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Pseudonimo: Tino
Pseudonimo: Tino
Domanda allo psicoterapeuta:
Egr.dott ho 38 e svariati problemi di ordine psichico, ho deciso di entrare in terapia con un suo collega nella mia citta' ma mi assilla un dubbio: lui mi sembra bravo ma la mia opini ione conta come il due di picche, il fatto e' che e' un mio coetaneo! Puo' un dott così giovane essere all' altezza di un veterano con bagagli di esperienza di anni?cosa faccio? Grazie dott.
Risposta del Dott.Zambello: Gent.mo Signor Tino,
ma, 38 anni non sono proprio pochini. Siete, per vostra fortuna, giovani ma non giovanissimi. E' possibile che il collega abbia finito la sua formazione ma, soprattutto è importante quello che lei percepisce, la vostra relazione.
Aggiunto: Novembre 10, 2012
Domanda allo psicoterapeuta:
Grazie per il Suo consiglio.
Avendomi suggerito uno psicoterapeuta ad indirizzo psicodinamico, ne conosce per caso qualcuno valido che lavori a Bergamo e provincia?
Grazie
Risposta del Dott.Zambello: Si:
CORSA Rita (347) 7151978 (035) 400303 rita.corsa@spiweb.it
NICOLI Claudio (380) 3216604 (035) 618676 claudio.nicoli@spiweb.it
VECCHIO Sisto (035) 210063 sisto.vecchio@libero.it
ZAPPALAGLIO Cristoforo (035) 908403 cristoforo.zappalaglio@spiweb.it
Aggiunto: Novembre 10, 2012
Domanda allo psicoterapeuta:
Sono una signora che abito a Firenze, ho seguito le sue interviste sull'web e mi è' piaciuta la sua chiarezza nel trattare gli argomenti psicoanalitici.
Vorrei iniziare una terapia psicoanalitica Junghiana qui a Firenze , potrebbe darmi qualche nominativo di sua conoscenza che lavora a Firenze?
Grazie
Cristina
Risposta del Dott.Zambello: Gent.ma Signora,
vada nell'elenco dei soci AIPA della regione Toscana e veda quelli che lavorano a Firenze.
Le lascio il Link
http://www.aipa.info/aipa.php?action=search_regione®ione=16
Aggiunto: Novembre 10, 2012
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Pseudonimo: elisa
Pseudonimo: elisa
Domanda allo psicoterapeuta:
salve,le scrivo per chiederle un parere...ho 21 anni due anni fa sono rimasta incinta ma purtroppo non è andata a termine ho avuto un aborto spontaneo...l'anno scorso io e il mio ex ci siamo lasciati in maniera non piacevole,ho sofferto molto..ma ora convivo con un uomo molto più grande di me e siamo felici..ho appena scoperto di aspettare un bimbo ma ho l'umore a terra e non riesco a gioire il ricordo mi tormenta perchè?...grazie mille
Risposta del Dott.Zambello: Gent.ma Signorina,
concentri le sue energie, speranza, sul bambino che nascerà. Si faccia seguire dal ginecologo e pensi che il bambino, ha diritto di essere accolto "nell'ambiente" a lui più favorevole. Ora è il futuro, l'amore.
Aggiunto: Novembre 10, 2012
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Pseudonimo: cynzia
Pseudonimo: cynzia
Domanda allo psicoterapeuta:
Gentile dottore, ho 33 anni, insegnante precaria con poche speranze di poter mai concretizzare le mie prospettive/aspettative professionali, reduce da un primo tentativo di fecondazione artificiale finito con ricovero ospedaliero di tre settimane, aborto alla quarta settimana e postumi di salute non confortanti. Ho sempre avuto un'indole particolarmente fragile , incline alla disistema e al pessimismo ma ora temo di avere toccato il fondo:ho ansie, rifugio il contatto dei miei cari, piango sempre e non vedo un futuro per me, ne' come madre ne' come figlia, moglie, insegnante...cosa posso fare? La ringrazio per l'eventuale risposta
Risposta del Dott.Zambello: Gent.ma Signorina,
so bene che ognuno di noi è diverso e la sofferenza individuale si presenta sempre con sfumature e strutture diverse ma, mi creda, è sempre possibile, se lo si vuole, uscire, crescere e diventare genitori e, non e necessario esserlo in senso biologico.
