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Domanda allo psicoterapeuta:


Buonasera egregio dott. Sono un uomo di 39 anni, da 7 anni sono sottoposto ad eventi e condizioni ( separazioni lutti disfunzione erettile) situazioni insomma che mi hanno sempre tenuto sotto tensione traumatica con depressione ansia, ho persi il lavoro e ora gli attacchi sono costanti anche senza pensieri o eventi.mia moglie minaccia da tempo di lasciarsi e io rivivo quando me lo dice uno stress psicoemotivo fortissimo come fosse un lutto, la libido si è' sparita....il mio terapeuta non mi capisce pensa solo sia depressione.....io penso di essere entrato in uno stato di stress cronico.volevo chiederle se sress cronico vuol dire irreversibile, e se per lo stress si usano gli antidepressivi come insistono a darmi. Cioè un supporto di seratonina e' di aiuto? Non sarebbe meglio qualcosa che dia energia al sistema nervoso che ne so....ciò che mi interessa sapere di più e' se uno stress così prolungato cronico E ' ormai irreversibile grazie per la sua attenzione

Risposta del Dott.Zambello: Gent.mo Signor Sam,
se dopo tanto tempo lei non riesce a risolvere il suo problema depressivo, non mi porrei il problema della insufficienza erettiva che può sempre risolvere farmacologicamente ma se la terapia antidepressiva è idonea o meno.
Comunque, credo signor Sam che lei mi abbia posto questa domanda già diverse volte, mi dispiace più di quello che le ho già detto io non posso fare.


Aggiunto: Agosto 23, 2013
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Domanda allo psicoterapeuta:


La ringrazio Dottore per la Sua risposta. A breve contatterò la mia psicoterapeuta, tra l'altro specializzata nella terapia cognitivo-comportamentale.
Sapere che il mio è solo un problema psicologico mi tranquillizza perchè so per certo che con un po' di sforzo, grazie alla terapia, riuscirei a venirne fuori.
Purtroppo il mio andrologo non mi ha ancora esplicitamente detto se la causa del mio disturbo sia di natura fisica, psicologica o mista.
Tra pochi giorni terminerò la terapia con il cialis. Mi chiedevo se gentilmente poteva darmi qualche consiglio per vivere i prossimi giorni e i prossimi incontri sessuali serenamente senza l'ausilio del farmaco che mi ha accompagnato fino ad oggi e che mi ha permesso di riavere le erezioni di un tempo. Distinti saluti, Paolo.

Risposta del Dott.Zambello: Non faccio terapia, né ho la possibilità di farlo.
Aspetti la sua terapeuta.


Aggiunto: Agosto 22, 2013
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Domanda allo psicoterapeuta:


La ringrazio ancora Dottore per la Sua disponibilità. Contatterò subito la mia psicoterapeuta per discutere del problema. Se la mia DE fosse solo di origine psicotica, come mai anche le erezioni spontanee sono state compromesse? L'erezione al risveglio non è un fenomeno fisiologico? Fuori dal controllo della psiche? Ho sempre avuto erezioni forti al risveglio, nonostante dormissi pochissimo per via delle mie ossessioni. Perchè ora non è più così? Perchè i miei problemi di erezione sono presenti anche quando vivo periodi psicologicamente sereni? Se il mio fosse un problema solo psicologico perchè anche le erezioni mattutine e notturne sono state compromesse? Premetto che prima che la mia DE si manifestasse avevo imparato, grazie ad una terapia cognitivo-comportamentale, a gestire il DOC e stavo bene come non lo ero mai stato. Non capisco perchè la mia DE si sia manifestata durante un periodo sereno della mia vita. Ho letto, inoltre, su alcuni libri che il modo per distinguere una DE psicotica da una organica consiste nel valutare la presenza o meno di erezioni al risveglio. La mancanza di erezioni spontanee al risveglio e di quelle notturne non orienterebbero la mia diagnosi verso una causa fisica? La informo anche che sono un fumatore accanito da cinque anni e che da un annetto fumo spesso più di un pacchetto di sigarette al giorno. La dipendenza da tabacco non è uno dei principali fattori di rischio per la DE di natura organica?

In attesa di una Sua risposta, La ringrazio in anticipo.
Paolo.

