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Domanda allo psicoterapeuta:


Salve, ho 21 anni e da quando ne avevo 14 ho inziato ad avere i sintomi del DOC. Non è mai stato diagnosticato da nessuno, quindi non posso dire di averlo, ma i "sintomi" sono quelli: impulso di toccare ripetutamente gli oggetti, ricontrollarli più volte e metterli in ordine secondo un determinato criterio che coinvolge anche le mie azioni quotidiane, ad esempio, non bevo mai 3 bicchieri di acqua, ne bevo 2 o 4, altrimenti ho la sensazione che mi succederà qualcosa di negativo. All'inizio avevo paura succedesse qualcosa a mio fratello, poi alla mia famiglia, poi le mie paure hanno iniziato a riguardare il rapporto con il mio compagno, nel senso che avevo paura potesse succedere qualcosa che lo allontanasse da me. Tuto ciò ha alti e bassi ma, a parte questo, mi sono accorta di essere una persona molto insicura, sono a disagio con i colleghi o con il capo e ho sempre la sensazione di dire e fare cose sbagliate o ridicole. Da qualche mese soffro (nel vero senso della parola) nel vedere una donna più bella (o semplicemente migliore, anche se le mie paure riguardano soprattutto l'aspetto estetico)di me,o una donna che il mio compagno considera bella, perchè sono convinta che non posso soddisfarlo come farebbe quest'altra donna, anche se si tratta semplicemente di un personaggio televisivo. Queste mie paure sono quelle che mi fanno stare più male, sono arrivata a piangere a singhiozzi fino a non riuscire più a respirare perchè avevo visto una donna che secondo me (poi magari non sarebbe stato così) sarebbe piaciuta al mio compagno. Mi è anche capitato di dover correre in bagno prima e dopo il lavoro per l'impulso di piangere. Sono convinta che lui starebbe meglio con una donna di cui, per i suoi gusti, non trova difetti, piuttosto che con me. Me le sogno anche la notte e mi "tranquillizzo" immaginando di far loro del male (non in maniera eccesiva, nel senso che non immagnino di ucciderele). Tante volte mi sono dannata davanti allo specchio chiedendomi perchè io non posso essere così per far contento lui (che tra l'altro non si è mai lamenteto di me, solo che io, come tutti, ho dei difetti). Se vedo una donna che potrebbe piacergli la scruto per cercare di convincermi che sono meglio io, perchè è di questo che ho bisogno, sapere che per lui non c'è di melgio a parte me. So che tutto ciò è irrazionale, ma ci sto male. Tra l'altro in un periodo di crisi con lui e in vacanza (che sono stati periodi quasi coincidenti) le mie paure erano diminuite e ora che con lui sto bene sta tornando, piano piano, tutto come prima. Inoltre ho sempre bisogno di avere tutto sotto controllo, e se qualcosa non va secondo i miei programmi o faccio qualcosa in meno ripsetto a quello che avrei dovuto fare mi sento in colpa e vado un po' in ansia. A volte mi sento solo una ragazzina che fa i capricci e ho la sensazione di inventarmi tutto, ma non credo che se fosse così starei cos' male. Ultima cosa: dall'esterno si direbbe tutto di me tranne che io sia così fragile! La ringrazio di aver letto tutto e mi chiedo se devo essere seguita da qualcuno, e se sì, da chi? uno psichiatra per il DOC o uno psicoterapeuta per l'insicurezza? Grazie mille.

Risposta del Dott.Zambello: Uno/a psicoterapeuta per Sé. Lei è molto attenta e sa che se continua così, rischia di entrare in un tunnel da dove sarà poi difficile uscire. Lo ha capito, si faccia aiutare.
A proposito, le è così difficile a capire che lui ama lei, per come è, non per come potrebbe essere.


