Studio: Via Amico Canobio, 7 – 28100, Novara Cell :347 2282733
Menu



Domanda allo psicoterapeuta:


Conosco una donna più grande di me di 6 anni ne ha 51 e ne sono attratto fisicamente e mentalmente da 13 anni, solo un anno e mezzo fa dopo aver deciso di lasciare il marito si è accorta finalmente di me dicendomi che voleva avere una relazione senza impegno con me, dopo pochi giorni si era innamorata follemente, io più di lei preso da una gioia nel averla tra le mie braccia, ma con la premessa iniziale mai modificata, e io che cercavo una donna per aver e dare amore e magari una famiglia insieme decisi per amore di rimanere con lei. col tempo mi sono accorto che lei mi diceva che avvolte rivedeva i suoi comportamenti di rabbia come col suo ex marito, così ha deciso di lasciarmi da un giorno all'altro anche se due giorni prima mi aveva detto che questa relazione poteva durare all'infinito. mi chiedo spesso ancora perchè invece di riprendersela con lei e vedere i suoi comportamenti abbandona scappando via, dicendomi che non è colpa mia che sono una persona speciale ma voglio stare da sola. in questo caso è meglio lasciare il tempo? lei tra l'altro è in terapia, ma credo che non parli molto di me al dott. per lei e un caso chiuso dicendo di non credere all'amore perchè prima o poi si ci lascia con dolore e tradimenti. La mia domanda è, mi sento vittima di questa storia e cerco di salvarla con i miei gesti ma non trovo conferme, cosa devo fare si può far ricredere una donna sull'amore io ci metto tutta la pazienza possibile ma non vorrei uscirne devastato più di adesso. che fare? grazie

Risposta del Dott.Zambello: Gent.mo Signore,
l'amore è un "diavolo" a più teste. Spesso devasta chi lo prova e distrugge ciò che tocca. La sua donna già ne conosceva la potenza distruttrice e glielo aveva detto. La lasci andare e ringrazi se non le ha fatto troppo male.


Aggiunto: Novembre 3, 2012
ELIMINA QUESTA DOMANDA RISPONDI ALLA DOMANDA Guarda IP address


Domanda allo psicoterapeuta:


Buonasera dott. Da sei anni soffro di un blocco psicogenesi della sessualità, le ho provate tutte, psico sessuologi terapie varie ecc..finche' un dottore mi dice che un blocco se si risolve tempestivamente bene, senno poi si instaura nella mente irreversibilmente e addio erezioni spontanee, desiderio ecc. Sono giovane e ho una ragazza del quale siamo innamorata mente tristi, lei mi dice che la vita non e' sesso ma io ci soffro tanto.....mi basterebbe sapere se quel medico ha ragione per affrontare la cosa senza speranza, che a questo punto sarebbe piu' facile! Pensare che prima funzionavo e' successo con lei che essendo stata piu' esperta mi sono bloccato, imbarazzato e mai piu' uscito....cosa ne pensa lei come esperto, grazie e complimenti ah ho 36 anni

Risposta del Dott.Zambello: Penso che a 36 anni si può uscire da ogni tipo di impotenza psicogena e, non si disperi, ha davanti ameno altri 36 anni di sesso sfrenato.


Aggiunto: Novembre 3, 2012
ELIMINA QUESTA DOMANDA RISPONDI ALLA DOMANDA Guarda IP address


Domanda allo psicoterapeuta:


Buonasera. Ho un problema di spazio:per spiegarmi meglio, ho paura che gli altri lo invadano..quando dormo,e chiudo la porta della mia camera per non essere disturbato, nello stato di semiveglia spesso ho paura che qualcuno della mia famiglia entri, quando non voglio. Ho una sensazione di poco spazio per le mie emozioni, e ho sempre paura che essendocene cosi tante, scappino via dallo 'spazio' della mia mente e escano quando non voglio. Rileggendo queste righe provo vergogna, mi sento un malato di mente.Per tutta questa freddezza, per la circolarità delle mie ossessioni. E questo c'entra sempre con lo spazio, e il tempo...vado diretto al sodo della questione, senza dare a quello che mi ascolta il tempo di ambientarsi in quello 'spazio' che è il mio discorso.Vorrei uno spazio mio, sicuro.Ho ventun anni.Da qualche anno sono in analisi, il mio terapeuta mi piace, sento delle affinità con lui.Leggo dei libri di psicanalisi, ho sentito parlare di terapie immaginative, amplificazione dei simboli, jung, il sè, alchimia. Vorrei fare lo psicoterapeuta. Mi sembra che fosse stato jung a dire 'di ascoltare il grande uomo che c'è in ognuno'.
"Scarta la tua memoria, scarta il tempo futuro del tuo desiderio; dimenticali entrambi in modo da lasciare spazio ad una nuova idea. Forse sta fluttuando nella stanza in cerca di dimora un pensiero, un'idea che nessuno reclama. » E questo é Bion. Ho ancora fiducia nell uomo, penso ci sia del divino in tutti, divino inteso come una prodigiosa capacità di trasformazione nelle cose.Ma mi sento debole, a volte solo, e ho da fare, ogni giorno, con piccole cose, cose nuove che non conosco, il lavoro, e i piccoli e grandi problemi pratici.Stanco e dolorante. Vorrei 'rappresentare' tutto questo,comunicarlo. Ma a volte mi prende l'angoscia e temo di poter essere vittima di una psicosi.

