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Pseudonimo: luca
Pseudonimo: luca
Domanda allo psicoterapeuta:
Buongiorno Professore, è circa un anno e mezzo che mio papà si è ammalato di cancro al polmone, lei saprà benissimo tutto l'iter che ha dovuto affrontare, e adesso che hanno sospeso ogni terapia mio papà è molto provato nel fisico e nella mente. Ma non scrivo perché voglio parlare di questo e del mio vissuto inerente a questo. Si da il caso che una persona che mi sta molto vicino la mia compagna, tutte le volte che parlo di mio padre ci deride sempre. Non se per malumori pregressi, ma certo non giusitificherebbe gli attacchi che subisco sistematicamente quando le scrivo via mail che sono andato da mio padre. Erano 10 giorni che non lo vedevo e lui era ricoverato in ospedale e sono andato a trovarlo, e lo dissi a lei, cosa vai a fare il badante al tuo paparino...sempre frasi di questo tipo che io trovo molto offensive. e devo dire che mi lasciano molto spiazzato perché la realtà è molto grave e le sue frasi sono paradossali, per una che poi studia medicina. Non ha nessuna forma di sensibilità e se io le rispondo ma ti rendi conto di cosa mi scrivi, lei dice si hai ragione ma io sono insensibile. Mi sembra che voglia mettermi in crisi provocarmi, mi sento proprio offeso nel profondo, perché bisogna essere proprio disumani per dire delle frasi di questo tipo.Delle frasi veramente naziste. Mi sto incominciando a chiedere visto che lo fa sempre che cosa la spinge a fare così e perché, ho pensato che mi tradisce e sfoga così i sensi di colpa. E mi il tutto mi sembra assurdo poiché dalla tua compagna ti aspetteresti un sostegno in un momento così fragile. Guardi sono senza parole.
Risposta del Dott.Zambello: Gent.mo Luca,
lei capisce poco la sua ragazza, tanto meno io che non la conosco. E' vero però che non possiamo chiedere agli altri di capire, sperimentare la nostra stessa sensibilità. Ed è vero anche che in situazioni così delicate, come quella che sta provando lei, possa succedere che gli altri usino, magari inconsapevolmente, frasi che ci offendono. Però è anche vero che se capiamo che l'altro/a ha un mondo interno, una sensibilità che nulla ha a che vedere con la mia, viviamo su due mondi paralleli, allora mi devo chiedere perché continuare un rapporto che di fatto non esiste.
Aggiunto: Luglio 10, 2016
Domanda allo psicoterapeuta:
scusi...di chi è l'immagine pubblicata sull'articolo relativo a follia principio di realtà e inconscio? Grazie
Risposta del Dott.Zambello: Maurits Cornelis Escher (Leeuwarden, 17 giugno 1898 – Laren, 27 marzo 1972) è stato un incisore e grafico olandese.
Aggiunto: Luglio 8, 2016
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Pseudonimo: Patrizia
Pseudonimo: Patrizia
Domanda allo psicoterapeuta:
Grazie dottore. Avevo bisogno di parole come le sue. Riguardo al corso ed all'"accontentarsi" sono ancora in difficolta' avendo non solo limiti temporali ( la psicanalisi e' davvero troppo lunga) ma anche limiti spaziali ( abito in provincia di Venezia e non a Milano). Ha qualcosa da suggerirmi?
Complimementi a lei, ai suoi tanti interessi ed alla sua vitalita'. La invidio... Ho letto il suo scritto su Miro' e mi e' piaciuto tantissimo. Piu'interessante di tanti professionisti critici d' arte. Fa seminari in giro? Mi piacerebbe molto poterla ascoltare.
Intanto Buon w.e!
Risposta del Dott.Zambello: No, consigli non ne ho proprio. Faccia quello che "le piace" cercando di non accontentarsi. Personalmente faccio lo psicoterapeuta a tempo pieno e seguo un po' questo blog. Stop. Mi è capitato qualche volta di fare qualche conferenza in giro, ma, preferisco lo studio, quello professionale e studiare. Buona giornata.
Aggiunto: Luglio 2, 2016
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Pseudonimo: Patrizia
Pseudonimo: Patrizia
Domanda allo psicoterapeuta:
Gen.le dr. Zambello
Sono una Donna di 54 anni. Ho un buon lavoro ( sono architetto) ed una vita piuttosto tranquilla. Il rapporto con mio marito non e' molto soddisfacente mentre non ho alcun problema con I due figli. A causa di una leggera depressione ( ..... sindrome da nido vuoto) ho seguito per due anni una terapia ad indirizzo psicodinamico, con ottimi risultati. Tuttavia e' nuovamente emersa la passione per la psicologia ed e' rinato in me il desiderio di approfondire questo interesse, che mi aiuterebbe anche a trovare un nuovo motivo di vita. Sono fuori tempo massimo? Ho pensato ad un corso per conseolor ad indirizzo gestaltico a Trieste. Cosa ne pensa? Potrebbe aiutarmi ad esprimere me stessa magari nel volontariato. Solo voli pindarici ? Sto cercando un nuovo senso alla mia vita ma non vorrei sprecare tempo in progetti / sogni inconsistenti. Grazie per il suo aiuto.
