Domanda allo psicoterapeuta:
Grazie di aver risposto alla mia domanda,ora pero gli e ne faccio una nuova,dopo aver aspettato una o due settimane e i risultati sperati nn arrivano cioe nn dovrei sentirmi ancora bene cosa mi consiglia di fare?magari cambiare farmaco?o cosa?ringrazio nuovamente per la sua risposta
Risposta del Dott.Zambello: Intanto aspetti due settimane, "non metta il carro davanti ai buoi".
Se proprio si riproporrà il problema, ne parlerà con il suo medico. Certamente non sono io che potrò rivedere e tanto meno darle una muova terapia.
Aggiunto: Febbraio 27, 2014
Domanda allo psicoterapeuta:
Buonasera dottore ho 16 anni tutto e comincito circa un mese fa quando leggo su facebook che un ragazzo di 17 muore di arresto cardiaco improvvisamente da li mi sono presi degli attacchi di panico forti . Mia madre si e proccupata e per farmi tranquillizzare mi ha portato dal cardiologo perche avevo paura che mi prendesse anche a me , il cardiologo mi ha fatto l'eletrocardiogramma e e' risultato che non ho niente .. Niente da fare non sono rouscita a tranquillozzarmi avevo sempre paura e nella mia testa mi facevo del domande del tipo : e successo a lui puo succedere a chi unque anche a me lui non aveva niente .. E successo all'improvviso io ho paura .. Tanta gente mi ha tranquillozzato dicendomi che questo ragazzo avra avuto dei problemi al cuore e io dovevo stare tranquilla che mi ero visitata ecc.. Mia madre mi ha portato dallo psicologo ho spiegato tutto e mi dato delle gocce delorapaz 10 goccie la mattina e la sera e poi la melatonina , tutto cio per un mese . Adesso ho finito la curaa ma ho paura mi e presa la depressione delle morte e certe volte neanche esco di casa mia madre continua a dirmi di farla finita ecc che nn ho niente non so che fare ..
Risposta del Dott.Zambello: Gent.ma Signorina,
lei può fare solo due cose: cercare di uscire da questi pensieri ossessivi e contemporaneamente ritornare dal medico e farsi prescrivere un nuovo farmaco. Un mese di terapia farmacologica è troppo poco. Si faccia seguire da uno Psichiatra.
Lei non corre il pericolo di morire di infarto ma di diventare una depressa. Troppo presto a 16 anni.
Aggiunto: Febbraio 27, 2014
Domanda allo psicoterapeuta:
Salve dottore io ho preso fino a dicembre entact da10mg.poi per 2-3giorni ho dimenticato di prenderla,e sono ricomparsi i sintomi,il mio dottore allora me la aumentata a 20mg ma gia sono 5 settimane che la prendo e ancora nn hovisto grandi risultati.e normale?devo avere solo un po di pazienza. Ho devo preoccuparmi .grazie per una sua risposta
Risposta del Dott.Zambello: Gent.mo Signor Roby,
pazienti ancora una, due settimane e, non si dimentichi di prenderle.
Aggiunto: Febbraio 27, 2014
Inserito da
Pseudonimo: misfit
Pseudonimo: misfit
Domanda allo psicoterapeuta:
Salve.Ho 32 anni e vivo una situazione nella quale mi sento "in trappola" e dalla quale non posso uscirne perchè non trovo lavoro e dipendo da mia madre (donna molto indipendente,con vita sociale ,lavoro ecc) con la quale vivo. In passato ho sofferto di ansia,dap,depressione..poi non so nemmeno più come riuscii a superare tutto senza farmaci. Ora,a distanza di anni,sto ricominciando credo.Negli ultimi 2-3anni ho affrontato 3 lutti di cui uno molto stretto,malattie (non mie),convivo con stress familiare continuo ecc. Arriviamo ad oggi.. razionalmente mi rendo conto di vivere una non vita..non ho obiettivi,zero e non riesco a pormeli ,non vedo nessun futuro e mi spaventa..La cosa che più mi preoccupa è che io vorrei fare di più per trovare lavoro..il problema è che ultimamente quando sono sul pulman (obbligata a prenderlo) o anche in macchina con qualcuno,mi sento come instabile,mi viene una sensazione strana nella testa quando sento il "movimento" della macchina (o pulman ma anche treno) ,è orribile e non me la spiego,mi dicono sia ansia ma non saprei..a me l'ansia viene in seguito a quello.. dormo tanto anche di giorno,so che è sbagliato. Oggi mi sono alzata e mi è successa una cosa che mi era già capitata e mi sono spaventata..cioè una orribile sensazione di vertigine anche se non girava niente,era come se dentro alla mia testa ci fosse qualcosa che a seconda di come mi muoveva andava di qua e di la..