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Pseudonimo: riccardo74
Pseudonimo: riccardo74
Domanda allo psicoterapeuta:
Gentilissimo dott.Zambello.Dopo una vita vissuta in modo splendido ad agosto 2011 dopo due attacchi di panico nel giro di una settimana,sono caduto in uno stato depressivo che purtroppo tra alti e bassi persiste tuttora.Ho provato svariati ssri (zoloft,elopram,paroxetina) ma tutti con scarsi risultati( ad onor del vero non ho mai proseguito la cura forse per i periodi necessari).Ho 38 anni e mi reputo un ragazzo intelligente,quindi di conseguenza mi sono informato molto su questa malattia che ripeto per me prima era sconosciuta.E qui ho scoperto che ci sono delle predisposizioni genetiche(cosa che in realtà qualcuno sostiene e quella uno smentisce).La mente mi è quindi subito andata a mio nonno materno che circa 25 anni fa si tolse la vita a 78 anni dopo circa 1 anno di depressione.Io ero un ragazzino ricordo vagamente la cosa,ho sicuramente sofferto per la sua mancanza ma non avevo mai minimamente pensato ad una cosa che un domani potesse toccare anche me.La cosa "buffa" tra l'altro è che assomiglio anche a lui dal punto di vista puramente estetico.Premetto che mia madre(sua figlia) e mio padre stanno benissimo,sono arzilli,felici non hanno nessun segno depressivo,La domanda che le pongo è molto semplice ma credo anche molto difficile:Quanto pensa le personalmente e con la sua esperienza che la genetica possa incidere in una malattia come la depressione??È possibile che salti anche una generazione ed abbia quindi risparmiato mia madre ma colpito me...?La prego di essere sincero perché preferisco più sentirmi dire una cruda verità piuttosto che una dolce bugia.Con stima,Riccardo
Risposta del Dott.Zambello: Si, certo che è possibile ma, è possibile che suo nonno non si sia curato come avrebbe potuto e lei fa altrettanto. Vede, io non credo che funzionino meccanismi genetici ma comportamenti acquisiti. Vuole rompere la "maledizione"? Si curi.
Aggiunto: Febbraio 12, 2013
Domanda allo psicoterapeuta:
buona sera. voglio sapere se si tratta di attaco di panico oppure di una patologia nascosta dietro a un attacco di panico
oggi stesso ho avuto un attacco di tachicardia. sono andato al bar a prendere un caffe insieme a un amico. dopo qualche minuto 2-3 ho cominciato a non sentirmi bene.
non so descrivere esattamente quello che mi stava succedendo ma non stavo bene.una sensazione di grande malessere. come se qualcosa cambia nella pressione del sangue o qualche sostanza scende.non lo so il zucchero forse. ne anche il caffe ho presso del tutto. ho cercato di non pensare troppo con la speranza di cominciare a stare meglio.
questa e la prima parte.e io non so darmi una risposta cosa mi succede in quei momenti.
so che ha descrivere questa cosa a parole sembra ansia..ma ansia di che cosa dottore? ansia di prendere il caffe???. io non stavo bene in quei momenti. cmq non e finita qui.
dopo 20 minuti ho cominciato di nuovo a non stare bene stavo piu male di prima e stavo camminando.mi sono fermato e mi sono seduto in un parco.ho sentito i battiti accelerare.conosco quei battiti incontrollabili.
ho tirato fuori 1/2 di atenololo mentre i battiti li sentivo ancora di piu.
sentivo il cuore andare cosi velocemente e avevo piu di 140.
sentivo il cuore come se volesse uscire fuori dal petto.
sentivo le mani tremare. dalla velocita mi sembrava che il cuore si sarebbe fermata.
da quell momento fin ora che scrivo ho il corpo tutto freddo.
la frequenza e ottima adesso. ho 75 bpm,ma mi sento un po depresso triste.
