Domanda allo psicoterapeuta:
Non è arrivata la continuazione del mio scritto, le chiedo scusa.
Da circa 2 anni sono in cura da una psichiatra, che mi ha dato la venlafaxina 150da prendere, associato a 10 gc di minias e 1 cp di stilnox per il problemma di insonnia/sonno agitato. (ero arrivato a prendere 50 gc
di minias e passare la notte in bianco).
sono ormai 8anni che non vivo più con i miei genitori, e da 1anno e mezzo sono disoccupato.
In questo momento mi sta riaffiorando la voglia di uccidermi, e mi è tornata anche la fame nervosa, cioè che anche se non ho fame devo mettere qualcosa tra i denti (stanotte ho mangiato 500 gr di cioccolatini) altrimenti mi sento male. Ho aumentato anche le sigarette (c.a 30 al gg di quelle più lunghe).
gli assistenti sociali sono una presa per i fondelli, perché l'unica cosa che sanno dire è "mi dispiace" o farmi lavorare per 3 mesi come spazzino per 300 € al mese. Cosa ci faccio io con quei pochi soldi quando ne pago 250 € di affitto per 45 mq pieni di muffa e acqua?
Non per niente ora mi hanno staccato il gas. Ora una famiglia qui del paese mi sta aiutando tantissimo: faccio opera di volontariato come badante giorno e notte per un posto caldo dove dormire, una doccia calda e del cibo caldo (poi mi regalano anche le sigarette).
io dottore, ho paura ad esprimermi completamente con la mia dottoressa, perché già lo scorso anno ho rischiato un ricovero perché stavo per assumere tutte in una volta 5 scatole di venlafaxina, 3 di stilnox e 2 boccettini di minias. Per fortuna (così dicono gli altri) ho pensato prima di fare questo di avvisare la mia dottoressa, la quale voleva ricoverarmi.
Se io ora le dico queste cose, sicuramente mi ricovera, e non posso lasciare soli i miei due anziani (che amo più della mia vita, e che se sono ancora vivo lo devo solo a loro).
cosa posso fare? Ho letto che la venlafaxina porta istinti suicidi, però se non lo prendo mi sento male, come un drogato in astinenza (fortissimi giramenti di testa e gambe molli).
la ringrazio dottore per la Sua attenzione, e le chiedo scusa se le ho fatto perdere tempo prezioso.
P.s: ho paura dottore!!! Tanta paura!!! Specialmente di far soffrire, anche i miei genitori. Miè già venuto in mente di disconoscermi come figlio, ma ho paura di far stare male.
Sono un coglione, lo so, gli altri non si preoccupano se mi feriscono!!! Perché mi vengono questi stupidi complessi a me? Questo mi porta sempre più. Dolore e voglia di morire.
Risposta del Dott.Zambello: La smetta, Fabio "di dire sciocchezze". Cosa cambierebbe a livello di sofferenza per i suoi genitori se lei si "disconosce" come figlio? Lasci perdere con pensieri inutili e si concentri a trovare lavoro.
Per quanto riguarda la terapia farmacologica non faccia il medico di se stesso e lasci che sia la sua dottoressa a decidere.
Aggiunto: Novembre 23, 2012
Domanda allo psicoterapeuta:
Salve dott. Zambello.
è la prima volta che le scrivo in questo sito, e mi ha incuriosito molto, perciò ho deciso di scriverle anch'io.
Il mio problema riguarda l'ansia e leggeri attacchi di panico, e ogni volta che si presentano compromettono il mio stile di vita.
Sono sicuro che derivi da stress o brutti pensieri, per il fatto che d'estate non ne soffro, mentre d'inverno in piena università, e responsabilità di studio, ci sono periodi nella quale vengo colpito.
Qualche volta queste ansie mi vengono anche dopo essermi affaticato.
Riposandomi da uno sforzo fisico di qualsiasi natura comincio a sentirmi male, perché mi viene il pensiero che sverrò subito dopo.
Infatti in un mio vecchio episodio: avevo 14 anni e il secondo giorno di piscina ho faticato molto, e poco prima di uscire dalla struttura per tornare a casa sono svenuto. Ma per una giusta ragione.
Quella fu la prima volta che svenni, e ne rimasi molto scosso. Ogni volta che ho paura di svenire, mi viene da pensare anche al disagio che potrei causare intorno a me, e a mia madre, che ha una grande fobia per le malattie.
Qualche volta mi capita a lezione sforzandomi di comprendere. Studiando molto, mi viene mal di testa, e capita che qualche secondo dopo mi sento male (ma ciò capita solo in aula, circondato da tanti studenti e impossibilitato a trovarmi uno spazio dove riprendermi lontano da tutti).
