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Pseudonimo: Serena
Pseudonimo: Serena
Domanda allo psicoterapeuta:
Buonasera dr. Zambello
Sono una Donna di 54 anni. Causa depressione ho seguito per due anni una psicoterapia dinamica. Ora Sto decisamente meglio. Devo Pero' ancora affrontare il problema del rapporto assai infelice con mio marito. Credo che ci leg hi solo una reciproca dipendenza affettiva. Vorrei fare una terapia di Coppia.
Ritiene utile rivolgersi nuovamnte ad uno psicoterapeuta dinamico ( con tempi tango lunghi) o forse e' meglio uno cognitivo comportamentale?
Grazie tantissime per la risposta
Risposta del Dott.Zambello: Gent.ma Signora,
andrei da uno/a terapeuta della coppia. Esiste uno specifico indirizzo: Psicoterapia sistemica o della Famiglia.
Aggiunto: Novembre 19, 2016
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Pseudonimo: gian
Pseudonimo: gian
Domanda allo psicoterapeuta:
buonasera egregio dottore, tempo fa le avevo chiesto delucidaqzioni riguardo il mio problema ovvero il blocco della libido e disfune erettile. mi aveva detto che il blocco della libido e cosa seria e la speranza o possibilita stava in una terapia dinamica. purtoppo non sono guarito e un suo collega mi ha detto che i blocco della libido e tenace e resistente alla terapia...si sono sviluppati disturbi ossessivi e e grave depressione che rappresentano i sintomi del blocco della libido .....le terapie si focalizzano sulle ossessioni e depressione con supporto farmacologico ma per il vero problema ovvero la radice e' il blocco della libido. dopo anni dieci sono all estremo ho perso le speranze anche perche sembra che il blocco della libido sia statisticamente irrisolvibile.mi hanno spiegato che questo problema coinvolge l emotivita e quindi arriva la depressione...recuperare la mia sessualita e' un miraggio e lo sopporterei ma essere inafettivo e vivere con la sensazione di una gazzella rincorsa dal leone e' invalidante totalmente...ora le chiedo come padre di una bambina toglietemi tutto ma come faccio a vivere senza emotivita? senza emotivita sei un morto, ci sono farmaci che aiutano, si puo vivere amare creare sublimare che ne so....ogni volta che vedo mia figlia piango, non per l emozione ma perche non sento nulla...quANDO HO CHIESTO AD UNA PERSONA SE POTEVO GUARIRE MI HA RISPOSTO CHE E' ORMAI SI E' RADICATO TROPPO TEMPO...E ALLA DOMANDA CHE VITA AVRO MI HA DETTO UNA VITA DI MERDA...FIN CHE SOPPORTI...POI...SCUSI DEL DISTURBO DOTT.MI DIA UN CONSIGLIO LA PREGO, E SE PER ME NON C E PIU SPERANZA LA PREGO DI DIRMELO..DISTINTI SALUTI
Risposta del Dott.Zambello: Gent.mo Signor Gian,
sia chiaro che io leggo e ricordo le sue precedenti domande ma, non la conosco veramente. Quindi la mia risposta è necessariamente generale.
Nessuno ha la capacità, tanto meno il potere di dire:tu sei spacciato, soprattutto in un campo così fluido come l'emotività.
Non so che tipo di terapia lei abbia fatto al di la dell'etichetta "dinamica". Credo lei abbia il dovere di continuare a cercare. Per quello che capisco io, la presenza di uno stato doloroso è già di per sé indice di una possibilità di uscirne.
Auguri.
Aggiunto: Novembre 17, 2016
Domanda allo psicoterapeuta:
Buongiorno sono una donna di 42 anni.
Da 1 anni e mezzo convivo con un uomo di 54 anni, all'inizio lavorava ora niente da 6 mesi.
Ho già avuto una relazione difficile , lui non aveva voglia di lavorare e ho portato avanti la famiglia.
