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Domanda allo psicoterapeuta:


Egr.Dott.
Ho un figlio di 25 anni che da 16 mesi è in cura da una psicologa ma io non vedo alcun miglioramento.E’ sempre stato un ottimo studente ma da due anni si è lasciato andare. Gli mancano solo 3 esami x laurearsi in economia (triennale)ma non studia. Da anni è sempre al computer fino a tarda notte. Dal mio punto di vista è dipendente dal pc anche se non è la causa. Non esce quasi mai, ha pochissimi amici che frequenta circa 1 volta al mese. Devo precisare che non ha mai conosciuto il padre se non da piccolo e non ha ricordi (il padre non l’ha mai cercato).
Come posso aiutarlo?
Grazie mille

Risposta del Dott.Zambello: Gent.ma Signora
suo figlio è adulto e libero di fare della sua vita quello che vuole, lei può solo non colludere con la sua inerzia.
Ho l'impressione che lei "sconti delle colpe" ma, a 25 anni uno è totalmente responsabile delle sue scelte.


Aggiunto: Maggio 5, 2015
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Domanda allo psicoterapeuta:


Buonasera Dr. Zambello,
Le scrivo per chiederle un parere in merito ad una situazione che mi è capitata oggi.
Premetto che all'età di 12 anni ho rischiato di cadere dalla botola di casa mia e questo mi ha causato una grande paura nei confronti dell'altezza.
Parto raccontandole questo episodio sperando che la situazione di oggi possa essere in un qualche modo collegata al fatto accaduto, e non a una qualche patologia non ancora diagnosticatami.
Oggi, mi trovavo in balcone quando un operatore del mio gruppo è uscito per fumare una sigaretta. La persona in questione si è poi seduta sulla ringhiera del balcone sporgendo la schedina nel vuoto.
Immediatamente, vedendo il mio collega in quello stato, ho subito sentito un forte senso di panico che mi ha subito messo in uno stato di allerta. è come se il mio cervello in quel momento mi dicesse di allontanarmi da questa persona per la paura che avevo di volerlo spingere giù appunto da questo balcone.
La mia reazione è stata quella di allontanarmi ed entrare nell'edificio e scendere alle al piano terra.
La mia idea è quella di aver reagito così per il poco spazio che avevo intorno e quindi di essermi sentita in un certo senso attaccata dalla situazione/dal gesto di costui. Lei cosa ne pensa? Devo cominciare a preoccuparmi per la mia salute psichica? Può darsi fosse soltanto un attacco di panico?

In attesa di una sua risposta, le porgo cordiali saluti.

Risposta del Dott.Zambello: Gent.ma Araihc,
non si preoccupi, lei non è "matta", ha solo preso contatto, per un attimo, del "diavolo" che è presente in ognuno di noi.
La botola, l'esperienza antica, la morte, si sono affastellati nella sua mente, allentando un attimo le difese dell'Io ed è apparso lui, il male, Thanatos. Ma in lei c'è anche l'altro: Eros, l'immagine di Dio.
Noi siamo così. Un concentrato di energie e, sprechiamo la nostra vita a negarle.


Aggiunto: Maggio 4, 2015
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Domanda allo psicoterapeuta:


Buongiorno Dottor Zambello,premetto che a parte ieri ho smesso di scriverle da molto tempo,quindi non posso averle dato fastidio.Inoltre non sono al corrente del fatto che lei non ami l'ipnosi, non guardo sempre questo sito e non posso sapere se lei ha scritto più volte che non l'ama.C'è un problema:lei non ha risposto alla mia domanda,non mi ha detto quale di quei tre tipi di ipnosi che ho elencato permette di ricordare eventi del passato:se l'ipnosi clinica,l'ipnosi ericksoniana,o l'ipnosi regressiva.Premetto che non so scrivere.

Risposta del Dott.Zambello: Gent.mo Signor Petrus,
non avevo intenzione di muoverle alcun rimprovero. Lei non ha nessun obbligo di leggere quello che scrivo io, anzi. Però la sua sembra una domanda un po' retorica. E' chiaro che l'ipnosi regressiva tende a far emergere esperienze pregresse anche molto lontane nel tempo.