Risposta del Dott.Zambello: ...e perchè no? E' probabile che lei un giorno possa fare lo psicoterapeuta. Io lo decisi a 16 anni, poi, lo divenni a 45. Ognuno ha i suoi tempi e percorsi, sono un po' tardo. Lei ora, deve lottare con i suoi "piccoli demoni" e studiare, quello è il suo compito e, non c'è niente di "ammalato" ma neanche di "grande" in questo.


Aggiunto: Novembre 2, 2012
ELIMINA QUESTA DOMANDA RISPONDI ALLA DOMANDA Guarda IP address


Domanda allo psicoterapeuta:


Buon giorno,
sono una ragazza di 27 e mi manca un solo esame alla laurea ma non riesco a darlo. Non riesco a prepararlo ed a trovare la forza sufficiente per studiare. Trascorro quasi tutto il tempo a casa da sola ed ogni giornata assomiglia alla precedente. Passo il tempo a fare i lavori di casa, a cercare di distrarmi davanti alla televisione o al computer; ho continui attacchi di fame e non dormo bene. Spesso provo il desiderio di piangere e non riesco a sfogarmi con nessun componente della mia famiglia. Le parole mi si bloccano in gola e non riesco a dire nulla. Anzi, sono i miei familiari a scaricare su di me i loro problemi. Non si accorgono del mio malessere.
Fortunatamente ho da molti anni un ragazzo che adoro ma il fatto di non vivere assieme per problemi economici mi pesa moltissimo. Per sfogarmi ogni tanto vado a correre all'aperto e devo dire che mi aiuta a scaricarmi.
Il fatto però è che è ormai un anno che nulla cambia. Mi è stato consigliato di cambiare ambiente ma non ho le possibilità economiche per farlo. Non so veramente cosa fare.
Sono stata recentemente dal mio medico di base che durante la visita mi ha diagnosticato una depressione, prescrivendomi degli psicofarmaci (Citalopram + Lorazepan al bisogno) e consigliandomi di recarmi dallo psicologo che lavora presso l'ospedale.
Le volevo chiedere: il medico di base può diagnosticare in poco tempo una depressione e prescrivere degli psicofarmaci? Sono veramente combattuta e non so se prenderli o meno: ho paura degli effetti collaterali e di diventarne dipendente. E' il caso che prima mi rechi dallo psicologo (con cui ho appuntamento la settimana prossima)? Non so cosa fare... ho già comprato i farmaci ma non ho il coraggio di assumerli...
Grazie infinite per il suo aiuto,
Cristina

Risposta del Dott.Zambello: Gent.ma Cristina,
lei racconta molto bene i sintomi di una depressione e il medico di base ha il diritto dovere di prescrivere i farmaci che ritiene più idonei.
Io non demonizzerei i farmaci, non sono la soluzione ma, in alcuni casi sono un buon inizio.


Aggiunto: Ottobre 31, 2012
ELIMINA QUESTA DOMANDA RISPONDI ALLA DOMANDA Guarda IP address


Domanda allo psicoterapeuta:


buongiorno dottore,
le faro' una domanda secca :cosa accade alla psiche umana quando abbiamo qualcosa da nascondere?
grazie

Risposta del Dott.Zambello: Gent.ma Franci,
la domanda è chiara ma la risposta è molto complessa.
Innanzitutto bisognerebbe chiedersi se l'occultamento della verità è interno, esterno o parziale. Mi spiego meglio, voglio nascondere "la presunta verità" a me stesso, agli altri ma, sono sicuro che quello che dovrei raccontare è "la verità"?
Su questi contenuti si costella quella che viene definita nevrosi.


Aggiunto: Ottobre 31, 2012
ELIMINA QUESTA DOMANDA RISPONDI ALLA DOMANDA Guarda IP address


Domanda allo psicoterapeuta:


purtroppo leggo solo la mia domanda ma non la sua risposta.