Lavoravo tantissime ore al giorno e tra la fibromialgia e morbo di raynaud, ero distrutta.
Ho conosciuto il mio attuale compagno che mi ha dato amore e sicurezza.
Ma ora alla mia domanda" puoi cercare nel frattempo un lavoretto.sono stanca e mi sembra di rivivere una brutta sensazione. Aiutami.". Mi ha risposto " a 54 anni chi mi prende" mi è caduto il mondo addosso . Delusa di me ho sbagliato ho pensato di farlo vivere con me, dovevo lasciarlo dai suoi, si immagini la mia testa. Ora quasi non lo sopporto anche sessualmente.
A parte che purtroppo causa caldo dice lui, non ha una buona erezione quindi mi è passata anche quel desiderio.
Due o tre ore senza arrivare al suo orgasmo al nostro!
Sta diventando difficile, ho sofferto già di disturbi dell'alimentazione , mi sento un po' strana iniziò a rifiutare cibo o dico" che palle sto mangiare. Sono al limite vorrei non tornare a casa. Poi ieri la più bella " turni di più ai gatti" ma se ha un fatto il piccante fa male è te lo dico con calma una volta. Vai di nuovo a fargli assaggiare il piccante? Con un tono di voce un po' più austero gli ho detto " non darglielo!". Frasi ovvie e quanto fastidio di questo qualunquismo. Come posso affrontare questo, Sono forte ma in questo momento sola per la comunicazione.
Grazie buon lavoro
Risposta del Dott.Zambello: Gent.ma Signora,
la vita di coppia è il risultato di un precario equilibrio tra le difficoltà dei due, le differenti necessità, gli affetti, la pulsione sessuale e gli interessi economici. Tutto questo blindato all'interno di differenti caratteri psicologici e categorie morali.
Se ne desume che la vita di coppia è mediamente difficile, per tutti. Se non fosse così non si capirebbe l'alto numero di fallimenti matrimoniali o di relazioni.
Quindi, arrivando a lei, non me la sento proprio di darle alcun consiglio. Solo lei può valutare le singole variabili in gioco e decidere, al di la della rabbia momentanea ciò che le conviene. Certo, mi sento di dirle, ci pensi bene e poi decida cosa è giusto fare, da quel momento sia coerente con se stessa. Ma, ripeto, solo lei può sapere ciò che è giusto o no.
Aggiunto: Novembre 17, 2016
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Pseudonimo: azalea
Pseudonimo: azalea
Domanda allo psicoterapeuta:
Gentile Dottore,
la ringrazio per l'attenzione che mi ha dedicato. Sì, sono consapevole del fatto che il disturbo alimentare abbia origini lontane, così come in fondo anche il DAP. Il punto è che il passato, peraltro il mio non si può certo definire tragico, non si può cambiare. Mio padre è mancato anni fa e mia madre è anziana (io ho 43 anni) per cui difficilmente potranno avvenire cambiamenti epocali nel nostro rapporto, peraltro molto affettuoso.
Ha ragione nell'affermare che molte persone non iniziano nemmeno un percorso di conoscenza di sè, ma lo sforzo che questa strada mi è costato e mi costa, francamente mi fa invidiare chi è capace di non farsi troppe domande.
La ringrazio nuovamente per il supporto.
Aggiunto: Novembre 4, 2016
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Pseudonimo: azalea
Pseudonimo: azalea
Domanda allo psicoterapeuta:
Gentile dottore,
seguo un percorso psicoterapeutico da ben 8 anni. Ho cominciato in seguito all'insorgere di DAP, quasi del tutto superato proprio grazie alla psicoterapia, da cui ho onestamente tratto gran beneficio, naturalmente con un grande sforzo di cambiamento da parte mia.
Ho continuato per qualche anno la terapia nel tentativo di superare le mie difficoltà nella vita sentimentale, che mi portano ad avere una serie di relazioni con persone svalutanti e fredde. Questo nodo non è poi mai stato superato, ma ad un certo punto mi sono sentita molto meglio e ho interrotto il ciclo.