Risposta del Dott.Zambello: Signor Paolo,
io non sono un "mago" e non sono in grado di fare una diagnosi differenziale che richiede anche una strumentazione.
La mia è solo una idea, una fantasia: lei è solo un nevrotico.
Lascerei perdere tutte le disquisizioni sulle erezioni spontanee o meno, la nevrosi è ben più potente di una erezione. Comunque , ripeto, io non posso fare diagnosi, Mi sembra però che un collega abbia già escluso una componente organica.
Con questo la saluto.


Aggiunto: Agosto 19, 2013
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Domanda allo psicoterapeuta:


Buongiorno dottore,

da circa sei mesi mi è stata diagnosticato un deficit erettile. Per il momento non è stata riscontrata nessuna causa fisica, eccetto un'infiammazione alla prostata.
In passato ho vissuto periodi psicologicamente molto difficili (soffro di disturbo ossessivo-compulsivo)ma non ho mai avuto problemi di erezione, a volte facevo fatica a raggiungere l'orgasmo. Sei mesi fa, nonostante vivessi un periodo non particolarmente ansioso, ho notato una carenza di erezioni spontanee e mattutine. Durante i rapporti sessuali la mia erezione fa fatica ad essere ottenuta e mantenuta e la rigidità del pene non è più la stessa. Da un mese assumo cialis da 5mg e durante i rapporti va tutto bene, anche se l'erezioni mattutine e spontanee continuano a scarseggiare e faccio sempre più fatica a raggiungere l'orgasmo. Ho solo ventun'anni e può immaginare la frustrazione che provo nel dover assumere una pastiglia per fare l'amore.
Non so se il mio deficit erettile abbia una causa fisica o psicologica. Sicuramente una componente psicologica c'è, ma la vedo più come una conseguenza del problema. Il mio andrologo sostiene che, concluso il trattamento con il cialis, tutto dovrebbe ritornare come prima, ma la terapia è ormai quasi giunta al termine e le erezioni mattutine sono sempre deboli o assenti. Mi sento depresso, incompreso e spaventato.
Concludendo, aggiungo ancora che pochi giorni prima che il mio disturbo erettile si manifestasse ho avuto un rapporto sessuale "un po'acceso" con la mia compagna che mi ha procurato come delle lievi bruciature/lesioni nell'interno coscia. Durante quel rapporto sessuale, la mia partner era sopra di me e le sue natiche hanno sfregato la zona dove oggi presento ancora queste lesioni.
Lei cosa ne pensa? Ringraziandola in anticipo, le porgo i miei più cordiali saluti.

Risposta del Dott.Zambello: Gent.mo Signor Paolo,
lascerei stare il rapporto "acceso" con la sua donna. Al di la delle scottature che le passeranno, non vedo proprio come possa influire sulle sue prestazioni.
Penso invece che ci sia una forte componente psicologica. Lei dice che è conseguente al suo stato fisico, io dubito. Ho l'impressione che il suo bisogno di "controllare sempre tutto" si cortocircuiti sulle momentanee piccole defiances sessuali.
Comunque non credo che il tema sessuale sia il solo disagio psicologico che lei percepisce, è forse il sintomo più fastidioso.
Che fare? Chieda aiuto ad uno psicoterapeuta, potrebbe aiutarla una terapia cognitivo-comportamentale.


Aggiunto: Agosto 19, 2013
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Domanda allo psicoterapeuta:


gentilissimo dott. mi chiamo alba ho 56 anni non sono riuscita a realizzarmi nella vita come io volevo mi sono ritrovata con prole e marito, ora i miei figli sono grandi ,ma io ho sempre odiato la maternità,perchè ci hanno fatto credere a noi donne che essere mamma è la realizzazione di noi stesse? non sono stata a mio agio questo ruolo,ora desidero morire,mi sento confusa,dottore mi spieghi lei cosa fare.alba

Risposta del Dott.Zambello: Gent.ma Signora,
se una, uno si ritrova ad avere quasi 60 anni, un marito o una moglie, ma sopratutto dei figli, non ha il diritto di chiedersi se ha sbagliato o no. Deve "ringraziare" per quello che ha avuto ed è riuscito a fare. Se riuscirà vedere ciò che ha, avrà la possibilità di continuare a trovare un motivo per vivere. Alla nostra età la vita ha un significato prevalente: dare.


