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Domanda allo psicoterapeuta:


Buongiorno dottore, ho vissuto due relazioni parallele. Ero innamorato di una delle due donne e facevo alla grande l'amore con l'altra.
Con quest'ultima non ho condiviso vacanze, weekend, interessi e l'ho relegata al ruolo di amante (benché lei pensasse di essere la sola donna con cui ero fidanzato).
In progresso di tempo (dopo oltre due anni) ho praticamente smesso di far l'amore con la prima mentre è cresciuta la pulsione per la seconda nonché l'ammirazione per la sua persona (posizione lavorativa, intelligenza,sensibilità). Ho tuttavia tuttavia continuato a non condividere quasi nulla nentre kei voleva che andassimo a convivere e poi ci si sposasse. Non sapevo che strada prendere perché non avevo la forza di lasciare la prima con cui avevo invece condiviso tutto. Ho iniziato un un percorso di psicoterapia ma prima di approdare ad un risultato la seconda,davanti all'ennesimo mio rifiuto di fare un weekend insieme, mi ha lasciato dicendomi che mi ha amato tantissimo ma che ora deve pensare a se stessa. Da quel momento sono passati 6 mesi e non passa minuto del giorno e della notte senza che io la pensi. La vedo come la donna più importante che la vita mi ha regalato e per questo, non riuscendo a farla tornare da me, ho tentato il suicidio. .. l'altra donna, quella con cui avevo condiviso tutto, mi sta lasciando ma non mi importa. La mia domanda nasce dalla scarsa considerazione che ho avuto per la seconda in pendenza di rapporto e la successiva vitale importanza che le ho attribuito quando mi ha lasciato. Sto malissimo ma non riesco a capire se è amore quello per cui soffro ... vorrei capire perché sto male ... mi può aiutare?

Risposta del Dott.Zambello: Gent.mo Paolo,
credo che l'unica persona che la può aiutare a capire che lei si trova "nella stanza degli specchi", sia il suo terapeuta.
Si faccia coraggio, sarà una lotta dura.


Aggiunto: Novembre 19, 2013
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Domanda allo psicoterapeuta:


Grazie dottore per la veloce risposta.
solo un altro chiarimento.
come le dicevo mi sono decisa a iniziare una terapia per la paura di non riuscire più a dormire senza sonniferi.
In effetti ne ho fatto uso per poco più di un mese in dosi limitate prima di iniziare la terapia attuale.
Si tratta del minias che usavo per dormire in quantità di 3 o 5 o 10 o al massimo 20 gocce a sera ( e neanche tutte le sere).
Sia il mio medico di base che lo psicoterapeuta che mi ha in cura mi ha detto che per creare una dipendenza serve molto più tempo e dosi più elevate, quindi un mese non dovrebbe aver creato dipendenza.
Me lo conferma anche Lei? Sono entrata in cura proprio per questa fobia, ma non vorrei che per l'ennesima volta fosse il mio disturbo a spingermi a fare questa domanda e a non farmi stare tranquilla.
Grazie
Saluti

Risposta del Dott.Zambello: Gent.ma Signorina,
finché non riuscirà a rilassarsi e "fidarsi" minimamente degli altri, lei non ne verrà fuori.
Ha chiesto all'uno, poi all'altro, le hanno dato la stessa risposta, mi riferisco ai farmaci, basta! Si fidi, lo faccia e pensi ad altro.
Buona giornata.


Aggiunto: Novembre 13, 2013
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Domanda allo psicoterapeuta:


Buongiorno dottore, vorrei sapere come ci si deve comportare con una persona con un disturbo narcisistico.
Abbiamo aperto un'attività insieme e mi son reso conto di cose. che prima da semplice amico non notavo.. Si tratta di una persona con doti spiccate nella pittura, che per questo (secondo lui lo rendono unico e speciale) ..
Ha sempre bisogno di apprezzamenti continui anche da clienti abituali.. È ironico ma non troppo e alle volte mi sembra che finga o che comunque si metta in competizione con un'altro ragazzo che lavora con noi.
Pretende da me una costante attenzione, come se fossi una persona prescelta.. Diciamo che sta diventando pesante anche perché mette in ombra il ragazzo che lavora con noi che se ne vuole andare anche per questo.. Tutto deve girare intorno a lui insomma

