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Domanda allo psicoterapeuta:


Gentile dr zambello un mio famigliare soffre di disturbo ossessivo compulsivo erotico da quando aveva 13 anni.oggi ne ha 22 e solo da pochi mesi ha rivelato questo suo problema a noi famigliari e da poche settimana e in cura da un neurologo che gli a prescritto il sereupin ..volevo sapere se e una soluzione appropriata prendere questi farmaci e quale possibilita di dipendenza possono avere ..GRAZIE

Risposta del Dott.Zambello: Gent.ma Signora,
premesso che io non conosco il suo familiare né il neurologo che l'ha preso in carico, il mio è solo un "ragionamento" teorico.
Prima stranezza: perché un ragazzo che confida un disagio psicologico va a chiede aiuto ad un neurologo. Che ne sa il neurologo di psicologia?

Seconda stranezza: cosa centra un antidepressivo con un comportamento ossessivo-compulsivo?
E' come se uno confidasse di aver fame e, per tutta risposta, si trova in un negozio di scarpe.

Però, come diceva mia nonna, "l'importante è star bene". Vale anche per il suo familiare. L'importante è che sia contento lui. Tutto il resto vale zero.


Aggiunto: Febbraio 3, 2016
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Domanda allo psicoterapeuta:


Salve dottore, sto seguendo una psicoanalisi da tre anni e da circa un anno sono in cura con antidepressivi (Cipralex).
Ho interrotto l'assunzione del farmaco, sono 15 giorni che non lo prendo piu', forse perche' mi sento piu' forte e sicuro di me e sento di non averne piu' bisogno. Solo che ho diversi disturbi, come nausea, vertigini, mal di testa...secondo lei puo' dipendere dall'interruzione del Cipralex? Pensa che questi disturbi passeranno in breve tempo? E infine: ho sbagliato ad interrompere il farmaco e dovrei riprenderlo?
Grazie dell'attenzione!

Risposta del Dott.Zambello: Gent.mo Roberto,
non sono i grado di dirle se era opportuno o meno interrompere l'assunzione del farmaco, solo il medico che la segue può dare un giudizio del genere. Quello che invece forse non è stato sufficientemente tenuto presente è l'effetto rebound che questi farmaci danno se non vengono interrotti nella giusta maniera. Ad esempio se uno prendesse il Cipralex in gocce, ammettiamo 10 al giorno, per interrompere, dovrebbe prenderne 9 per almeno 3/4 giorni, poi otto per altri 3/4 giorni fino ad 1 goccia e poi finire. Occorrono circa circa 25, 30 giorni per scalare definitivamente. Purtroppo, molto spesso, non viene fatto e si hanno i sintomi da lei descritti. Ne parli con il suo medico.


Aggiunto: Gennaio 26, 2016
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Domanda allo psicoterapeuta:


Buongiorno Dottore,vorrei chiederle una cosa che mi attanaglia da anni.
Una decina di anni fa, mi trovavo a cena in un ristorante e dopo aver mangiato ho iniziato a sentirmi male. Senso di svenimento, sudorazione, tachicardia... mialzo per andare a rinfrescarmi al bagno ma svengo prima di riuscire ad entrarci.
Dopo qualche mese mi trovo a casa, nel letto e inizio a sentirmi male. Avevo mangiato molto in compagnia di amici e bevuto qualche bicchiere di vino.
Stessa sensazione della volta precedente. Mi ricordo distesa sul pavimento del bagno con una fortissima sensazione di svenimento. Passata dopo qualche minuto sono tornata a letto.
Circa 5anno fa mi trovavo a cena con amici e prima del dolce mi reco fuori dal locale per fumare una sigaretta ma appena mi alzo comincia la solita sensazione.
Vertigini, voci lontane,nausea, sudorazione..realtà alterata. Finche per due volte svengo. Arriva l'ambulanza ma non trova niente di strano.
Faccio per l ennesima volta analisi del.sangue, rac, cardiogramma... niente di anomalo.
Il mio medico mi parla di attacchi di panico.
Da li la paura prende il sopravvento. Paura di andare al ristorante, di camminare da sola, di andare nel.traffico.
Questa "diagnosi" mi ha rovinato la vita.
Sono stata anche in cura da due medici. La prima psicoloaha definito il mio episodio un attacco.di panico causato dall'ansia, dal cattivo rapporto con I miei genitori. Ho fatto solo due sedute.con lei perchè non avevamo molto feeling.
Sono stata anche da uno psichiatra di Milano che invece non ha riconosciuto gli episodi come attacchi di panico ma constatava cmq in me vi era ormai la paura della.paura.
Anche la terapia con lui non finì a causa dei costi troppo elevati e la.troppa distanza.da.casa.
Ieri nuovo episodio.
Un pranzo.troppo abbondante. Stomaco davvero dolorante e pieno e dopo circa due,/tre ore una fortissima litigata con mio marito.
Inizio a star male proprio come quando non si digerisce.
Ho vomitato per almeno due ore. Ad un certo punto mi alzo dal letto per correre al bagno e ho la stessa sensazione di quando ci si alza troppo velocemente (ho sempre la pressione bassa). Inizio a sentire le voci lontane e vedere nero. Corro a stendermi, in genere passa, ma la sensazione si fa piu intensa. Sto malissimo, sudori freddi, caldo, senso di intorpidimento, mi sembrava di essere entrata in un tunnel da cui non riesco a uscire e.rischio di impazzire. Penso di avere una congestione e mi sembra di morire. Piano piano mi riprendo, mi viene freddissimo, tremo ma sotto le coperte mi riprendo. E mi appisolo senza forze.
Tutti questi episodi sono simili, quello di ieri il piu violento e tutti quando ho problemi di stomaco o in concomitanza della digestione.
Mi avevano parlato di sindrome vagale.
Lei cosa ne pensa? Sono un po'preoccupata anche perchè sono gia abbastanza ansiosa di mio.
Grazie

