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Domanda allo psicoterapeuta:


Salve sono andato da uno psicologo presso un asl pubblica per mancanza di fondi dopo che sono stato seguito per due anni da uno psicoterapeuta privato.
Fatto quattro sedute e oggi lo psicologo mi ha cacciato fuori. Mi ha cacciato perché gli ho detto che ho paura di cambiare e lui invece di chiedermi il perché mi ha gentilmente accompagnato alla porta.
Il problema è che da bambino e da adolescente sono stata vittima di bullismo. Volevo affrontare questo problema è lui non ha voluto perché oggi che io ho 30 anni, per lui non dovrei parlare di bullismo, ho detto che in lui vedo un nemico che mi viene contro e che vorrei che stesse dalla mia parte e mi accompagnasse per superare le mie difficoltà e lui mi ha detto che lui è come un personal trainer dove io devo eseguire gli esercizi da fare senza fiatare e se non sta bene, lui non è in grado di aiutarmi.
Le sedute sono avvenute davanti ad altri ragazzi, cioè dei neolaureati in psicologia che dovevano fare il tirocinio senza che io venissi avvertito della cosa ma ho dovuto accettare il pacchetto,e non ha mai rispettato gli orari. Ogni volta ho aspettato sempre mezz'ora, un' ora in sala di attesa mentre lui faceva conversazione con i neolaureati.
E’ vero che io ho paura di cambiare e ho 3 anni mentalmente, ma il non rispettare gli orari di appuntamento, il non volere trattare delle tematiche che io volevo, è un comportamento etico?

Risposta del Dott.Zambello: Gent.mo Andrea,
che bello! E' riuscito a far fare il "bullo" al suo psicologo e quel "bamba" c'è caduto come una pera cotta. Certo che lei ha ragione, e lo sa. Ma, chi è riuscito a mandare in tilt il poveretto, lavorando sul suo lato debole: l'evidente narcisismo? Lei.Il regista di quello che è accaduto è lei.
Il povero sbruffone è stato usato come una palla.
Penso che ora possa dire a se stesso: OK! 1 a 1, siamo pari.


Aggiunto: Ottobre 30, 2014
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Domanda allo psicoterapeuta:


Buongiorno Dottore,

grazie infinite per la sua sollecita risposta.
Il suo giudizio in merito mi è sicuramente molto utile, mi ha aperto gli occhi e dato spiegazioni a comportamenti che non riuscivo a comprendere bene.
A questo punto, un dubbio... persone di questo tipo tendono a mantenere i contatti per ricevere sostegno alla propria autostima oppure si dissolvono nel silenzio?

Risposta del Dott.Zambello: Non lo so, dipende dalla compensazione narcisistica del momento.
Se si sentono sufficientemente appagati, per un po', non vanno a cercare altro, altrimenti ritornano, come i bambini affamati.


Aggiunto: Ottobre 30, 2014
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Domanda allo psicoterapeuta:


Buongiorno Dottore,
da qualche mese ho un rapporto bellissimo con un uomo sposato di 65 anni, da poco entrato in pensione.
Tra me e lui ci cono circa 15 anni di differenza, ma non si sentono assolutamente. E' una persona stupenda, sensibile, dolcissima, razionale, intelligente e giovanile.
Ci conoscevamo da anni, ma la nostra storia è iniziata quando io, in seguito ad un sogno fatto, mi sono dichiarata.
Tutto perfetto da subito! Purtroppo siamo riusciti a frequentarci solo quando sua moglie era fuori città.
Lui è molto ansioso e teme, sostanzialmente, di essere scoperto. Sua moglie, a suo dire, sarebbe anche capace di farlo pedinare. Purtroppo, alla secondo nostra uscita, lei sembrerebbe essersene accorta. Ovviamente in conseguenza di questo fatto è diventato molto, molto cauto.
Dice che per lui sono una cosa importante, che ora che è in pensione sono una delle poche cose che gli sono rimaste, ma in sostanza da quando sua moglie è rientrata in città ( ad oggi sono tre mesi ) non siamo più riusciti a vederci. Ci siamo sempre solo sentiti con msg o telefonate.
Ora lui è partito per l'Inghilterra, dove insieme a sua moglie vi rimarrà per circa 3/4 mesi. per portare a termine alcune situazioni di famiglia. L'ultima volta che ci siamo sentiti mi ha detto che gli manco un "casino", che non sa come potersi organizzare e che appena possibile mi comunicherà un suo recapito telefonico personale.
Ad oggi, da quando è partito per l'Inghilterra, sono circa tre settimane che non lo sento! Cosa pensare? E' un comportamento giustificabile, trattandosi di un tipo ansioso, oppure trattasi di una solenne presa in giro?
Io, personalmente, stento a credere che mi abbia preso in giro....essendo un uomo molto logico e razionale avrebbe potuto dirmelo francamente, forse temeva di ferirmi e quindi ha optato per questa soluzione o forse sono io che devo attendere ancora?
a questo punto della storia, credo che solo lei possa indirizzarmi sulla strada giusta.
Grazie anticipatamente.