Risposta del Dott.Zambello: Gent.ma Valeria,
premesso che non so se il suo amico soffre o meno di narcisismo primario, questo è un disturbo di personalità molto strutturato e difficile da aggredire anche terapeuticamente.
Da anni mi interesso clinicamente di questa tematica e proprio due giorni fa ho girato due video che hanno come tema il narcisismo patologico.

Abbia pazienza, credo li troverà in rete la prossima settimana sia in You Tube che sul sito.


Aggiunto: Novembre 13, 2013
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Domanda allo psicoterapeuta:


Mi potrebbe consigliare un bel libro che parla di queste fatiche di vivere?

Risposta del Dott.Zambello: A me era piaciuto molto:

Elogio della depressione.
Di Aldo Bonomi e Eugenio Borgna
Giulio Einaudi Editore


Aggiunto: Novembre 12, 2013
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Domanda allo psicoterapeuta:


Buongiorno dottore,
sono una ragazza di 30 anni alla quale è stata diagnosticato un disturbo ossessivo compulsivo, attualmente in cura con entact e xanax (+ minias per dormire).
In più sono seguita da una psicoterapeuta che lavora con tecniche EMDR.
lei pensa che questa tecnica possa essere utile per il mio disturbo? O ne esiste una di più specifica?
LA causa principale per cui mi sono decisa a farmi curare sono le mie ossessioni in particolare sulle malattie, ma successivamente si erano focalizzate sul fatto di non riuscire più a dormire senza sonniferi.
Fondamentalmente mi chiedo, una volta terminata la terapia farmacologica e la psicoterapia, come riuscirò ad evitare ricadute?

Risposta del Dott.Zambello: Gent.ma Signorina,
la tecnica terapeutica che lei segue è ottima per il suo disturbo.
Terminerà la terapia nel momento in cui sentirà di non averne più bisogno. Stop.


Aggiunto: Novembre 11, 2013
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Domanda allo psicoterapeuta:


Un' esperienza cosmica.. Conoscere Dio..
Quanto mi ha fatto riflettcontinuazioneidifficile abbandonare l'io per darsi a Dio.
La ringrazio molto per questa parentesi di riflessione.
Alla fine " che tu lo chiami o no ,dio sarà sempre presente"
Buona continuazione.


Aggiunto: Novembre 8, 2013
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Domanda allo psicoterapeuta:


Ringrazio per la risposta.
Il bene e il male dice lei ( che vengon messe tra virgolette)
Ma per accendere questa luce nella via per l'essere, per individuarsi, che vie bisogna percorrere.?
La luce è nel bene o nell male? E cosa è bene e male?
Bisogna seguire una via psicanalitica per trovare se stessi?
Forse la vita sta in questa angoscia, che è vertigine della,libertà?

Risposta del Dott.Zambello: Caro Ragazzo,
l'Individuazione o realizzazione del Sé, secondo Jung, prevede diverse tappe dove il risultato al quale tendiamo è, cito lui: "Diventare un essere singolo, realizzando la nostra più intima e incomparabile e singolare peculiarità..." ma aggiunge: "Vedo continuamente che tale processo di individuazione viene confuso con la presa di coscienza dell'Io e in questo modo l'io viene identificato con il Sé...in tal modo l'Individuazione diventa null'altro che egocentrismo e autoerotismo. Ma il Sé comprende infinitamente di più che il semplice Io, l'Individuazione non esclude il mondo ma lo include".
Trovare la strada verso la realizzazione di Sé è il compito di tutti. I giovani chiaramente sono in questo desiderio molto più esposti rispetto ad un adulto che dovrebbe averla almeno intravista.
La psicoanalisi? Uno dei tanti modi ma non necessariamente il migliore e sicuramente non l'unico.


