Domanda allo psicoterapeuta:
Gentile Dottore,
ho 26 anni.
A 17 anni primo viaggio-studio all'estero:per la prima volta mi sono sentita davvero sola, chiamavo mia madre di notte in lacrime perché non riuscivo a dormire; nausea e gastrite per tutta la vacanza, accompagnata da tachicardia e continua ansia ed agitazione
Al ritorno a casa per diversi mesi mi sembrava che le azioni degli altri e la vita stessa fossero senza senso; spesso provavo un senso di irrealtà,vertigini,fastidi alla vista. Assumevo benzodiazepine al bisogno su consiglio del medico curante. Sono poi stata meglio fino a che non è finito il liceo. L'estate prima dell'università è stato un incubo: ero sempre stanca, agitata, irrequieta e con il pensiero fisso che la vita non avesse alcun significato.
Non so perché ho ignorato il problema fino all'estate successiva, quando, dopo notti insonni e improvvise crisi di tremore ed angoscia, sono andata da uno psichiatra: mi ha diagnosticato un forte stato d'ansia e mi ha prescritto paroxetina una volta al giorno; nelle successive visite non faceva altro che dire che non capita il motivo della mia ansia: ciò mi ha scoraggiato e non mi sono più rivolta a lui. Continuo tuttavia ad assumere paroxetina anche oggi per evitare di sprofondare in pianti e crisi d' angoscia
Ad un certo punto credo di aver cominciato ad ignorare l'ansia e a cercare di assumere un atteggiamento di indifferenza nei confronti di tutto. Da circa tre anni è così che mi sento: sempre stanca,annoiata,apatica. Non mi interessa più nulla, fare una cosa o farne un'altra mi è del tutto indifferente; sono sempre nervosa ed irritabile. Non sento più di provare affetto per nessuno.
Ho provato in vari modi a riavere indietro le mie emozioni: ho fatto volontariato, mi sono costretta ad uscire, ma ho provato solo noia, desiderio di dormire, totale indifferenza.
Le scrivo per chiederLe se ritiene che potrei trarre beneficio da un percorso psicoterapeutico.
La ringrazio
Risposta del Dott.Zambello: Si certamente. Penso che lei potrà trarre un grande vantaggio da un percorso terapeutico. Se mi permette, le suggerirei di cercarsi un/a psicoterapeuta ad indirizzo dinamico.
Buona giornata.
Aggiunto: Settembre 4, 2016
Inserito da
Pseudonimo: Margherita
Pseudonimo: Margherita
Domanda allo psicoterapeuta:
Buongiorno, può cortesemente spiegarmi cosa caratterizza il borderline, il nevrotico e lo psicotico.
Grazie. :)
Risposta del Dott.Zambello: Gent.ma Margherrita,
uso sempre con una certa difficoltà queste categorie psichiatriche che tendono più a descrivere dei comportamenti che ha spiegare cosa succede a livello intrapsichico.
Comunque, siccome sono categorie che nel bene e nel male sono ormai diventate universali cercherò di sintetizzare alcuni concetti.
Il concetto di nevrosi paradossalmente, è un concetto dinamico e si rifà direttamente alla concezione freudiana dell'uomo. Egli pensava che noi uomini conosciamo ben poco di noi stessi, e quelle poche conoscenze sono una parte dell'intera struttura psichica, l'Io. Ma l'Io è immerso nell'inconscio e, nell'inconscio vi sono soprattutto due grandi pulsioni: l'aggressività e libido. Ora, le istanze dell'inconscio rispetto a queste due pulsioni non corrispondono mai o addirittura sono in opposizione a quello che "vuole" l'Io. Bene, la tensione fra le istanze dell'inconscio e l'Io si definisce nevrosi. La più classica: l'isteria.
La psicosi invece, sempre rifacendosi al modello dinamico è una parte del Sé, inteso come inconscio più Io che si muove separata dall'altra parte. Il più classico esempio "IL dottor Jekyll e del signor Hyde".
E' un po' più complicato definire il borderline, perché in questa categoria ormai ci si mette di tutto. E' diventato un po' il cestino della psichiatria.
Comunque letteralmente, il borderline è uno che oscilla tra comportamenti psicotici a comportamenti nevrotici
Aggiunto: Settembre 2, 2016
Domanda allo psicoterapeuta:
WOW!! addirittura avrei bisogno di uno psichiatra??
La cosa mi spaventa un po Dottore!
Apprezzo il suo essere diretto e vorrei, se possibile, che mi comunicasse cosa vede nel mio scritto precedente. Perchè parla di atteggiamenti autolesivi??
La ringrazio molto.