Un anno dopo mi sono ritrovata a soffrire di condotte anoressico-bulimiche, seppure non gravi e mi sono vista costretta a riprendere il percorso. Dopo poco però ho deciso di lasciare la mia terapeuta "storica" per rivolgermi ad uno specializzato in questi problemi.
Il punto è che dopo un anno i sintomi permangono ma io onestamente non so più che cosa dire, su cos'altro riflettere e cosa ancora dover cambiare di me stessa.
Sono abbastanza certa che il mio problema dipenda dal fatto di non essere riuscita a costruirmi una relazione appagante e di non avere una rete di affetti tali da farmi sentire "piena". Purtroppo però ho capito anche che tutto questo non dipenda solo da me, ma che ci sono anche delle dinamiche sociali su cui ho ben poco potere. Francamente sono stanca e demotivata nel continuare il percorso, essendomi convinta che prima o poi troverò la forza per adattarmi ad una vita che non è come avrei voluto che fosse. Ma come faccio a capire se la mia sia una riflessione saggia o una forma di "resistenza"?
grazie per l'attenzione
Risposta del Dott.Zambello: Gent.ma Signorina Azalea,
credo che il modo migliore sia quello di vedere il nostro disagio come una indicazione della strada che vogliamo, dobbiamo percorrere. Diciamo che se stiamo male, uso il plurale perché sono dinamiche universali, è perché una parte di noi non sta ancora bene o vorremmo star meglio. In questo ha senso il disagio nevrotico: esso è una spia che si accende, una indicazione a cambiare.
I temi della realizzazione affettiva e la tentazione alla deriva auto-svalutante con una modalità anoressico-bulimico, lei sa bene che richiamano tematiche primarie.
Ciò significa che solo una psicoterapia dinamica in qualche modo "tocca" quelle tematiche li. Glielo dico perché lei non mia ha detto che tipo di terapia ha fatto.
Detto ciò, vale quello che le dicevo prima, è lei che sente il bisogno di cercare. Non si scoraggi per il tempo. Non c'è un tempo per crescere psicologicamente. Lei sa bene che la maggior parte delle persone sono dei "mai nati". Non lo dico io, lo diceva già Platone con il mito della caverna. Tante persone rimangono chiuse nella "caverna" e conoscono la realtà solo attraverso le ombre. Quindi non si scoraggi se fatica, molti non hanno neanche iniziato.
Aggiunto: Novembre 2, 2016
Domanda allo psicoterapeuta:
buonasera dottore, sono una donna che da un po' di tempo frequenta un uomo che credo sia un narcisista. Più' mi informo e più mi convinco di questo.
E' partito con un corteggiamento perfetto per poi passare alla fase della svalutazione e del distacco. In un primo momento ho reagito con vigore ribellandomi; ma non ho sortito effetto, anzi.Poi mi sono documentata su questa patologia e ho provato con calma a cercare di comprendere le sue grosse problematiche interne e ho cominciato a confrontarmi con lui in maniera gentile e ponendolo di fronte a certi aspetti e ferite che credo abbia avuto in passato. ed ho visto che questo è il canale migliore da seguire. Lui pare spiazzato da come riesco a leggere il suo animo. Ora dottore le chiedo, ho possibilità di avvicinarlo a me cercando di fare tra virgolette la sua 'psicologa'? oppure è comunque tutto inutile, tanto non cambierà?
Risposta del Dott.Zambello: Gent.ma Nadia,
premesso che io non conosco il suo ragazzo ma, facciamo finta che lei abbia ragione: lui soffra di una forma di narcisismo.
Cosa puo' fare lei, come persona coinvolta nel rapporto? Risposta: niente.
Noi, tutti, cambiamo e poco, perche' lo vogliamo, perche' la sofferenza ci spinge a farlo mai, come risposta all'amore di chi ci sta attorno.
