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Pseudonimo: lucas
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Domanda allo psicoterapeuta:
capisco, ma è proprio perchè faccio fatica a vivere nell' ambiente esterno che tendo a rifugiarmi nello studio...cioè capisco che il voler essere accuditi ventiquattrore su ventiquattro è niente più che un illusione, ma credevo che l'analisi facesse di più che semplicemente farci capire quali sono i nostri bisogni...mi corregga se sbaglio qualcosa
Risposta del Dott.Zambello: Gent.mo Lucas,
ha sbagliato terapia, l'analisi non da proprio niente di ciò che lei cerca. Ci sono altre terapie che vanno incontro a bisogni come il suo. Ci pensi, ne parli con il suo terapeuta.
Aggiunto: Marzo 14, 2013
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Pseudonimo: lucas
Pseudonimo: lucas
Domanda allo psicoterapeuta:
sera...da tempo soffro di forte agorafobia, difficoltà relazionali, depressione, umore disforico. faccio terapia da molto tempo, il mio terapeuta è di formazione analitica.la mia domanda è questa,, come può una terapia di 40/45 minuti (una/due volte a settimana) aiutare a crescere una persona? ad essere capace di contenere le proprie emozioni, a rafforzarsi e a imparare a esprimere le cose che si hanno dentro, a dare loro un nome...nel senso, mi pare che sia troppo poco tempo per obietttivi di una tale portata..
Risposta del Dott.Zambello: Gent.mo Lucas,
mi dispiace che dopo tanto tempo in cui fa terapia non sia riuscito a darsi questa risposta. Forse, dovrebbe porla al suo terapeuta. Premesso che le mie sono solo delle generalizzazioni, non la conosco, lei sembra porre un bisogno primario; essere accudito, il più tempo possibile da "una mamma", mamma analisi. L'analisi non ha mai lo scopo di soddisfare qualsiasi tipo di bisogno, primario o adulto che sia ma, semplicemente "svelarlo". Il paziente, superata la frustrazione della non "soddisfazione" in analisi, sarà capace di trovare all'esterno un modo per soddisfarlo senza negarlo o spostarlo: il superamento della nevrosi.
Aggiunto: Marzo 13, 2013
Domanda allo psicoterapeuta:
salve dott. la ringrazio per la sua risposta volevo chiederle ma il propanolo perche'?inoltre la causa dei tremori e data da ansia,panico e stres?facendo delle ricerche' si parla di tremore essenziale centra niente?
Risposta del Dott.Zambello: Gent.ma Signorina,
le risparmio la storia e il funzionamento biochimico del Propanololo, un farmaco importante che ha portato al premio Nobel chi l'ha scoperto. Nelle indicazioni di questo farmaco c'è scritto: ansia, emicrania, tremori essenziali
La dose iniziale di 40 mg due o tre volte al giorno può essere aumentata della medesima quantità ad intervalli settimanali in relazione alla risposta del paziente. Una risposta adeguata nell’ansia, nell’emicrania e nei tremori essenziali di solito si ottiene con un range di dosi tra 80 e 160 mg/die.
La mia chiaramente non è una prescrizione ma una indicazione. Non posso fare diagnosi via e mail, non l'ho vista, né la conosco.
Aggiunto: Marzo 11, 2013
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Pseudonimo: Marco
Pseudonimo: Marco
Domanda allo psicoterapeuta:
buonasera..volevo sapere qualcosa di più riguardo il problema degli archetipi, posto nelle domande precedenti... Nel pratico cosa vuol dire avvicinarsi agli archetipi? che tipo di comportamento assume una persona che lo fa?
Risposta del Dott.Zambello: Gent.mo Signore,
avvicinarsi, o meglio sprofondare nell'archetipo è l'equivalente del perdere l'Io ed entrare nella follia. Tanto più sei vicino all'archetipo tanto più sei folle. Ad esempio, le dipendenze, tutte: droga, sesso, gioco, alcol...sono un avvicinamento all'archetipo della madre primaria, il seno, la "tetta". Per quanto possa sembrare bizzarro, chi ha una dipendenza cerca solo un piacere antico, la fusione con il seno materno, o meglio, da un punto di vista archetipico: l'Eden, il paradiso perduto.
