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Domanda allo psicoterapeuta:


Salve Dottore,
Ho bisogno di un aiuto, una spinta per riuscire a capire come superare il gradino dello status di figlia e diventare "individuo, persona adulta, mamma".
Credo che solo cosi potrei essere una persona serena ed in pace con me stessa. Ma forse il gran bene che provo per i miei genitori è quello che ancora mi fa soffrire cosi tanto al pensiero della mia infanzia mancata pero causa loro.
La mia vita sarebbe perfetta se i ricordi non mi rincorressero sempre. Forse il perdono mi aiuterebbe a liberarmi di queste cose? Ma chi è in grado veramente di perdonare? Io non penso di essere capace di tanto.
Sa che rabbia quando (è solo un piccolo esempio) uno dei miei genitori si presenta alla mia porta per trovare me o la nipote? Capisco che probabilmente per lei ció non rappresenta niente di male ma la mia mente va a quanto io non ero ancora indipendente e passavo i giorni,le notti, le feste sempree da sola. Sa quanti Natali passati in completa solitudine perchè mia madre se ne andava col suo compagno e mio padre per dispetto non passava a preendermi trovando altri impegni? E ora che sono piú anziani e soli vorrebbero far parte della mia vita quotidianamente... Il bene non è mai cambiato e quindi cerco di accontentarli sempre ma ció non fa felice me.
Vorrei mettere un punto a tutto questo ma non riesco, forse egoisticamente mi basterebbero delle scuse che so bene non arriveranno mai.
Alterno momenti di rabbia a momenti di pace in cui mi dico che la vita è già difficile da sola e non c'è bisogno di peggiorarla...

Risposta del Dott.Zambello: Gent.ma Francesca,
lei "ha capito tutto" ma non riesce a dimenticare.
Ma perché dovrebbe dimenticare? "Il perdonare" non è un atto di generosità, è semplicemente la cosa migliore, è quella che ci fa pagar di meno, è un investimento per il futuro. Io non credo che Mandela, sia stato un illuminato, un "santo" ma, un "furbo" che ha capito cosa conveniva fare.
Vede, se riusciamo ad accettare che gli altri abbiano dei lati oscuri e ciò nonostante li amiamo, dobbiamo altresì accettare che anche noi abbiamo la nostra ombra ma, ci accettiamo.


Aggiunto: Dicembre 20, 2013
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Domanda allo psicoterapeuta:


Buongiorno dottore, ho una laurea in psicologia e ul suo sito ho letto molti dei suoi commenti, non sempre mi trovo d'accordo com lei ma vedo che ha le sue ragioni e le sue intenzioni. Mi piacerebbe avere un parere su una questione: oggi le psicoterapie sono molto diversificate rispetto all'analisi classica, sia nell'approccio teorico che nella conduzione. Ad esempio mi sembra che ci sia una grande elasticità nella tecnica, al limite mi sembra che questa elasticità sia molto arbitraria, più guidata dall'intuizione personale (o magari dal controtransfert) che da altro. Ho l'impressione che questo renda molto ambigua la psicoterapia, non per niente molti dei suoi interlocutori parlano di violazioni almeno supposte dei loro terapeuti. Lei cosa pensa della questione?

Risposta del Dott.Zambello: Gent.ma Collega,
avrà capito che ho una certa allergia per le regole pre-costituite, però ho altrettanto una attenzione quasi maniacale a rispettare il contratto, il setting con il paziente.
La difesa del setting mi toglie e mi semplifica un sacco di problemi anche transferali.
Ciò detto, sono d'accordo con lei che rischiamo di vivere un po' nella "babele" dei linguaggi e tecniche, non mi sento peraltro di dividerle tra buone e cattive, non potrei farlo.
C'è per me una sola discriminante: la formazione.
Questa nostra professione che è un'arte e non una scienza. Richiede che chi la vuole fare sia disposto a sottoporsi ad un lungo training personale e clinico.


Aggiunto: Dicembre 20, 2013
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Domanda allo psicoterapeuta:


Buonasera,
all'inizio della mia psicoterapia, che ormai dura da sei mesi, ho cercato notizie sulla vita privata della mia psicoterapeuta perche' faceva parte del mio modo malsano di fare e perche' voglio il controllo su tutto e tutti. Oggi in seduta, visto che ormai mi fido totalmente di lei, le ho rivelato ogni cosa e le ho detto che se voleva cacciarmi dal settin avrebbe fatto bene, visto il mio comportamento. Le ho detto, inoltre che avevo le notizie stampate in borsa con me e che gliele consegnavo. Lei per qualche secondo mi ha guardata in modo molto duro, poi ha ripreso il suo tono e sguardo dolce e ha detto che avevo fatto molti passi avanti, mi ha ridato i fogli senza neanche guardali dicendomi che dovevo decidere io cosa farne. Io li ho strappati e buttati, piangendo per la vergogna. Lei mi ha detto " sono contenta per te". Lei cosa ne pensa?

