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Domanda allo psicoterapeuta:


Salve dottore, vorrei sapere una cosa.Sono una ragazza di 24 anni che vive in famiglia.Soffro di ansia da anni ed ora ho anche sintomi depressivi.Ho girato vari psicologi, ma i sintomi sono ancora qui e molto invalidanti.Talvolta mi sento impaurita, minacciata. I miei genitori in passato mi hanno fatto molto soffrire e sono stati un pò freddi.Da quando sono adolescente ci sono delle cose che fa mia mamma che odio.La prima è che quando mangia fa rumore e mi dà troppo fastidio, mi causa rabbia.La seconda è che spesso si tocca in varie parti del corpo , accarezzandosi...(non è masturbazione, si tocca superficialmente seno,pancia,gambe, accarezzandosi)e questo anche mi dà troppo fastidio, ma soprattutto di quest'ultima cosa, non capisco perchè. Forse perchè nelle carezze che fa a se stessa vedo le mancate carezze che non ha fatto a me? Può avere dei legami con la mia ansia?

Risposta del Dott.Zambello: Gent.ma Signorina,
lei esprime bene la differenza che c'è tra un intervento cognitivo-comportamentale ed uno dinamico.
E' verosimile che l'insofferenza che lei ha verso sua madre, il modo con cui mangia e ancor più le "carezze" che sua madre fa a se stessa, siano il segno, l'epifenomeno del suo disagio ma, non è sufficiente capirlo per superarlo.
Il segno, il sintomo non è ciò che dobbiamo cambiare è, forse, solo il segnale di dove sta il malessere ma, il cambiamento viene altrove. Semplificando direi vivendolo, non capendolo.
Signorina, se vuole uscire dal suo disagio, si cerchi un analista e, magari, cerchi di mantenere il rapportoun po’ più a lungo di quanto ha fatto.


Aggiunto: Aprile 29, 2013
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Domanda allo psicoterapeuta:


sono stata affetta da shopping compulsivo mi sono ridotta a vivere (ho 55 anni) con un quarto del mio stipendio,da qui una depressione con ansia fortissima,sono stata e sono in cura da una psichiatra, ma non mi piace dover dipendere da farmaci che fra l'altro mi ''ubriacano'' e attenuano questi sintomi.Mi sento 'drogata' e vorrei uscire da questa situazione (sono asociale ,praticamente faccio casa -lavoro) chiedo aiuto ma mi sembra di essere isolata dal mondo in questo senso.AIUTO !

Risposta del Dott.Zambello: Una via c'è: mettere assieme tutte le sue forze per poter andare in psicoterapia e pagarsela lei.
Potrà allontanarsi dai farmaci e capire un po' come lei funziona.


Aggiunto: Aprile 27, 2013
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Domanda allo psicoterapeuta:


Buongiorno dott. Sto assumendo fevarin e serenase per problemi di salute psichica, questi tra gli efetti collaterali annoverano disturbi alla sfera sessuale come l impotenza...sono efetti permanenti o finito il trattamento tutto passa? Grazie della gentilezza

Risposta del Dott.Zambello: Sono effetti collaterali dei farmaci che scompariranno non appena lei smetterà di prenderli.


Aggiunto: Aprile 27, 2013
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Domanda allo psicoterapeuta:


gentilmente vorrei sapere che tipo di interazioni ci sono combinando il deparox (20mg) subuexone (24mg) risperidone (20mg) visto che sto seguendo questa terapia vorrei più informazioni.. grazie mille !

Risposta del Dott.Zambello: No, faccio lo psicoanalista. Solo occasionalmente gestisco farmaci ma, mai darei valutazioni su terapie impostate da altri colleghi, tanto più non conoscendo il paziente ed essendo tutti e tre i farmaci specifici per particolari situazioni cliniche. Se poi si riferisce alle controindicazioni, si rifaccia ai bugiardini e in caso di dubbi, chieda al suo medico.

Lei comunque si riferisce al Suboxone


Aggiunto: Aprile 26, 2013
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Domanda allo psicoterapeuta:


gentilissimo dottore,vorrei sapere come posso risolvere il problema dell'eiaculazione precoce,eiaculo spesso prima del rapporto.Devo fare un colloquio da un psicoterapeuta?La ringrazio anticipatamente.

Risposta del Dott.Zambello: Si, da uno psicoterapeuta se pensa che il suo disturbo sia di origine psicologica, da un urologo se crede ci sia una forte componente organica.


Aggiunto: Aprile 25, 2013
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Domanda allo psicoterapeuta:


Salve Dr. Zambello, ho 23 anni e vivo uno stato di depressione a fasi alterne da circa 5 anni, alterno infatti periodi, più o meno lunghi, in cui sto bene ad altri in cui ho una ricaduta.. Fino alle scuole medie ero piena di vita, poi ho avuto qualche attacco di panico, ma nulla di preoccupante e sono andata avanti tranquillamente con la mia vita fino ai 18 anni quando ho iniziato ad avere attacchi di panico un pò più forti, ma come le ho scritto in precedenza non sono mai durati abbastanza fino ad ora.. Sono più di quattro mesi che la mia vita è diventata impossibile. Quello che ha portato agli attacchi delle scuole medie e quello che ho avuto a 18 anni erano legati ad alcuni film che avevo visto, mentre quelli che ho adesso sono legati alla scomparsa di un’amica di mia mamma. In poche parole ho una paura folle della morte (anche il fatto della lapide al cimitero mi terrorizza) e faccio molta fatica ad accettarla. Il mio dottore mi ha prescritto dei farmaci che ora non prendo più. A 11 il mio bisnonno è morto, ma non ho fatto una piega, ora non riesco più ad andare avanti. Ci sono giorni in cui sono felice, altri che non faccio che pensarci alla morte. Le scrivo perchè vorrei avere un consiglio da lei, un modo per affrontarla o un supporto. Grazie mille in anticipo

Risposta del Dott.Zambello: Gent.ma Pamela,
penso lei capisca che se questo stato di ansia si è strutturato in anni, non sarà certo possibile superarlo con un “consiglio”.
Lei deve chiedere aiuto ad uno psicoterapeuta. Sappia che la terapia sarà abbastanza lunga ma, mi sembra di intravedere i presupposti per una riuscita.