Aggiunto: Novembre 8, 2013
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Domanda allo psicoterapeuta:


Perché l'ho turbata?

Risposta del Dott.Zambello: Caro Ragazzo,
lei mi ha fatto ritornare alla mente le mie fatiche di vivere. La grande sofferenza dell'adolescenza e giovinezza, la lotta tra le grandi pulsioni interne che lei descrive così bene. Il "bene" ed il "male" che si fronteggiano come in un teatro, dentro la mente, lacerando il corpo. E, una domanda, muta o urlata a cui non si sente risposta: Perché, a che serve?
Vorrei rispondergli pescando dalla mia esperienza ma, credo di essere ancora un po' troppo "dolorante" per rappresentare una speranza. Mi permetta di citarle due personaggi solo apparentemente tanto lontani tra loro: San Paolo e Jung che hanno realizzato la loro missione. Scrive San Paolo alla fine della sua vita:« Quanto a me, il mio sangue sta per essere sparso in libagione ed è giunto il momento di sciogliere le vele. Ho combattuto la buona battaglia, ho terminato la mia corsa, ho conservato la fede... e Jung (Ricordi, Sogni e Riflessioni): "La vita umana è un esperimento di esito incerto...ma l'unico significato dell'esistenza umana è di accendere una luce nelle tenebre del puro essere".
Il nostro compito nella quotidianità, dove io mi riconosco, è di camminare, se pur con incertezza e qualche volta cadendo, sulla strada che porta alla "luce" che per me che sono uno psicoanalista è l'individuazione, la consapevolezza del Sé.


Aggiunto: Novembre 7, 2013
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Domanda allo psicoterapeuta:


Buongiorno ,
vorrei sapere cosa ne pensa lei della biopsicotronica di Mario Azzoni .

Risposta del Dott.Zambello: Gent.mo Signor Angelo,
non ne so molto. Ho letto il libro scritto dal giornalista, ora non ricordo il titolo. A suo tempo mi incuriosii molto, non ho alcun preconcetto, avrei voluto incontrarlo ma, era impossibile. Bisognava aspettare più che ASL.
Per caso poi, mi sono arrivati almeno due pazienti che erano stati da lui; male non aveva fatto.


Aggiunto: Novembre 7, 2013
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Domanda allo psicoterapeuta:


Buongiorno.
Sono ancora ragazzo e le dirò, mi sento molto demotivato.
A 23 anni lavoro in un bar a conduzione famigliare,; ho un attestato in fotografia e una triennale iniziata e mai finita in filosofia.
Vivo la mia omosessualità tranquillamente ma non ho più tempo di far nulla.
Lavoro alle volte 13 ore al giorno e senza uno stipendio fisso, diciamo che prendo i soldi per ciò che mi serve a vivere perché purtoppo non ce la si fa.
Non riesco a progettar un futuro e vivo in uno stato di noia.
Ogni tanto penso di mollare tutto e darmi alla pazza gioia ... Locali, bere, musica e single (sesso)
Una vita a quello che ho penso futile ma che mi farebbe vivere in uno stato trasgressivo maniacale egocentristico e narcisistico dove non c'è spazio per il dolore..
E mi sento diviso in due.
Da una parte io che progetto un futuro e un lavoro con famiglia,dall'altra un totale rifiuto del senso del dovere.. Una vita senza amore e senza nessuno.. Una vita di eccessi... E sto male..
Mi sento come dottor jekyll e mister hyde..
E penso che tutto quello che sto facendo non ha senso. La vita. Non ha senso.
Un angoscia che mi trafigge da mattina a sera ..
Cercare un lavoro o partire e sparire?
Non sono realizzato e. Ho solo 23 anni.
Mi sento in una prigione..

Risposta del Dott.Zambello: Caro ragazzo,
sono un po' turbato dalla sua lettera. Vorrei pensarci un po' su. Le risponderò sicuramente


Aggiunto: Novembre 7, 2013
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Medico psicoterapeuta e psicoanalista


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