è una strana spiegazione ma non saprei come altro dire..mi era successo anche pochi giorni fa e un anno fa,non è la pressione (giorni fa avevo bevuto un caffè mezzoretta prima).. poi con fatica mi metto in piedi,cammino,faccio le cose ma rimane un forte senso di stordimento,di instabilità del tipo che se qualcuno dovesse darmi un lievissima spinta,andrei a terra. Poi tutte e tre le volte,dopo un po',ho vomitato (non so se può servire ma io non riesco a piangere e in genere mi viene da vomitare se provo a piangere). Insomma..la paura che questa cosa mi capiti in giro mi blocca ancora di più,e ho cose da fare che rimando e mi sento in trappola ,invalida..Altra cosa..analizzandomi un po'.. temo di non essere capace di diventare "adulta" nonostante già lo sia..ero più indipendente quando ero ragazzina..nonistante quando stia male ora io sia sempre da sola perchè chi mi è vicino si arrabbia..e la vicinanza di qualcuno mentre sto male mi aumenta l'ansia e i sintomi,non so perchè. E' come se non riuscissi a mostrarmi debole ,come se non mi fidassi di nessuno. Questo rapporto odio/amore con mia madre mi logora..all'apparenza nn ho bisogno di lei però se ci penso io non mi sento in grado di affrontare "la vita" come tutti... non so spiegarlo..mi sento come se mi mancassero gli strumenti..mi sento come se non avessi basi solide ma che fossi in balìa degli eventi,di tutto e ho terrore della morte,di quel che sarà anche se nn è una cosa a cui penso spesso. Purtroppo non posso permettermi quasi nulla questo periodo ,nè psicoterapeuta nè altro e nella mia zona non c è nessun consultorio o simile. Vorrei da lei dei consigli,uno spunto di riflessione..mi sento molto persa e me ne vergogno alla mia età---ho amiche e amici che non vedo mai perchè mi vergogno,sono tutti sistemati..io mi sento una fallita totale ma la cosa peggiore è che non riesco ad uscire da questi pensieri.. poi se può dirmi se quella cosa che mi succede può essere solo ansia . Ho male al collo ogni tanto ma ogni volta che mi è presa quella cosa della "vertigine" non lo avevo. Scusi la lunghezza..spero risponderà.. Grazie
Risposta del Dott.Zambello: Certo che le rispondo e spero lei farà buon uso della mia risposta. Lei deve, andare da un medico. Meglio sarebbe uno psichiatra, anche all'ASL o da un privato che sicuramente troverà nella sua città. Si cerchi anche in internet, come ha trovato me, uno Psichiatra, lo contatti per un appuntamento e, ci vada. E' assurdo che lei si "dimeni" in una sintomatologia depressiva quando può benissimo con una cura mirata di alcuni mesi uscirne.
Lo faccia e starà meglio
Aggiunto: Febbraio 25, 2014
Inserito da
Pseudonimo: Riccardo
Pseudonimo: Riccardo
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Pseudonimo: Riccardo
Pseudonimo: Riccardo
Domanda allo psicoterapeuta:
Dottore io ho un dubbio amletico, oramai sono grande ho pi di 30 anni, studiavo sociologia e mi piaceva, poi per l'ho dovuta lasciare, adesso che ho ripreso gli studi questo corso di laurea non c' pi, e sono passato a servizio sociale unicamente perché con il riconoscimento dei miei esami pregressi mi ritrovo con l'universit completata per met visto che sono entrambi sotto scienze politiche e gli esami coincidono abbastanza, studio oramai per cultura e non pi per lavorare con la laurea visto la mia et. Vorrei scrivere dei libri un domani e quindi studiare mi sembra utile allo scopo. Volevo prendermi una laurea perché ho pagato tanti anni le tasse poi ho lasciato e ho faticato per dare questi esami che mi hanno riconosciuto. Per i miei interessi sono altrove, compro libri di filosofia mensilmente e mi interesso di psicologia, e forse avrei sempre voluto iscrivere da quando avevo 19 anni ad una di queste facolt. A psicologia c' il tirocinio che dura tanto, gli esami di stato e io lavoro e ho un figlio, e non navigo nell'oro...vedo gli esami dei corsi di filosofia e psicologia e ho come l'acquolino in bocca, cio sono materie che mi interessano molto. Per paura di lasciare servizio sociale e gli esami che avevo fatto in passato non cambio percorso, perché a filosfia e psicologia dovrei riniziare d'accapo e avrei paura di non finire gli studi per i troppi esami da fare e di pentirmi un domani di non aver finito servizio sociale che in realt non mi interessa molto. Lo so un quesito stupido ma per me molto importante non so perché, ma in generale come si fa per capire cosa uno vuole veramente per realizzare se stesso?
