Domanda allo psicoterapeuta:
Buonasera dottore,
le scrivo per porle una domanda, che si rivelerà piuttosto uno sfogo. Sono triste perchè inizio a nutrire un brutto presentimento che non riesco a decifrare. Non capisco infatti se sia più legato a dei miei pregiudizi o canoni,o se si tratti di una verità che non voglio ammettere fino in fondo, per paura di restare ancora sola. Procedendo con ordine, devo scriverle che non ho mai avuto un ragazzo "serio" prima d'ora (24 anni). Ho sofferto per molti anni a causa dell'assenza d'amore nella mia vita, pur non ammettendolo a me stessa. Il problema è molto più complesso di quanto possa scrivere qui, ma venendo al dunque, l'estate scorsa ho incontrato un ragazzo che mi ha colpita molto e che "stranamente" (rispetto ai miei precedenti tentativi)si è interessato a me istantaneamente ed in maniera molto più intensa di quanto mi sarei potuta immaginare. Il ragazzo di cui parlo è una persona molto sensibile e disponibile; ciò che non comunica verbalmente traspare molto bene dai suoi gesti. Sentimentalmente è una persona squisita, ma abbiamo interessi molto diversi ed inizio a sentire un pò il peso della differenza culturale che esiste fra di noi. Sono combattuta perchè amo molto alcuni suoi lati, mentre di altri sono insoddisfatta. Posso obbligarlo ad interessarsi di pittura, ad esempio? Non credo! Devo aggiungere che è capitato che lui mi abbia accompagnata a qualche esposizione d'arte di sua spontanea volontà e ciò mi lascia intendere che abbia voglia di avvicinarsi a me. Ho apprezzato molto il gesto, ma come era prevedibile, non aveva i mezzi per discutere di quanto visto, il che naturalmente chiudeva la conversazione o la relegava ad un mio monologo. Io non sono eccessivamente colta, ma sono abbastanza curiosa ed amo scambiare le mie opinioni con gli altri. Inoltre ho avuto la fortuna di incontrare persone molto stimolanti e assai più preparate di me nel mio percorso, a cui devo moltissimo. Il mio ragazzo ha avuto una formazione totalmente diversa dalla mia, per ragioni prettamente famigliari e questo ci allontana...O meglio, allontana me da lui, perchè mi pare che lui non si ponga il problema. Del resto non gliene ho mai parlato apertamente; mi pare brutto fare dei confronti. Non so, sono confusa. A volte penso di non volere vedere oltre a ciò che voglio vedere (i difetti), altre volte mi pare di mentire a me stessa perchè voglio di più (pur essendo consapevole che tante qualità che lui possiede, difficilmente potrei reperirle in altri). Tengo molto a questa persona e non ho mai incontrato nessuno di più dolce.
Cosa ne pensa?
Secondo lei come si può migliorare una situazione del genere?
La ringrazio in anticipo.
Risposta del Dott.Zambello: Quanto siamo stupidi, dico siamo, perché spesso mi sono ritrovato dalla sua parte. Stupidi, stupidi. Tendiamo a valutare gli altri sulla base di qualche informazione in più, o in meno. Se ha fatto o no il liceo, se ha letto l'ultimo libro di Kundera, cito lui perchè era di moda al mio tempo o se ha visto la mostra kandinsky. Lei l'ha vista a proposito? E, non ci rendiamo conto che è solo vanità, dice la Bibbia.
Il rapporto fra due persone si base su una alchimia profonda, quasi chimica, fisica ma, non solo, dove l'uno è capace di attivare le cose belle dell'altra/o, permettendogli di essere creativo/a rispettando una condizione di base: le due persone devono essere diverse. E mi creda, la diversità non è solo fisica. E' l'insieme di due diversi che rende possibile una coppia ponendo le basi di poter generare qualcosa che prima non c'era.
Valutare l'altro/a sulla base di piccole variabili che abbiamo in testa è un triste, sterile, meccanismo narcisistico che impedisce di conoscere e, veramente scegliere.