Aggiunto: Marzo 11, 2013
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Pseudonimo: Terry
Pseudonimo: Terry
Domanda allo psicoterapeuta:
Salve,
vorrei farle una domanda: secondo lei, si può davvero guarire dal DOC al cento per cento, senza il rischio che il problema si ripresenti? Ho l'impressione che, quando una persona viene "invasa" da questo disturbo (così come la depressione), non riesca più a liberarsene, sebbene ci siano delle fasi in cui i sintomi possano attenuarsi.
Grazie e cordiali saluti.
Risposta del Dott.Zambello: Gent.ma Terry,
se mi concede di "giocare" un po', già porsi la domanda se è possibile guarire al 100% è una domanda ossessiva. Quando mai uno è "guarito" al 100%? In psicologia, in psichiatria, ma anche nella psicoanalisi non c'è mai il concetto della guarigione al 100%. Noi, noi tutti, rimaniamo per tutta la vita dei nevrotici. Ciò che fa la differenza non è la qualità ma la quantità. Cerchiamo per tutta la vita di diventare più liberi possibile, più individuati possibile, diceva Jung, con la consapevolezza che non lo saremmo mai totalmente. La clinica ma anche la psicoanalisi, cerca di rendere la persona il più libero possibile e mi creda, i risultati sono buoni.
Aggiunto: Marzo 11, 2013
Domanda allo psicoterapeuta:
buonasera sono federica e ho 13 anni. Volevo sapere una cosa, ovvero se secondo
lei è normale che accada così. L'altro giorno sono uscita con il mio attuale
ragazzo e poco prima di salutarci l'ho abbracciato e lui si è avvicinato e ci
siamo baciati...il fatto è che sentivo mentre eravamo abbracciati che il suo
pene era duro, c'è sentivo leggermente qualcosa di duro che prima non sentivo o
per lo meno non ci avevo fatto caso....quello che voglio è sapere se è normale
che si indurisca nel senso c'è in ogni situazione è così oppure solo se è
eccitato...se si era eccitato è normale per così poco lui ha 17 anni!?
Risposta del Dott.Zambello: Gent.ma Federica,
è normale, normalissimo. Il suo ragazzo fa i conti con gli ormoni che a 17 anni sono potenti. E' bello, è la natura e soprattutto valuti positivamente che nonostante la spinta ormonale il suo ragazzo si trattiene.
Aggiunto: Marzo 9, 2013
Domanda allo psicoterapeuta:
Gent. Dott. Zambello,
Ho letto il tema proposto dalla collega Robi Iso sugli archetipi, sarebbe interessante sviluppare la questione magari in un articolo.
Detto questo mi piace l'idea che alcune persone abbiano la tendenza ad avvicinarsi agli archetipi in quanto vivano a contatto con la natura sia interna che esterna, come suggerisce appunto Iso per sua esperienza personale e non credo infatti sia un invito a scontrarsi con l'inconscio. Sarebbe quindi utile osservare come mai qualcuno, come Jung stesso, aveva questa capacità'. Leggo che lei dott. Zambello ha scritto dei discepoli come una sorta di prescelti. C'è' quindi una predisposizione ? È cosa fare .? Grazie
Risposta del Dott.Zambello: Gent.mo Alessandro,
dice Gesù «In verità vi dico: se non vi convertirete e non diventerete come i bambini, non entrerete nel regno dei cieli. Perciò chiunque diventerà piccolo come questo bambino, sarà il più grande nel regno dei cieli."
Matteo 18,3-4 C'è però da intendersi cosa significa diventare bambini. Ho l'impressione che la maggior parte dei "bambini" che incontriamo in giro siano dei mai nati, fondamentalmente i bambinoni di antica memoria. Molti poi vestono gli abiti dei bambini cone un falso se e "cinguettano parole soavi" ma sono parole vuote, non c'è niente in chi li dice. Il processo di diventare bambino, individuarsi diceva Jung, è un processo lento che richiede tempo, silenzio, modestia e capacità di attendere: Forse avverrà. Siddharta insegna.