Il fatto è che a scuola ho avuto sempre brutte esperienze, sono stato vittima di bullismo e ho timore delle interrogazioni, perché ho paura di sbagliare e mi blocco subito dopo, e ho paura anche di non riuscire nel mio intento e nei miei obiettivi (so anche di avere poca autostima). Può essere dovuto a un problema represso nell'inconscio, ma non sono ancora idoneo a farmi delle autoanalisi ...
A volte anche sto male anche senza motivo, ma quasi sempre sono dovute a brutte impressioni e pensieri, soprattutto al fatto di non essere in grado di gestire la mia situazione intorno a me e che mi crolli tutto addosso, ma sono solo impressioni.
Ho provato a leggere libri su autostima e sull'ansia per comprendere di più questo mio problema, e mi hanno un pò aiutato. Utilizzo spesso la musicoterapia per rilassarmi, e funziona molto bene.
Ma non sono mai riuscito a debellare definitivamente questo strano malessere.
Che consigli mi può dare dottore per colmare questa ansia?
Grazie in anticipo per la pazienza che ha dedicato per la lettura di questo messaggio. Cordiali saluti.
Risposta del Dott.Zambello: Gent.mo Signore,
sono un medico e sono abituato ad affrontare il sintomo nel suo insieme: fisico e mentale. Ad esempio, se ho capito bene, lei da quasi per scontato che il suo disagio sia di origine psicogena, io non lo so. Sono certo che c'è una grossa componente psichica che probabilmente a che vedere con un Io un po' debole. Rispetto a questo, non credo molto alle "auto-medicazioni", bisognerebbe farsi aiutare un po'. Ma, non posso escludere a priori che non esista come primum movens una base organica. Va cercata o per lo meno, esclusa con certezza.
Aggiunto: Novembre 22, 2012
Inserito da
Pseudonimo: orazio
Pseudonimo: orazio
Domanda allo psicoterapeuta:
Buongiorno dottore, ho 34 anni, e si può dire che da 34 soffro di depressione.
All'età di 8 anni ho avuto i miei primi sintomi di istinto suicida (ad es. Prendevo un coltello per tagliarmi le vene, o prendevo la bottiglia della candeggina per berla,ecc.).
Sempre all'età di 8 anni pregavo Dio che mi facesse la grazia di morire, ma dopo 26 anni di richiesta, non mi ha mai ascoltato.
Da bambino avevo dei problemi di salute, come delle crisi epilettiche; di punto in bianco mi irrigidivo tutto, sentivo , respiro affannoso, mi sentivo come una scossa elettrica partire dalla punta dei capelli sino alla punta dei piedi. Capivo ed ero cosciente di ciò che mi accadeva attorno, ma ero paralizzato e non potevo reagire in nessun modo.
Uno psicoterapeuta , 4 anni fa, mi ha detto che era un sistema inconscio di autodistruggermi/autolesionarmi, per la mancanza di affetto materno.
Li ho potuto collegare alcuni episodi successi in passato, tra cui una fraseche mia madre mi ha detto e che mi ha ucciso ancora di più a livello psicologico: "ancora prima che tu nascessi per me sei stato una dannazione!" Beh, non le ho chiesto io di mettermi al mondo!!! Poteva lasciarmi dove stavo!!! Lo scorso anno, in occasione di un intervento che mio padre ha subito, ho fatto un'ulteriore scoperta: mentre parlava conuna persona, io stavo entrando nella sua stanza, non si sono accorti di nulla, ed ho sentito mio padre che diceva: "dopo che mia moglie ha avuto il primo figlio con grossi rischi, il medico le aveva tassativamente vietato di avere altri figli. Quando è rimasta incinta di fabio, ha rischiato grosso.(1)
Risposta del Dott.Zambello: Si, Signor Fabio, può darsi che lei abbia subito gravi "traumi" affettivi e psicologici ma, oggi, lei ha 32 anni. E' un uomo e, può fare, deve fare senza sua mamma e tutti gli altri parenti. Mi creda, il suo disaggio è meno "grave" di quanto lei creda o appaia. Si faccia aiutare da uno psicoterapeuta ma, con una formazione psicodinamica. Meglio se uno psicoanalista.
Aggiunto: Novembre 23, 2012
Inserito da
Pseudonimo: orazio
Pseudonimo: orazio
Domanda allo psicoterapeuta:
infatti su questo ci sto lavorando, il fatto di voler tornar con lei e' principalmente per i bambini, ma quando stavamo insieme lavorando fuori, mi sono creato addirittura una doppia vita , quasi un altra identita'non so forse perche' con lei non mi sentivo libero di fare cio' che volevo pero' adesso ci sto male??!!!!