Aggiunto: Aprile 25, 2013
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Domanda allo psicoterapeuta:


gentile dott. Zambello, son passati tre mesi dall'ultima volta che le ho scritto, la mia creatura , mia figlia, oltre a togliermi i bambini ha deciso di farmi morire,per vendicarsi di tutto ciò che finalmente sono riuscita a dirle, compreso quello di andarsene da casa mia, visto che è una ingrata, dopo quindici giorni circa dalla sua assenza, ha fatto una cosa terribile "ci ha denunciati",inventandosi cose assurde, infamie terribili i, stiamo vivendo in un incubo, avvocato, magistrato, polizia,è pazza, sta prorio male, deve essere curata, sta facendo del male a livello psicologico al suo bambino, nonostante tutto"sono una madre",vorrei poterla aiutare; un giorno le perdonerò anche tutto ciò che mi sta facendo patire, ho bisogno di tempo, un giorno raccnterò al mio nipotino perchè la sua mamma non havo

Risposta del Dott.Zambello: Vi auguro, a lei e a sua figlia, di trovare un po' di pace.


Aggiunto: Aprile 21, 2013
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Domanda allo psicoterapeuta:


GENTILE DOTTORE, HO FATTO PSICANALISI DAL 2001 AD OGGI MI HA GUARITO TOTALMENTE ANSIA ISTERIA PARANOIE VARIE HO AVUTO 2 INSIDE ..PURTROPPO HO AVUTO 16 MESI FA UN LUTTO IMPROVVISO DI MIA MADRE ABBBINATO ALLA NASCTA DEL MIO PRIMO FIGLIO..MI HA SEGUITA LA TERAPEUTA FINORA MA NON HO PIU SOLDI E ORMAI LE DINAMICHE LE CONOSCO MA LO STRESS CAUSATOMI DA QUESTO DOPPIO EVENTO NON L'HO ANCORA DEL TUTTO SUPERATO..COSA MI CONSIGLIA?

Risposta del Dott.Zambello: Perché non l'ha chiesto al suo terapeuta?
Io credo che la terapia non possa essere "un evento" settimanale totalmente avulso dal contesto familiare e sociale del paziente. Così, come all'inizio della terapia, il terapeuta valuta col paziente la situazione socio-economica, come una delle variabili per poter fare o no l'analisi, altrettanto penso debba essere fatto quando le condizioni esterne all'analisi dovessero essere obbiettivamente cambiate.


Aggiunto: Aprile 17, 2013
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Domanda allo psicoterapeuta:


salve dottore, le scrivo in merito alla domanda precendente..cosa significa la frase 'nessuno dei suoi pensieri, disagi racconta veramente di lei'? chiedo perchè anche io, che faccio una psicoterapia, quando parlo dei miei problemi non ho mai l'impressione di stare centrando veramente il punto, di riempire tutti i discorsi di pseudo-riflessioni incloncludenti, ed è un poco frustrante..

Risposta del Dott.Zambello: Gent.mo Signor Luca,
trovare le parole che descrivono "i sentimenti" è difficilissimo. Non ci riusciremo mai del tutto e, le cercheremo per tutta la vita. Non è detto poi che la parola sia il modo più consono. Mia nonna parlava col silenzio.
L’inadeguatezza tra il sentire e lo stare in analisi è un tema primario dell’analisi stessa che va affrontato li, in seduta.


Aggiunto: Aprile 15, 2013
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Domanda allo psicoterapeuta:


Genntile Dottore, ho deciso di cominciare la psicoterapia ma mi sto perdendo tra i vari tipi: psicanalisi, gestalt, comportamentale ecc. ecc.
Io ho capito qual è il mio problema, e cioè non riesco ad accettare la mia vita, il mio passato, il mio presente...figuriamoci il futuro. avrei voluto una vita diversa e non riesco a farmene una ragione. Ho bisogno di chi mi aiuti ad accettare ciò che ho vissuto e in un certo senso a rassegnarmi (è un brutto termine lo so ma non riesco a trovarne un altro) alla vita che ho. Ho anche problemi con mio marito, non abbiamo una vita sessuale attiivissima perchè io ho poca voglia, non abbiamo un dialogo, litighiamo sempre. mi sento insofferente a tutto, perdo la pazienza presto anche con i miei figli, e mi sento perennemente insoddisfatta. A quale indirizzo terapeutico potrei rivolgermi? grazie

Risposta del Dott.Zambello: Gent.ma Signora,
a costo di sembrarle un po' pedante ma, mi creda, nessuno dei suoi pensieri, disagi, racconta di lei. Ha creato attorno a sé un mondo grigio. E' immersa nella nebbia e ora chiede che qualcuno le indichi la strada. Forse non lo troverà, forse è meglio così ma, forse potrebbe chiedersi il perchè di tutto questo. Se cerca "un vigile" va benissimo la terapia comportamentale ma, se vuole andare oltre, deve fare una psicoterapia dinamica. Se i suoi bisogni sono descrittivi, estetici, la Gestalt è per lei.


Aggiunto: Aprile 15, 2013
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Medico psicoterapeuta e psicoanalista


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