Aggiunto: Maggio 4, 2015
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Domanda allo psicoterapeuta:


grazie per la sua risposta,vorrei sapere se possibile se il farmaco SPEDRA da lei consigliato sia aqcuistabile in farmacia e con ricetta medica,oppure la soluzione di iniezioni carnali vanno fatte nel pene direttamente senza conseguenze organiche,ho poi sentito parlare di iniezioni liquide introdotte nel glande senza iniezioni.mi farebbe piacere sapere il nome di tale soluzione e il suo consiglio sopratutto.esistono inoltre aggeggi o altre cose per il mio caso<ricordo che sono amputato da 5 anni a una gamba<La ringrazio di cuore per i suoi consigli grazie

Risposta del Dott.Zambello: Signor Mario,
non le ho dato alcun consiglio terapeutico. Ho solo confermato che ci sono presidi sanitari diversi e anche nuovi.
Poi, glielo ripeto, solo l'Urologo potrà darle delle prescrizioni comportamentali e farmacologiche tenendo conto della sua situazione post-chirurgica. Tutti i farmaci sono con ricetta obbligatoria.


Aggiunto: Maggio 4, 2015
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Domanda allo psicoterapeuta:


Buongiorno dottor Zambello sono Petrus si ricorda di me?Volevo farle una domanda,non è rivolta a una terapia personale,cosa che lei mi dice sempre.Volevo chiederle è vero che con l'ipnosi si possono ricordare eventi accaduti nel passato?Non mi riferisco a vite passate ma a eventi del passato.Siccome esistono tre tipi di ipnosi quali di questi tre permette di ricordare eventi del passato?L'ipnosi ericksoniana,l'ipnosi clinica o l'ipnosi regressiva?é vero che l'ipnosi regressiva permette di ricordare eventi del passato?Non mi riferisco a vite passate.Grazie anticipatamente.

Risposta del Dott.Zambello: Gent.mo Signor Petrus,
si mi ricordo di lei, anche senza trance.
Lei lo sa, perché l'ho scritto diverse volte, non ho una grande simpatia per l'ipnosi. E' difficilissimo districarsi tra ciò che sono "i ricordi" e le fantasie del paziente e a volte, le intrusioni del terapeuta. Con una aggravante da un punto di vista clinico che, una volta che "emergono" i ricordi questi diventano per il paziente la verità. Così il paradosso è che la terapia può diventare il luogo dove si da l'imprimatur a comportamenti isterici.
Ma c'è un'ulteriore motivo che mi spinge a non amare l'ipnosi. Diamo pure per scontato che il ricordo sia vero, e allora, che se ne fa il paziente? Io penso alla terapia il luogo dove il materiale anamnestico viene elaborato e, superato. Il ricorso deve permettere di crescere, altrimenti diventa un simulacro.


Aggiunto: Maggio 3, 2015
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Domanda allo psicoterapeuta:


ho 65 anni sonoamputato a gamba destra,e possibile che tale intervento abbia agito sulle funzioni sessuali'non ho piu erezioni prolungate ma sopratutto non mi rimane durevole solo appena appena tale da non riuscire a fare sesso con mia moglie.puo darmi qualche consiglio a riguardo.se ci sono oltre le varie viagra ecc,che possono influire sull.organismo.altri prodotti in iniezioni o altre forme per raggiungere o migliorare il mio problema .anche magari pompe o altri aggeggi tali senza dover fare un intervento grazie di cuore

Risposta del Dott.Zambello: Gent.mo Signor Mario,
si, c'è un nuovo farmaco lo Spedra (avanafil) della Menarini. Poi, lei lo sa, ci sono delle iniezioni intracavernose con Alprostadil ma, solo l'Urologo con una grande esperienza come Andrologo la possono valutare e aiutare.


Aggiunto: Maggio 3, 2015
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Domanda allo psicoterapeuta:


Buonasera dott. Zambello. Sono una studentessa di psicologia che tra poco si dovrà laureare in triennale. Recentemente ho avuto dei problemi con mio cugino, un ragazzo adottato da piccolo che purtroppo soffre molto (per quanto posso capire io).. Durante la sua infanzia, oltre all'esperienza di dover crescere con i genitori non biologici, ha dovuto subire molti traumi, tra cui il divorzio ed il conseguente abbandono da parte del padre, la prematura morte del nuovo compagno di sua madre e una convivenza difficile con quest'ultima, una donna psicolabile che non riesce ad avere rapporti con le persone, fatta eccezione per l'altra sua figlia (anch'essa adottata) con cui ha istituito un legame simbiotico, anche a spese del legame con mio cugino. Sua madre ha da tempo spezzato i legami con la famiglia allargata, ma io e mio cugino continuavamo ad avere un rapporto. Durante questi anni in cui ho cercato di essere sua amica, ho potuto constatare la sua assoluta incapacità di dare fiducia (e per questo la necessità di dover mentire in continuazione, anche su argomenti di nessuna importanza), la sua lamentata incapacità di provare emozioni ed empatia e un preoccupante stato paranoico (che si estende al resto della famiglia). Come se non bastasse, è obeso e ha avuto episodi di acting out (n.b. sua madre è avvocato, oltre a essere una figura invadente e dispotica). E ci sarebbe anche molto altro da dire.. Adesso lui mi ha allontanato, temo poiché spinto dalla madre e a causa delle sue manie di persecuzione, ma io vorrei tanto poter fare qualcosa per lui, perché ho paura che di questo passo peggiorerà sempre più e non avrà modo di guarire. So che è una richiesta molto difficile, ma se la sentirebbe di darmi qualche consiglio?

Risposta del Dott.Zambello: Si, faccia la cugina. Stop.
Se suo cugino vorrà la sua amicizia, la cercherà e accetterà. Se non vorrà, lasci perdere. Niente più. E' importante, anche come futura psicologa, separare il personale dalla clinica. Mescolare significa sempre, sbagliare.


Aggiunto: Aprile 25, 2015
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Domanda allo psicoterapeuta:


Penso proprio che questi sessuologi italiani sono diventati delle streghe. Gli americani gli hanno insegnato come si cura l’impotenza mediante films.
Loro invece si aggiogano ai tedeschi ed aggravano il problema. Non hanno nemmeno più delle belle dottoresse. Io non andrei mai in un posto dove una racchia dottoressa mi vuole vedere lo stantuffo. Che schifo!

Risposta del Dott.Zambello: Non lo so se abbiamo imparato dagli americani o dai tedeschi. E’ vero che “l’uomo” appare un po’ disumanizzato, solo con la funzione di penetrare.
Però, Roberto, non esageri. Evidentemente per sua fortuna “non ha problemi” ma, se ci fossero, cosa centra la dottoressa bella o meno? Le assicuro che il disagio, la malattia funziona come la “livella” di Totò, l’aspetto fisico non centra un cavolo a merenda.


Aggiunto: Aprile 25, 2015
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Domanda allo psicoterapeuta:


Buongiorno dottore gradirei un suo parere riguardo il distacco dai genitori dopo il matrimonio. Ho 29 anni sono sposata da quasi 3 e sembra che stia soffrendo di questo solo ora... Tutti i rapporti con i parenti sono cambiati anche i miei titolari al lavoro sono cambiati da quando mi sono sposata. Mio marito vive più o meno la mia stessa situazione ma pare che riesca a gestire le sue emozioni negative sicuramente meglio di me anche se i malcontenti riguardo la freddezza dei suoceri non mancano... Siamo entrambi vittime della gelosia per i nostri fratelli più piccoli e i loro rispettivi fidanzati.. Spesso quando le cose non vanno come vorrei mi ritrovo a piangere come una bambina che si sente abbandonata. Ero un po' più forte prima di sposarmi.. Vorrei capire se secondo lei la mia situazione potrebbe cambiare magari con l'arrivo di un figlio, che per ora tarda ad arrivare, oppure se sarebbe il caso di rivolgersi ad un medico.. Capire se la mancanza di attenzione possa causare tanta sofferenza e instabilità alla mia età e soprattutto se riuscirò mai ad accettarla. La ringrazio per aver letto. Cordiali saluti.

Risposta del Dott.Zambello: Gent.ma Mika,
apprezzo la sua sensibilità quando si chiede: ma è poi vero che un figlio risolverebbe queste mie insicurezze interne? O, implicitamente sembra sottintendere, le peggiorerà facendole magari pesare sul figlio.
E' vero, signora, molto spesso le madri fanno pesare sui figli le loro insicurezze, frustrazioni, dando al figlio "tutto quello che a loro è mancato o è stato insufficiente" ma, nel contempo aspettandosi che il figlio "ripaghi" quanto ha ricevuto. Niente è più patogeno.
Diventare adulti, staccarsi dai tentacoli materni e paterni è una lotta e molto spesso sbagliamo "l'oggetto" contro chi lottare: i genitori. No, l'oggetto contro cui lottare siamo noi, noi stessi. Siamo noi che dobbiamo cambiare, crescere. I genitori avranno le loro responsabilità ma quando si è adulti, non centrano più, né possiamo pretendere che cambino. Loro restano ed hanno diritto di restare, sé stessi. Noi possiamo, dobbiamo cambiare.
Dice il Vangelo: “Per questo l’uomo lascerà il padre e la madre e si unirà a sua moglie e i due diventeranno una sola carne". Matteo 19,3