Risposta del Dott.Zambello: Gent.ma Dottoressa,
perché tardi? Non c'è un tardi rispetto ai desideri. Avere un desiderio, un progetto è essere giovani. Studiare quando si è già maturi, significa farlo per piacere. Non c'è più la necessità un po' limitante di creare un futuro lavorativo, quindi, lo studio è piacere puro. Poi, quando avrà finito, valuterà. Non conosco il corso di conseolor ad indirizzo gestaltico. L'importante non sia "un accontentarsi", sarebbe un prendersi in giro.
Quest'anno mi iscrivo ad un corso triennale + 2 del linguaggio dei segni. Ho 10 anni più di lei ma, sono entusiasto, non vedo l'ora di incominciare l'anno scolastico.
Aggiunto: Luglio 2, 2016
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Pseudonimo: Sisifo
Pseudonimo: Sisifo
Domanda allo psicoterapeuta:
Gentile dott. Zambello,
le avevo scritto qualche tempo fa, in un momento in cui avrei dovuto essere in seduta, ma era stata spostata dal mio psicologo in favore di un altro paziente. Il problema è che da allora ho deciso di interrompere la terapia. Avevo perso del tutto la fiducia ed ero talmente piena di rabbia che continuare le sedute sarebbe stato controproducente. Ho pensato di prendermi una pausa ed eventualmente riprendere quando fossi riuscita a "perdonare" e dimenticare l'episodio. Ma a distanza di un mese e mezzo la situazione non è cambiata di una virgola.
Sicuramente il problema è mio, che do troppa importanza a quella che magari per gli altri è una cosa da nulla. Ma io so che se fossi una persona normale fisicamente l'appuntamento non sarebbe stato annullato.
Siccome non sono come gli altri, penso che il terapeuta non mi abbia mai veramente accettata come paziente. Anche se lui non ha mai voluto ammetterlo.
Risposta del Dott.Zambello: Ma sta parlando del suo terapeuta o di un'altra persona?
Scusi, le suggerivo di pensare che verosimilmente è successo qualcosa d'altro, e quello che lei vede e sente è solo un fatto transferale.
E' una ipotesi ma, ci pensi.
Buona giornata.
Aggiunto: Giugno 30, 2016
Domanda allo psicoterapeuta:
Sono una donna caratterialmente allegra e sarcastica ,ma sono sempre infelice e piena di dubbi e rabbia dentro.Tutto questo è dovuto all' infelicita che vedo attorno a me e soprattutto alla mancanza di rispetto e di amore da parte dei figli nei confronti dei genitori.Mi sento sempre ingannata e tradita e che gli altri si avvicinano a me solo per sfruttarmi e servirsi della mia disponibilita Vorrei avere una bacchetta magica per uscire da questa tristezza Grazie
Risposta del Dott.Zambello: Gent.ma signora Giada,
il mondo che ci circonda è bello o brutto, buono o cattivo se noi siamo belli o brutti e ci sentiamo buoni o cattivi. Non nego che vi siano cose che sono oggettivamente brutte, come si potrebbe? Ma, vi sono anche persone e fatti così belli che dovrebbero rasserenare il nostro spirito. Noi possiamo far poco rispetto al mondo che ci circonda ma, possiamo coltivare il nostro "giardino", far crescere piante e fiori meravigliosi. Dipende da noi. Finché temiamo e ci guardiamo attorno spaventati ed arrabbiati, non facciamo niente di buono e continuiamo a lamentarci.
Aggiunto: Giugno 26, 2016
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Pseudonimo: Micol 60
Pseudonimo: Micol 60
Domanda allo psicoterapeuta:
Dopo aver lavorato incessantemente seguendo il flusso della mia coscienza,dei sogni,delle associazioni e dei ricordi.Aiutata da addetti ai lavori(lo sono io stessa) sono arrivata proprio ora a capire ed essere consapevole di alcune cose che riguardano mio padre e mia madre. La mia domanda non riguarda il contenuto di queste acquisizioni,ma proprio la consapevolezza in se'.
È sempre benefica? Perché non provo nessuno dei sentimenti che mi aspettavo di provare? Non mi pare che mi renda più libera né più soddisfatta. Ho 56 anni e mi chiedo: ora che me ne faccio di questa consapevolezza?
Grazie
Risposta del Dott.Zambello: Gent.ma signora Micol,
il processo di individuazione, diventare se stessi, è un processo lungo che prevede tappe diverse e piani diversi. Conoscere la propria ombra è una di queste tappe ed è difficile, lei lo sa bene ma, non è l'ultima. La più importante è conoscere se stesi, riconoscere i propri doni, carismi. Per me, la metafora più bella di questo processo è la "Pentecoste". Chiaramente gliela racconto in senso simbolico, non è compito mio la dimensione teologica. Gli apostoli, scelti da Gesù, tra i migliori, dopo aver vissuto con lui per tre anni, aver visto miracoli, aver conosciuto la loro miseria, lo tradiscono tutti, averlo visto morire e poi risuscitato, se ne stavano, dopo quaranta giorni, un periodo lungo, chiusi nel cenacolo impauriti. Eppure, apparentemente avevano ben donde per essere sicuri e sapere cosa fare e invece no. Chiusi nel cenacolo. Ed ecco la svolta: la discesa dello spirito santo, ovvero, il riconoscere i propri doni, le proprie capacità, la propria vocazione. E' li che diventano uomini indistruttibili. Quello è il 'super-uomo' di Nietzsche e l'individuato di Jung. Però, e il Poeta lo aveva cantato, prima di andare in paradiso, occorre scendere giù nell'inferno.