Risposta del Dott.Zambello: Gent.ma Federica,
mi sembra che lei abbia scambiato il piacere narcisistico di un signore ormai “anziano” che si sente comprensibilmente lusingato dalle attenzioni di una donna nettamente più giovane di lui, come un impegno sentimentale.
Non è che le ha mentito, si è mentito e, lei ci ha creduto.


Aggiunto: Ottobre 29, 2014
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Domanda allo psicoterapeuta:


Gent.mo Dr. Zambello,
ringraziandola per la sollecita risposta che, da profano, ritengo abbia colto nel segno, mi lasci dire, senza troppo dilungarmi, il motivo per cui condivido la sua opinione. Fin dai primi anni di vita, mi è mancata non solo una figura genitoriale ma una famiglia che si assumesse il compito di sostenermi nelle tipiche paure primarie e adolescenziali. Non solo, mio padre, depresso e ansioso scaricava su di me le sue angosce con violenze verbali sminuendo, sarcasticamente, ogni mia iniziativa. I primi anni sono riuscito ad attutire il "dolore" effettuando per conto mio ricerche parzialmente comprensibili. Privo delle più elementari cognizioni di base, mi sono "tuffato"senza saper nuotare, nella logo terapia e analisi esistenziale di Viktor FranKl, nella psico cibernetica di Maxwell Maltz, nelle filosofie di vita di Seneca, di Platone, di Buddha e molte altre ancora. Letture che mi hanno parzialmente salvato da situazioni di malessere ben più profonde. Ancora, dopo tanti anni, continuo traendone beneficio; la ricerca, la risposta ai miei tanti interrogativi potrebbe essere, come da Lei suggeritomi, un ottimo investimento, purtroppo eccessivamente costoso per un pensionato quale sono; comunque, nel limite del possibile, seguirò il suo consiglio. Vorrei abitare più vicino per venirla a conoscere, per stringerle affettuosamente la mano e ringraziarla per quanto bene sta facendo con i suoi consigli. Grazie ancora.


Aggiunto: Ottobre 26, 2014
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Domanda allo psicoterapeuta:


Buongiorno Dott. Zambello. Secondo lei il vaginismo è sempre guaribile? Ci sono in giro ginecologi che praticano interventi chirurgici per questo disturbo senza indirizzare la coppia verso un trattamento psicologico della questione. Se poi la donna si fa operare ma la questione è psicologica e non fisica non si crea più danno che beneficio? Ma come è possibile ????!!!

Risposta del Dott.Zambello: Per lo stesso motivo che alcuni andrologi propongono un intervento desensibilizzante del glande nel caso di eiaculazione precoce. Nel 99,999 per cento dei casi, una stupidata.
I motivi possono essere tanti: una storica ignoranza della classe medica rispetto le dinamiche psicologiche, la richiesta del paziente che cerca risposte "veloci" delegando ad altri, una possibile scelta economica, anche da parte del medico, la difficile diagnosi differenziale ed eziologica di alcuni disturbi e l'incertezza di una terapia psicologica tanto incerta nella tecnica.


