterapeuta:
Alla dipendenza ci ero arrivata anchio. Adesso in modo generale, e non scendendo nei dettagli di mio marito che non conosce, ma una dipendenza dal sesso da cosa nasce?
Risposta del Dott.Zambello: Scusi Signora, perché mai io dovrei sapere come e perché si sono strutturati in suo marito meccanismi di dipendenza.
Questa, la dipendenza, ha motivazioni personali che sono sempre diversi.
In generale, si sono scritti migliaia di libri sulla dipendenza. Qualcosa ho scritto anche io. Comunque questo non è lo spazio dove fare della teoria.
La saluto.
Aggiunto: Settembre 30, 2019
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Pseudonimo: Tradita
Pseudonimo: Tradita
Domanda allo psicoterapeuta:
Dottore già fatto, già chiesto. Lui nega e comincia poi a urlare e non mi va di spaventare i figli. La mia domanda però era un'altra. Perché lo fa? Perché un uomo è continuamente alla ricerca di un contenitore dove svuotarsi? Che ha in testa quanto scopa? Mi creda non è un fatto di piacere. C è qualcosa oltre ma non capisco cosa.
Risposta del Dott.Zambello: Premesso che non conosco suo marito e quindi la mia risposta è solo una ipotesi. Do per vero ciò che lei dice: suo marito è un dipendente. Il sesso è la sua droga e di conseguenza si comporta come tutti i dipendenti. Sappia che solo lui, se ha il coraggio e la volontà ne può uscire, lei non può farci niente.
Aggiunto: Settembre 30, 2019
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Pseudonimo: Tradita
Pseudonimo: Tradita
Domanda allo psicoterapeuta:
Ho 40 anni, 3 figli e vengo continuamente tradita da mio marito. Lo scopro dagli odori quando lui torna a casa. Lui fa un lavoro un pò particolare, lo steward e quindi sta sempre a contatto donne anche se, seguendolo un giorno, ho scoperto che lui mi tradisce con donne che abitano nel mio quartiere, povere, che si vendono per una 50 euro per fare la spesa.
Eppure io sono una bella donna, non istruita perché venivo da una famiglia di contadini e quindi ho sempre lavorato ai campi, porta lui i soldi a casa ma io ho portato casa e ho pagato tutto il matrimonio con i soldi del sudore dei miei genitori. Penso di aver sposato un bambino che aveva soltanto bisogno di una serva. Il rapporto con i figli è inesistente. In tutto questo mi chiedo perché fa questo? Perché sposarsi e rendere infelice una moglie e 3 figli? Perché sta continua ricerca di sesso con partner per lo più squallidi?
Risposta del Dott.Zambello: Infatti! Se lo chieda perché sopporta tutto questo e, lo chieda anche a lui perché lo fa.
Poi decida lei, cosa le va bene e quello che può sopportare.
Non si illuda, lui non cambierà.
Aggiunto: Settembre 30, 2019
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Pseudonimo: K
Pseudonimo: K
Domanda allo psicoterapeuta:
Buongiorno, faccio sempre scelte sbagliate, che mi fanno soffrire, che mi danneggiano e, a volte, mi rendo conto che c'è una parte di me che è compiaciuta per tutto ciò, come se, da un lato, mi piaccia stare male, essere "meno" rispetto agli altri. Perché c'è una parte di me a cui piace portarmi sulla strada del fallimento? Perché c'è questo tratto di masochismo in me?
Risposta del Dott.Zambello: Gent.mo Signore,
non lo sa lei è non lo so neanche io.
Evidentemente ha dei vantaggi in tutto questo.
Valutare quanto sia per lei utile e quanto no, lei lo può fare solo all'interno di una psicoterapia dinamica.
Aggiunto: Settembre 28, 2019
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Pseudonimo: Destino
Domanda allo psicoterapeuta:
Grazie dottore per la sua risposta, che mi ha fatto riflettere. Io voglio riscattarmi dal destino "fallimentare" della mia famiglia ma, spesso e volentieri, mi sento bloccato e sono preso dallo sconforto e penso sia impossibile affrancarmi dal "marchio fallimentare" della mia famiglia. Però, io voglio riuscire a costruirmi una vita migliore: come posso fare per avere la determinazione e lo "slancio" necessari per riscattarmi e avere un "destino" migliore di quello che hanno avuto la maggior parte dei miei parenti?
Risposta del Dott.Zambello: Ho scritto un libro per raccontare proprio quello che lei mi chiede. È la mia storia, è la storia dei miei limiti è quelli della mia famiglia. La lotta verso l'individuazione.
Lo publicizzo sul sito.