Aggiunto: Giugno 26, 2016
Domanda allo psicoterapeuta:
Buongiorno, ho letto il suo articolo a proposito della sincronicità e a questo proposito proprio recentemente mi è successo un simile episodio: casualmente mi sono incontrata con un amico-conoscente che in 30 anni ci eravamo incontrati e parlati 2, 3 volte; frattando io avevo divorziato, lui recentemente è rimasto vedovo, è stato un incontro emozionante perchè lui mi ha dato un bacio al quale io non mi sono sottratta perchè colta alla sprovvista e che non mi aspettavo, quasi rubato, pur tuttavia questo episodio mi ha scatenato un forte turbamento ed anche a lui, la cosa poi per motivi logici razionali(io 70 anni, lui 75 e altri ancora) non è andata avanti, ci sono stati una volta degli abbracci e toccamenti di mani e poi più niente, è una cosa che mi ha sconvolto e che ancora mi fa pensare ed emozionare; che vuol dire questo? Abbiamo fatto morire questa cosa bella che ci era successa, più per responsabilità sua, però. Gradirei una sua risposta, se fosse possibile che mi aiuterebbe a rientrare nella "normalità" e a dimenticare, grazie.
Risposta del Dott.Zambello: Gent.ma Signora,
non classificherei quello che lei racconta sotto la categoria sincronicità ma, il vostro è stato un gesto scaturito da una forte e reciproca empatia. Bello. Però, lei dice, non è stato possibile dare un seguito a quel gesto e se ne rammarica. E' la realtà Signora, è il frutto del tempo che passa per tutti e che si accumula ai limiti fisici e psicologici personali. E' così. Invece di rammaricarsi per quello che avrebbe voluto avere, sia contenta con se stessa di aver provato, verificato in sé una linfa vitale. Cerchi di utilizzarla in gesti, impegni che la soddisfino. Lei è una persona con una forte energia, può dare agli altri ancora molto.
Aggiunto: Giugno 26, 2016
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Pseudonimo: svezia
Pseudonimo: svezia
Domanda allo psicoterapeuta:
Come faccio a metabolizzare il ritardo cognitivo di mia figlia, che tra l'altro per questa paura non volevo
Risposta del Dott.Zambello: Cara signora Svezia,
viviamo in una società che ha scelto dei valori sempre più materiali e sempre più elitari: ricchezza, bellezza fisica e intelligenza. Niente è più abbagliante di tutto ciò. La ricchezza sta uccidendo la società come una bulimia che inevitabilmente la porterà a destrutturarsi. La bellezza, nulla è più fugace di lei. Ancorarsi ad essa è come costruire una casa sulla sabbia, inevitabilmente cadrà. L'intelligenza? Che illusione, siamo tutti degli esseri stupidi e ignoranti. C'è fuori di noi un'immensità che non conosciamo e saremmo sciocchi se pensassimo di avere gli strumenti per decodificarla. Il vero valore è uno solo: la vita. E' il modo in cui ognuno di noi è chiamato a viverla, diverso da tutti gli altri che la rende grande, che ci fa unici. Signora, la smetta di misurare il QI di sua figlia, variabile che vale niente rispetto alla grandezza della vita e accolga sua figlia nella sua specificità e si accorgerà che è un mistero meraviglioso.
Aggiunto: Giugno 26, 2016
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Pseudonimo: Luca
Domanda allo psicoterapeuta:
Grazie Professore, lei dice bene, le sue parole sembrano arrivare dirette all'anima. Infatti io sento che non c'è un rapporto vero con questa persona. Forse mi vede perché ha solo me vorrebbe un altro ma non ce l'ha. Certo non mi tiene in considerazione. Ci vuole coraggio per chiudere tutto e ripartire da zero, prendere decisioni importanti un parte di me lo vorrebbe, ma non è semplice, e si va avanti con queste relazioni che sono veramente demoralizzanti, sarà che forse l'amore idealizzato della coppia che si vuole bene si supporta non esiste. Qua ti pugnalano alle spalle pure quando sei fragile per fatti tuoi, e forse sbaglio io a pensare che l'altro dovrebbe capirmi, non mi sembrava di chiedere tanto, non dico che tu debba capire tutto. D'altronde sono io che conosco quest'uomo da 35 anni e che è un pezzo di me, ma almeno non farmi sentire una persona inutile se io vado a trovarlo perché sono preoccupato per lui per come sta. E' una vita di merda. Non c' è niente da fare, si vede che me lo merito non so che dire. La ringrazio.