cosa mi succede? cosa devo fare?
cosa sono questi sintomi questo malessere questo freddo e questa tachicardia che viene dal nulla>?
cordiali saluti
ps. quello che so e,che non sono anemico la tiroide e nella norma. ho la gastrite che non giustifica questo malessere,ho la cervicale che non giustifica questo malessere, ho il fibrinogeno 480. sono alto 170 e peso 50 chili,ho 32 anni.
cordiali saluti
Risposta del Dott.Zambello: Gent.mo Signor Gio,
lei mi chiede una diagnosi differenziale ma, come posso farla? Neanche un medico che la visitasse in studio potrebbe farla. Occorre che lei faccia una serie di esami cardiaci: ECG, Ecocolordoppler cardiaco ed esami clinici e solo dopo si potrà fare una diagnosi sicura.
Se vuole che le dica cosa penso, ma, ripeto è solo una ipotesi: lei ha un cuore sanissimo e soffre di attacchi di panico. Se questa fosse la diagnosi finale, deve rivolgersi ad uno psicoterapeuta e farsi aiutare.
Ho scritto e detto più volte che la terapia iniziale degli attacchi di panico deve essere sinergica tra quella farmacologica e quella psicoterapeutica. Poi, in poche settimane, potrà lasciare la prima e seguire solo la seconda.
Se non l'ha già visto, si guardi il mio video sugli attacchi di panico: http://youtu.be/NPv-QP8BTYQ
Aggiunto: Febbraio 11, 2013
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Pseudonimo: Vicky
Pseudonimo: Vicky
Domanda allo psicoterapeuta:
Grazie dptt. Zambello,
vorrei chiederle se conosce anche uno psicoterapeuta, siccome la mia compagna preferirebbe la psicoterapia all’analisi.
La ringrazio ancora per il suo gentile aiuto, preziosissimo.
Grazie ancora
Risposta del Dott.Zambello: Gent.mo Vicky,
la sua ragazza pone una questione “difensiva”. Tutti gli psicoanalisti sono, prima, psicoterapeuti. Quindi se paziente e terapeuta decidono di fare una psicoterapia si fermano a questa, se invece decidono di fare un’analisi, proseguono su questa strada. Credo però che la sua ragazza ponga , forse inconsciamente, oltre alla resistenza a farsi curare la richiesta di una terapia comportamentale. In questo caso, si deve rivolgere ad un comportamentista. Non è difficile, la maggior parte dei colleghi che trova in giro, hanno una formazione cognitivo-comportamentale.
Aggiunto: Febbraio 10, 2013
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Pseudonimo: Vicky
Pseudonimo: Vicky
Domanda allo psicoterapeuta:
Buongiorno Dottore,
volevo chiederle un aiuto; la mia compagna soffre di depressione, da anni, ma la cosa sembra peggiorare.
Andava da una pscicoterapeuta, ma ha interrotto perchè dice che le sembrava che le sedute non risolvessero.
Anche se a mio avviso lei tende ad allontanare tutti.
Un anno fa a cominciato a prendere dei farnaci, il cipralex se non sbaglio; da allora è stata un pò meglio ed ora siamo a pezzi…
Volevo chiederle il modo in cui scegliere uno pscicoterapeuta; io sono di Napoli.
C’è un albo, non so di chi fidarmi, anche perchè la situazione è difficile, parliamo di una ragazza che davvero sta male.
La ringrazio in anticipo per il suo cortese e prezioso aiuto
Risposta del Dott.Zambello: Gent. Vicky,
le do l’indirizzo di due psicoanalisti di Napoli. Sono psicoanalisti e psichiatri e per caso, marito e moglie. Sono certo che la sua ragazza troverà delle risposte:
Dott. Rossano Fausto
Via Pacuvio, 29 80122 – Napoli 0817142592
Dott.ssa Russo Paola
Via Pacuvio, 29 80122 – Napoli 0817142592 paruss @ fastwebnet.it
Nel caso non avessero posto, si faccia dare da loro l’indirizzo di un collega su Napoli.