Risposta del Dott.Zambello: Gent.mo Riccardo,
non lo so come si fa a trovare la "propria strada". Non c'è, né un percorso pre-stabilito e tanto meno qualcuno può sapere prima quello che veramente ci appartiene, è nostro, o meno. Occorre la pazienza e l'onestà di sperimentarsi, capire e scegliere. Farlo, come diceva Jung, con paragrammatismo. Fare come i contadini, seminare, aspettare, e poi, quando sarà il momento, raccogliere, mietere e discernere da quello che è buono da quello che, per noi, non lo è. E poi, ci si prepara ad una nuova semina, e così, finché avremmo la forza di farlo.
Ciò che non ci è concesso è di voler anticipare il raccolto, decidere anzitempo.
Aggiunto: Febbraio 18, 2014
Domanda allo psicoterapeuta:
Caro dott. Zambello, ho 19 anni e il mio problema almeno fino ai 16 anni è stata la timidezza, ma in modo non eccessivo e secondo altri in modo "fine" e piacevole. L'adolescenza l'ho passata con pochi amici ma buoni e senza particolari problemi (tranne la morte di un mio compagno in seconda superiore che purtroppo aveva dei malanni). Scuola, hobby, passioni sono state le cose principali di questi anni. Al compimento dei 18 anni mi è caduto il mondo addosso: ho cominciao a pensare e a rimurginare sul fatto di non avere mai avuto una ragazza e quindi nessuna esperienza. Ho frequentato l'istituto tecnico industriale ed essendo tutti maschi mi ha limitato di entrare e conoscere gruppi femminili. Cosi, visto che un mio amico si era fatto fidanzato ed era sparito dalla circolazione e per altri motivi capivo che quella compagnia "si stava spegnendo" ho deciso di cambiare e pian piano abbiamo creato un grande gruppo con i miei compagni dove ognuno portava amici e conoscenti. Ora siamo un bel po tra ragazzi e ragazze con una felice vita da amici. Cioè le ragazze nella compagnia non sono fidanzate di tutti noi: alcune sono single e per noi sono come sorelle.. Altre non sono le mie tipe..cioè niente di strano un gruppo di amici con ragazzi e ragazze. Ora avendo iniziato l'università (sono andato in un'altra citta a studiare) ci vediamo solo per alcune feste. All'uni sono io con assieme un mio amico (della compagnia). Ritornando indietro..prima di questo grande gruppo ci ho provato con un paio di ragazze ( una conosciuta in palestra, che sembrava procedere bene ma che poi si è rivelata non adatta a me, e sicuramente io allora ero ancora un po impacciato, e una seconda conosiuta su facebook e amica di un mio compagno, anche questa finita con un "no" da parte sua, perche non voleva alimentare niente ecc ). Dopo la maturita finita bene, abbiamo passato un' estate felice (mare, uscite e feste) e dove ho conosciuto una ragazza con cui mi sono sentito per un bel periodo dell'uni..(lei va in un altro ateneo) e che sembrava volermi. Quindi da inizo estate fino ai primi 3 mesi dell'universita mi sentito pieno di energia, sicurezza, virilità e AUTOSTIMA (non che facessi lo sborone con tutte, anzi...) ho dato sfogo al VERO me stesso. Vita felicissima umore alle stelle, ma.... A gennaio questa ragazza mi ha detto che non c'era niente tra di noi (anche se ne dubito, mi aveva fattto capire il suo interesse) e che in piu aveva problemi con un suo ex che sentiva di amare ancora. Io inizialmente mi sono demoralizzato, ma avendo ritrovato la mia virilita e forza sapevo come non abbatermi e come andare avanti. Adesso ho 19 anni e il mio grande peso è la verginità! So (non per montatezza) di essere un ragazzo carino (di statura media, non alto sui 170 cm) simpatico e di avere tutte le carte in regola (certo a volte posso mostrare un velo di timidezza, fattore dato dalla mia poca esperienza, ma so come devo comportarmi con l'altro sesso!). Ma nell'ultimo mese ho cominciato a sentirmi insicuro, debole, triste e con poca autostima..e in vista del mio secondo esame universitario ho perso la testa.. Ho una PARALISI nello studio, non ricordo quello che leggo e rileggo, e