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Pseudonimo: Luigi
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Pseudonimo: Luigi
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Domanda allo psicoterapeuta:
Buonasera dott. Zambello
sono una persona molto apprensiva e ho spesso paura di sbagliare, non mi piace mettermi in mostra e non riesco a godermi la vita, anche se mi piace stare con le altre persone; ho pochi amici, fidati, ma sono spesso solo e non ho una relazione sentimentale da molto tempo, forse perché non frequento posti come discoteche o bar. Il problema è che spesso gli altri mi sembrano sciocchi, mi sembra che ragionino come i bambini, e ho l'impressione che perdano di vista le cose importanti e serie della vita. Io invece amo molto tutto ciò che è arte, cultura, leggo molto e mi piace dialogare di cose interessanti, ma è difficile trovare una compagna che sia interessata a queste cose, o forse non so dove trovarla io. Sono spesso triste, non voglio farla finita ma ogni tanto ci penso, perché mi sembra che la vita sia veramente povera, potrebbe essere migliore di così se tutti quanti ci interessassimo non a banalità come la ricchezza o l'apparenza. Ma è difficile trovare persone "di sostanza". Che cosa posso fare?
Risposta del Dott.Zambello: Gent.mo Signor Luigi,
provo simpatia per le persone, adulte, non più adolescenti che sentono il bisogno di rapporti maturi. Gli adolescenti, ed è giusto così, fanno gruppo, si sostengono l'uno con l'altro, poi, si matura, ci si isola. Lei chiede che la ragazza che potrebbe frequentare le dia "cose buone", non "banali". Dovrebbe esserne orgoglioso. Però, viene il sospetto che qualcosa non funzioni quando tutti/e diventano banali. E' chiaro che non è così ed è chiaro che c'è poca obbiettività e poco ascolto degli altri. Guardi Signor Luigi che non c'è bisogno di citare Schopenhauer o parlare dei quadri di Cézanne per essere adulti.
Ognuno ha la propria storia, i propri valori, potenzialità e, li racconta a suo modo. Non è che ci deve andar bene ma, il giudizio non fa conoscere.
Aggiunto: Dicembre 14, 2013
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Pseudonimo: delia
Pseudonimo: delia
Domanda allo psicoterapeuta:
Dottore buongiorno,
secondo lei è possibile che la depressione si manifesti con sintomi non classici? mi spiego meglio, sono abituata (nella mia ignoranza sull'argomento) a sentir parlare di depressione riferita a persone tristi, depresse, che non si alzano dal letto.. ma l'altro giorno riflettevo sullo stato di mio padre. E'un uomo di 67anni in pensione, è stato un grande professionista ma dal punto di vista umano e con la famiglia è stato pessimo. Separato dalla moglie quando io ero molto piccola ha fatto solo guerre (che continuano dopo 30anni), ha fatto guerre con me quando ero poco più che una bambina, quando ero adolescente non parliamone e ora che sono mamma ancora non perde occasione per mortificarmi, criticarmi e dire che sbaglio in ogni cosa che faccio e che ho fatto.
In realtà la vita triste e in solitudine ce l'ha lui e non certo io ma piuttosto che farsi un esame di coscienza, che lo metterebbe davanti alla più dura delle realtà continua cosi. ora ha iniziato col dire che non sta bene, viene colto da malori, giramenti, sensi di svenimento. Ovviamente dagli esami non risulta niente. Gli ho detto che secondo me è un problema di ansia, di testa ma dice che non è certo cosi perchè lui di ansia non ne ha. Invece dottore, è una persona che borbotta di continuo, critica perfino le persone che passano per strada, critica se hanno un cane, critica quello che mangiano al ristorante (persone sedute in altri tavoli, ma si figuri con noi). E' un continuo dire "che schifo quello, che schifo quello",e con disprezzo. quando entra in casa mia appena varca la soglia io non sento un "ciao" ma solo.."perchè questo è fuori posto? ma che schifo guardi alla tele, ma che giornali leggi, ma che schifezze.."
A volte lo vedo borbottare da solo, ultimamente è sempre impegnato a guardare il telefono. Abbiamo cenato insieme proprio l'altro giorno e tutta la cena si è svolta con noi che mangiavamo e lui che guardava cose sul cellulare mentre non perdeva occasione di dire quanto facesse schifo il mio telefono e quanto fosse sbagliato il piatto che io avevo scelto.