Aggiunto: Marzo 7, 2013
Domanda allo psicoterapeuta:
salve,ho 25 anni e da tempo soffro di tremore alle mani e questi mi aumentano quando devo compiere un azione in pubblico e svolgendo un lavoro dove sono a contatto con la gente cio' mi provoca fastidio una sorta di ansia o vorrei al piu' presto"guarire" perche' continuando cosi non posso affrontare il mio lavoro e avvolte vorrei restare a casa per paura che si ripeta questo tremore e cio' mi sconforta e mi porta ad avere poca auto stima di me. sono stata da un dottore e mi ha consigliato la valeriana da prendere la sera e la mattina,lei che mi consiglia ? cordiali saluti
Risposta del Dott.Zambello: Gent.ma Signorina,
le consiglio di prendere contatto con uno neurologo. Vi sino centri per la cura e prevenzione del tremore.
A volte è sufficiente una dose bassissima di propranololo ma, va valutato dal medico.
Aggiunto: Marzo 7, 2013
Domanda allo psicoterapeuta:
Gent. dott. Renzo Zambello,
secondo lei perchè alcune soggetti hanno più facilità a "pescare" nell'inconscio ma, soprattutto, cos'è che alcuni possiedono per entrare in contatto con gli archetipi?
Alcune persone sembrano essere più facilitate a "camminare affianco agli dei", per dirla come piace a me, e a reggere quindi anche il terrore che ne consegue. Jung stesso ci ricorda come per anni ha dovuto resistere agli assalti dell'inconscio collettivo. Si potrà supporre un io poco strutturato, nel caso di soggetti nevroticie/o psicotici e, per contro, un grande equilibrio nel vivere in armonia con la natura interna ed esterna, con l'ancestrale. Personalmente ho visto che più si è in contatto con le forze universali, la natura, e si può apprendere proprio dagli animali e dalla natura stessa, più si incontrano dei e demoni al nostro interno e lungo il cammino. Cosa ne pensa, lei cosa ha potuto osservare?
Nel ringraziarla per la risposta le auguro buona giornata.
Risposta del Dott.Zambello: Gent.ma Collega,
lei pone sempre tematiche che richiederebbero una trattazione ben più articolata di una semplice risposta su un Guestbook. Noi non siamo fatti per vivere tra gli angeli ed i demoni e tanto meno per "vedere" dio. Il nostro habitat è la terra non i cieli, né gli inferi e per il momento, neanche il paradiso. Solo qui, sulla terra, possiamo realizzaci come uomini, certo, consapevoli dell'esistenza degli archetipi. Jung non aveva dubbi: avvicinarci agli archetipi è pericoloso come per la falena girare attorno alla luce della candela. Prima o poi si brucia le ali. E' possibile, in alcuni momenti, venire in contatto con dio dentro di noi, ma poi lo dobbiamo lasciare, ritornare alla vita quotidiana. Si ricorda la trasfigurazione di Gesù sul monte Tabor. Solo tre dei dodici apostoli vengono scelti e vedono la trasfigurazione di Gesù in Dio ma poi, subito dopo, tutto scompare e Gesù disse: "su, torniamo e non parlatene con nessuno".
Noi come terapeuti non dovremmo mai alimentare l'attrazione all'archetipo. Sarebbe come se Ulisse avesse lasciato che i marinai ascoltassero le sirene, il risultato sarebbe la morte psichica.
Aggiunto: Marzo 7, 2013
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Pseudonimo: lucas
Domanda allo psicoterapeuta:
cavolo, ma così mi butta giù!:) forse mi sono espresso male...mi scusi.io credo nella terapia, vorrei portarla a termine,ma se dice così forse mi sono fatto un idea sbagliata di quello che dovrebbe fare e me ne rammarico..