Aggiunto: Novembre 22, 2012
Inserito da
Pseudonimo: orazio
Pseudonimo: orazio
Domanda allo psicoterapeuta:
salve dottore,
finalmente credo di aver capito che il malessere che mi accompagna da tempo e' da addebitare al rapporto che ho con mia moglie o meglio ex da qualche mese,quando eravamo sposati non mi ha mai fatto sentire il punto forte della famiglia ,davanti ai miei amici mi faceva sentire piccolo cosi, a casa prendeva tutte le decisioni e a dirla tutta non abbiamo mai ragionato come una vera famiglia eravamo due cose distinte e separate.ho sofferto di un disturbo bipolare probabilmente a detta del medico causato da questo rapporto e con quello della sua famiglia.ormai non stiamo piu' insieme ma non riesco proprio a dimenticarla, abbiamo 2 bimbi e vorrei recuperare ma lei non ne vuole piu' sapere di me. cosa devo fare?pero' ho paura che tornando insieme ritorni il mio malessere, forse sarebbe piu' grave quello??
grazie.
Risposta del Dott.Zambello: Gent.mo Orazio,
forse, più che pensare di tornare con lei, sarebbe meglio che lei pensasse a come stare, forte, con se stesso. Poi, potrà andare con chi vuole
Aggiunto: Novembre 22, 2012
Inserito da
Pseudonimo: roberto
Pseudonimo: roberto
Domanda allo psicoterapeuta:
Buongiorno Dott. il mio saggio terapeuta una volta mi disse che non esiste nulla di assolutamente vero o di assolutamente falso... ebbene, qualche settimana fa, guardando la trasmissione televisiva di Fabio Fazio "Che Tempo Che Fa" uno scrittore, ospite della trasmissione, disse la stessa frase, aggiungendo però, che era proprio in base a questa che non si poteva, dunque, dare per certa nemmeno la frase stessa. La domanda, pertanto, è: esiste o non esiste qualcosa di assolutamente vero o falso? Grazie. Saluti.
Risposta del Dott.Zambello: Diceva Emil Cioran,filosofo e saggista rumeno: "La Verità? Un incaponirsi da adolescenti o un sintomo di senilità".
Lei, Roberto, quanti anni ha?
Aggiunto: Novembre 22, 2012
Inserito da
Pseudonimo: mimmi
Pseudonimo: mimmi
Inserito da
Pseudonimo: mimmi
Pseudonimo: mimmi
Domanda allo psicoterapeuta:
se riuscissi ad avere la certezza che si tratta di stanchezza legata alla relazione con il mio ragazzo forse riuscirei a risolvere il problema.. il punto e' che non riesco a capire cosa le mie emozioni vogliono dirmi, ho un'immensa paura di interpretare male la mia ansia e rovinare così tutto, se penso di lasciare tutto e cambiare ragazzo casa ecc.. mi assale la paura di soffrire il doppio poi per la sua mancanza e per l'errore commesso!
Ho fatto già qualche anno di terapia e dopo aver scoperto che soffro di disturbo ossessivo compulsivo, ho sempre lavorato solo su di esso!
L'idea della sospensione del giudizio mi piace tantissimo, ma come faccio a tollerare il dubbio e l'ansia prorio io che sono alla continua ricerca di certezze?
Può darmi qualche consiglio?
Grazie ancora per la sua gentilezza!!
Risposta del Dott.Zambello: Vede, anche con me cerca di "ridurre" tutto ad una formula, ad un consiglio, ad un comportamento. No, non è così, bisogna "cogliere il più possibile" e per far ciò è necessario aspettare.
Aggiunto: Novembre 20, 2012
Powered by PHP Guestbook 1.7 from PHP Scripts
Pseudonimo: Valentino
E-mail: Contatti
Domanda allo psicoterapeuta:
Buongiorno Dottore,
sono Valentino e per esigenze lavorative sono costretto talvolta a viaggiare. Circostanza che mi genera moltissima problemi, soprattutto nel dormire in hotel lontano da casa.
Il mio medico curante mi aveva prescritto 10 gocce di Alprazolam. Purtroppo non mi aiutano ad addormentarmi quando sono fuori casa. Mi è capitato di prenderle a casa in seguito a grandi stress di lavoro e sono risultati funzionali.
La scorsa settimana il medico mi ha prescritto per le notti che devo trascorrere fuori 10 gocce di Sonirem.
La mia domanda:
Posso prendere la sera prima di partire, quindi a casa, 10 gocce di Alprazolam ed il giorno successivo in hotel 10 gocce di Sonirem? I 2 medicinali possono essere somministrati a distanza di 24 h?
Attendo un suo gentile riscontro.
Saluti.
Valentino
Risposta del Dott.Zambello: Gent.mo Valentino,
la ringrazio per la fiducia ma, non posso, per legge ma soprattutto perchè non la conosco, dare via internet indicazioni terapeutiche. Chieda la stessa cosa al suo medico curante.