Risposta del Dott.Zambello: Gentma Nicoletta,
penso anch'io che si tratta di sindrome vagale.

La sindrome vagale è abbastanza facile però da diagnosticare, basta fare il "tilt test". E' un test molto semplice. Bisogna che il medico misuri la pressione e i battiti cardiaci sia in posizione supina sia in posizione eretta. Se vi sono variazioni notevoli, si tratta di sindrome vagale.

Una volta fatta diagnosi, bisogna valutare due variabili, l'ansia del paziente che è una concausa e la funzionalità cardiaca.

Molto spesso la cura è solo di preventiva: abbassare il livello di ansia, non mangiare tanto e mettersi in posizione retta lentamente.


Aggiunto: Gennaio 24, 2016
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Domanda allo psicoterapeuta:


Buongiorno.. secondo lei si dovrebbe avete più timore di Dio o del diavolo? O di entrambi? e giusto averne tiimore, rispetto?noto che quelli che non ne hanno tendono a mettere sè stessi al loro posto. grazie, marco

Risposta del Dott.Zambello: Credo che faremmo bene a stare "ad una certa distanza" sia dall'uno che dall'altro. L'uomo non è fatto per parlare con Dio, e tanto meno per venire in contatto con il diavolo. E' così vero che Dio, per comunicare con noi ha mandato il suo figlio incarnato.

Per noi gli archetipi sono fonte di salvezza, illuminazione ma morte e perdizione.


Aggiunto: Gennaio 23, 2016
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Domanda allo psicoterapeuta:


ho acquistato Dapoxetina 60 on line volevo sapere se era possibile tagliare la pillola per assumere la metà

Risposta del Dott.Zambello: Mi scusi Signore ma, proprio non lo so.

Personalmente non acquisto neanche generici in farmacia. Farmaci online! Mi sembra un assurdo. Che garanzie ha lei sulla bontà della procedura di preparazione e confezionamento?


Aggiunto: Gennaio 15, 2016
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Domanda allo psicoterapeuta:


Gentile dott. Zambello

Ho 30 anni, e a causa di una patologia genetica su cui non mi voglio dilungare, il mio organismo per l'assenza di ovaie non ha mai prodotto estrogeni. Li assumo quindi per via farmacologica dall'età di 16 anni.
Se all'epoca dell'inizio della terapia ormonale fui molto contenta per il conseguente arrivo del ciclo mestruale (mi sentivo quasi normale), dopo quasi 15 anni non ce la faccio più a continuare.
Ho chiesto al mio medico di poter diminuire progressivamente il dosaggio ormonale fino a interrompere, ma ovviamente la sua risposta è stato un no categorico.
Io capisco che dal punto di vista medico smettere di assumere gli estrogeni sarebbe sbagliato: andrei subito in menopausa, l'osteoporosi con cui già da molti anni convivo si aggraverebbe, ecc...
Eppure io non voglio più continuare quella che mi sembra sempre di più una farsa: un ciclo mestruale finto, senza ovulazione, del tutto inutile ai fini della procreazione. Non voglio più avere le mestruazioni, mi sentirei almeno un po' meglio senza. Ma non so come farlo capire al mio medico.