Con gli altri, estranei o parenti, è al contrario sempre fintamente solare, allegro e comprensivo. E'sempre stato cosi, quando i miei erano ancora sposati passavano settimane intere senza che lui aprisse bocca con noi.Mi creda nonostante tutto quello che mi ha fatto passare gli voglio ancora bene, una sorta di bene perchè non so cosa possa voler dire avere un padre, ma tutto questo mi snerva, è deleterio per me, è vero che dovrei farmi scivolare tutto addosso ma una persona che apre bocca solo per sminuirti o mortificarti non è certo positiva. Pensi che l'altro giorno raccontava a mio marito di quanto io sia stata cretina più di 10anni fa nel comprare una macchina di m. (cito testuali parole ) che fa davvero schifo solo perchè piaceva a me. (e a chi altri doveva piacere??) senza capire niente di macchine e facendo come sempre di testa mia. Bè la macchina in questione l'ho comprata da sola coi miei soldi quando avevo 20anni perchè fino ad allora andavo a lavorare in pullman e per fare 4km ci mettevo un'ora. Non ho mai chiesto una lira a nessuno per mantenerla e gestirla e una volta diventata vecchia l'ho venduta per prenderne un'altra. Qualunque altro padre avrebbe forse solo fatti i complimenti alla figlia.
Secondo me soffre di una qualche forma di depressione o di qualche disturbo. Secondo lei può essere?
Risposta del Dott.Zambello: Secondo me è un uomo sofferente. Stop. Perchè? Non lo sa lei, tanto meno io. Possiamo fare mille congetture ma alla fine a che servono?
Spera che una "pastiglia" permetta a suo padre di accorgersi di lei, figlia e, di essere meno concentrato su se stesso? Illusa, non accadrà mai.
Se ne faccia una ragione ma, non per "giudicare" suo padre ma, per essere lei meno dipendente da lui.
Aggiunto: Dicembre 12, 2013
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Pseudonimo: Rita
Pseudonimo: Rita
Domanda allo psicoterapeuta:
Buonasera dott., mio figlio mi tormenta, mi affligge... Uno stress protratto nel tempo e cronicizzato e' trattabile, guaribile? Mi scusi ma insiste nel dire che anche senza agenti stesso geni lui continua a restare in stato di tensione, perché' è' stato troppo al lungo sottoposto a traumi emotivi....non capisco, possibile non si possa curare anche se cronico? Scusi mi aiuti, grazie che dio la benedica
Risposta del Dott.Zambello: Gent.ma Signora Rita,
esattamente tre giorni fa lei mi ha fatto la stessa domanda.
Mi dispiace, non ho niente di più da dirle di quanto le scrissi nella risposta.
Aggiunto: Dicembre 10, 2013
Domanda allo psicoterapeuta:
Salve Dottore!
Mi chiamo Giulia, ho 20 anni compiuti venerdì e ho bisogno di un aiuto, o forse di un conforto.
A Maggio si è chiusa una storia d'amore che durava da circa due anni.
È stata una botta dura ma grazie alla maturità non ho avuto ne tempo ne modo di pensarci, di curare un po' quella ferita.
L'esame è andato bene, ho iniziato a lavorare in un bar, a divertirmi, a fare tardi la sera, fumavo parecchie sigarette al giorno, caffè.
Insomma facevo una vita malsana e frenetica ma almeno ero sicura di non soffrire, di non pensare alla mia vecchia storia. Ero convinta di aver chiuso e attutito il colpo.
Poi ad Agosto, al bar... Così per caso... Il primo attacco di panico.
Uno dopo l'altro, 3 o 4 volte di seguito... LA MORTE.
Ho una mamma fantastica che si è presa cura di me fin da subito, senza medicinali ai quali io sono contraria ma solo con i fiori di bach.
Stavo meglio.
Poi è iniziata l'università, il pulman, la stazione e le lezioni.
Allontanarsi da casa.
Ed ecco che ricominciano, forti, sempre più forti.
Decido di smettere di frequentare, di studiare a casa ma la mia testa viaggia in continuazione, non faccio altro che chiedermi il perché.
Perché sta succedendo proprio a me.
Non riesco ad accettare la situazione.
Ed eccoci a Dicembre.
La situazione è migliorata, i fiori di bach fanno effetto davvero e ho iniziato una cura con la riflessologia plantare che è fenomenale.
Ma, dentro di me... Riesco a controllare i sintomi quando ci sono ma c'è qualcosa che non riesco proprio a domare.
La PAURA.
Paura di star male ovunque, davanti alla gente, di fare brutta figura, di svenire. Un incubo.
Sabato scorso ho festeggiato il mio compleanno.
Ho prenotato il tavolo in un locale bellissimo, invitato gli amici.
La giornata è trascorsa normalmente ma la sera, un incubo.
Ero in doccia e sono partiti i pensieri.
Perché sono stata così? Perché sto male? E se stessi male anche stasera? Davanti a tutti? Che figura! Aiuto ho paura!
Un mal di testa fortissimo, e la convinzione di essere malata, pazza, impazzita!
Addirittura ho pensato di essere posseduta.
Ed è questo che mi distrugge psicologicamente.
Fin da bambina ho avuto paura di tutto io che fosse legato al macabro e al demonio.
Non riuscivo a dormire di notte, dormivo con mia mamma, mi svegliavo spesso, non riuscivo ad addormentarmi, avevo paura.
E tutto questo dopo un documentario, un film, un servizio al telegiornale.
È sempre stata una mia grande paura e sempre lo sarà. Tutti noi abbiamo delle fisse e delle paure inconfessabili! Sta di fatto che a vent'anni non riesco a guardare un film horror!
