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Pseudonimo: daniela
Pseudonimo: daniela
Domanda allo psicoterapeuta:
Salve dottore, sono una donna di 35 anni e sto seguendo una piscanalisi che ha svelato dei gravissimi abusi e traumi risalenti alla mia infanzia. Sono in una fase in cui vorrei davvero tagliare i ponti con il passato, rinascere, iniziare una vita nuova.
Mi sono imbattuta in un'associazione di volontariato ospedaliero. Mi piacerebbe praticarlo, mi piacerebbe dare qualcosa agli altri, rendermi utile, lenire il dolore degli altri, forse per curare anche un po' le mie profonde ferite.
Secondo il suo parere (anche se ovviamente non mi conosce), puo' essere una cosa utile o potrebbe danneggiare i risultati dell'analisi?
ne parlero' chiaramente anche con il mio analista, ma nel frattempo mi piacerebbe leggere anche un suo parere.
Grazie
Risposta del Dott.Zambello: Gent.ma Daniela,
che bello, credo che lei stia facendo proprio un buon lavoro con il suo terapeuta.
L'elaborazione di un trauma non è mai "il dimenticarlo" ma partire da li per fare, altro. Il perdono è la possibilità di pensare a cose nuove "grazie" a quello che è accaduto.
Ne parli con il suo terapeuta.
Aggiunto: Febbraio 9, 2014
Domanda allo psicoterapeuta:
Grazie mille per la risposta, pero' forse non ho espresso bene la seconda domanda.. Uno psicoterapeuta per lavorare e fare terapia deve essere iscritto all'albo come psicoterapeuta? perchè una psicoterapeuta che ho trovato si dice psicoterapeuta ma risulta iscritta solo come psicologa.. Secondo lei dovrebbe essere iscritta o puo' comunque lavorare basta che abbia conseguito realmente la laurea? Grazie :)
Risposta del Dott.Zambello: Gent.mo Franco,
mi sembrava d'essere stato chiaro ma capisco che il problema abbia delle difficoltà, anche tra esperti.
Per fare psicoterapia devi essere, Psicologo o Medico ed avere fatto una scuola di specializzazione post laurea di almeno 4 anni ed essere iscritto agli elenchi degli psicoterapeuti degli psicologi o medici, Stop.
Però uno psicologo, anche se non ancora psicoterapeuta, può fare dei colloqui (psicologici) che però non può definire psicoterapia. OK?
Per capirci le facevo l'esempio di un medico generico che visita un paziente, e ne ha diritto ma non può presentarsi come specialista cardiologo o internista fino a quando non lo è ed abbia formalizzato la sua posizione all'Ordine competente.
Non voglio, non posso entrare nel merito di quello che fa la sua psicologa, non so niente.
Aggiunto: Febbraio 9, 2014
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Pseudonimo: bo
Pseudonimo: bo
Domanda allo psicoterapeuta:
Gentile dott zambello per prima cosa volevo ringraziarla perché lei è una persona molto speciale.Ma il mio dubbio e che veramente con una psicoterapia si guarisce o si ritrova se stessi?siccome la psiconalisi non è una scienza come la matematica ?Scusi l ingnoranza!
Risposta del Dott.Zambello: Gentma Signora.
Intanto chiedo scusa a lei a a tanti altri ai quali non ho risposto, non per colpa mia ma perchè il sistema mi inviava la domanda, a mia insaputa, nello spam. cercherò che non accada più.
A proposito della sua donamda, che le posso dire ha ragione, la psicoanalisi non segue regole galeliane ma, chi le segue queste regole in medicina? Lo psicoterapeuta poi, parla all'Anima e cos'è l'Anima? Esiste? E' misurabile? Chiaramente no ma, anche l'amore, la rabbia non lo sono. Esistono o no questi sentimenti?
Evidentemente con la Psiche bisogna trovare, usare strumenti che "non sono scientifici", perquesto si corrono dei rischi ma, si possono avere anche grandi risultati: "l'amore fa miracoli".
Aggiunto: Gennaio 18, 2014
Domanda allo psicoterapeuta:
Caro dottore, che percorso di terapia si puo'intraprendere con una persona che soffre di deliri,manie persecutorie,manie di grandezza e continui attentati alla sua vita da parte delle persone care tanto da convincersene a tal punto da evitarle completamente.Questi deliri sono ciclici ma la persona al contempo gestisce una vita quasi normale apparte il fatto che distrugge legami e rapporti sociali volontariamente comprendendo di non poterli gestire come le sue emozioni.Nella sua storia esistono abusi di sostanze (fino a dieci anni fa)trauma da forte caduta sul lavoro(sempre una decina di anni fa).Grazie mille in anticipo.