Aggiunto: Agosto 4, 2013
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Domanda allo psicoterapeuta:


Gentile dottore il mio calvario e' iniziato il 1 dicembre 2012 con una operazione di cisti ovarica, operazione effettuata in laparoscopia. Da quel momento dolori, dolori. Sono stata operata altre volte, hoi fatto terapia del dolore, niente. Dopo aver girato numerosi medici, sono riuscita a capire che dovrei avere una infiamazione alle terminazioni nervose.devo questo dolore e in tutta la parte destra del bassoventre. Inutile dirle che ho fatto tutti gli accertmenti possibili, tutti negativi. Chi puo' aiutarmi a capire se e' un nervo che causa questo dolore? Cosa devo fare?

Risposta del Dott.Zambello: Gent.ma Signora,
credo di conoscere il suo problema. Mi è capitato qualche volta, quando praticavo la chirurgia, di avere in alcuni pazienti delle sequele come quella che lei riferisce. Si tratta purtroppo di un problema legato ad uno o più nervi che vengono inevitabilmente tagliati durante l'intervento. So bene quanto sia doloroso. La posso assicurare che alcuni farmaci riescono a controllare il dolore e se ben curato nel tempo diminuisce e può scomparire. Lo specialista è il neurologo.


Aggiunto: Agosto 1, 2013
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Domanda allo psicoterapeuta:


BUONASERA DOTTORE,
E' ORMAI DA UN PO' DI TEMPO CHE NON RIESCO A RIPOSARE BENE, NEL SENSO CHE QUANDO MI METTO A LETTO SONO NERVOSA E SENTO LO STRESS CHE MI PARTE DAI PIEDI..NON SO E' E' UNA COSA INSOLITA MA PASSANO CIRCA 2 ORE PRIMA DI PRENDERE SONNO PER POI PERO' RIPOSARE BENE.DEVO PRENDERE QUALCOSA?

Risposta del Dott.Zambello: Gent.ma Signorina,
non so se la può aiutare, sapere che lei è in compagnia di qualche milione di italiani.
Con questa temperatura è difficile che il corpo si rilassi.
Però c'è una cosa che lei può fare, oltre ad avere un po' di pazienza, mangiare frutta e verdura e bere tanto, prendere del Magnesio.
Lo trova in farmacia, ma anche in qualche supermercato. Ad esempio: 2 flaconcini di Mag 2 (magnesio) al giorno.


Aggiunto: Luglio 28, 2013
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Domanda allo psicoterapeuta:


Buongiorno Dott. dopo 7 anni di fidanzamento e 1 mese di matrimonio, mi sono deciso a tradire mia moglie diverse volte, questo, perchè, il bisogno di farlo, già presente, in me, da qualche tempo, si è acuito, fino a diventare, di fatto, incontrollabile e quindi insopportabile, in questo mese, quando, io sono rimasto a lavorare in città e mia moglie è andata in vacanza per tutto il periodo estivo. Sono in cura da un ottimo terapeuta, il quale, mi ha sempre detto che qualora avessi deciso di farlo, mai e poi mai, avrei dovuto confessarlo, per evitare di far ricadere, su di lei, le mie responsabilità. Questo è ovviamente giusto ma, come la mettiamo con il senso di colpa? e, la redenzion, (eventuale, a dire il vero, al momento) non passa anche attraverso il perdono?benchè la parte offesa non sappia di esserlo....
Grazie
Saluti

Risposta del Dott.Zambello: Gent.mo Signore,
noi dobbiamo portare le nostre “croci” da soli, non farle portare agli altri, magari inscenando un pentimento, dove lo scopo è quello è di scaricare un po’ di “peso” sull’altra. Nel suo caso lo scopo è fin troppo evidente: farsi contenere dalla moglie, vista la sua tendenza agli eccessi. Dopo una bella strigliata, magari un pianterello, un po’ di promesse, il risultato sarebbe che da quel momento sarebbe “agli arresti domiciliari” e, magari, per sei sette anni tutto andrebbe avanti liscio, o quasi.
Troppo facile e anche un po’ infantile. Se mi permette un azzardo interpretativo ho l’impressione che la colpa non sia tanto rispetto alla moglie ma rispetto un Sé imperfetto. Ha resistito per sette anni “alla tentazione” poi, cadde miseramente e si ritrova un poveretto che fa i conti con le sue pulsioni.
Si, è così ma, ha la possibilità di redimersi: accettare la realtà e cercare tutti i giorni di diventare più onesto con se stesso e migliore. E’ la condizione per rispettare gli altri.