Aggiunto: Ottobre 26, 2012
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Domanda allo psicoterapeuta:


Gentile Dr.Zambello
Mi chiamo Michele e ho 17 anni..Sinceramente non riesco a capire se sono depresso o meno,ma è certo che già da un bel po di mesi sto passando un brutto periodo…Nella vita non mi manca niente : ho una sana famiglia alle spalle,ho tanti amici,non ho particolari diffilcoltà economiche e vado bene a scuola..Purtroppo però mi sento molto solo e spesso non riesco ad avere successo con le ragazze ,e ciò con il tempo ha portato la mia autostima a 0!!…Mi dicono tutti che sono un bel ragazzo forse un pò ”robustello” ma per il resto quando sono in pubblico sono simpaticissimo e mi faccio voler bene da tutti..Il problema è che quando sono da solo o a casa mi deprimo poichè sento il forte bisogno di una compagna al mio fianco che non sono ancora riuscito a trovare..Mi sento incompreso e ho molte manie di protagonismo; non posso chiedere sempre l’aiuto dei miei amici poichè comunque la maggior parte di loro ha un’intensa vita passionale e inoltre sarei troppo noioso…E non chiederei mai l’aiuto dei miei genitori poichè proverei troppa vergogna e un senso di inadeguatezza..Qualche volta piango perchè non mi sento accettato ,voluto bene e non sono felice con me stesso per la mancanza di un amore forte..Sarebbe utile l’aiuto di uno psicologo?

Risposta del Dott.Zambello: Michele, io non credo che lei sia depresso, semplicemente “fa fatica a crescere”. Nessun pericolo, c’è tutto il tempo, anche per andare a donne. Però, visto che può farlo e visto che è così sensibile da capirlo, si faccia aiutare da uno/a psicoterapeuta. Ne avrà solo vantaggi


Aggiunto: Ottobre 26, 2012
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Domanda allo psicoterapeuta:


Buonasera. Ho 33 anni e dall'età di 14 anni ho cominciato a soffrire di ansia, sfociata in depressione con due tentativi di suicidio (dimostrativi) e poi anoressia. Ora sto vivendo una fase di crisi che perdura da più di due anni. Non trovo più un senso alla mia vita..ecco tutto. Sono stato seguito da diversi psicoterapeuti che mi hanno aiutato a superare le fasi " acute" ma permane un senso di vuoto, di insensatezza che emerge quotidianamente. Sono stanco, stufo..vedo la mia vita sfumarsi...cosa mi suggerisce di fare?

Risposta del Dott.Zambello: Gent.mo Signor Ale,
credo che allo stato attuale lei abbia bisogno di un sostegno farmacologico. Poi chieda aiuto ad uno psicoanalista. Il senso di vuoto che lei esprime non può essere "tappato" da una terapia comportamentista. Non disperi, se saprà tener duro e farsi aiutare, ne uscirà.


Aggiunto: Ottobre 23, 2012
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Domanda allo psicoterapeuta:


Genile dott. Zambello, Le ho scritto alcuni giorni fa, riguardo una ipotetica dipendenza da sedute terapeutiche.
Pensa di avere ricevuto la mia domanda? Spero che possa rispondermi appena Le sarà possibile. Attendo con ansia la Sua risposta, avrei tanto bisogno di avere la Sua opinione.
Grazie Infinite.

Risposta del Dott.Zambello: Gent.mo signor Enea,
ho controllato le domande e risposte e le avevo risposto nella stessa giornata. Torni indietro e controlli, la troverà


Aggiunto: Ottobre 23, 2012
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Domanda allo psicoterapeuta:


ciao a tutti..ho da poco compiuto 19 anni. fin da piccola sono stata taciturna ,timida,malinconica ,con zero autostima…crescendo sono andata a peggiorare..ho attacchi d’ansia,battiti del cuore accelerati,paura del buio,amo la solitudine,amo il silenzio,ho paura dei pregiudizi degli altri…a 17 anni ho abbandonato gli studi,amavo ciò che facevo ma mi sentivo inutile,in più…mi sono innamorata e siamo stati insieme per un anno e mezzo,ed è stato peggio..sono iniziati gli attacchi di panico..il pianto ogni giorno..avevo paura di perderlo,pensavo che una volta accompagnata non l’avrei più rivisto…forse temo l’abbandono delle persone che amo..provavo a parlarne con lui ,ma rispondeva con frasi banali :passerà non è nulla! un giorno ho preso la decisione di lasciarlo…e d’allora va sempre peggio…non l’ho più sentito per un po,poi è ritornato illudendomi che mi amava ancora,e gironsolava con altre ed io mi sentivo morire…ho pensato tante volte al suicidio…ho cominciato a lavorare ed al primo lavoro il padre del titolare prova ad abusare e mi sono licenziata…sembra che mi succeda tutto a me…adesso mi sento sempre stanca,ho sempre sonno..al lavoro è capitato che mi stavo quasi per addormentarmi…non ho voglia di fare nulla..sono triste tutto il giorno e piango..non mi sento capita da nessuno..non voglio più lavorare,tra l’altro oggi avrei un colloquio….penso che sia inutile vivere…ci costruiamo una vita soffriamo…e poi??alla fine moriremo ugualmente..e se avessi un tumore?…non so…io adoro i bambini e alle volte penso spero solo di non essere o di diventare sterile..vorrei andare in un psicologo ma ho paura dei pregiudizi della famiglia e della gente…anche volendo non ho la possibilità economica…adesso(fino a ieri)stavo con un ragazzo…abbiamo chiuso,sa solo criticarmi…di presenza c’abbracciamo e tutto passa..ma per telefono è insostenibile….mai un discorso sensato…non so come andrà…se è vero amore si aggiusterà…ieri sono stata in chiesa e sto un po più serena..la suora mi ha detto ..dove non si avverte la presenza di Dio c’è qualcos’altro di nero …aiutatemi

Risposta del Dott.Zambello: Gent.ma Signorina,
certo che lei fa di tutto per farsi mandar via. Il suo moscio un po' confuso e strascicato modo di parlare, immagino anche di muoversi, ha lo scopo di irretire gli altri. Lei agisce, inconsciamente per arrivare "al fallimento".
Può smettere, rendendosi conto che non c'è il "fato" cattivo che agisce contro di lei ma, lei stessa si aggredisce e aggredisce gli altri. E' tanto giovane, si faccia aiutare. Non ha i soldi? Lavori e si paghi la terapia, ne avrà solo vantaggi.


Aggiunto: Ottobre 23, 2012
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Domanda allo psicoterapeuta:


Buonasera dottore ,sono in un periodo di forte stress con tanti dolori dappertutto, ho deciso di farmi una serie di analisi che sono risultati tutti negativi il reumatologo dopo una serie di visite accurate ,mi ha detto che soffro di fibromialgia , ma io non ho capito bene di cosa si tratta, addirittura mi fa male dentro la vagina e lui dice che è un fatto di muscolatura ,però io non ho capito tanto perchè mi ha dato degli antidepressivi e dei farmaci per i muscoli .Vorrei sapere se si tratta di malattia nervosa oppure di una cosa più grave dal momento che sto tutti i giorni male o per una cosa o per l altra mi fa male sempre qualcosa non c è giorno che trovi un po di pace.Sto bene solo a dormire , mi dimenticavo di dirle l eta ,ho 55 anni La ringrazio e porgo i miei saluti

Risposta del Dott.Zambello: Gen.ma Signora,
la sindrome fibromialgica è una forma comune di dolore muscoloscheletrico diffuso e di affaticamento (astenia) che colpisce approssimativamente 1.5 – 2 milioni di Italiani. Il termine fibromialgia significa dolore nei muscoli e nelle strutture connettivali.
Di per sé la malattia non è pericolosa, in nessun senso. Purtroppo a volte è difficile fare una diagnosi perchè i sintomi si confondono con altre affezioni, ma soprattutto, come forse nel caso suo si associa ad uno stato depressivo.
Affronterei la situazione sia da un punto di vista farmacologico ma soprattutto psicoterapeutico.


Aggiunto: Ottobre 23, 2012
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Domanda allo psicoterapeuta:


PERCHE' NON DOVREI CHIAMARLO TRADIMENTO?LEI CREDE CHE NON RIESCA A DIRE QUESTA COSA PERCHE' NON SONO SICURA DEI MIEI SENTIMENTI PER QUEST'ALTRA PERSONA?