Risposta del Dott.Zambello: Può chiedere aiuto, solo se lo vuole lui, ad uno psichiatra e a uno psicoanalista (formato)
Aggiunto: Gennaio 20, 2014
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Pseudonimo: DISTURBI DISSOCIATIVI
Pseudonimo: DISTURBI DISSOCIATIVI
Domanda allo psicoterapeuta:
carissimo dr,
vorrei chiederle una delucidazione: i disturbi dissociativi possono comparire sono in casi psicotici come la schizofrenia oppure anche a seguito di un periodo di forte stress e ansia?
i disturbi dissociativi come la depersonalizzazione sono situazioni ben affrontabili con una cura farmacologica e psicoterapia?
Grazie tante
Risposta del Dott.Zambello: Il disturbo dissociativo è un meccanismo di difesa abbastanza comune. Ciò che fa la differenza è la quantità, la profondità della dissociazione e l'interferenza sull'Io.
Lo specialista nel caso di disturbi con deliri è lo psichiatra. la terapia deve essere sempre supportata da un intervento psicoterapeutico di tipo psicodinamico.
Aggiunto: Gennaio 29, 2014
Domanda allo psicoterapeuta:
Egr. Dr. Zambello,
Le chiedo un parere riguardo mia sorella, dandoLe quale informazione se può servire per delineare la situazione.
Ha 34 anni, sposata da 3 e mezzo, no figli, non lavora (se non sporadicamente). Ha sofferto in passato fin dall'adolescenza di depressione, sfociata in alcolismo all'età di 20 anni e a seguire. Ha intrapreso dei percorsi psicologici che poi ha interrotto. Si dice insoddisfatta del proprio matrimonio. Si è dedicata molto alla pratica religiosa del buddismo, che mi pare almeno finora abbia quanto meno arginato le sue crisi e sostenuta. Da circa un anno e mezzo dice di venire sporadicamente, ma spesso, infastidita se non "posseduta" da entità che lei definisce di alcuni parenti "malevoli" alcuni in vita, altri defunti da parecchi anni. Suo marito mi ha riferito che ormai ha scambiato i ritmi (dorme di giorno e la notte sta sveglia, ridacchiando senza motivo o facendo scatti inconsueti e dicendo di non essere in lei). So che va da una psicologa la quale le ha consigliato uno psichiatra ma il difficile è convincere lei ad andarci, dato che per lei è normale tutto ciò e anzi, la infastidisce che noi la consigliamo in tal modo dicendo che non ha bisogno di medicine perchè non è pazza. Le chiedo un parere, quanto meno su come noi parenti possiamo comportarci con lei, cosa fare. La ringrazio molto.
Risposta del Dott.Zambello: Gent.mo Signore,
nessuno può essere obbligato a sottoporsi a terapie di alcun tipo se non le vuole fare. Solo nel caso sua sorella tenesse un comportamento pericoloso per sé o per gli altri potrebbe essere chiesto un Trattamento Obbligatorio in una struttura adeguata TSO. Non mi sembra il caso di sua sorella.
E' chiaro che chi ha la possibilità di convincerla, per autorità è la sua terapeuta. Cercate eventualmente di parlare con lei
Aggiunto: Febbraio 4, 2014
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Pseudonimo: Emanuele
Pseudonimo: Emanuele
Domanda allo psicoterapeuta:
Buongiorno, sono Emanuele ed ho solo 12 anni. Non so perché ma alla mia età ho già diversi problemi. Le riassumo la mia vita: i miei genitori sono 2 dottori, bravissime persone (mia madre è un po’ antipatica a volte e mio padre un po’ irritabile), ed io sono una persona abbastanza intelligente, nonché molto socievole e colta. La mia grande passione sin da bambino sono i dinosauri e gli animali, infatti da adulto vorrei andare in Svezia con amici a studiare paleontologia e zoologia all’ università. Ho sempre amato leggere e la musica di quasi ogni tipo, anche se non disprezzavo computers e la T.V. . Circa 4 anni fa, nell’ estate 2010, mi sono capitate molte belle cose ed allora ho iniziato ad andare non molto bene a scuola (comunque con 7 ed 8) perché rimanevo là a pensare alle bellissime esperienze; poi capii che si deve andare avanti e continuai dritto. Poi però subii uno chock: mi resi conto dell’ orrore di questa società quando vidi il menefreghismo di certa gente e soprattutto, che alcuni miei abbastanza buoni e cari amici facevano uso di hashish alla mia età. E da allora mi sono demoralizzato, ho iniziato a deprimermi, ad avere pensieri orribili, a leggere sempre di meno ed ad “abusare” ogni tanto di qualche bottiglietta di vino e/o di birra . Poi, sempre all’ inizio delle medie sottovalutai queste ultime e mi ritrovai con voti non brutti ma che mi insoddisfacevano: allora ho cominciato a perdere autostima e dignità (non mi offendo quasi mai ed anche quando mi capita di prendere brutti voti non mi importa neanche).
