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Domanda allo psicoterapeuta:


buongiorno dottore,
si sa che chi puo' farti del male sono proprio le persone a cui tenevi di piu' quelle che consideravi di famiglia...premesso questo e' ormai un anno che non faccio che pensare a questo e cioe' al male che quella persona ha fatto alla mia famiglia.non faccio altro che pensare al perche' e a cercare una spiegazione a tutto questo male gratuito, mi capita spesso di svegliarmi anche di notte sempre con lo stesso pensiero. perche'?perche' non riesco a rassegnarmi, forse perche' c'e' altra gente oltre a me che soffre ancora per questa storia??pensare troppo fa male?
grazie.

Risposta del Dott.Zambello: Gent.ma Marisa,
lei è talmente pervasa dai suoi pensieri negativi che immagina che anche gli altri sappiano, percepiscano, conoscano la sua storia.
Gli altri, me compreso, non sappiamo niente.
Capisco solo che lei è immersa in un marasma di pensieri negativi che hanno come oggetto una persona che a suo dire ha fatto del male alla sua famiglia. Può darsi, sarà così ma, oggi a distanza di un anno è lei che fa del male a se stessa e indirettamente alla sua famiglia.
La smetta e, se non ci riesce, si faccia aiutare.


Aggiunto: Novembre 9, 2012
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Domanda allo psicoterapeuta:


Gentile dottore, ho attualmente 49 anni. Affettivamente sono sempre stato molto solo, nel senso che, anche se attivamente ho cercato una fidanzata o una compagna, ho ricevuto risposte negative. Nella mia vita mi sono innamorato due volte: la prima, a 33 anni, di una ragazza che, dopo essersi avvicinata un poco a me, si è allontanata dopo aver capito le mie intenzioni. La seconda, a 39 anni, di una donna sposata della mia età (senza figli, ma insoddisfatta del suo matrimonio)nella quale riponevo molte speranze. Fu una storia assai tormentata, anche se per alcuni versi molto bella, complicata dalla gelosia ossessiva di lei. Questa storia durò quasi sette anni durante i quali ci vedevamo circa una volta ogni dieci giorni per due ore, essenzialmente per fare sesso. Per il resto, questa donna (insegnante di professione) mi diceva di avere molti impegni: l'estetista, sua madre, suo nipote e così via. Non avevamo momenti sociali, per ovvi motivi. La lasciai perchè la sua gelosia era diventata soffocante. Dopo la fine della storia, mi diressi (stupidamente) verso una ragazza escort che frequentavo una volta ogni venti giorni. Forse, provavo per lei un tenero affetto, ma nulla più. Tale frequentazione durò un anno e mezzo, poi io stesso decisi di non incontrarla più perchè intuivo che, forse, c'era qualcosa di più dell'affetto, anche se non ne ero sicuro. Ecco la mia domanda: è possibile che la donna con cui ho avuto una relazione per quasi sette anni (ed è finita ormai da tre anni e mezzo) mi abbia segnato in maniera così profonda (ne ero innamoratissimo) per cui io non sia più riuscito a rivolgermi ad una ragazza, tranne quella escort? Ora, per le donne in generale, provo solo risentimento, indifferenza e a volte rabbia. Mai più ho cercato la mia ex. Grazie di cuore per la sua cortese risposta.

Risposta del Dott.Zambello: Gent.mo Signore,
faccio un po' fatica ad immaginare che le sue "difficoltà con le donne", siano da riferirsi al rapporto con quella donna, due ore ogni 10 giorni. Lei ha 49 anni ed ha avuto due relazioni, la prima a 33 anni. E' evidente che qualche difficoltà c'è. Lei è ancora giovane, invece di rimuginare sul perchè e sulle "colpe", perchè non si fa aiutare? Certamente non ad "andare a donne" che non è il compito di un terapeuta ma per capire cosa le impedisce di avere quello, mi pare, che le piace tanto.


Aggiunto: Novembre 8, 2012
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Domanda allo psicoterapeuta:


Salve dottore sono sotto cura per stabilizzare l'umore e altro con il carbolithium, volevo sapere se questi sali portano sonnolenza o il contrario? Il mio terapeuta sembrava non avere le idee chiare a tal proposito, io ho avvertito questo farmaco piu' eccitante che tranquillante e la cosa non mi fa piacere ma forse mi sbaglio....grazie della cortese attenzione

Risposta del Dott.Zambello: Gent.mo Signore,
il Carbolithium è un farmaco molto efficace ma anche molto
difficile, può dare tanti effetti collaterali anche opposti.
Per questo motivo bisogna controllarlo sia a livello ematico che clinicamente.