Aggiunto: Ottobre 25, 2014
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Domanda allo psicoterapeuta:


Gent.Dr. Zambello
ho 70 anni e da almeno 35 anni mi accompagno con ansia, depressione in una continua evoluzione a volte più dolorosa in altre più gestibile. In cura fin dall'inizio con antidepressivi e ansiolitici che nessun psichiatra mi ha consigliato di togliere trattandosi, dicono, di fattore genetico. In cura per 3 anni da uno psicologo, dopo alcuni anni da un secondo. Ultimamente terminato, dopo 22 sedute la psicoterapia strategica breve con pochi risultati.
Gentilmente cosa mi consiglia per vivere, spero, serenamente quanto mi rimane; nuove psicoterapie o aumento di farmaci?
Ringrazio per i consigli e per la sua empatica disponibilità. Grazie di cuore.

Risposta del Dott.Zambello: Gent.mo Elio,
la sua schiettezza e il fatto che siamo quasi coetanei mi autorizza a fare un'ipotesi, una pseudo-interpretazione.
Forse il vero motivo che l'ha spinta a stare tanti anni "in terapia" psicologica farmacologica, in questo senso la differenza ha poca importanza, é il suo bisogno di "avere qualcuno", una figura genitoriale che si prendesse cura di lei. Ha voluto mantenere quel rapporto, perché evidentemente ne aveva bisogno. E, cosa c'è di male? Forse avrebbe potuto dirselo prima ma, ad ogni modo, perché rinunciarvi?
Vista la sua esperienza clinica e tenendo conto del tempo passato, usi questo suo bisogno in maniera divertente.
Freud diceva che l'analisi serve ai sani. A lui interessava soprattutto l'aspetto di ricerca. Ecco, lo faccia anche lei, si trovi uno psicoanalista e investa con lui, su più piani, compreso il piacere di ricercare.


Aggiunto: Ottobre 24, 2014
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Domanda allo psicoterapeuta:


La mia domanda è un'altra però: è vero, come si dice in psicologia che la vittima si sceglie il proprio aggressore?

Risposta del Dott.Zambello: Mi sembrava di averle risposto.
lei si riferisce ad un assioma del comportamentismo che non mi appartiene né come teoria né come esperienza clinica.


Aggiunto: Ottobre 19, 2014
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Domanda allo psicoterapeuta:


Ho avuto una discussione con il mio psicologo perché con lui non sono d’accordo su un episodio che mi è capitato. Torniamo indietro e torniamo a parlare di un episodio spiacevole che mi è capitato 3 anni fa.
In un periodo in cui stavo solo e non avevo più amici, chi si è sposato, chi si è trasferito in un’altra città per motivi di studio o di lavoro, per avere un po’ di vita sociale sono entrato a far parte di un gruppo giovani gestito da un prete presso la parrocchia della mia città. Entro in questo gruppo dove ci riunivamo una volta a settimane per parlare di tematiche giovanile proposte dal prete, tra l’altro anche giovane di età, e dalla maggior parte dei miei coetanei non vengo accettato. Ovviamente questo per me era anche normale essendo l’ultimo arrivato. All’interno del gruppo, 40 in tutto, si cominciarono a formare dei sotto gruppi e io venni avvicinato da un ragazzo che mi invitò a frequentare la sua comitiva. Ho accettato l’invito e sinceramente due o tre volte sono uscito con questo gruppo di persone ma non mi sono trovato bene: ragazzi e ragazze che si ubriacavano in discoteca, ragazzi e ragazze che essendo legati anche da un rapporto di parentela si strusciavano mentre ballavano, ragazzi e ragazze che si sono messi al volante ubriachi. Io dissi a questo ragazzo, quello che mi aveva inizialmente avvicinato, che io non avevo più voglia di uscire con loro senza dare tante spiegazioni. Il ragazzo poi mi chiese anche di esprimere un parare su una ragazza della comitiva, quella che faceva da capobranco, perché lui aveva una cotta per lei e io dissi che a me non piaceva né fisicamente né caratterialmente. Questi due si sono frequentati per un po’ ma non si sono fidanzati e la tipa attribuì il mancato fidanzamento a me cominciando a mettere voce in giro sul mio conto. La voce era che io ero omosessuale e che avevo fatto di tutto per ostacolare la loro relazione. Finisce qua, io non ho frequentato più nessuno di loro ma da allora ricevo sulla mia utenza telefonica fissa di casa delle telefonate anonime a contenuto sessuale. Facendo un po’ i miei calcoli ho capito chi è il soggetto che effettua le chiamate: un ragazzo della comitiva, non quello che mi ha invitato ad uscire con loro ma un altro, uno che fin dall’inizio non aveva simpatia nei miei confronti. La cosa bella è che le telefonate arrivano solo nel mese di ottobre, che era il mese di inizio degli incontri parrocchiali.
Il primo anno che ebbi le telefonate avvertii il parroco e dopo un pò sono terminate, l’anno scorso stessa cosa, quest’anno sono ricominciate e ho deciso di fare denuncia alla polizia.
Ho raccontato l’episodio allo psicologo della mia asl come l’ho descritto a lei e lui mi ha dato la colpa di tutto questo a me. Lui mi ha detto che ogni vittima provoca l’aggressore, anzi ha usato il seguente termine: ogni vittima si sceglie il proprio aggressore in modo tale da provocare e suscitare in lui qualcosa che lo spinge ad agire. Dice che in psicologia c è una ampia letteratura che dimostra questo. Io sinceramente essendo una persona casa, chiesa e università, dall’aspetto curato, il giusto, non penso di aver provocato nessuno, anzi sono a volte fin troppo buono.
E poi se così fosse, le tante donne uccise avrebbero provocato il loro aggressore per essere uccise? Le tante ragazze vittime di stalking avrebbero provocato i propri ex ragazzi?
Mi potete gentilmente dare delle spiegazioni visto che lei è una persona competente e disponibile?