Risposta del Dott.Zambello: Gent.ma Signora,
io non ho la più pallida idea di cosa prova lei per il suo amico né, tanto meno, per suo marito. Dicevo che al di la dei sentimenti, poi, uno deve essere capace di portare le sue responsabilità . E’ sicura che tra lei e suo marito il tema sia il suo tradimento? Il tema fra voi, ma soprattutto per lei, è la sua capacità a voler bene. Il resto mi sembra solo un pretesto.


Aggiunto: Ottobre 22, 2012
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Domanda allo psicoterapeuta:


Gentile dott. Zambello, come le ho predcedentemente scritto adesso ho una famiglia con il mio convivente e i nostri 2 due figli avuti da precedenti matrimoni. la convivenza è partita a giugno. Ci siamo trasferiti mio figlio ed io nell'appartamento del mio innamorato e di suo figlio. E' un'esperienza difficile perchè la casa che abbiamo sistemato con i mobili delle 2 nostre case aveva inizialmete cose della precedente esperienza matrimoniale ( corredo, foto anche se chiuse nei cassetti,oggeti) che venivano dalla loro casa coniugale che lui abbandonò nel momento in cui rimase da solo. La casa quindi è stata abitata solo da lui e da suo figlio. Durante il trasloco io ero impegnatissima sul lavoro, ma la collaborazione con quell'ufficio è terminata e così mi ritrovo a casa e sto prendendo contatto reale con gli spazi e l'anima della casa. Molte cose come le dicevo provengono dal passato di mio marito, altre da quella che è stata la mia casa. Trovo però molte cose appartenute alla moglie o al suo passato di giovanotto, di quando era giovane. Prima di conoscere il mio compagno ho avuto altre storie dopo il matrimonio; quando abbiamo deciso di vivere insieme,anche su sua richiesta ho eliminato le cose del passato che non ci avrebbe fatto piacere trovere nel ns. quotidiano, cioè foto dei miei ex fidanzati, lettere, dediche sui libri ecct. Lui avrebbe dovuto fae lo stesso, del resto venendo a stare qui in questa casa, avrebbe dovuto fare spazio alle mie cose ma anche a me come nuova entità della sua vita con cui inventarsi il quotidiano e il futuro. Non faccio altro che trovare ancora riferimenti alla della su avecchia vita e se per gli oggeti può essere normale ( poltrona della nonna, mobili che abbiamo deciso di tenere ecct), non trovo utile trovare ancora foto di lui con la moglie defunta ( che tra l'altro ha tradito a Cuba per anni partendo da solo e lei accondiscendente) e addirittura foto di lui con raggazzette cubane. Preciso che le foto sono state trovate casulamente senza che pensassi minimamente di cercare chissà che. Sono a conoscenza del suo passato, che ho appunto considerato tale. Trovare ancora tracce di altro in quella che ora è casa mia mi ferisce e mi umilia. Naturalmete non parlo degli album di foto con la moglie che è normale conservare anche come ricordo per il figlio, ma delle foto distrattamente lasciate in cornici poggite in un cassetto e non ancora messe via. Temo che lui non sia pronto per riorganizzarsi con me in una nuova vita, ma che tenda piuttosto a volermi inglobare nella sua, senza comprendere che io sono altro da ciò che ha già vissuto e che merito di esprimere me insieme alui in un percorso nuovo e sconosciuto. Quando discutiamo dice che sono egoista, che abbiamo problemi esterni di lavoro e che lui a casa pretende tranquillità. Ma io non sono la donna remissiva che era sua moglie che accettava tutto, nè posso avere maturato quella sicurezza con lui che pretende io abbia visto che viviamo insieme da solo 4 mesi. Io ho 49 anni e non sono cresciuto con lui ( cioè non ho 30 di vita insieme come la ex). Il nostro rapporto è giovane e penso sia giusto e naturale cercare un nuovo equilibrio insieme, non cercare di riprendere schemi e comportamenti per lui consolidati che gli davano una sicurezza e accoglienza a casa ( moglie casalinga) e poi ampi spazi di autonomia ( viaggi da solo ecct). Non mi ha chiesto di partire o altro, vedo solo che è molto occupato a contrastre difficoltà materiali anche importanti ( economiche di cui però non mi parla in concreto e di cui onestamente non ho la dimensione) e pretende che io non faccia domande nè cerchi di rendermi presente oltre ruoli di servizio in casa e coole che mi richiede continuamente, compensatorie di amarezze e diffcoltà esterne di cui non mi fa partecipe. Sto soffrendo moltissimo. Ogni volta che affronto il problema grida e mi tratta male. La prego, mi dia un consiglio su come posso requilibrare il rapporto al qualte tengo moltissimo, ma nel quale non riesco a trovarmi a mio agio.Quando ci siamo innamorati mi diceva che eravamo unici , unitissimi e che era felice. vivere insieme a me era la cosa a cui aveva tenuto di più nella vita. Ora dice che non sono adatta a stare in coppia perchè non capisco che lui è quello che ha maggiori preoccupazioni, che sono immatura e che è stanco di discutere. Ha pura forse di confidarmi i reali problemi che ci riguardano, io mi sento abbandonata.
attendo un suo prezioso consiglio.
GRAZIE