Aggiunto: Aprile 20, 2015
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Domanda allo psicoterapeuta:


Salve, sono un ragazzo di 26 anni fidanzato dopo moltissimi tira e molla tutti da parte mia (eccetto una volta in cui lei mi disse che pensava di lasciarmi, ma non è mai passata ai fatti: anzi si giustificò in futuro dicendo che mi volle mettere alla prova per vedere cosa avrei risposto) da circa un anno. Premetto che prima di conoscere questa ragazza ero felice: ne venivo da un periodo molto fortunato in cui mi sentivo veramente bene, nonostante un' infanzia e specie un adolescenza disastrose con una madre che non ho più e un padre che mi ha lasciato attaccati sensi di colpa assurdi, che ha reazioni assurde nei confronti delle persone e che vive una vita sociale molto povera. Ho conosciuto dunque questa ragazza in un periodo bellissimo e mi sono innamorato di lei sin da subito, sin da prima di vederla, non so come ma credo fosse il desiderio di affetto e di avere finalmente una bella ragazza vicino a me (non ho mai avuto ragazze belle fisicamente ne mai io abbia pensato di meritarmele) me ne ha fatto innamorare senza nemmeno incontrarla. Abbiamo chattato per un mese, poi un anno fa il nostro primo incontro ed è nato un amore, una passione da parte di entrambi gigantesca, non credo di aver mai provato qualcosa di simile: io sento verso di lei un attrazione enorme, mi sento legato proprio affettivamente come ad un cordone ombelicale, credo che sia perchè appunto mi è mancata la madre all'età di 7 anni e non ho avuto molto affetto in vita mia...Ma il problema enorme è che non stiamo affatto bene. Io l'ho lasciata molte volte,ritornando sempre, lei mi ha fatto andare in crisi riaccendendo problematiche che avevo in adolescenza che mi hanno portat o a crisi esistenziali assurde e l'ho dovuta lasciare la prima volta per questo motivo. Ritornati insieme poi, attacchi di panico pesantissimi quando lei non c'era accompagnati da sensi di colpa pesanti sempre presenti, lei stava sempre male per un mio comportamento qualsiasi o qualcosa di simile e mi faceva soffrire in molte delle sue reazioni o risposte, oppure non aveva le reazioni che io mi aspettavo o le aveva addirittura contrarie. Io ho avuto periodi dove vedevo il mondo completamente annebbiato, ora sto male ma bacio la terra dove cammino se penso a come mi sentivo ai quei tempi. Perdonate la mia confusione, ma sto cercando di scrivere " di pancia" affinché emerga il mio stato d'animo e possa per voi essere più semplice dirmi qualcosa. Ad ottobre ho iniziato una terapia che non mi è servita a nulla,interrotta dopo otto sedute, la psicologa non capiva niente e io sentivo di sprecare il mio tempo. Nel frattempo continuavo ad amarla da morire ma con continui e ripetuti sensi d i colpa verso lei e verso me stesso, unite a paure ed in primis unite a stato emotivo di depressione fortissimo e sempre, sempre presente. Vivevo con l'eterno dubbio se stare con lei o meno. A volte avverto la sensazione di volerla lasciare, ma di stare insieme a lei " perché ne ho bisogno", inoltre ho paura lasciandola di ricatti morali che molto probabilmente faccio solo nella mia mente, per esempio che lei mi dimentichi e diventi cattiva nei miei confronti una volta spenti i suoi sentimenti, si metta con un ragazzo più bello di me e io mi senta uno stupido ad averla persa. Con il tempo la mia situazione è migliorata, ma solo perché mi sono allontanato: a volte lasciandola e a volte allontanandomi emotivamente e mentalmente, come se ci stessi insieme perché la amo e per ricatto, per tenerla "buona", ma in realtà vorrei avere il coraggio di fare la mia vita e quando posso lo faccio. L'ho tradita con una persona che mi faceva stare quasi sempre bene ma non mi piaceva fisicamente e questo è un altro problema : da quando sto con lei forse la depressione credo che mi abbia imbruttito molto e a volte penso di non poter trovare ragazze carine come lei, in altri momenti ,specie quando la lasciai ultimamente, nonostante un grande dolore per la sua mancanza unito ad un enorme senso di vuoto, mi sentivo