Aggiunto: Febbraio 9, 2013
Domanda allo psicoterapeuta:
Buona sera, dottore.
Vorrei sapere cosa bisogna fare. Sto sempre male, ho fatto 2 ricoveri, e mi hanno dato anche delle medicine, che invece di farmi star bene, mi fanno star male.
Sto sempre male, ho dei brutti pensieri, sento che non ce la faccio piu!
Aiuto!!!
Risposta del Dott.Zambello: Gent.ma Nathalia,
non disperi. Per combattere la depressione abbiamo ormai un arsenale di farmaci e presidi sanitari che possiamo dire, con sicurezza: di depressione si guarisce.
Cambi medico. Chieda, anche, un aiuto psicoterapeutico ma, soprattutto non si lasci andare. La soluzione è dietro l'angolo.
Aggiunto: Febbraio 9, 2013
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Pseudonimo: robi iso
Pseudonimo: robi iso
Domanda allo psicoterapeuta:
dott. Zambello, mi piacerebbe conoscere il suo punto di vista alla luce della sua esperienza:
Quanto può esserci di psicosomatico dietro ad allergie e intolleranze varie?
Il sistema immunitario è la barriera che ci difende dall'esterno e dai suoi attacchi, può quindi capitare che in alcuni periodi la risposta organica verso alcuni agenti, sia in realtà una risposta a ciò che ferisce l'anima?
Ad es. una "fame d'aria" protratta nel tempo può divenire o ed essere accompagnata in seguito da una bronchite asmatica ecc,? E in che misura ha visto ciò?
Grazie
Risposta del Dott.Zambello: Gent.ma Collega,
ricordo che tempo fa parlai e scrissi di un mio caso, glielo riporto: "A tale proposito ricordo il caso di un paziente che si era rivolto a me perchè “stanco” del lavoro che faceva e della sua situazione familiare. Faceva il panettiere, aveva un negozio che mandava avanti con la moglie e alcuni operai da d più di venticinque anni, voleva “andare in pensione” ma non ce la faceva.
Improvvisamente si ammalò di psoriasi alle mani. Situazione alquanto imbarazzante per un panettiere ma, decise di non cambiare, preferì mettersi dei guanti bianchi e continuò a servire dietro il banco. Dopo un anno gli venne un ictus che lo paralizzò dalla parte destra. Fu costretto a vendere, svendere, la panetteria. A distanza di un mese, mi disse la figlia, non aveva più un segno della psoriasi.
C’era riuscito! Ma, a quale costo?"
Mi rendo condo che il caso sia suggestivo ma, non dobbiamo farci ingannare. Qualsiasi medico di base ma, anche qualsiasi psicoterapeuta legge, vede, questo sicuro nesso tra psiche e soma dove il modulatore è il sistema immunitario ma, ognuno di noi poi sperimenta che le variabili, le modalità di versamento psiche e corpo sono difficilmente aggredibili. Lei sa che sono uno psicoanalista e, a questo proposito mi sento molto filo kleiniano. Però, ci fermiamo qua, il discorso non è più per questo spazio.