Aggiunto: Ottobre 29, 2012
ELIMINA QUESTA DOMANDA RISPONDI ALLA DOMANDA Guarda IP address


Domanda allo psicoterapeuta:


salve dottore,
ma crede che nel momento in cui il mio umore si stabilizzera' accettero' meglio la fine del mio rapporto??xche' adesso e' quello che mi logora.
grazie

Risposta del Dott.Zambello: Gent.mo Vincenzo,
le sue tematiche affettive non sono risolvibili con il litio, ma, per il momento, senza di questo lei si sente male a priori. Si rafforzi un po' e poi affronterà anche la questione della sua ex. Lei sa bene che un aiuto su questo piano gliela può dare solo una psicoterapia.


Aggiunto: Ottobre 29, 2012
ELIMINA QUESTA DOMANDA RISPONDI ALLA DOMANDA Guarda IP address


Domanda allo psicoterapeuta:


buonasera dottore, mi associo a che mi ha preceduta dicendo che e' da apprezzare quello che lei fa.
detto questo dopo 15 anni passati fianco a fianco a mia moglie il nostro rapporto si e' interrotto mio malgrado.adesso mi ritrovo a vivere una fase di depressione mi sento inadeguato a tutto, mi vergogno di stare tra la gente..ho ripreso una terapia a base carbolithium da 300 due al di'(dopo un disturbo bipolare)quanto tempo passera' prima che mi senta meglio???un mese,due..?
grazie

Risposta del Dott.Zambello: Grazie Vincenzo,
il mio non è un gran sacrificio, il mio lavoro mi piace.
Per quanto riguarda la sua terapia, lei sa che non si conosce bene il funzionamento del Litio ma, si sa che funziona come equilibratore dell'umore, il suo caso. Ha una emivita di circa 24 ore ma si raggiunge il picco voluto a livello ematico dopo 5, 8 giorni e, dopo alcune settimane si hanno chiari effetti sul sintomo.
Si faccia seguire da uno psichiatra e faccia regolarmente gli esami ematochimici.


Aggiunto: Ottobre 28, 2012
ELIMINA QUESTA DOMANDA RISPONDI ALLA DOMANDA Guarda IP address


Domanda allo psicoterapeuta:


Egregio Dr.Zambello, sono un suo collega di Brescia che esercita la professione di psicologo da diciotto anni. Le scrivo perchè in questo periodo sto affrontando un caso che mai mi era successo in precedenza.
Una mia paziente straniera mi è stata inviata per un problema di depressione. Il test di Rorschach ed il T.A.T, oltre ai colloqui iniziali, confermano il quadro depressivo. L'inviante, tuttavia, mi ha precisato che questa donna, attorno ai 40 anni, si prostituisce regolarmente da quando ne aveva circa venticinque, dapprima sulla strada, poi, con l'avvento delle nuove leggi, in appartamento.
Ecco il punto.
La paziente mi ha apertamente parlato del suo problema depressivo, di sentirsi svuotata, senza entusiasmo ed energie. Tuttavia, quando le ho chiesto di cosa si occupi, la risposta è stata:"Faccio l'estetista." Quando ho cercato di ottenere un'informazione un poco più precisa, domandandole dove (in città, in provincia, in un salone, privatamente...), la sua risposta è stata estremamente vaga:"In un centro estetico russo." Inoltre, le riporto questo lapsus:"Vede, dottore, nel mio lavoro, che si svolge prevalentemente con uom volevo dire donne..." Inoltre, il suo modo di parlare è estremamente vago, digressivo, centrato su particolari del tutto secondari. A detta dell'inviante, questa donna si prostituisce in un appartamento della città circa quattro-cinque ore al giorno in quanto ha bisogno di denaro per mantenere le due figlie (ed anche qui ulteriore menzogna, perchè ella asserisce di avere una figlia, non due)e la madre che vive con lei. Alchè, nella seduta successiva, le ho ricordato e precisato i presupposti in base ai quali una persona si rivolge ad uno psicologo. Ci si rivolge per chiedere aiuto a causa di un problema di fronte al quale lo psicologo non è assolutamente giudicante. Tuttavia, per poter dare il proprio aiuto, il paziente deve essere aperto e franco, nel senso che non deve mentire su aspetti della propria vita. Ho personalmente pensato che, per la mia paziente, mentire sia una sorta di diniego della realtà, una sorta di meccanismo mentale per sopravvivere ad una esistenza assai dura ed umiliante, ma forse anche ad un modo per coprire la vergogna verso di me per timore di non essere accettata. Inoltre, credo che abbia bisogno di mentire soprattutto a se stessa.
Lei cosa ne pensa?
Risponda, sempre possa, prendendosi tutto il tempo di cui ha bisogno e mi scuso di averla trattenuta così a lungo.
Un cordiale saluto.
Dr.......