Risposta del Dott.Zambello: E' lo psichiatra che conosce per esperienza e interesse il funzionamento dei farmaci che operano sui disturbi dell'umore. Non faccio il mago, credo emerga chiaramente dal suo scritto che lei sa di essere depressa. Il perché non lo sa lei e tanto meno io. Però, invece di affrontare la questione direttamente preferisce far "pasticci", alias i fiori di Bach e far finta di non sapere che il medico specialista per i suoi disturbi è lo psichiatra. Non ultimo, non avere ancora contattato uno psicoterapeuta. Rimanda, pasticci, appunto.
Aggiunto: Agosto 29, 2016
Domanda allo psicoterapeuta:
Buongiorno Dottore, ho trovato il suo sito casualmente cercando rimedi in internet all'apatia.
Da un po di tempo mi sento in questo stato che definirei proprio apatico, e vorrei capire come uscirne.
Non credo di essere ad uno stadio in cui si necessita l'assunzione di farmaci, ma sono comunque un po preoccupata.
Da un po di tempo mi sento come se nulla mi interessasse, mi annoia tutto, sono stanca già di prima mattina e faccio molta fatica a fare tutto. Vivo effettivamente periodi di stress a causa del lavoro (ho un'attività commerciale e devo decidere se chiudere o meno) e le preoccupazioni per il mio futuro non aiutano. Soffro inoltre di sudorazioni abbondanti durante il giorno a seguito di menopausa e, credo, anche a causa di fattori emotivi. Il tutto condito con una obesità cui non riesco a reagire. Cerco di far vedere a tutti che sto bene, ma l'ansia a volte mi da alla testa.
Sto prendendo Fiori di Bach, ma non contano nulla, cerco di fare meditazione, ma i pensieri si sovrappongono e non riesco a staccare!
Dal punto di vista medico ho iniziato a prendere la pillola da pochi giorni anche se so già che mi darà disturbi,m ma forse per un po allevio il problema delle caldane. Prendo inderal per una tachicardia residuo di un ipertiroidismo che mi ha colpita nel 2006 ma che, per fortuna, è scomparso.
Confido nel suo aiuto e nel suo consiglio. La ringrazio molto.
Pasticci
Risposta del Dott.Zambello: Gent.ma Signora, visto che mi chiede un consiglio mi permetto di dargliene uno, semplice e diretto: la smetta di far "pasticci" e faccia la cosa più giusta che può fare. Vada da un medico, meglio se psichiatra e si faccia prescrivere un antidepressivo. Bene l'Inderal ma, da solo fa poco. Poi, una volta intrapreso la terapia farmacologica, si cerchi uno/a psicoterapeuta e cerchi di scoprire il perché di alcuni suoi meccanismi che definirei un po' autolesivi.
Mi scusi, me l'ha chiesto lei.
Le assicuro che che se fa quello che le ho detto, in sei mesi si sentirà bene.
Aggiunto: Agosto 29, 2016
Domanda allo psicoterapeuta:
Buongiorno Dottore prendo xanax da 0.50 alla sera ho provato per due sere ha scalarlo cioe'prendendone uno da 0.25 ma durante il giorno ho avuto come delle forme di ansia e normale? per questo le volevo chiedere se potevo riaumentare a 0,50 ogni sera o in alternativa prenderne due ds 0,25 una il pomeriggio e una alla sera.
Distinti saluti
Risposta del Dott.Zambello: Gent.mo Signore
è sempre sconsigliabile scalare in maniera così drastica i farmaci, soprattutto le benzodiazepine.
Il mio consiglio, senza entrare nel merito della posologia, è di calare utilizzando la forma gocce.
0,50 di Xanax corrispondono a 20 gocce.
Le consiglio di diminuire una goccia al giorno. In 10 giorni avrà dimezzato il farmaco.
Aggiunto: Agosto 23, 2016
Domanda allo psicoterapeuta:
Buongiorno dott. Zambello,
grazie per la cortese risposta.
Per rispondere alla sua domanda se in certe situazioni sarei sopraffatto, mi rimane un po' difficile darle una risposta, così provo a farle un esempio: se dovessi essere nel suo studio e lei dovesse sfilarsi dalla tasca il suo portafoglio e mi chiedesse di prenderlo in mano per vedere la mia reazione, sicuramente avrei un erezione istantanea e il cuore comincerebbe a battere forte e credo che a quel punto le chiederei di permettermi di masturbarmi potendo avere il suo portafoglio in mano.
Pensa che questo sia patologico? Ritiene che si possa guarire da una qualsiasi forma di feticismo?
Come le dicevo, ho continue erezioni solo a vedere portafogli da uomo, ma amo anche fare sesso con gli uomini potendo giocare con i loro portafogli e condividendo con loro un rapporto normale completo, ma in assenza di quello il portafoglio diviene l'unico surrogato di piacere.