Risposta del Dott.Zambello: Che ha una brava psicoterapeuta.


Aggiunto: Dicembre 20, 2013
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Domanda allo psicoterapeuta:


Buonasera ,
sono una ragazza che vive da sempre in casa dei miei genitori con mia nonna .
Quest'ultima ha sempre evitato il contatto con il mondo .
Mi spiego meglio , lei ha sempre avuto l'abitudine di chiudersi nella sua stanza borbottando in solitudine.
Talvolta rientrando in casa mentre lei era sola , sentivo che non si trattava di un borbottio ma di un vero dialogo - monologo ad alta voce.
Fino a questo punto della storia , quando lei si accorgeva di non esser sola smetteva istantaneamente di parlare .
Ultimamente ha iniziato a manifestare e a dichiarare la presenza di alcune persone che a sua detta le fanno del male , ingiuriandola pubblicamente , espandendo voci false sul suo conto.
Ciò avviene da quando ci sono dei lavori in corso per la costruzione di nuovi palazzi in cui paesani della sua infanzia si sarebbero trasferiti .
Per citare delle sue frasi , urlate dal balcone : " la matta non sono io , è quella puttana della tua Nella !"
"Andate a dire a tutti che gliel'ho data sulla porta di casa , ma quella è stata quella puttana della tua Nella"
"PIantatela bagaiacci marci"
Nei suoi deliri spesso dice che questi signori devono lasciare in pace sua madre perchè lei ( mia nonna) non è stata in manicomio , è solo stata mandata dal medico a fare delle punture .

Ho cercato di dare un senso a tutte le storie che le sento raccontare , anche se conosco ben poco della sua vita passata proprio perchè non ne ha mai parlato con NESSUNO , e la conclusione che ho tratto è che probabilmente questa sua situazione perdura da sempre .
I dottori che l'hanno visitata sentenziano che si tratti di una nevrosi ormai incurabile .

Lei dice che ciò che sta emergendo si tratta di eventi eventi effettivamente accaduti o tutte immaginazioni inventate ?
Di cosa si potrebbe trattare?
Lei dice che ormai a 93 anni potrebbe essere curata ?
Come potrei interagire al fine di aiutarla ?

Attendo sue notizie

Risposta del Dott.Zambello: Ma poverina, lasciatela stare. E' chiaro che si tratta di un delirio senile.
Che importanza ha sapere quale frustolo di verità c'è in quella confusione mentale urlata? Nessuna.
Contenetela, se ve lo permette, accarezzatela un po' e, se proprio infastidisce troppo, chiedete al medico di sedarla ma, bastano poche gocce, gli anziani hanno un metabolismo molto rallentato.


Aggiunto: Dicembre 18, 2013
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Domanda allo psicoterapeuta:


Gentile Dottore,
Le ho gia' scritto giorni fa. Vorrei sapere se, secondo Lei, e' opportuno che il terapeuta dia disponibilità telefonica per crisi varie ad un borderline, mentre non da' disponibilità per altre psicopatologie. Grazie

Risposta del Dott.Zambello: Si, è una disponibilità descritta e prevista in tutte le psicoterapie di tipo psicodinamico.


Aggiunto: Dicembre 18, 2013
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Domanda allo psicoterapeuta:


Gentile Dott Zambello,
e' giusto che il mio psicoterapeuta frustri a volte i miei agiti in seduta e le mie richieste adducendo il fatto che, secondo lui, non siano funzionali in quel momento? Grazie

Risposta del Dott.Zambello: Gent.ma Luigia,
non conosco il suo terapeuta ma penso, da quello che lei dice che sia veramente bravo.
La psicoterapia non è il luogo dove si soddisfano i desideri ma dove si conoscono.