Aggiunto: Novembre 7, 2012
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Domanda allo psicoterapeuta:


salve dottore, ho 30 anni vivo una situazione molto particolare sono sposata con 2 figlie, ma continuo a pensare al mio ex con cui c'è stata una storia extra di 15 anni con continui alti e bassi e separazioni durate anche anni e poi lo ricercavo xchè nn sapevo stare senza sentirlo, senza avere più sue notizie.l'ho ricercavo sempre io è lui riaccettava la storia anzi... premeva x vederci. ci siamo conosciuti nel 1997 lui era già fidanzato e io no! poi successivamente io mi sono impegnata ma con lui nella mente. a lui ho provato a chiedergli di lasciare la ragazza, all'epoca, ma lui diceva che era fidanzato in casa ormai da 3 anni e nn se la sentiva. poi nn capivo xchè dopo che avevo fatto fuoco e fiamme x riaverlo, arrivata all'incontro mi sentivo di ghiaccio rigida nn riuscivo a dire ciò che pensavo per nn parlare del rapporto intimo nn riuscivo a rilassarmi e a farmi trasportare dal piacere nonostante mi piacesse molto lui, nn sono mai arrivata al piacere ero fredda schiva e impacciata nonostante a casa avessi avuto un idea diversa di quell'incontro, un trasporto più focoso x lui. secondo lei tutto questo come si spiega? e sopratutto come posso fare x mettere un punto a questa storia una volta e x sempre? adesso è finita da 2 anni ma dentro di me già sento il bisogno di risentirlo. mi scusi x la lunghezza del racconto. grazie anticipatamente!

Risposta del Dott.Zambello: Gent.ma Signorina,
il suo ex ragazzo c'entra poco. Lei ha difficoltà a volere bene. Si lascia andare, soprattutto a fantasie, finché non è li, davanti a lei. Nel momento in cui c'è, la delude e lei "scappa" a fare altre fantasie.
La via d'uscita e prendere consapevolezza di questi meccanismi facendosi aiutare da uno psicoterapeuta.


Aggiunto: Novembre 7, 2012
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Domanda allo psicoterapeuta:


Egr. Dottore, Le scrivo perchè forse solo Lei può svelarmi come reagire a questa cosa che mi accade. Le spiego. Sto da un anno con un nuovo ragazzo (io 28, lui 35)...il nostro è un rapporto unico, fatto d'amore, sincerità e complicità. Unico neo: lui è gelosissimo dei miei ex ragazzi. Questo ha portato alcune tensioni tra di noi, ma lui alla fine ha detto che preferisce sapere comunque tutto di me. Questo mi rendo conto che non è un problema di chissà che gravità, ma Lei non ha idea dell'ansia, del nodo allo stomaco, del sudore freddo che mi viene quando semmai penso a qualche episodio (anche di poco conto) che però non gli ho raccontato...Lo so, è da stupidi, io non ho mai sofferto di ansia o cose simili...però non ce la faccio più!Non riesco più a rivivere in pieno l'idillio di prima...mentre sto bene, all'improvviso mi prende una PAURA pazza....anche in spiegabile a volte! Mi consigli Lei, La prego, cosa fare in questi momenti...mi creda non vivo più bene...ho provato anche a parlarne con lui, che mi rassicura sulla stabilità del nostro rapporto e sul nostro amore...ma niente, dopo qualche giorno ci ricasco...Saluti e grazie dell'aiuto che, sono certa, mi darà.

Risposta del Dott.Zambello: Gent.ma Signorina,
lei sta strutturando una nevrosi che ha come contenuto "i rapporti precedenti" che lei vive come "peccaminosi". I meccanismi psicologici che stanno sotto a questo comportamento sono molto più complessi.
Le dico quello che dicevano i vecchi saggi Padri confessori quando avevano a che fare con persone in preda a sensi di colpa e troppo scrupolosi: "basta, è tutto assolto, non ci pensi più". Se la persona riusciva a smettere, si salvava, altrimenti scivolava piano piano verso il vero "inferno" nevrotico e di fatto, togliendosi la possibilità di sperimentare l'amore di Dio, alias, del suo ragazzo.


Aggiunto: Novembre 6, 2012
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Domanda allo psicoterapeuta:


buongiorno Dott. ho visionato una sua intervista e devo dire che lei ha una voce a papera.