Risposta del Dott.Zambello: Gent.mo Francesco,
se c'è una cosa che dovremmo avere imparato in psicologia è che non ci sono regole, categorie.
Tutto è sfumato, tutto si intreccia, c'è sempre l'uno e l'altro.
Lo scopo della psic sioterapia non è quello di etichettare. Serve a niente ed è sempre essenzialmente falso ma, di cercare di capire come uno comporta "in quel momento", senza estendere e generalizzare.
Detto questo, cosa sia accaduto tra lei e il suo stalker io non lo so e forse non lo sa neanche lei. Questo è il campo dove cercare, se ha voglia ma, senza pre-giudizi.


Aggiunto: Ottobre 19, 2014
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Domanda allo psicoterapeuta:


Gentile Dottor Zambello come lei ha ben capito io sono uno dei suoi fan,mi è venuto un pensiero in mente,lei è un dottore,e ha studiato tanto tempo per aiutare le persone,ci sono momenti in cui un dottore non può rifiutarsi di rispondere,ne tantomeno intervenire per dare una mano a un paziente a cui probabilmente sono stati dati dei consigli sbagliati dai suoi psicologi,vede io ho 22 anni e sono ancora vergine,da molto tempo provo a conquistare una ragazza,e a instaurare una relazione,i miei dottori mi hanno suggerito di andare con una prostituta,cosa può suggerire lei sapendo che questa cosa mi distruggerebbe?

Risposta del Dott.Zambello: Signor Petrus,
quand'è che la smette di mettere alla prova tutti coloro che incontra, a che serve? Ognuno ha la sua idea, teoria, può essere più o meno giusta per lei ma, che gliene importa verificare il limite degli altri?

Se ha voglia, bisogno di andare con una donna, la cerchi.
Mi dirà che non ci riesce. Capisco. Ci si accosti piano, piano, come facevamo da adolescenti, chiedendo e accettando piccole prestazioni. Ci sono oggi tutti quei centri per massaggi, tenuti dai cinesi, ci vada, inizi a prendere contatto con il suo corpo, anche solo con un massaggio. Che c'è di male?
Poi il resto verrà.


Aggiunto: Ottobre 13, 2014
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Domanda allo psicoterapeuta:


Gentile Dottore,
E' possibile ristrutturare completamente la personalita' di un paziente attraverso una terapia che dura qualche anno? Grazie

Risposta del Dott.Zambello: Lo scopo di una psicoterapia non è mai quella di ristrutturare una personalità, ma di cercare con il paziente la strada per essere se stessi.
Quanto dura? Quanto il paziente ne ha bisogno.


Aggiunto: Ottobre 11, 2014
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Medico psicoterapeuta e psicoanalista


Dott. Renzo Zambello
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