Le invio il link di un caso clinico.
http://www.psicoterapiadinamica.it/2007/12/sterilita-teresa-fac eva-morire-anche-le-piante/
Aggiunto: Novembre 9, 2012
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Pseudonimo: SANDRO
Pseudonimo: SANDRO
Domanda allo psicoterapeuta:
quanto lunghi sono i tempi, quanto tempo passera' prima di vedere un minimo risultato??poi lei crede che dovrei superarla prima io questa situazione per poterlo aiutare?
Risposta del Dott.Zambello: Si, lei ha colto il senso della mia risposta. Lavori su se stesso e lasci che suo figlio, più che adulto, ci pensi lui.
La risposta dei farmaci è molto diversa da persona a persona, l'unico in grado di valutarla è il suo medico curante.
Aggiunto: Novembre 9, 2012
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Pseudonimo: Betty
Pseudonimo: Betty
Domanda allo psicoterapeuta:
Buonasera Dott.Zambello,
ho 25 anni e la mia vita da un pò è a un punto fermo. Io non lo so se soffro o meno di depressione o è solo ansia so solo che sono sempre triste, non ho mai voglia di fare niente….vorrei solo stare a casa nel letto da sola. Mi viene spesso da piangere, penso sempre che tutti ce l’abbiano con me e trovo una grande difficoltà ad uscire di casa, soprattutto a stare sul pullman per raggiungere l’università. Non sopporto i luoghi affollati e la gente che mi fissa. Parto sempre con molto entusiasmo per tutto e poi mi affievolisco….un esempio è che non riesco puù a sostenere neanche un esame…..non so cosa fare della mia vita e ho veramente paura di tutto, del giudizio altrui, di tutto….non riesco a scegliere una strada da seguire. Vorrei solo essere un pò più serena, positiva e non avere costante paura di provare situazioni a me nuove e sconosciute. Vorrei vivere un pò più spensieratamente e godermi gli anni che ho….dato che fin’ora non ho fatto altro che vivere in letargo sprecando la mia vita…..Gradirei molto ricevere un suo parere e grazie per l’aiuto
Risposta del Dott.Zambello: Gent.ma Signorina Betty,
a 25 anni non si può “sprecare” la propria vita. C’è il dovere di cercare di vivere nel migliore dei modi. Io non lo so se lei sia depressa o meno o si tratti solo di sociofobia. Posso dirle che in quello che lei descrive trova il suo campo di intervento la psicoterapia.
Aggiunto: Novembre 9, 2012
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Pseudonimo: Mario
Pseudonimo: Mario
Domanda allo psicoterapeuta:
gent. dottore zambello
Ho 16 anni è da circa 3 anni che sto male mi sento strano come se mivenisse da piangere e anche per stupidagini come per esempio una litigata con un amico poi quando torno a casa mi fa stare male mi sento malissimo una senzazione strana nel petto, ma anche senza motivo moltissime volte anzi quasi sempre senza motivo tutte le sere quando mi corico sto malissimo mi viene da piangere all’inizio era il oensiero che l’indomani dovevo andare a scuola poi da quest’anno che non vado più all’inizio stavo benissimo ma ora sto dinuovo male anche se non ci vado più grazie mille cordiali saluti.
Risposta del Dott.Zambello: Caro Mario,
lei è un po’ depresso. Non deve continuare così, a stare inutilmente male. Chieda aiuto. Se ha le possibilità vada da uno/a psicoterapeuta altrimenti, vada da uno psichiatra di sua fiducia e faccia una terapia farmacologica. alla sua età basta poco per riprendersi ma, bisogna farlo.
Aggiunto: Novembre 9, 2012
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Pseudonimo: SANDRO
Pseudonimo: SANDRO
Domanda allo psicoterapeuta:
SALVE DOTT.