Aggiunto: Novembre 6, 2012
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Domanda allo psicoterapeuta:


Salve.
Mi è stato indicato di chiedere consiglio a Lei, quindi Le espongo brevemente il mio dubbio.
Non sono una persona con grandi problemi, però mi sento un po' persa.
Poco più di un anno fa sono tornata da un periodo vissuto all'estero con il mio ragazzo, con il quale mi sono lasciata nello stesso periodo.
Ho sofferto e tutt'ora soffro per questa separazione ed inoltre, da quando sono tornata, pur ricercando stimoli nuovi e svaghi, i miei pensieri sono costantemente imperniati da una tristezza di fondo, nostalgia, un vuoto e un'inutilità nella mia vita che mi portano frequentemente a desideri di autodistruzione.
Spesso tendo ad allontanare la gente chiudendomi in me stessa, evitando di creare rapporti nuovi perchè non reputo necessario conoscere qualcuno che non rientra nei miei (rigidi, ne sono consapevole) canoni.
Il tutto continuando comunque a vivere una vita pressoché normale e per niente disturbata all'apparenza; solo, il continuo pensare, rimuginare su fatti, situazioni, sui particolari dei gesti e delle parole espressi dalla gente mi impedisce di godermi appieno il momento, perchè continuamente penso a quando lo stesso sarà passato e a cosa possa significare ogni minimo dettaglio.
Quello che vorrei chiederLe è questo: secondo Lei, date le pochi informazioni ricevute sulla mia situazione, mi potrebbe essere utile frequentare uno psicoterapeuta ed esporre i miei 'problemi' a qualcuno di adeguato?
O semplicemente sono sensazioni comuni ad ogni essere umano?
Grazie mille per la Sua disponibiltà.

Risposta del Dott.Zambello: Gent.ma Signorina,
per quel poco che ho capito, lei vive una situazione depressiva a seguito di un lutto, separazione dal suo ragazzo, che non ha ancora elaborato.
Noia abbiamo bisogno di superare il lutto ed i tempi sono lunghi ma non biblici, nel caso in cui questo non avvenga si parla di lutto complicato. Diventa una specie di "ciste" mentale che assorbe un sacco di energia vitale. Chieda aiuto ad uno/a psicoterapeuta, meglio ad indirizzo psicodinamico.


Aggiunto: Novembre 5, 2012
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Domanda allo psicoterapeuta:


buongiorno dottore,
quanto e' importante associare ad una terapia farmacologica delle sedute???senza, potrei avere lo stesso risultato??
grazie.

Risposta del Dott.Zambello: Gent.ma Signorina,
premesso che stiamo "parlando" in generale, io non la conosco né tanto meno so di cosa soffre, diciamo, in generale, ogni disturbo ha una componente fisica ed una psicogena. Curare con solo farmaci, sicuramente posso limitare e a volte coprire la componente fisica ma non affronto quella psicologica.
Ci sono studi, abbastanza attendibili che dimostrano che due gruppi di persone, omologhe che soffrono di attacchi di panico, un gruppo viene curato solo con psicofarmaci, l'altro con psicofarmaci e psicoterapia. Il secondo a distanza di cinque anni dalla "guarigione clinica" ha un numero nettamente inferiore di ricadute.


Aggiunto: Novembre 5, 2012
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Domanda allo psicoterapeuta:


Grazie delle speranzose parole, lottero' per me e la mia famiglia! Volevo chiederLe un ultima cosa riferitami sempre dal pessimistico medico. Io a causa delledefaiance sessuali sono spesso caduto in uno stato di allerta, terrore di perdere tutto ciò che amo moglie e figlia e appunto questo stato annullava ogni stimolo anche sessuale! E' vero che e' come se una preda fosse per essere cacciata...beh mi e' stato detto che ogni episodio così brucia neuroni e la risposta sessuale si indebolisce irreversibilmente! E' vero questo? Io pero' ho erezioni notturne regolari se fosse così non dovrei avercene! Grazie di tutto se fossi di Milano...

Risposta del Dott.Zambello: Signor Roky,
lei ha del buon senso, lo usi. Lasci perdere le stupidaggini che le raccontano, spesso sono solo proiezioni della propria storia. Lei ha ragione, le erezioni notturne sono la prova certa che lei non ha problemi fisici.


Aggiunto: Novembre 4, 2012
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Domanda allo psicoterapeuta:


Buona sera , volevo sapere a chi ci si deve rivolgere per far ricoverare una persona depressa che non vuole farsi curare e minaccia di morte se stessa e gli altri. Grazie

Risposta del Dott.Zambello: Al servizio CPS (Il CPS è il Servizio che si occupa della prevenzione, della cura e della riabilitazione dei disturbi mentali degli adulti) dell' ASL


Aggiunto: Novembre 3, 2012
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Medico psicoterapeuta e psicoanalista


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