----------------------------------------------------- ---------------------------

Risposta del Dott.Zambello: Gent.mo Collega,
le ho omesso la firma che lei aveva posto alla fine della sua lettera. Credo di leggere in questo una sua volontà di chiarezza e anche di stima. Grazie ma, la nostra attenzione deve essere soprattutto centrata sui pazienti.
Rispetto a quello che lei specificatamente mi chiede, devo fare una premessa: faccio lo psicoanalista e la mia tecnica si basa su una lettura dinamica del rapporto paziente-terapeuta. Lei sa bene che ci sono altri modi e non potrei proprio dirle che sono meno utili. Ciò detto, io penso che noi non dovremmo mai porci il problema se quello che il paziente dice è vero o no rispetto a quello che succede fuori dallo studio. Ha ragione quando dice che il terapeuta non è giudicante ma, neanche si deve aspettare raccontare una "verità" che lui pensa di conoscere o che gli hanno "inopportunamente" raccontato. E' una verità che non c'entra niente ed è un intralcio tra voi due. La sua paziente è li per raccontarle la sua verità, quella che ha dentro, quella che vorrebbe. Lasci a lei il tempo, per accorgersi che forse non corrisponde, che è un sogno, (non una bugia). Forse, quando avrà la voglia di raccontargli le discrepanze fra i suoi sogni e la realtà, avrà risolto anche la sua depressione.
Caro Collega, quello che succede fuori dal suo studio non la deve interessare proprio. Lei può lavorare solo e, mi creda è già tanto, su quello che succede tra voi due, ma, per vederlo, lei deve tenere la mente libera. Ogni racconto del suo paziente è da lei utilizzabile solo su un piano proiettivo e simbolico e la sua risposta può essere solo interpretativa, sottraendosi chiaramente da ogni consiglio che sarebbe per lo meno fuori luogo ma soprattutto non necessario.


Aggiunto: Ottobre 28, 2012
ELIMINA QUESTA DOMANDA RISPONDI ALLA DOMANDA Guarda IP address


Domanda allo psicoterapeuta:


caro dott. Zambello, innanzitutto complimenti per la sua disponibilità. Non è da tutti mettere a disposizione, senza nulla a pretendere, la propria professionalità.
La contatto in quanto da quasi 2 mesi soffro di depressione. La mia mente è in continuo “movimento”, non riesco a godermi il presente e mi sento come se il mio fisico non reggesse più le mie pressioni. Ho avuto 2 incontri con lo psicologo dell’asl, il quale mi ha detto che non sono però in una fase critica e che ho bisogno di “ricaricare il serbatoio”. Anche se alterno a momenti quasi di normalità, momenti di vera e propria angoscia struggente. Vorrei cominciare una psicoterapia, ma ho 31 anni, una moglie che non lavora da un anno (e che non sopporta più i miei malesseri, visto anche il mio pessimo carattere nell’affrontare le difficoltà), il mutuo e le varie spese che occorrono per portare avanti una famiglia; quindi non potrei aggiungere 300/400€ al mese a tutte queste spese. Almeno in questo non in questo periodo. A questo punto sono molto indeciso, e timoroso; non so se è il caso di passare ad un supporto farmacologico che mi aiuti nei momenti critici. Non lo vorrei. Ma non credo di avere alternative. A meno che non basti la forza di volontà. Cosa mi consiglia?

Risposta del Dott.Zambello: Gent.mo Signor Mimmo,
non “demonizzerei” la terapia farmacologica. Ho sempre pensato e scritto che almeno delle fasi iniziali deve integrare quella psicoterapeutica. Lei vada da uno psichiatra, ripeto: psichiatra e si faccia prescrivere una terapia. Le farccia con costanza e vedrà che in pochi mesi ne sarà uscito. Questo non toglie la possibilità che un giorno, quando avrà voglia e possibilità, affronterà i suoi disagi interni su un piano diverso. Lasci stare “la volonta”, qui centra poco.


Aggiunto: Ottobre 27, 2012
ELIMINA QUESTA DOMANDA RISPONDI ALLA DOMANDA Guarda IP address
Powered by PHP Guestbook 1.7 from PHP Scripts
 
Numero di domande: 2298 Numero di pagine: 230 « First ‹ Precedente 146 147 148 149 150 151 152 153 154 155 156 Successivo › Ultima »

Medico psicoterapeuta e psicoanalista


Dott. Renzo Zambello
Via Amico da, Via Canobio, 7, 28100 Novara
Cell. +39 347 2282733

Per appuntamento contattare telefonicamente
o via email
zambello.renzo@gmail.com