Risposta del Dott.Zambello: Gent.ma Signora, non è il suo medico che deve capire ma lei. Se per motivi medici che lei ben conosce, non si può fare, non si può fare. E' la realtà.
Credo che lei trasferisca sul tema della terapia ormonale, un dolore che evidentemente è forte ma ha un significato diverso:non poter diventare madre. Vorrebbe chiudere definitivamente con questo dolore e non doverci pensare più.
Capisco. Mi creda, capisco anche quanto sia difficile accettare una situazione per lei limitante e irreversibile.
Ma, non è facendosi male che potrà aiutarsi.
Si voglia bene, se lo merita. Poi, un giorno le auguro di scoprire che se la natura non le ha dato delle possibilità, potrà svilupparne altre e sentirsi contenta di sé.


Aggiunto: Gennaio 13, 2016
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Domanda allo psicoterapeuta:


Grazie dottore per la sua risposta,

Lo so ha ragione lei, ma le mamme sono sempre mamme, vedere i figli soffrire, fa male e si vorrebbe vederli sempre allegri e contenti, sono e sono stata una mamma ansiosa e ora mi faccio una colpa. Lo so ora è tardi.

Grazie ancora e saluti Nelli


Aggiunto: Gennaio 13, 2016
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Domanda allo psicoterapeuta:


Egregio signor dottor Zambello,

Una sola domanda,

Mio figlio 37 anni 'e stato lasciato dalla sua ragazza dopo
7 anni che stavano assieme, ora dopo un anno è ancora solo
lo trovo triste, ma soprattutto solo, non riesce a socializzare, l'ho consigliato di andare da uno psicologo
o psicoterapeuta, cosa ne pensa ? lo aiuterà ? o è troppo tardi. Grazie per la risposta, distinti saluti
Nelli

Risposta del Dott.Zambello: Gent.ma Signora,
sono d'accordo con lei che suo figlio potrebbe trarne un grosso vantaggio se si facesse aiutare da uno/a psicoterapeuta. Ad una sola condizione però, che ci "vada da solo".
Mi scusi signora Nelli, sono sicuro che lei è una persona squisita ma, fa una certa impressione che lei, madre, vorrebbe, se potesse, aiutare suo figlio di 37 anni su questioni affettive. Non le sembra che a 37 anni un uomo dovrebbe fare da solo?


Aggiunto: Gennaio 12, 2016
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Domanda allo psicoterapeuta:


Buonasera, mi rivolgo a lei per descriverle un problema (credo di dipendenza affettiva) che mi trascino ormai dalla mia adolescenza (attualmente ho 24anni)

Ogni volta che incontro una ragazza nuova che mi piace e che mi attrae (e quindi che NON conosco come sia caratterialmente), si attiva in me un processo di ansia, angoscia e pensieri ossessivi rivolti verso tale ragazza, e tali pensieri mi impediscono di lavorare,studiare o comunque sia vivere serenamente una vita normale, e questo problema va avanti da tanti anni

i sintomi sono i seguenti: brividi di freddo, tremarella, pensieri ossessivi verso la ragazza di turno ,pensieri come: cosa starà facendo?, dove e con chi esce?, e se ha un ragazzo ci starà facendo l'amore mentre ora io sto studiando o sono a casa? (ultimamente sono molto ossessionato da quest'ultimo punto)

mi sono reso conto che dopo la mia ultima fidanzatina avuta all'età di 16anni (questa è una mia teoria, anche se secondo la mia psicoanalista è dovuto al fatto che mia madre è stata iperprotettiva, e che secondo la mia dott. nel mio immaginario non voglio tradire mia madre. mentre con mio padre ho un rapporto molto freddo e distaccato. sinceramente sono molto scettico su tutto ciò) è sorto questo problema ossessivo che si manifesta ogni volta che incontro una nuova ragazza che mi piace, da allora e se non forse anche prima ho manifestato tali pensieri ossessivi che mi hanno molto ostacolato nello studio o nel lavoro

attualmente però, da circa 1 anno non ho percepito questo problema. ma da quando ho conosciuto una mia collega di corso il problema si è ripresentato, e attualmente il mio umore e i miei pensieri sono molto instabili..

quando conobbi la mia collega iniziai a provare una forte infatuazione per lei la prima volta che ci parlai (ed ebbi una splendida conversazione con lei), mentre 2 giorni dopo, ovvero l'ultimo giorno che la vidi al corso prima delle vacanze, la mia infatuazione per lei era come svanita, e non riuscivo a capire cosa mi stesse succedendo e perche fra me e lei non c'era piu quel feeling, o una freddezza da parte sua.