Aggiunto: Marzo 17, 2014
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Pseudonimo: donna
Pseudonimo: donna
Domanda allo psicoterapeuta:
Buona sera,lo psichiatra ha dett a mia mamma di lrendere il farmacoPARDOMALIN ma prima di assumerlo bisogna stare attenti ai cibi da non mangiare scritti sul foglio illustrativo xchè altrimenti le conseguenze sono pericolose...ho pauradi sbagliarexchè ho letto di non mangiare cibi concrema acida,formaggi,estratto di lievito e carni intenerite..piu chiaramente quali sono questi cibi?crema acida è la crema che si trova anche nei semplici dolci quindi da non mangiare?estratto di lievito sarebbe anche pane,pizza?formaggi anche mozzarella,rodez,parmiggiano?scusate e spero che qualcuno mi dia risp al più presto..grazie
Risposta del Dott.Zambello: Gent.ma Signora,
il Parmodalin è un antidepressivo di ultima scelta, quando gli altri farmaci e terapie non funzionano. E' estremamente delicato ed ha importanti effetti collaterali. Per ogni dubbio si rivolga al suo medico direttamente.
Aggiunto: Marzo 17, 2014
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Pseudonimo: preon
Pseudonimo: preon
Domanda allo psicoterapeuta:
buongiorno, sono un ragazzo di 17 anni, quasi 18... è da mesi che sono molto triste, non ho voglia di far niente, non trovo uno scopo di vita. molti dicono che mi sto buttando via, altri dicono che è solo l'adolescenza. non so se ho un problema... ma davvero, non capisco. guardo il mondo e le altre persone e le capisco, credo. ma non capisco chi sono io. sento semplicemente un grande vuoto dentro e, pensando al futuro, mi dico, semplicemente "che schifo, non m'importa di vivere". ma non credo comunque che mi suiciderei (non ne avrei il coraggio). cosa devo fare? è l'adolescenza o sono io che sono uno scansafatiche? mi consiglia psicologi o terapie? non riesco a trovare una ragazza a cui vado bene, e questo peggiora solo le cose. alcuni dicono che sono un narcisista...
Risposta del Dott.Zambello: Ma no, è solo un adolescente forse un po' più sensibile della media.
Il problema è che nella adolescenza è in gioco una quantità di energia, libidica, mentale e aggressiva che ha nell'insieme un potenziale enorme. Questo enorme potenziale si può tradurre in crescita, creatività ma può anche "stagnare" dentro nuclei mentali che non evolvono.
A volte basta veramente poco per superare ostacoli che se lasciati a se stessi potrebbero nel tempo portare a situazioni cronicizzate, difficilissimo poi da recuperare.
Si faccia aiutare, si cerchi uno/a terapeuta, meglio ad indirizzo psicodinamico, un/a psicoanalista e, chieda aiuto.
Vedrà, in pochi mesi lei potrebbe "uscire dal suo stagno".
Aggiunto: Marzo 12, 2014
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Pseudonimo: Ufo
Pseudonimo: Ufo
Domanda allo psicoterapeuta:
Caro doctore escondo leí una personalita narcisista a sí puo' curare? Come? Se possibile? Gentilissimo
Risposta del Dott.Zambello: Gent.mo Signore,
da anni la psicoanalisi si fa carico di personalità narcisistiche da Kohut a Kernberg ma la stessa Melanie Klein aveva messo le basi teoriche per capire come funziona una personalità narcisistica. Essere narcisistica, intendo in maniera prevalente sulla parte adulta, significa rovinarsi la vita, meglio non vivere se non in una "illusione" che provoca continua ansia e continui pensieri paranoici. Paura di tutto.
Si, è possibile uscire da questo tranello, è un percorso impegnativo sia come sofferenza che come tempo ma, la possibilità di riuscita è alta.
Solo una terapia ad indirizzo psicodinamico può aiutare un soggetto ad abbandonate le sue posizioni narcisistiche.
Lei avrà visto i due video che ho messo in You Tube dal titolo: "Narcisismo: tra il mito e la patologia". Credo che in quella sede di aver dato alcune indicazioni sia sulle dinamiche che sulle prospettive terapeutiche.
Aggiunto: Marzo 7, 2014
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Pseudonimo: Rioja
Pseudonimo: Rioja
Domanda allo psicoterapeuta:
Buongiorno dott. La vertía' silla depressione cronica qual'e'? Si puo allegare, contenerme i sintomi, ma visto Che e' cronica non si puo' pi u' guarire....sonó stufa Che mess uno mamerta Che una persona Che soffre da anni di depressione puo' guarire completamente....grazie
Risposta del Dott.Zambello: Gent.ma Signora,
il termine "cronico" nelle depressioni si riferisce al tempo, più di 2 anni, non alla prognosi. E' sempre possibile uscire dalla depressione. Non rinunci.