in poche parole mi sento senza speranza e depresso. Praticamente mi si è creato un circolo vizioso: la media della "prima" volta è sui 17/20 anni e io avendone 19 e 3 mesi ho paura di arrivare a 21 senza esperienza. Negli ultimi cinque giorni ho provato a pensare che non dovevo preoccuparmi se arrivavo a 21 vergine e che i ritardi capitano e mi sono sentito impazzire. Non riesco a calmarmi, non riesco a studiare, ho paura, sono triste, chiamo spesso i miei perche ho la sensazione di perdere me stesso e gli altri. Il mondo comincia a svanire. Ora chiunque potrebbe dirmi: ma ancora hai 19 anni, di cosa ti preoccupi? Quando provo a calmarmi e penso che il tempo passa impazzisco: mi alzo mentre studio..comincio a camminare, ho bisogno di urinare, mi devo coricare e sono in preda al puro PANICO! Non avrei mai immaginato di provare sensazioni simili..a volte vorrei non esistere..ho pensato a chi è depresso e si toglie la vita e ho cominciato a spaventarmi di brutto, ma una cosa del genere non la faró MAI! Continuo a ripetermi che è un brutto periodo e che passerà..ora io per aver autostima e provarci con le ragazze dovrei essere tranquillo! Ma questo non puo succedere e ho perso tutte le mie carte valide. Avere una scadenza per fare qualcosa e se raggiungo i 21 sapendo di essere uno sfigato (che poi la gente non mi vede cosi!!! Anzi il contrario!) e bloccarmo definitivamente mi terrorizza a tal punto che il mio unico desiderio per ora è stare seduto abbracciato con mia madre e far finta che il mondo non esista! Sono reazione esgerate, e io spero che mi sbagli di grosso..ma quando un circolo vizioso diventa potente succede questo...penso di lasciare l'università, ma tornare nel mio paesino non mi aiuterebbe (all'uni ho possibilita di di starmi conoscere gente, ragazze..discoteche ecc) e poi è una citta "chiusa" mentalmente..! Queso mi addolora profondamente, poiche ho amato la mia vita nonostate alcuni problemi e tutti coloro che mi stanno attorno e me stesso e non pensavo che un ragazzo come me senza difetti particolarmente vincolanti potesse arrivare a questo. Scusi i difetti grammaticali ma scrivo veloce e sono teso. Grazie per una sua eventuale risposta.
Risposta del Dott.Zambello: Gent.mo Signor Feder,
io non sottovaluto proprio il suo malessere, anzi, penso che "lei stia proprio male". Poi, se me lo concede, so che si spaventa per "il nulla", che tutto è il frutto della sua mancanza di esperienza e che tra un po' riguarderà a questo periodo col sorriso ma, tant'è che oggi lei si spaventa e, lo spavento è vero.
E proprio perchè la prendo sul serio penso che lei dovrebbe chiedere aiuto a qualcuno, ad uno/a psicoterapeuta. Non credo che lei debba fare chi sa quale percorso analitico ma, farsi sostenere in questo periodo le sarebbe sicuramente utile.
Aggiunto: Febbraio 16, 2014
Domanda allo psicoterapeuta:
La ringrazio di cuore Dottore,
con tutte le cose che avrà da fare per me è molto importante che Lei mi abbia risposto, la ringrazio anche per cio' che ha scritto, so che non puo' fare una diagnosi da cio' che ho scritto, ma dicendomi che è possibile che un farmaco possa avere certi effetti collaterali è già uno spiraglio di luce per me. Contattero' oggi stesso il medico che mi ha consigliato.
Con profonda stima la ringrazio nuovamente di cuore
Aggiunto: Febbraio 13, 2014
Domanda allo psicoterapeuta:
Buongiorno Dottore,
avevo già inviato una mia domanda, ma forse ho fatto qualche errore perchè non la vedo...
Provo a riscrivere il tutto, le scrivo per il mio compagno che ha 40 anni, perchè non so piu' a che santo rivolgermi.
Stiamo insieme da 4 anni, è sempre stato un uomo pieno di vita, che si faceva scivolare i problemi di dosso e non si lasciava buttare giu' da essi, pieno di ottimisto e forza. L'anno scorso a marzo gli hanno diagnosticato un seminoma al didimo dx, gli è stato asportato e non ha dovuto fare nè chemio nè radio perchè era al primo stadio.