ho notato che quando sono vicino a lei, le mie ansie scompaiono (ma questo sintomo è compreso nel pacchetto), mentre quando non sono con lei, dopo qualche ora i pensieri ossessivi sopra citati (in particolare quello del dov'è e se starà facendo l'amore con qualcuno) e le ansie e il malessere fisico ritornano e persistono nel tempo ( e da qui ripeto, non riesco a vivere serenamente nel vero senso della parola)

l'unico modo che ho notato in cui le mie ossessioni e fissazioni sparivano per tutte le ragazze con la quale ho avuto a che fare erano i seguenti:
1.le mie fissazioni si spostavano dalla ragazza A, a quella B (e quindi il problema si spostava su un altro soggetto e persisteva)

2. prendevo un NO, vivendolo per MESI in modo molto doloroso con rifiuto nell'accettare il no (e spesso la sofferenza mi portava a fare gesti come bere molto alcool o a pensare di non valere nulla)

ho provato in passato a fare per 2anni (ora sono 1anno che ho smesso di botto) delle sedute di psicoanalisi ma credo che siano servite a poco poichè percepisco in me un problema di fondo persistente, come se fosse un batterio che provoca appunto tale malattia e che non riesco a capire come combatterla o a reagire a tale sofferenza.

lei che cosa ne pensa di questo problema e delle mie ossessioni? (e poi perchè tali ossessioni) e che cosa dovrei fare per combattere tale problema?

Credo che sia tutto, la ringrazio in anticipo per la sua pazienza e la sua gentile risposta caro Dottore

Risposta del Dott.Zambello: Gent.mo Angelo,
non ho capacità "medianiche" da poter fare una diagnosi via e mail. Pertanto quanto le dirò ha solo un significato puramente indicativo. Mi sembra di aver capito che lei ha interrotto le sedute di psicoanalisi, a questo punto le conviene cercarsi uno/a psicoterapeuta ad indirizzo cognitivo-comportamentale. Nel frattempo farei una terapia farmacologica (prescritta da uno psichiatra). E' mia esperienza che se si farà seguire è auspicabile che in sei mesi lei si senta molto meglio e in un anno può uscire da i suoi corto circuiti mentali.

Parole chiave: Psicoterapia, terapia farmacologica, costanza.


Aggiunto: Dicembre 27, 2015
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Domanda allo psicoterapeuta:


Dottore buongiorno. Lavoro tanto su me stessa attraverso percorsi di crescita di vario tipo, ma la rabbia che ogni volta nasce in me a causa della figura maschile presente nella mia vita, non cessa di essere. Ho subito l'abbandono paterno ma ho "perdonato" e compreso, quindi non penso sia dovuta a questo la mia rabbia. Pretendo un rapporto esclusivo (che so essere umanamente impossibile) che il mio partner non veda che me e non pensi che a me e tutto ciò che si frappone tra me e lui mi desta sensazioni negative fino alla rabbia nei suoi confronti. Tutto questo mi procura grande sofferenza e sento il bisogno di ricambiare per far provare a lui la sofferenza che provo io, pur capendo che tutto parte dalla mia mente. Procuro sofferenza allontanando la persona che mi ama e che senza me soffre ma poi soffro anche io perché l'allontanamento fa male anche a me. E così non ho mai un rapporto bello, sereno e duraturo. Come si fa a liberarsi da questa emozione tanto devastante per me e per chi ho vicino? Grazie di cuore e buone feste
Rabbiosa

Risposta del Dott.Zambello: Gent.ma Signora,
è il bambino che ha bisogno e pretende l'amore totale della mamma. Il guaio è che qualunque sia la risposta della mamma sarà insufficiente e, paradossalmente, troppo. E' cosi il bambino si dibatte tra rabbia, depressione e paura di perdere "l'oggetto" amato.
Spesso i nostri rapporti adulti, poco importa se con la moglie o il marito, l'amante o l'amico, ricalcano questo schema interno e diventano una sofferenza inestricabile per noi e per quanti ci stanno vicino. Ci intossichiamo di sentimenti negativi, rabbia, come dice lei e, non ne abbiamo una apparente ragione. Il suo è un classico esempio dove una terapia dinamica può aiutare ad uscire da questi cortocircuiti mentali, troppo costosi.
Buon Natale anche a lei


Aggiunto: Dicembre 19, 2015
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