Aggiunto: Marzo 7, 2014
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Pseudonimo: Francy
Pseudonimo: Francy
Domanda allo psicoterapeuta:
Buongiorno Dottore,
Sono mamma di un bimbo meraviglioso di 3 anni e a breve arriverà un fratellino o una sorellina.
Ho avuto un'infanzia davvero davvero infelice per colpa di due genitori più impegnati a farsi la guerra (dopo la separazione) che ad occuparsi della bambina che avevano.
Ho visto in casa mia scene pietose e sentito frasi disgustose. Con gli anni da ragazzina dimessa e timida che ero sono diventata ribelle, sfrontata e sempre alla ricerca vana di qualcuno che mi
Volesse bene e amasse davvero. Ma si sa che quando la
Ricerca è così spasmodica si finisce col cadere tra le braccia del primo
venuto restando poi sempre delusi. Poi ho trovato l'amore e con lui è arrivata la mia vita, mio figlio. Lo amo, non ci penserei un solo secondo a buttarmi nel fuoco per lui, non mi interessa quale strada sceglierà, sarà sempre libero di prendere le sue decisioni e io sarò al suo fianco. Il problema nasce da quando c'è lui. Ogni tanto soffro terribilmente pensando alla paura di perderlo, per un qualsiasi motivo. Una malattia, un incidente.. Qualunque cosa. Ho paura che mi venga strappato e io non vivrei senza. Vivo nel terrore costante che mi tengo dentro per non limitarlo in niente ma ci soffro troppo, forse saranno anche gli ormoni ora che sono in dolce attesa..
Risposta del Dott.Zambello: Auguri Signora,
lei sarà una brava mamma e i suoi figli cresceranno bene e felici ma, li dovrà lasciare crescere, vivere, rischiare. La vita è circondata dall'incognita, dal mistero. E' la nostra condizione, forse la nostra "fortuna". Cercare di piegare questa realtà non serve e si rischia di fare scelte che non ci appartengono. Lei ne ha avuto esperienza con i suoi primi amori.
Auguri.
Aggiunto: Marzo 6, 2014
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Pseudonimo: Georgia
Pseudonimo: Georgia
Domanda allo psicoterapeuta:
Buongiorno dott, sonó una Mamma di 31 e da un anno soffro di cefalea, dolori,cervicali e stationery ansioso, sonó stress ata diácono i medici ma io ho il terrore di averié una malaria nonos tantee avermi dott oposito ad Goñi escame.il problema e', Che mío marito ha dei seri problemi psicológico Che coinvolgono la será sessuale o viceversa, non abbiamo rapport o da un bel pezzo false Per. Stare con luí. Mi chiedo solo Che se io accetto mentalmente il uso problema, Sto arrivando! Nel bene e nel male si prommette, e io lo accetto, puo orgánicamente farmi ammalarestare senza sesso? Le suore o chi Sta. Con un disabile si ámmalano, il mío puo essere un problema ormonale?
Risposta del Dott.Zambello: Mi dispiace Signora ma, per quanto mi si sforzato non ho capito né il problema né quello che lei mi chiede.
Se vuole, riprovi.
Aggiunto: Marzo 6, 2014
Domanda allo psicoterapeuta:
egregio Dr. Zambello,
sono in fase ansiosa depressiva da 7 anni. Ho cambiato terapeuta e terapista. Da un approccio analitico sono passato ad un approccio colloquiale e con il nuovo medico, che mi ha eliminato i farmaci mi trovo bene. Permane però questo stato completamente apatico, nulla mi interessa, nulla mi piace, faccio molta fatica a ridere e sorridere, vedo tutto grigio, non mi piace il mio lavoro, non ho una donna, non sono attratto dal sesso, non vado al cinema, sono stanco, chiuso in me stesso e mi sento privo di speranza. Sono sempre stato una persona allegra, sorridente, aggregante e con mille nteressi. Non so perchè le scrivo, ho 47 anni e non trovo un senso nella vita. So che c'è bellezza intorno ma io non riesco a vederla. Tutte le mie passoni sono svanite. Vivo in un costante senso di dolore e tristezza. Fatico a respirare, ho sempre l'ansia e sono fisicamente affaticato e sempre con i muscoli tesi. So che lei non può risolvere la situazione ma mi piacerebbe avere qualche consiglio. Grazie e saluti. Massimo
Risposta del Dott.Zambello: Gent.mo Massimo,
lei mi scrive, perchè, nonostante le possa sembrare quasi impossibile, lei ha voglia di vivere, uscire da quel guscio nero che da anni la avvolge.