pieno di potere e affascinante e portavo a casa anche parecchi risultati che lo confermavano ed infatti volevo ritornare alla mia vita un po da tombeur de femme che mi faceva stare bene. In effetti quando sto bene sono dotato di una personalità caris matica che unita alla mia intelligenza mi ha spianato le porte spesso in questo senso. Ma a parte questo spesso ho un impressione: credo di voler stare con lei quando la mia autostima è bassa e di volerla lasciare e trovare il coraggio di recuperare la mia vita da solo quando l'autostima si alza. Ora vorrei capire però una altra cosa perché quando ho autostima alta ho in contemporanea per una parte di me il desiderio di stare con lei con il pensiero che come per magia finalmente le cose andranno bene, che mi farà stara bene, che non mi imbruttirà perché mi porta alla depressione, ma anzi mi farà diventare più attraente grazie all'amore che prova per me... lo so mi sento pazzo a rileggere certe cose che scrivo perché non sono espresse in maniera chiara ma perdonatemi, sono solo molto confuso ed ho fatto una vita difficile, ho avuto a che far con persone che mi hanno deviato ed ho bisogno di ritrovare normalità e serenità. Aggiungo una cosa, parlando con il suo ex egli mi confe rma che secondo lui qualche problema lei lo aveva ( cosa che ho sovente pensato anche io) e avvertiva sensazioni simili alle mie, in più una delle volte in cui la lasciai mi cercarono profili falsi i quali mi scrivevano via chat che volevano rovinarla o cose simili e lui mi riferisce che sono cose che similarmente succedevano anche a lui quando stavano insieme... Ho raccontato a lei questa storia e che ho parlato con l'ex, la sua spiegazione è che lo fece in passato per un ragazzo e da allora le hanno rubato le password di quel profilo che mi disturbava... sembra sincera quando mi risponde e a me viene anche da credergli... a volte anzi spesso ho la sensazione di stare con una pazza, come se sembrasse normale per molti comportamenti ma in realtà è pazza... anche la storia del profilo proprio non mi convince... un profilo sparito nel nulla e poi un altro che non mi disturba ma usa sue fotografie ma con un cognome differente. La mia situazione attuale? Ri-fìdanzato con lei per farle piac ere da pochi giorni , per non farla stare male e per paura di perderla ma con il pensiero di mollare tutto da un giorno all'altro, sparire per sempre ed andarmi a costruire una vita felice, la mia vita con una persona che mi ami quanto lo fa lei ma che non mi faccia stare male e non abbassi la mia autostima.ma la elevi, né produca in me questi sensi di colpa. assurdi e giganti, per questioni ove usando la mia logica penso di aver ragione al cento per cento. Queste immagini e proiezioni di vita futura bellissime le vivo nei miei sogni e mi sveglio felice, poi il mio umore si abbassa nel corso della giornata quando constato la realtà: sono bloccato in una situazione in cui non capisco bene che fare, ho paura di pentirmi di lasciarla perché mi ama e sento per molti versi di amarla nonostante mi chiedo spesso se questo sia amore o malattia. Nel campo sessuale mi soddisfa in maniera eccellente ed è disponibilissima: è affettuosa (pure troppo e ahimè in maniera troppo spesso infantile) co n carezze che amo molto ecc... è presente e fa tutto ciò che gli chiedo credo per non perdermi, ma le nostre discussioni sono veri e propri macigni sia per me che per lei e partoriscono sensi di colpa pesantissimi e livelli di sofferenza inaccettabili. Sto bene con lei quando si scherza perché è abbastanza sveglia di cervello e questo mi piace. Vorrei però una ragazza con cui stare bene anche nelle cose "serie", non solo nel lato sessuale e del gioco e una parte di me vorrebbe che questa ragazza con cui sto bene in tutto fosse proprio lei. Sono confuso e credo si noti, proprio per questo ho bisogno del vostro aiuto. Grazie in anticipo per la disponibilità e buona giornata.:)

Aggiunto: Aprile 18, 2015
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Medico psicoterapeuta e psicoanalista


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