Non si confonda, lui apparentemente aderisce alle sue "interpretazioni" perche' lei si sta interessando a lui, lui e' al centro del rapporto. Ma poi? Come avverra' la separazione quando lei e' parte interessara? Grande pasticcio. La fidanzata deve fare la fidanzata. Gli dica si e no a quello che le piace o non le piace, il resto, se e' interessato, se lo deve risolvere lui.
Aggiunto: Ottobre 31, 2016
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Pseudonimo: Angela
Pseudonimo: Angela
Domanda allo psicoterapeuta:
Buonasera dottore,
In psicoterapia da tre anni con un terapeuta bravissimo con cui ho fatto passi da gigante. Ieri mi ha comunicato che si trasferirà in altra nazione e che comunicava a tutti i pazienti un eventuale rimando ad altro terapeuta. Stavo per svenire, poi tornata a casa ho avuto una crisi. Come farò?
Risposta del Dott.Zambello: Gent.ma Signora,
Capisco il suo disagio ma, credo che anche questo vada gestito con il suo terapeuta. Credo non partira' la prossima sttemana, quindi ne parli con lui. A lui infatti deve chiedere se a suo giudizio la terapia e' finita, se no, se lui abbia qualche nominativo da darle. E' chiaro che e' un dolore ma, e' inevitabile e potrebbe risolversi in una occasione nuova
Aggiunto: Ottobre 27, 2016
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Pseudonimo: myriam
Pseudonimo: myriam
Domanda allo psicoterapeuta:
Buonasera dottore, ho fatto qualche ricerca in rete, ma non ho ben capito che cosa sia ed in che cosa consista la Gestalt. In particolare, non ho capito se consista in una vera e propria psicoterapia ed in quali casi potrebbe essere utile (io soffro di disturbo bipolare e cosi' mi domandavo se nel mio caso potrebbe essere positiva).
Grazie dell'attenzione
Risposta del Dott.Zambello: Gent.ma Signota,
mi dispiace ma, non sono uno psicoterapeuta della Gestalt e le mie conoscenze su l'utilizzo di questa terapia sono molto lacunose.
Non mi sento quindi di darle alcuna indicazione terapeutica.
Farebbe bene a contattare il
C.S.T.G.
Centro Studi di Terapia della Gestalt Via Mercadante, 8 - 02.29408785
Aggiunto: Ottobre 24, 2016
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Pseudonimo: Maya
Pseudonimo: Maya
Domanda allo psicoterapeuta:
Salve Dottore,
la mia psicoterapia dopo quattro anni è in fase finale. Però subito dopo questa decisione ho iniziato a stare male per l'ossessione di dover lasciare la mia terapeuta e il nido in quello studio. Come fare?
Risposta del Dott.Zambello: Gent.ma Signora,
credo che questa sia una tematica che lei può "risolvere" solo con la sua terapeuta.
Aggiunto: Ottobre 23, 2016
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Pseudonimo: Raffaella
E-mail: Contatti
Domanda allo psicoterapeuta:
gentilissimo De Zambelli sono mamma di una ragazza di sedici anni che ha avuto nell'ultimo anno e mezzo attacchi di panico ( 4/5) , scarso rendimento scolastico è attualmente gli insegnanti ci hanno convocati per parlare di un possibile ritiro dal liceo. Ciò che mi preoccupa è la scarsa autostima di Alessandra, la sua rabbia e l'impossibilità di aiutarla perché non accetta da noi genitori nessun tipo di sostegno. Sicuramente non siamo la famiglia del "mulino bianco" e abbiamo le nostre nevros . Vogliamo che la ragazza intraprenda una psicoterapia . Quale approccio e metodo scegliere? Grazie.
Risposta del Dott.Zambello: Gent.ma Signora,
la variabile più importante in un psicoterapia è il rapporto paziente-psicoterapeuta. Tradotto: la prima cosa è che a sua figlia piacia il terapeuta.
A priori io farei una terapia dinamica però, lei lo chiede a me che sono un dinamico.