Aggiunto: Dicembre 17, 2013
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Domanda allo psicoterapeuta:


gent.dottore sono un preocupatissimo padre di un 39enne che sta trascorrendo questi anni una situazione continua di stress e sofferenza psichica (perdurare problematiche sessuali, vita di relazione con moglie e figli disturbata, ansia, attacchi di panico, incapacita' di lavorare, pensieri negativi ricorrentiecc...) E' in cura farmacologica e psicoterapica con risultati inesistenti.Il suo quadro clinico e' stato definito come nevrosi ossessivA A QUESTO PROPOSITO LE CHIEDO: TALE NEVROSI PUO' CONSIDERARSI CRONICO DEGENERATIVA? PUO VICEVERSA MIGLIORARE O RISOLVERSI? QUALI ALTRE AZIONI PUO' INTRAPRENDERE? UN CENNO DI SPERANZA PERUNA PERSONA VERAMENTE DISPERATA!GRAZIE

Risposta del Dott.Zambello: Gent.mo Signor Angelo,
non esasperi anche lei la già difficile situazione di suo figlio.
La prima cosa è che suo figlio, ormai quarantenne, potrebbe bene "pensare ai problemi suoi" senza farli pesare su di voi così tanto E, a loro volta, perché voi genitori vi fate così carico di tematiche che potrebbero rimanere in una sfera personale?
Poi, nello specifico lei non mi ha detto da quanto tempo suo figlio è in terapia farmacologica, né quale fa né che tipo di psicoterapia segue e con quale frequenza.
Comunque, non è certo importante che lei dica questi dati a me, lo dicevo perché lei sappia che le cose sono molto complesse ma, assolutamente migliorabili.
Le assicuro che suo figlio con una terapia farmacologica giusta e una buona psicoterapia di sostegno di tipo cognitivo-comportamentale, potrà migliorare molto.


Aggiunto: Dicembre 16, 2013
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Domanda allo psicoterapeuta:


Salve dottore,
ho un grosso problema: odio il mio paese per la sua cattiveria, il suo menefreghismo, le clientele e le raccomandazioni: me ne sarei già andato da un pezzo, ma non so da che parte cominciare, con il lavoro che faccio adesso (commesso) guadagno veramente poco e non ho da parte nulla per ricominciare altrove. Non so se trasferirmi in un'altra città, ma in Italia non mi piace proprio stare. C'è un altro modo per sopportare tutto questo schifo?

Risposta del Dott.Zambello: Gent.mo Signor Riky,
lei fa riferimento a problemi sociali, politici ed economici e, io non ho gli strumenti per darle una risposta coerente con la sua domanda. Però, visto che la domanda la rivolge a me mi permetto di proporle una metafora. Quello che lei dice assomiglia molto a quegli adolescenti ma anche giovani uomini che si lamentano tutto il giorno con i genitori, la famiglia, perché sono "vecchi, inadeguati e non capiscono" ma rimangono li, non si rendono autonomi. Certo, ci sono problemi ma, ad un certo punto bisogna trovare in sé la forza di "rompere il guscio" ed uscire. E' vero, ci sono molte difficoltà ma, rimanendo "all'interno" si rischia di atrofizzarsi ma soprattutto di proiettare sugli altri delle colpe che magari sono solo nostre.


Aggiunto: Dicembre 16, 2013
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Domanda allo psicoterapeuta:


Salve dottore,
ultimamente sto male perché nell'azienda dove lavoro sono arrivate due nuove colleghe che mi trattano in modo arrogante; non riesco a reagire ai loro insulti e non riesco a smettere di pensare a quello che mi dicono. Inoltre mi comandano a bacchetta come se fossi una loro sottoposta, mentre abbiamo lo stesso livello. Ho parlato con il mio responsabile ma mi ha detto che non ci può far nulla perché si tratta di persone scelte dalla direzione, quindi devo accettare la situazione; io però sto seriamente pensando di lasciare il lavoro anche se capisco che di questi tempi non avrei molte possibilità fuori. Comunque sono ormai settimane che non dormo e sono sempre agitata. Non vorrei prendere dei farmaci per dormire, lei sa se rivolgendomi a uno psicologo posso fare causa per mobbing?

Risposta del Dott.Zambello: Gent.ma Signora Anna,
la via mi sembra un po' impervia però, lei può chiedere ad un Istituto di Medicina del Lavoro.


Aggiunto: Dicembre 15, 2013
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Domanda allo psicoterapeuta:


Salve Dottore,
Ho un'unica grande domanda. Attraverso la psicoterapia individuale, coadiuvata da quella di gruppo, si puo' guarire dal disturbo di personalita' borderline? E quali sono i tempi?
Grazie

Risposta del Dott.Zambello: Gent.mo Signore,
il termine borderline è un termine un po' spurio.
A tutti noi ci sembra di capire bene cosa significa, "personalità al limite" ma, in realtà si sa poco e ancor più, i risultati terapeutici sono un po' contrastanti. A mio avviso, proprio perchè non si sa a cosa ci si riferisca di preciso.
Di una cosa sono certo: siamo a contatto con un disturbo di personalità e perciò la terapia deve essere psicodinamica.
La modalità poi dipende dal terapeuta. I tempi? Lunghi.


Aggiunto: Dicembre 14, 2013
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Medico psicoterapeuta e psicoanalista


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