Aggiunto: Luglio 28, 2013
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Domanda allo psicoterapeuta:


Dottore le scrivo perche in questi giorni il nervoso mi sta attanagliando. In seguito ad un momento di bisogno mi sono accorta di non poter contare su nessuno dei miei genitori e la cosa mi ha davvero rattristata. Premesso che sono divorziati da 30anni e si odiano ancora. Premesso che da piccola ne ho viste e sentite di tutti i colori. Premesso che sono cresciuta sentendo dire da mia madre che mio padre non mi voleva bene e viceversa. E potrei fare tante altre premesse...
Giorni fa pensavo al mio passato restando sconvolta sentendo ciò che mia madre raccontava. Tutta la colpa era di mio padre, secondo lei matto, lei che mi ha sempre fatto credere che lui mi volesse bene nascondendomi il loro litigi, lei che si è comportata da madre esemplare e che ora critica le madri che escono a ballare lasciando soli i figli o che li lascian soli per fare le vacanze. Ecco..io son cresciuta SOLA. Molto sola. A mio padre nn potevo dire niente xche usava ogni mio malessere per vendicarsi di mia madre. Mia madre era troppo impegnata prima coi suoi fidanzati e col suo compagno poi. Sere e notti da sola in casa, un mese di ferie Ogni estate passato sola in casa. Già a 15. Molto prima pero restavo sola xche andava a ballare.
Passano gli anni, mi sposo e ho due figli. Mia madre sempre col suo compagno, mio padre sempre il solito. Solito anche il loro odio.
Il loro odio ora mi accorgo che si è trasformato nel mio odio. Verso di loro. O meglio..li amo tanto e non vorrei che capitasse mai niente di brutto a loro ma li odio nel momento in cui devo stare con loro. Divento insofferente..odio la loro vicinanza. Odio il sentir fare paternali su cose che loro stessi hanno fatto in forme ben piu gravi. Odio nn sentire mai parole di scuse.
A sentire mia madre poi non capisco se ha rimosso ciò che ha fatto o se fa finta di non ricordare. Non la sopporto quando fa la poverina xche per il suo compleanno non posso festeggiare perche sono malata quando io ho passato almeno due decenni a festeggiare compleanni in completa solitudine.
Sono una persona sola. Sola dentro.
A volte vorrei gridare in faccia tutto il mio odio poi mi dico che sarebbe inutile. Poi ancora cambio idea e mi dico che non è giusto che lei si creda tanto brava. Ma io davvero non riesco a farmi scivolare tutto addosso.
Oggi ad esempio voleva venire da noi..lei non chiede, lei ti pianifica. Ip non avevo voglia. Lo ha capito e si èscocciata. Molto. Mi chiedo...dovrei spiegarle i miei motivi ma poi direbbe che non sono veri, con tutto quello che ha fatto per me, lei é stata una brava madre. Quindi mi dico...ignorala e lasciale credere ciò che preferisce, affari suoi.
Scusi lo sfogo dottore ma secondo lei qual è il comportamento giusto? Io penso che dovrei considerarli solo i nonni dei miei figli forse e smetterla si considerarli i miei genitori...son davvero confusa.

Risposta del Dott.Zambello: Signora Chiara,
non riuscirà a sentirsi veramente "madre" finché si sente una "figlia" sola che odia. Ora, la sua parte di figlia si deve rimpicciolire, non si essiccherà mai ma, deve lasciare posto alla sua parte adulta, di genitore. C'è un'unica via per riuscire in ciò: il perdono. Si, il perdono, il non giudicare. Poi, si sentirà libera e capace di incontrare il mondo che la circonda.


Aggiunto: Luglio 24, 2013
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Domanda allo psicoterapeuta:


salve dott.
le chiedo un consiglio...ogni notte sogno sempre la stessa persona alla quale dico sempre le stesse cose che a dire la verita' sono cose che vorrei dirle.probabilmente dovrei dirgliele di persona per stare meglio?xche' sta diventando un ossessione ma ormai e' piu' di un anno che nn ci parliamo.
grazie

Risposta del Dott.Zambello: Signora, gliele dica e...Buona Notte.

Provo sempre un certo disagio ad "interpretare" i sogni, anche apparentemente i più semplici al di fuori di un contesto terapeutico. Mi sento investito di un ruolo magico che non ho, né vorrei. Perché signora Rosa io dovrei conoscere i contenuti simbolici dei suoi sogni? Io non so niente di lei, tranne che si chiama Rosa, un po' poco, mi pare.


Aggiunto: Luglio 24, 2013
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Medico psicoterapeuta e psicoanalista


Dott. Renzo Zambello
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