Per me possedere il portafoglio dell'altro significa essere in forte intimità con lui, possedere quindi una parte di lui, farla mia e questo mi fa sentire uomo. Cerco uomini maturi, dall'aspetto signorile e distinto, perchè vorrei essere come loro, avere rapporti con loro, mi fa sentire come loro, possedere il portafoglio anche solo per quel breve periodo del rapporto sessuale, mi fa sentire "ricco", mi fa sentire come lui insomma.
Dottore, finora ho cercato di non pensare a tutto questo, perchè mi procura molto piacere, ma mi chiedo se sia giusto e corretto o se la mia è una patologia che debba essere curata?
La ringrazio di nuovo per una sua cortese risposta.
Saluti
wallet (Franco)
Risposta del Dott.Zambello: Premesso che lei in nessun studio psicoterapico potrà mai "giocare" né con un portafoglio né con altro, vista la sua situazione psicologica, penso potrà trarre dei grossi vantaggi da una psicoterapia.
Si scelga uno/a psicoterapeuta ad indirizzo dinamico.
Aggiunto: Agosto 14, 2016
Inserito da
Pseudonimo: Angelo
Pseudonimo: Angelo
Domanda allo psicoterapeuta:
Non si preoccupi. Cosa devo fare secondo lei nel mio caso? Cosa mi succede? E come se non fossi padrone di me stesso
Risposta del Dott.Zambello: Gent.mo Signor Angelo,
l'espressione "padrone di me stesso" è molto suggestiva ma pone una valutazione attenta da parte di chi l'ascolta. Ad esempio: nasconde un super Io un po' troppo rigido che mal sopporta di fare i conti con un inconscio che propone istanze "nuove" o, si aprono nuclei che tendono alla spersonalizzazione? Chiaramente non lo sa lei e tanto meno io. Tendo a pensare che lei sia una persona un po' rigida ma, ha poca importanza ciò che penso io. Si, lei potrebbe chiedere un aiuto ad uno/a psicoterapeuta ma, ad indirizzo psicodinamico.
Aggiunto: Agosto 12, 2016
Inserito da
Pseudonimo: Angelo
Pseudonimo: Angelo
Domanda allo psicoterapeuta:
Mi scusi, ma penso si stia confondendo. È il primo messaggio che mando. Non centro nulla con il signore sotto, anche se le storie sono molto simili
Risposta del Dott.Zambello: Mi scusi Signor Angelo. Mi sembrava proprio che ci fosse stato un continuum del discorso precedente.
Le chiedo di nuovo scusa.
Aggiunto: Agosto 12, 2016
Inserito da
Pseudonimo: Angelo
Pseudonimo: Angelo
Domanda allo psicoterapeuta:
Buongiorno dottore.
Con il mio compagno va bene ma alle volte, nelle situazioni difficili, e come se regredissi ad uno stato che mi ricorda la mia infanzia.
Sperimento sogni e immaginazioni che hanno a che fare con il vivere la sessualità e il rapporto in maniera passiva. Immagino di vivere con un uomo vigoroso e ben dotato e di questo provo molto piacere. Questo mi blocca ed è come se non fossi lucido e ovviamente ha ripercussioni sul rapporto di coppia e sul sesso dato che sono avvolto da queste immagini. Secondo lei è qualcosa che posso risolvere da solo? Cosa mi succede? Dovrei iniziare una terapia?
Risposta del Dott.Zambello: E' strano questo bisogno di cambiare nickname, solo dopo 10 minuti. E' come se lei volesse mandarmi un messaggio "sulla sua debolezza e instabilità". Io ci credo che lei abbia delle incertezze. Sicuramente una psicoterapia la rinforzerebbe ma, oltre la tematica della sessualità.
Buona giornata.
Aggiunto: Agosto 12, 2016
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Pseudonimo: Giovanni
Domanda allo psicoterapeuta:
Caro Dottore, mi tolga una curiosità, perché lei ha suggerito nella lettera precedente alla Signora Lella di cercarsi uno una psicoterapeuta ad indirizzo dinamico? Cosa ha letto nella lettera che l'ha spinta a suggerire un indirizzo dinamico rispetto ad esempio andare uno cognitivo? Io credo che lei consideri i dinamici più bravi rispetto agli altri, o mi sbaglio. Attendo un suo chiarimento.
Risposta del Dott.Zambello: Gent.mo Giovanni,
premetto che io della Signora Lella so quello che sa lei, quello che la Signora ha scritto. Mi è sembrato dalla sua lettera che la Signora facesse risalire il suo disagio al momento in cui a 17 anni si è ritrovata sola all'estero. E' chiaro che un episodio del genere evoca una tematica abbandonica, una difficoltà a staccarsi dalla "madre". Tematiche di questo tipo sono squisitamente di tipo dinamico. Stop. Io non credo che i Cognitivisti e gli altri, siano meno bravi dei dinamici, dico che per loro formazione e scelta teorica, si interessano di altro.