Questo episodio l'ha buttato un po' giu' di morale, soprattutto per la paura che si vive costantemente che ti possa tornare e anche perchè non avendo piu' una vita sessuale (il dolore ancora oggi è insopportabile se prova ad avere un rapporto) si è un po' demoralizzato.
Il medico di famiglia ci ha detto che gli avrebbe dato un po' di integratori, per tirarlo un po' su....attenzione, la sua non era depressione, lo so perchè so che cos'è la depressione, era solo un po' provato e solo dopo una mia ricerca ho scoperto che le gocce date dal medico l' Entact 20 mg (10 gocce al giorno) era un ssri, uno psicofarmaco! Dopo un mese che prendeva le gocce la situazione è precipitata, il mio compagno è diventato aggressivo, nervoso, completamente diverso da prima, sembrava un'altra persona, privo di scrupoli o sentimenti, cattivo, egoista e ha allontanato ogni sentimento bello che aveva nella vita, compresi l'amore per me e per sua figlia.
Per farle capire noi a giugno parlavamo di sposarsi e mettere su famiglia, ad agosto mi sono ritrovata questa persona in casa che non era piu il mio compagno....ma questo dopo le gocce, non prima.
Ora quello che vorrei chiederle, visto che il medico di famiglia pensa di aver curato la depressione che non aveva, è se nel caso che non si abbia bisogno di uno psicofarmaco questo possa avere questi effetti collaterali di depersonalizzazione, rabbia, nervosismo.
E' possibile che le gocce lo rendano un automa che va avanti per inerzia e pensi solo a se stesso non ricordando piu' cio' che era prima? Lui dice di non riuscire piu' a pensare lucidamente....puo' essere possibile? Ora sta diminuendo le gocce perchè ha chiesto al medico di sospendere la cura, ma è una prassi lunghissima....tornerà mai l'uomo di prima?
Una volta smesse tornerà tutto a posto o si sarà compromesso qualche cosa che l'ha fatto cambiare e reso cosi' per sempre?
Lo potrebbe aiutare uno psicoterapeuta e se si noi che abitiamo in provincia di Parma dove potrei andare?
Mi scusi dottore, ma sono disperata, il medico di famiglia dice che con le gocce dovrebbe invece essere calmo, felice e tranquillo, e che non sono loro la causa di questo, ma io sono convinta che non sia cosi' visto che tutto è successo dopo l'assunzione di queste maledette gocce...se le smettesse subito da un giorno all'altro sarebbe pericoloso?
La prego mi aiuti...
Grazie
Risposta del Dott.Zambello: Gent.ma Signora,
non posso entrare nel merito della cura, né sulla posologia.
Mi verrebbe da dirle di aspettate ad arrivare a finire con quel farmaco e, starete a vedere. Alcuni farmaci danno effetti paradossi, è possibilissimo che così sia stato per il suo ragazzo. Ad ogni modo, a Parma c'è un bravo Psichiatra che è pure Psicoanalista:
il Prof. Giuliano Turrini CASA DI CURA VILLA MARIA LUIGIA
Via Montepelato Nord 41 - 43022 Monticelli Terme (PR) tel: 0521 682511
Aggiunto: Febbraio 12, 2014
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Pseudonimo: perplesso
Domanda allo psicoterapeuta:
Buongiorno dottore, vorrei chiederle la sua opinione sulla psicoterapia: conosco più di una persona, anche tra i miei parenti, che ha fatto o sta facendo una psicoterapia anche da molti anni, ma da quel che vedo mi sembra che non hanno avuto alcun miglioramento, qualcuno ha gli stessi problemi di prima e deve vivere di farmaci, qualcun altro invece mi sembra soffra semplicemente perché non accetta la vita con i suoi alti e i suoi bassi. Secondo lei, la psicoterapia serve davvero a qualcosa? E' tutto nella volontà delle persone? Come si superano i problemi mentali, come la depressione, l'anoressia ecc. ?
Risposta del Dott.Zambello: Gent.mo Signore,
lei porta delle sue valutazioni personali su situazioni che non conosco e mi chiede cosa ce penso. Non lo so, cosa facciano i suoi conoscenti e tanto meno che tipo di terapia seguano, né da dove sono partiti. Se poi lei mi vuole dire che la psicoterapia non è la panacea per tutti le sofferenze psicologiche e tanto meno per tutti gli uomini e donne,si, lei ha ragione, è così.
Quando serve? Quando è un percorso scelto fra due:paziente e terapeuta che dopo aver valutato bene, conosciuto, scelgono con consapevolezza.
Tutte le sofferenze mentali traggono beneficio da una psicoterapia? Si, se si conoscono le potenzialità ma anche i limiti di questa.