Da quando ho fatto quel pensiero, sotto la doccia ci sono momenti durante la giornata in cui non riesco a non pensarci, e ho paura. Da morire.
Ho studiato psicologica al liceo ed è una mia grande passione.
So di per certo che gli attachi di panico di cui soffro sono dovuti al fatto di aver condotto per mesi una vita frenetica, senza riposo, mangiando poco e fumando.
Non ho dato Ascolto al mio corpo e alla mia testa nel momento in cui soffrivano per la maturità, lo stress, l'amore finito.
So anche che chi soffre di ADP ha una paura grande, molto personale.
Ho amici che per esempio hanno paura di morire da un momento all'altro, di impazzire, o addirittura hanno l'istinto continuo di andare in bagno e per questo non escono di casa, per paura di sentire la necessità in qualsiasi momento, anche nelle situazioni più inopportune.
Vorrei avere anche il suo cconsiglio, per tranquillizzarmi.
Secondo voi è possibile che la nostra psiche, in un momento difficile e di stress, di confusione possa far emergere le nostre paure più grandi per metterci in difficoltà, per bloccarci?! In fondo è questo che l'attacco di panico fa... Di pianta in casa con la paura di mettere fuori la testa.
È questo che sta succedendo a me?
Penso a ciò che più mi fa paura e ho la sensazione di impazzire perché la mia mente questo vuole, a causa degli attacchi?
Grazie mille in anticipo.
Giulia.
Risposta del Dott.Zambello: Gent.ma Giulia,
non si preoccupi, chi impazzisce percorre altre strade, certamente lei non impazzirà. Però deve fare qualcosa di più strutturato da un punto di vista terapeutico.
Ormai da anni si è trovato un protocollo che funziona e prevede una terapia farmacologica, con una posologia non alta ma neanche "omeopatica" pere almeno tre, quattro mesi e contemporaneamente una psicoterapia.
Se lei farà così, vedrà che dopo un mese non avrà più attacchi e potrà fare il suo percorso terapeutico senza particolari limitazioni.
Aggiunto: Dicembre 10, 2013
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Pseudonimo: Vivere
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Domanda allo psicoterapeuta:
E secondo lei cosa vuol dire amare qualcuno? È una domanda che mi tormenta e forse non mi fa viver l'amore in modo spensierato. È come se dovessi controllare che quel che vivo sia autentico.
Io amo B. ?
Se la mia poca voglia di far amore con lui vuol dire che non lo amo più?
Vedo che molti prendono questo scemare della passione d'innamoranento con tranquillità!
Forse sono innamorato dell'innamoramento?
Sono troppo attaccato alle passioni forti, che ti sqiarciano l'anima?
Risposta del Dott.Zambello: Le sue sono domande da fare all'Oracolo. Forse mi piacerebbe aiutarla ma, mi creda, non so proprio cosa dirle.
Aggiunto: Dicembre 9, 2013
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Pseudonimo: Rita
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Domanda allo psicoterapeuta:
Salve dott. Mi saprebbe spiegare che cos'è la fase di esaurimento da stress cronico, e se si puo' come si puo' trattare? Le cliniche psichiatriche possono aiutare una situazione di questo tipo?mio figlio sta impazzendo dice di essere entrato in una deformazione dalla quale non si puo' far nulla...ma io non lo comprendo, mi aiuti per favore, grazie.....
Risposta del Dott.Zambello: Il termine "esaurimento" richiama la vecchia terminologia "esaurimento nervoso" che è molto suggestivo ma che chiaramente è sbagliato; il sistema nervoso non si esaurisce, non cambia mai. Cambiano altre cose, soprattutto il nostro umore, ad esempio quando siamo sottoposti a continui stress sia per cause obbiettive che psicologiche.
Certo, la psichiatria può fare molto ma a volte non basta, bisogna integrare un lavoro psicologico.
Aggiunto: Dicembre 7, 2013
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Pseudonimo: LALIBERTADIVOLAREINOMADI
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Domanda allo psicoterapeuta:
LA ringrazio della sua pronta risposta , rimango dell'idea che raggiungere la pace dei sensi sia la medicina del futuro anche se vorrei poter riscattare la mia vita per darla a chi diversamente da me l'apprezza .
grazie
Risposta del Dott.Zambello: E' lei che ha il "diritto di prelazione" sulla sua vita. La riscatti e se la tenga ben stretta.
Auguri
Aggiunto: Dicembre 6, 2013
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Pseudonimo: Gianni
Domanda allo psicoterapeuta:
Buonasere egregio dott. Zambello, una domanda secca e non so se permessa, l'uso prolungato di psicofarmaci ssr, ansiolitici e neurolettici negli anni possono portare alla disfunzione erettile permanente? Grazie per la risposta
Risposta del Dott.Zambello: No. Possono dare una severa disfunzione erettile, ma transitoria. Le disfunzioni erettili permanenti devono avere una base organica, es: neurologica, insufficienza venosa, da esiti chirurgici etc.