Risposta del Dott.Zambello: Gent.ma Signora,
lei tende a cambiare le cose un po' a suo piacimento o meglio desiderio. Avevamo già parlato di questo e le ripeto, lei non può pretendere di cambiare il passato di nessuno, indipendentemente dalle buone intenzioni ma, lei continua.
Comunque come le dissi già che anch' io non sono il suo terapeuta, non potrei e non può investirmi del suo quotidiano, non posso farci niente.


Aggiunto: Ottobre 22, 2012
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Domanda allo psicoterapeuta:


SALVE DOTTORE,
NASCONDO UNA RELAZIONE AL MIO EX MARITO CHE PERO' PORTAVO AVANTI DA TEMPO, NON RIESCO PROPRIO A CONFESSARGLIELO FORSE PERCHE' LUI MI AMA ANCORA, HO PROVATO AD ALLONTANARLO IN TUTTI I MODI, GLI HO FATTO TUTTO IL MALE POSSIBILE AFFINCHE' LUI MI ODIASSE E MI LASCIASSE LIBERA DI RIFARMI UNA VITA, MA LUI ME LO IMPEDISCE CONTINUANDO AD ELEMOSINARE DI POTER TORNARE INSIEME, ABBIAMO DUE FIGLI E A ONOR DEL VERO LUI LI AMA PIU' DELLA SUA VITA.OVVIAMENTE IO CON LUI E NON SOLO CON LUI NEGO DI AVERE UNA RELAZIONE.MI CHIEDO QUANDO MI SENTIRO' LIBERA DI DIRE LA VERITA' PERCHE' STA VERAMENTE DIVENTANDO DIFFICILE NASCONDERLO.
GRAZIE.

Risposta del Dott.Zambello: Gent.ma Signora,
non è importante se raccontiamo agli altri le nostre incongruenze, lei dice tradimenti. Nel caso di suo marito sarebbe "picchiarlo" ulteriormente, come un bambino ma, sarebbe forse, solo sadismo.
L'importante è che noi cerchiamo di dare un nome ai nostri rapporti, li chiamiamo per quello che sono. Può darsi che suo marito non veda, o non capisca la situazione o semplicemente non voglia rinunciarci o non sia capace. E' lei che deve chiedersi veramente cosa vuole e poi, lo dice al suo marito. Temo che lei non la sappia ancora bene e preferisca, far soffrire spostando l'attenzione sul tradimento anziché decidere e mantenere con coerenza.


Aggiunto: Ottobre 21, 2012
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Domanda allo psicoterapeuta:


Grazie ancora , io comunque sono di milano, andavo a scuola vicino a via Fiamma , posso contattarla per via telefonica per un possibile colloquio?

Risposta del Dott.Zambello: Certo, per il momento, solo sul cell.


Aggiunto: Ottobre 18, 2012
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Medico psicoterapeuta e psicoanalista


Dott. Renzo Zambello
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