Io credo che lei ce la possa fare, si sente che ce la può fare. Come? Si cerchi un medico, uno psichiatra e faccia una terapia farmacologica "seria". l'importante non è allontanarsi dai farmaci, questi non sono né la soluzione né il male, l'importante è stare bene. Oggi è possibile uscire dalla depressione. Abbiamo talmente tanti farmaci che è possibile superare la sintomatologia che lei ben descrive.
Certo, è poi necessario integrare e supportare il lavoro con una psicoterapia ma, intanto, bisogna uscire "dall'inferno".
Aggiunto: Marzo 3, 2014
Domanda allo psicoterapeuta:
Gent. Renzo ZAmbello,
Conscia dell'impossibilità di una valutazione e disquisizione filosofica dell'argomento in loco, mi limito a chiederle, se vorrà rispondermi: Lei personalmente come si approccia, e come gestisce nell'ambito psicoanalitico, il karma? Mi Spiego meglio: l'analisi praticata dai molti non tiene in conto né la possibilità di una coazione a ripetere che includa il karma degli avi, la, cosiddetta sindrome degli antenati, né la possibilità di multiesistenze del soggetto, e quindi del karma personale. Senza entrare nel campo delle discipline orientali spirituali, ecco, mi piacerebbe sapere come Lei, alla luce della sua esperienza, si comporti quando emergono fatti obiettivi nei confronti dei quali, un'analisi che non tiene conto del karma, si arena, e ciò avviene.cosa pensa di metodi adottati ad es. Da un B. WEiss? La ringrazio :)
Risposta del Dott.Zambello: Gent.ma Dottoressa,
io non pratico più da anni l'ipnosi e tanto meno l'ipnosi regressiva di B. WEiss, Ciò non significa che non credo alla reincarnazione, non ci penso proprio. Non mi pongo il problema. Se proprio mi spinge sul versante si ma, mi dica se è possibile che noi facciamo i conti con i nostri antenati, esiste un karma? Si, è molto probabile e spesso ne ho avuto sentore anche in terapia.
Ma, non c'è bisogno di andare a scoprire chi sa quale "vita o verità" nascosta, basta leggere bene, ascoltare quello che avviane li, ora in seduta, in quel momento. Dobbiamo sfruttare la coazione a ripetere come strumento per leggere la verità antica.
L'analisi, come la intendo io, non ha mai lo scopo di cercare "la storia" oggettiva, una verità che rimarrà non svelabile ma, la verità del paziente.
Aggiunto: Marzo 1, 2014
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Pseudonimo: B
E-mail: Contatti
Domanda allo psicoterapeuta:
Buongiorno dottore,
intanto la ringrazio per la sua risposta, poichè mi fornisce qualche elemento per riflettere meglio su me stessa. Capisco che il problema è mio e che probabilmente si presenta non solo in questo caso specifico, anche se è quello che noto di più, proprio perchè mi preme maggiormente.
In secondo luogo, rispondo alla sua domanda: no, non ho ancora visto la mostra di Kandinsky. E' un artista che apprezzo molto...In lui traspare qualcosa di assolutamente chiaro, che è stato portato alla luce attraverso un percorso molto interessante. Quando un artista raggiunge la maturità qualcosa viene liberato. E' come se riuscisse ad inquadrare finalmente sè stesso, o almeno a me così pare. Il mio percorso artistico è ancora molto acerbo. Non posso che ammirare la grandezza di quest'apparente semplicità dello svelamento altrui! Su Kundera, sono semplicemente informata, ma per quanto poco ne sappia, mi incuriosisce l'accostamento con il pittore!
Scusi se mi sono permessa di scrivere cose che non hanno più a che vedere con la domanda che le avevo posto, però non mi parevano del tutto fuori luogo, siccome anche io sto cercando di afferrarmi meglio, che sia artisticamente o nei rapporti con gli altri esseri umani.
La ringrazio molto.
A presto
Risposta del Dott.Zambello: "...Forse tutte queste domande rivolte all'amore, che lo misurano, lo indagano, lo esaminano, lo sottopongono a interrogatorio, riescono anche a distruggerlo sul nascere... invece di avvicinarci a lui senza pretese e volere (godere) solo la sua semplice presenza.
dal libro "L'insostenibile leggerezza dell'essere" di Milan Kundera