Aggiunto: Febbraio 9, 2013
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Pseudonimo: Sara
Pseudonimo: Sara
Domanda allo psicoterapeuta:
salve dottore,
io sono una ragazza di 27 anni. Da quando avevo 17 anni soffro di bulimia e non riesco ad uscirne fuori. La cosa strana e che fin ora non se ne accorto mai nessuno… Negli ultimi 5 anni sono stata sposata con un ragazzo che amo tuttora tantissimo ma si e rivelato una persona non degna del mio amore. Abbiamo sempre avuto degli alti e bassi ma per me “gli alti” erano molto piu significativi. Mi sono aggrappata a lui credo.. Lui ha sempre avuto delle reazioni non controllate e violente con me e con gli altri invece faceva finta di essere una persona tranquilla e serena (anche se non lo e assolutamente). Behh per farla breve un mese fa dopo una brutta lite mi sono trovata buttata fuori di casa, senza lavoro, senza soldi e in una citta che non era la mia. Sono dovuta ritornare nella mia citta ma qui vivo da sola e i miei amici anche se cercano di confortarmi non sembrano capire il mio stato d animo. Stranamente tutti mi vedono come una forte e che riesce ad ottenere tutto quello che vuole…e con tutti intendo da mia madre a mio marito e per finire con i miei amici. Non ho nessuno e mi sento veramente molto sola. Mio marito era l unica persona con cui mi aprivo.. Sto cercando di rifarmi una vita (anche se essere stata trattata cosi mi sembra disumano e non me ne riesco a fare una ragione del tutto) ma capisco che ho una grave depressione e non so come uscirne. Vorrei fare da sola perche non ho mezzi sufficienti per permettermi uno specialista ma lotto ogni giorno e non mi sembra di migliorare… So che i problemi che ho sono davvero tanti. Mi puo consigliare qcs? La ringrazio in anticipo.
Risposta del Dott.Zambello: Si, prenda comunque un antidepressivo a dosi basse ma, lo prenda. Vada, questo se lo può permettere, da uno psichiatra, le racconti la sua storia e concordate una terapia farmacologica. Non risolverà i suoi problemi ma, impedirà che tra un po’ lei si trovi nei guai seri con se stessa.
Aggiunto: Febbraio 9, 2013
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Pseudonimo: Flo
Pseudonimo: Flo
Domanda allo psicoterapeuta:
Ho scoperto che mio figlio 12 anni guarda i siti poro.... Non so proprio cosa devo fare???? Aiuto
Risposta del Dott.Zambello: Gent.ma Signora,
è normale, normalissimo che suo figlio di 12 anni, adolescente guardi i siti porno. A suo tempo, tanti anni fa, quando non c'era certo internet, noi ragazzini si andava in giro a cercare qualche giornalino. Non pensi di limitare o tanto meno bloccare questa spinta ormonale a cui suo figlio, come tutti gli adolescenti è sottoposto. Sarebbe inutile, frustrante e dannosa. Ne parli invece con lui ma, con leggerezza. Racconti un po' di se stessa, magari per evidenziarne le differenze. Noi sia mai intrusiva, curiosa e tanto meno giudicante ma, si dichiari, dimostri libera ad ascoltare, aiutare e a conoscere, ospitare i suoi amici, amiche.
Aggiunto: Febbraio 7, 2013
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Pseudonimo: Fabrizio
Pseudonimo: Fabrizio
Domanda allo psicoterapeuta:
Dottore il mio problema può sembrare banale e ridicolo, è un'attività che molte persone fanno senza pensare in modo molto disinvolto. Io ho l'ansia di rispondere al telefono, o di fare telefonate soprattutto se riguardano questioni lavorative o di studio es. chiamare una segretaria, il medico ma anche gli amici, figuriamoci le ragazze. Prima di chiamare una ragazza aspettavo anche un' ora davanti al cellulare con il batticuore, poi decidevo di bere 2 birre e allora come per magia riuscivo a chiamare e le telefonate erano anche divertenti e l'interlocutore aveva piacere di parlare con me. Quando squilla il telefono ho come un'ansia da prestazione, mi irrigidisco e di solito non rispondo, se rispondo subito i pensieri si fanno intorpiditi, e