Ma ciò che è peggio sono i miei rapporti coi genitori da qui in poi che neanche le racconto… …Poi, pochi mesi fa, una “gattamorta” è venuta ad infastidire mio padre davanti a me, ed io non so come mi sono stravolto e sono diventato ultra- geloso con mio padre (che, povero, era innocente), e con i miei in generale. ma non so come, lo stravolgimento è stato tale che tutto ciò ha portato ad ulteriori liti coi miei, e sono pervaso da un angoscia tutto il giorno e da degli infondati sospetti sui miei, non ci dormo su letteralmente la notte, sono diventato paranoico, è una cosa proprio allucinante: ho pure pensato, veramente, di suicidarmi!!!
Sto imparando a superare ‘sta cosa, ma il problema si è riflesso sullo studio, dove sto ulteriormente calato, mi vergogno di guardare la gente in faccia, mi chiedo come potrò realizzare i miei sogni se già alle medie ho certi voti… …Proprio non sa come mi stia vergognando… …Con una prof. di sostegno ho trovato un mio problema nello studio: penso troppo senza agire molto… …Mi suggerisca lei come aiutarmi in tutto ciò, e grazie in anticipo, Emanuele T. .
Risposta del Dott.Zambello: Emanuele, perché non ne parla con suo padre?
Chieda a lui, dandogli un po' di tempo e gli racconti quello che ha raccontato a me. E' la via maestra, sicura e da coraggiosi per sciogliere i propri fantasmi. Cerchi in suo padre un alleato sicuro e, non lo perderà.
Aggiunto: Febbraio 8, 2014
Domanda allo psicoterapeuta:
Salve sto cercando uno psicoterapeuta per un problema che ho, volevo porle due domande.. La prima dato che il problema è di tipo sessuale e che anche molti psicologi lo affrontano, io vedo differenza secondo lei c'è differenza fra psicologo e psicoterapeuta per questo tipo di problemi? La seconda è ho trovato una psicoterapeuta che porta condizioni molto buone come costo e mi dice che vederci ogni 15 giorni non influisce sull'esito della terapia(perchè per me è l'unico modo essendo in ristrettezze economiche).. Inoltre guardando nell'albo risulta solo come psicologa e non come terapeuta e quando gliel'ho domandato m'ha detto di non essersi iscritta.. Secondo lei è possibile che non sia iscritta è normale posso fidarmi o no? grazie
Risposta del Dott.Zambello: Gent.mo Franco,
lo psicoterapeuta è uno psicologo o medico che finito il corso di laurea, superato l'esame di idoneità ha frequentato una scuola di psicoterapia di almeno 4 anni.
Lo psicologo, come un medico, non è autorizzato a fare psicoterapia che potrà fare solo dopo il superamento dell'esame alla fine dei quattro anni di specializzazione e l'iscrizione agli elenchi degli psicoterapeuti degli psicologi o medici.
Uno psicologo che abbia comunque superato l'esame di stato può fare degli colloqui che non dovrebbero essere considerati come psicoterapia.
Esempio, un medico che sia iscritto all'ordine dei medici, può visitare e auscultare il cuore di un paziente ma non può certo né definirsi cardiologo, né certificarsi come visita specialistica cardiologica.
Detto questo, ci sono medici appena laureati bravissimi, così pure, psicologi. E' lei che lo deve sapere e fidarsi.
Aggiunto: Febbraio 8, 2014
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Pseudonimo: Giovanni
Domanda allo psicoterapeuta:
Salve dottore, ho un grosso problema: sono in terapia da quasi un anno ma non ho nessun miglioramento. Sono andato in terapia per capire come mai a 40 anni mi trovo solo senza amici veri, e all'inizio il dottore è stato gentile e cordiale. Ma da qualche tempo mi dice che è colpa mia, perché non mi impegno abbastanza, che dovrei andare due-tre volte la settimana in terapia, e non tiene conto che così mi chiudo ulteriormente, anziché cercare gli altri. Gli ho spiegato queste cose, anche che ho difficoltà economiche, ma non mi sta a sentire e non mi risponde. Gli ho detto che se non mi aiuta lascerò la terapia e mi ha detto che questo è un segno del fatto che non mi impegno mai abbastanza. Non so che fare, perché tutte le volte che parlo con lui mi sembra di impazzire, mi arrabbio e faccio fatica a controllarmi. Tra l'altro il dottore da cui vado è anche una persona nota nel suo ambiente, non capisco se ce l'ha con me o gli ho fatto qualcosa. Non so che fare, se continua così alla prima occasione lascio, mi viene una rabbia che non riesco più a pensare a nient'altro.
Risposta del Dott.Zambello: Gent.mo Giovanni,
una cosa credo lei la possa riconoscere; questo problema lei lo deve risolvere con lui.
Qualsiasi scelta farà, sarà un passo avanti, una consapevolezza in più di come lei funziona.