PER IL 21 DICEMBRE SI PARLA DELLA FINE DEL MONDO (VOLEVO SAPERE LA SUA AL RIGUARDO ) FORSE COME POCHI NON HO PAURA CHE QUESTO ACCADA!!FORSE PERCHE' NON RIESCO PIU' A SOPPORTARE DI GUARDARE IN FACCIA UNA PERSONA STARE MALE PER LA QUALE DAREI LA MIA VITA.SI TRATTA DI MIO FIGLIO DOPO LA FINE DEL SUO MATRIMONIO NON LO RICONOSCO PIU' HA LETTERALMENTE PERSO LA VOGLIA DI VIVERE, HA PERSO IL SORRISO, LA VOGLIA DI STARE TRA LA GENTE, SI SENTE INADEGUATO A TUTTO E SOPRATUTTO PENSA CHE SENZA SUA MOGLIE LUI NON ABBIA PIU' FUTURO.DA 20 GIORNI HA COMINCIATO UNA CURA A BASE DI LITIO CHE PERO' FINO AD ORA NON HA DATO ALCUN RISULTATO.COME FACCIO A TIRARLO SU?PER UN PADRE E' DEVASTANTE VEDERLO COSI' E MI SENTO IMPOTENTE.VORREI FARE TANTO MA DAVVERO NON SO CHE FARE.
GRAZIE MILLE.
Risposta del Dott.Zambello: Gent.mo Signor Sandro,
inizi a non pensare al 21/22 dicembre ma, soprattutto a non desiderare che sia vero. Se vuole aiutare suo figlio, intanto "pensi" un po' meno a lui. Non le viene il dubbio che la difficoltà che suo figlio ha a "dimenticare" sua moglie, in qualche modo ha a che fare con la difficoltà di lei padre a vivere sufficientemente contento a prescindere da lui e, addirittura spera che i Maya avessero ragione. Non so se il litio sia la terapia giusta, penso di si ma, ci impiega un po' a stabilizzare l'umore. Perchè suo figlio non chiede aiuto ad uno psicoterapeuta?
Aggiunto: Novembre 9, 2012
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Domanda allo psicoterapeuta:
Salve dott. Zambello,
con estremo piacere e curiosità mi trovo un'altra volta a chiedere un parere, cercando di guardare con lei le cose in maniera un po' diversa.
Cosa pensi del disturbo Borderline e, vista la sua esperienza terapeutica, come pensa ci si debba comportare con tali soggetti, sia dal punto di vista terapeutico che nel caso in cui si abbia un risvolto relazionale con loro?
E ancora, pensavo che ad oggi questo disagio è ancora poco chiaro e sempre molto difficile da definire, la mia domanda: posto che i soggetti cosiddetti Borderline attuino quella serie di meccanismi di di difesa che sappiamo non potrebbe essere che la personalità Borderline sia essa stessa una sorta di difesa? Ossia che alcuni soggetti, la cui anima è ferita e il cui Io è poco strutturato, trovandosi incapaci e nutrendo un terrore per l'abbandono e la poca fiducia verso gli altri, ad un certo punto assumano questo tipo di personalità con l'intento, non cosciente, di difendersi? Sono inoltre soggetti che hanno "abilità" ad entrare in contatto con gli archetipi, in questo caso con quello del Sè, perchè non si tiene conto abbastanza del discorso dal punto di vista diciamo junghiano della cosa? Secondo lei, ultima domanda, perchè alcuni studiosi pensano che i disturbi della personalità siano oggi in aumento? Qaule la sua esperienza e quale la percentuale di successo e con quale "metodo" terapeutico? Grazie anticipatamente
Risposta del Dott.Zambello: Gent.ma Collega,
lei pone tutta una serie di domande teoriche e cliniche che vanno ben oltre questo spazio e certamente delle mie possibilità.
Purtroppo, per usare le parole di Gabbard: "sfortunatamente, la crescente popolarità della diagnosi di borderline, l'ha fatta diventare una sorta di cestino dei rifiuti psichiatrico, spesso usato troppo e male". Però, rispetto agli psichiatri noi abbiamo un vantaggio che non dovremmo abbandonare mai: non abbiamo necessità di fare diagnosi, anzi, la stessa limiterebbe il nostro stare "neutri" con il paziente.
Certo il nostro stare con i pazienti, il setting, prevede anzitutto una neutralità interpersonale che lei sembra dimenticare.