non riesco a comunicare. Il perché è che la mia voce è molto sgradevole, è grigia con tonalità basse è ansiosa e i pensieri diventano confusi e l'eloquio si fa scoordinato e insicuro, lo so perché mi sono registrato e ascoltarmi mi creava forte ansia. Di conseguenza temo l'impressione che potrei fare,un'impressione negativa con chiunque con un datore di lavoro ecc. Non chiamo mai a casa della mia ex compagna per parlare con mio figlio che ha 3 anni, non ho avuto ancora il coraggio di farlo per evitare brutte figure!Sto rimandando con la scusa che è ancora piccolo... Pensi che i miei parenti,cugini, ma anche gli amici hanno smesso di chiamarmi perché mi agitavo per telefono e diventavo ansioso. Questo problema stupido mi distrugge le relazioni sociali.E' un sintomo nevrotico che vorrei vincere perché è un sintomo di debolezza. Spesso avverto disagio nell'interlocutore che ascolta la mia voce grigia e inespressiva, i suoi pensieri iniziano ad intorpidirsi come lo sono i miei a telefono e forse anche nella mia vita normale, non lo so. Ho questa difficoltà di esprimermi sembra una cavolata ma comporta evitamenti invalidanti. Mi capita anche quando sono di buon umore, poi parlo a telefono e iniziano le difficoltà. Per me è un enigma non so perché va così e non ne riesco ad uscire, temo la mia voce e so che non reggerà e allora meglio che non mi espongo per evitare di mostrarmi così mal ridotto.E terribile perché è come se ci fosse una frattura fra me e la mia voce, una cosa quasi schizofrenica. E' proprio un problema strano e molto fastidioso. Secondo lei cosa di che si tratta? Ne posso venire fuori da solo? Chiedo scusa, me ne vergogno anche a parlarne per quanto è ridicola la cosa.
Risposta del Dott.Zambello: Gent.mo Fabrizio,
il suo è un sintomo nevrotico "serio" e non penso affatto che sia banale ma che soprattutto non abbia un senso.
Penso invece che il sintomo metta in evidenza a lei, le racconti, la metta davanti, ad una sua parte, ad un suo vissuto con quale lei fa fatica a relazionarsi. La scelta del sintomo, soprattutto da un punto di vista simbolico è molto forte. Pensi al mito: dice Giovanni (Gv 1,14). "Il Verbo si fece carne" Noi siamo la nostra voce. Ci sono gli studi poi della Klain che dimostrano l'importanza della parola, voce, nella identità di quella persona.
Ora, io non so come è strutturata la sua nevrosi ma sappia, ed è Jung che ce lo dice che essa racconta di una sua volontà, bisogno ad essere. Ha visto il film: “ Il discorso del re”?
Si faccia aiutare da uno psicoterapeuta dinamico.
Aggiunto: Febbraio 6, 2013
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Domanda allo psicoterapeuta:
gentile dottore.anche se il mio cuore batte ad altissima frequenza si tratta di tachicardia sinusale e non di tpsv e questa e una buona notizia. ma io non so qualli esami fare ,quelli di routine sono piu meno nella norma,anche se ce un po di contradimento tra le cose. per ess: ho il fibrinogeno alto '500'.il capo laboratorio mi dice di prendere del cardioaspirina,il medico di base me lo toglie. ho il ves sempre alto e il medico di base non mi dice niente. faccio del eeg,il neurologa mi da del calmante per 10 giorni,per via dei malesseri tra cui problemi di equilibro ,confusione mentale e altro, e il medico di base dice a mia madre guarda che sei tu che stai ammalando tuo figlio con questi farmaci. mentre i miei sintomi erano terrificanti.
risulto di avere la gastrite di troppo anche e il medico non mi prescrive nessun farmaco.sono sicuro che immagina la mia confusione.
grazie del suo parere. cordiali saluti
Risposta del Dott.Zambello: Cambi medico di base ma, la smetta di lamentarsi. Non è difficile avere una diagnosi, basta affidarsi ad un medico e fare con lui quanto è previsto dai protocolli.
Poi, se la diagnosi sarà su base biologica farà le cure del caso se, su base psicogena si rivolgerà ad uno psicoterapeuta. Stop